Pagina 1 di 1

Inviato: 21/06/2002, 15:39
da Alta Tensione
Francesco Merlo per Sette

Può una ragazza di ventitré anni, bella, riservata, elegante, affittare il proprio corpo a uno sceicco, capitalizzare e investire sulla lascivia di un principe islamico che mitizza la bionda europea, può spillare spregiudicatamente centomila euro in cambio di qualche carezza senza doverne poi rendere conto pubblicamente, sui giornali e in tv, senza diventare insomma la preda della più bavosa morbosità collettiva, senza subire la lapidazione mediatica che, alla fine, equivale a quella lapidazione fisica che il mondo islamico riserva alle prostitute?
Nulla è stato risparmiato a Michela Bruni, una ragazza pugliese di ventitrè anni, resa famosa dalla sua partecipazione al Processo del lunedì, la seguitissima trasmissione sportiva di Aldo Biscardi. L'ex valletta impataccava con le carezze un principe esotico così come tanti altri li impataccano con speculazioni di ogni genere, sino alla vendita di calciatori bolliti, porticcioli turistici, alimenti guasti e farmaci scaduti. Ebbene, i nostri cronisti - con qualche significativa eccezione - si sono scatenati sui dettagli erotici. Con compiacimento pruriginoso, falso moralismo e finto stupore sono stati rivelati i compensi, i presunti gusti sessuali, la durata.
Insomma, un'indagine sullo sfruttamento della prostituzione è diventata l'occasione per raccontare "la doppia vita" di Michela Bruni. Ma il vero scandalo è stata proprio questa posizione bassa in cui si è messa la stampa nazionale per guardare la ragazza. E' infatti scandaloso che la spregiudicatezza di una donna possa ancora sbalordire, e mandare all'aria tutta la nostra civiltà che è fatta di tolleranza, tolleranza e ancora tolleranza.
Una ragazza maggiorenne ha il diritto anche di vendersi se le pare, in un mondo nel quale tutti vendono se stessi, e non solo il proprio corpo, ma anche la propria intelligenza, il proprio talento, la propria onestà , le proprie idee. Per vivere ci si vende, senza scandali, e non solo nello spettacolo, nel cinema, nella televisione, ma anche nell'arte e nell'editoria, nelle università e nella politica. Schiere di intellettuali, professori, avvocati e giornalisti si vendono per fare carriera, per ambizione di potere, per vanità . C'è chi ha venduto la propria intelligenza a Berlusconi e chi a D'Alema.
C'è chi ha venduto il proprio talento e le proprie competenze per diventare direttore di un telegiornale o presidente di un acquedotto. Noi apprezziamo tutto questo. E siamo giustamente tolleranti verso il nero, l'omosessuale, il vecchio, l'animale, e persino verso i criminali che hanno le loro attenuanti. Siamo tolleranti verso le donne kamikaze, e il nostro relativismo culturale comprende anche il burqa e il chador. Applichiamo la psicanalisi a conforto della madre folle e snaturata che ammazza il figlio. Ma quando si tratta di una donna che vende il corpo, una donna che approfitta della propria emancipazione, percepita in certi paesi come un incanto, allora diventiamo spietati.
E' infatti curioso che i cronisti non si siano appassionati alla stupidità e alla miseria sessuale e culturale di quei matti del Dubai che pagavano tutti quei soldi per niente. Invece la loro penna si è scatenata sulla "prostituta". La sua auto, l'appartamento, il conto in banca, i gioielli personali, persino i vestiti, tutto è diventato "bottino". La ragazza è stata subito ribattezzata "la favorita dello sceicco", le sue conversazioni private sono state divulgate, presto si farà un film sulla sua vita, il sultano e la sua corte sono stati presentati come debosciati, assatanati, superinfoiati con qualche accenno alle dimensioni e qualche concessione al sentimento perché "il principe Ben pare che non chiedesse sesso alla ragazza".
In realtà questi sceicchi esibiscono una lascivia arcaica, miserabilmente ingenua, fatta apposta per essere truffata. Solo loro possono pagare centomila euro la compagnia di una bella ragazza, impazzire per lei come impazziscono per una Ferrari testa rossa, approdare alla bionda Bruni come si approda a un'oasi nel deserto. E dunque la Bruni non ha venduto loro proprio niente, li ha trattati come Totò trattava i ricchi americani dinanzi alla fontana di Trevi. Chi vende il proprio corpo non ne è più il padrone. Ci sono donne che si vendono la notte sui viali di Milano, Torino e Roma. Ma nessuno è tanto padrone del proprio corpo quanto una ragazza che ottiene centomila euro sfruttando la lascivia di uno scemo.
Penalmente la Bruni deve rispondere di "induzione alla prostituzione". E' infatti accusata di avere convinto e forse sfruttato altre ragazze a prostituirsi ai cortigiani del Dubai. Il processo stabilirà se c'è stata violenza, se la ragazza era complice degli sfruttatori che sono stati arrestati, se così fosse sarebbe auspicabile una condanna. Ma un processo l'ex valletta l'ha già subito sui giornali, ed è stato un processo alla sua moralità , e soprattutto un processo alla sua indipendenza. Alla fine c'è una profonda, intima solidarietà tra i serial killer delle prostitute e il moralismo di quest'occhio scandalizzato e bigotto che trasforma ogni indagine giudiziaria sulla prostituzione in un processo pornografico, in una cronaca da parti basse. E' proprio quest'occhio che arma la mano dei vari Profeta. L'occhio psicotico del cronista è già un delitto.

[img:737b639a9a]http://www.allcelebrity.it/Bruni/12.jpg[/img:737b639a9a]

Inviato: 23/06/2002, 14:47
da Alta Tensione
naturalmente esprimo tutta la mia soliderietà  alla signorina Michela Bruni che è la vera parte lesa di questa vicenda

Inviato: 23/06/2002, 21:53
da Tafazi il terrore degli s
MICHELA BRUNI: OBLITERATA!

Inviato: 24/06/2002, 3:26
da claudio
Il topic ITALIANI TOLLERANTI SU TUTTO MA SPIETATI CON LE DONNE (fonte ADNKRONOS) era appunto la risposta di Natasha a questo articolo.