laurea e 2 master in 3 universita’ dai nomi “pesanti” .
pero’ coi complottisti non ho voce in capitolo perche’ loro sono “laureati all’universita’ della vita” come amano ripetere a nastro
Una volta un uomo mi ha dato un biglietto da visita e sotto al suo nome e cognome c'era scritto "Diploma liceo scientifico"
Non mi stupisce, in Italia la maturità è considerata un titolo di studio degno di essere citato addirittura nelle biografie dei Presidenti della Repubblica. Tutti gli anni la "traccia" è una notizia da prima pagina per due settimane di fila.
laurea e 2 master in 3 universita’ dai nomi “pesanti” .
pero’ coi complottisti non ho voce in capitolo perche’ loro sono “laureati all’universita’ della vita” come amano ripetere a nastro
Laureato all'università della vita. Impiegato presso strade colombiane. Professione: padrone di me stesso.
Io sarei più curioso di capire quant'è la percentuale di laureati che si può considerare istruita.
Per il sondaggio io non sono laureato e pure il diploma l'ho preso pro forma. (sapevo che non l'avrei poi usato per lavorare)
Quello che ricordo dei miei anni scolastici è chi decise tra i miei compagni di classe di proseguire gli studi all'università.
A metterli sulla bilancia quelli che rinunciarono (erano ancora i primi anni novanta dove non era prassi andare filati all'università) erano mediamente più intelligenti di quelli che decisero di proseguire.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
Diploma di istituto tecnico, mai iscritto all’università.
Degli oltre cento colleghi alle mie dipendenze i laureati sono l’80%, lo specifico per dire che la laurea è un punto di partenza migliore del non laurea, ma poi devi continuare a formarti, leggere, essere curioso. Mi sembra sopravvalutata la laurea se sento parlare persone che non leggono che un paio di libri l’anno
Non sono laureato, benché con quattro anni di medicina alle spalle ho dato più esami e accumulato piú crediti di tanti laureati triennali. Perché ho mollato? Un concorso di fattori che mi avevano portato a vivere una non vita, non è stato semplice dire addio a quella prospettiva di vita (avevo anche una media del 27, non stratosferica ma soddisfacente), anni di analisi mi hanno portato a convivere ogni tanto col rimpianto di come sarebbe andata, affrontando ora la vita con un lavoro che offre sicuramente meno prospettive di carriera e guadagno. Lavoro per cui molte, parlo al femminile perché gli uomini nella mia posizione sono in estrema minoranza (etero poi non ne parliamo), neo laureate farebbero a botte, le stesse che mi inviano cv chiamandomi dottore (io incasso volentieri, basta non dirselo da soli), che vengono a fare stage senza saper fare nulla di nulla.
Questo per dire che spingerò mio figlio a laurearsi se avrà voglia e attitudine, ma non lo ritengo condizione essenziale, spesso servono più intraprendenza, cervello veloce nell'apprendimento e ferocia nel lavoro, cosa che io avevo agli esordi e che non ho mai visto nei giovani con la corona d'alloro che ho incontrato nel mio ufficio seduti accanto a me a vedere cosa faccio.
Ogni tanto una occhiata ai corsi la do
Non mi dispiacerebbe provare prima o poi se le condizioni di vita me lo permetteranno
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via”nulla contro l'utente Tenz