Via! partiamo con questo racconto che mi vede nella ridente cittadina di Khmelnitsky, avevo avuto la dritta da una cimice dell'est che a Khmelnitsky c'erano delle fighe da paura, in più avevo letto l'articolo scritto dagli "amici" di ucraina viaggi che mi dava l'idea di un posto povero appunto ancora ancorato ai livelli del regime sovietico, per cui: non modernità , povertà , poco sviluppo ecc....tutte caratteristiche per rimediare delle chiavate per di più a poche lire, come vedete non mi nascondo dietro le parole
Dunque faccio un prepuzio al racconto, come detto ho scelto Khmelnitsky perchè piena di fregna e perchè si trovava anche a portata di tiro in quanto era sulla linea diretta del confine ovest dell'ucraina con la capitale Kiev, avevo fissato di recarmi a Kiev per un tour che ha compreso ben 7 città dell'ucraina dell'ovest e della Crimea: Uzhorod, Khmelnitsky, Kiev, Odessa, Sebastopoli e Mykolaiev...opps 6 e non 7 come precedentemente detto.
Come mezzo mi avvalevo della "macchina dell'est" una macchina realizzata apposta per fare questi "viaggi della speranza", in altre parole un utilitaria a gas, economica e che se me la fottono chi se ne frega tanto non è il coupè, ma infatti fa cacare anche ad un ucraino o moldavo senza scomodare il romeno che da quanto ho visto ormai fa parte di un altra classe sociale. La macchina quindi non me l'hanno nemmeno toccata, ha superato incombe il percorso, la gente e tutto quello che ci sta in fondo.
Ai primi di Agosto ecco che mi stavo avvicinando alla cittadina di Khmelnitsky, mentre mi avvicinavo alla città messaggiavo con l'unica passerotta trovata in rete prima del viaggio ovvero Bernadet o qualcosa del genere, una ragazza carina sui 19 anni che studia a Kiev ma è nativa appunto di Khmelnitsky.
Come detto avevo letto il racconto relativo al 2006 dal forum ucraina viaggi, per cui mi aspettavo di trovare quello che si evince dal racconto medesimo ovvero povertà diffusa, città sporca dove come viene detto esplicitamente il tempo si era fermato ai tempi del muro.
Veniva questa cittadina accostata a Riga sia per la qualità delle fiche che per la grande vita giovanile che la anima.
Quel giorno c'era un vero e proprio nubifragio mi sentivo un pó Dylan Dog quando si avvicina alla cittadina lugubre che gli è stata assegnata all'inizio del fumetto. Infatti diluviava di brutto e con la mia utilitaria mi avvicinavo sempre più.
Ah prima che qualcuno bachi il cazzo sottolineo che il racconto medesimo è scritto in presa diretta, sforzandomi potrei scrivere anche un italiano migliore ma voi so che mi state leggendo per sapere della figa e non per leggere un autore del livello di Umberto Eco, fatta anche questa premessa pregasi non rompere il cazzo se l'italiano scritto qui sembra più moldavo.
Dunque messaggiavo con Bernadet per vederla nell'orario di cena anche se a cena non l'avrei portata di certo perchè dato che non è sicuro che la figa me la dia prima me la deve dare e poi al massimo il giorno dopo se è stata brava posso offrirle una cena, al massimo le offro un pezzo di pizza ed una coca ma proprio se sono a stomaco vuoto e ho bisogno di mangiare e la fame coincide con un appuntamento, altrimenti un caffè o un succo di frutta è anche troppo.
Una volta arrivato in città passo da quella che definirei la zona del mercato, intanto la pioggia o meglio l'uragano era cessato ma noto che in questo posto era stato di una intensità notevolissima, tanto che c'erano i rami per la strada spersi a destra e a manca.
Stavo percorrendo questo tratto della città nella ricerca del famoso Hotel Eneida, dove avevano soggiornato i tizi del racconto, mi aspettavo di trovare una struttura come descritta, ovvero con le camere che presentano al loro interno i telefoni con le vecchie giranti o di trovare come scritto nel racconto appunto le vecchie radio a canale unico ovvero le radio di stato. Veniva descritto questo albergo come una struttura di chiaro stampo sovietico e piuttosto fatiscente con personale non all'altezza del servizio come si ha in occidente.
Per arrivare all'albergo ovviamente essendo Agosto e non ancora buio pesto ho potuto scorgere la città e francamente non mi sembrava affatto male: sede stradale ottima, marciapiedi e alberi curati, un parco macchine quasi al livello dell'ItaGlia, per cui già questi segnali mi facevano pensare.
Ho chiesto un pó di informazioni per strada per giungere a questo famoso Hotel Eneida, ovviamente le info le chiedevo alle fiche, qualcuna se la tirava altre bene o male si facevano capire, ovviamente ero dentro all'ucraina e con l'inglese si iniziava a scarseggiare di brutto!