(O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?

[Floppy Disk]

La sola idea di un duo Schlein/Conte mi farebbe accapponare la pelle.

Durerebbe comunque poco, forse quanto il Prodi II.

[OSCAR VENEZIA]

Siamo seri.
I primi a caricare di significati e di attese questa trasferta in USA sono stati i piddioti nel tentativo di strumentalizzarne l’eventuale insuccesso.
Provenzano, uno dei più sprovveduti urlava che non sarebbe dovuta andare perché “ non aveva mandato !” Si sono mai lamentati per tutte le volte che Macron ha fatto qualcosa senza essere delegato da nessuno ? Eppure sono europeisti questi allargarsi del francese dovrebbe dare loro fastidio.
Sempre sostenuto che il Pd e’ antitaliano, qualsiasi cosa si fa e’ troppo, e’ sbagliato,…bisogna chiedere permesso. Come dico sempre io i pidioti sono funzionari la Meloni e’ statista, lo statista non ha bisogno di mandato e’ in re ipsa.
E’stato un viaggio come un altro in un momento in cui certi canali vanno mantenuti aperti.
Nessuno aveva promesso o si aspettava che tornasse indietro con chissà quale tesoro.Durante il colloquio la traduttrice e’ andata in tilt si e’ impappinata e la Meloni l’ha esautorata gestendo direttamente la conversazione dimostrando preparazione e sangue freddo, cosa non comune a sinistra e direi pure a destra.
Al momento non vedo altri statisti ne a destra né a sinistra.
Personalmente mi esalto il giusto per questi ruoli di mediatore, alla fine devi avere la solidità ,la potenza militare, industriale e finanziaria alle spalle guai a pensare che risolvi tutto a parole

[dostum]

una nessuna centomila
https://www.rivistastudio.com/albania-r ... te-meloni/

[pan]

secondo i giornali di destra l'incontro è stato un successo, secondo quelli di sinistra un fiasco...

un cittadino normale come fa a capirci qualcosa?

No, veramente anche a sinistra di fatto hanno riconosciuto in chiave positiva il modo con cui si è relazionata con Trump. Certo, senza esaltarla troppo ma le critiche sono state poche e poco significative

Ma la Meloni sa il fatto suo, negarlo è essere intellettualmente disonesti

Sono d'accordo con ciccio, nel senso che faccio fatica a immaginare al suo posto un Conte, un Letta, un Gentiloni...
Giorgia è furba e fa quel poco che può, ma essendo consapevole che è pochissimo in una vertenza internazionale di questa portata.

Da 12 ore lacchè e ciambellani di corte, trombettieri di regime, “giornalisti”, opinionisti,pan,cicciuzzo,oscar, persino ex premier folgorati sulla via della Garbatella ci stanno ripetendo a media unificati che il viaggio a Washington di Giorgia Meloni è stato un “successo internazionale”, addirittura un “capolavoro dipolomatico” della premier.
Bene.
Poi vai a vedere che cos’è successo davvero (e, soprattutto, cosa portiamo a casa) e scopri che:
Donald Trump non è arretrato di un millimetro sui dazi. Anzi, non ne hanno proprio parlato, come era ovvio.
Meloni la “patriota” non ha detto mezza parola in difesa dell’Italia e dell’Europa da uno che ci ha chiamato “parassiti” e “baciac***”.
Si è sdraiata sugli Usa promettendo di unirsi a Trump nella fondamentale lotta alla fantomatica “ideologia woke”.
In compenso ha promesso che spenderemo 10 miliardi in Usa e aumentero al 2% le spese militari, da precisa richiesta di Trump.
L’unica cosa che Meloni è riuscita a strappare a Trump è stato un generico ok a venire in Europa per un viaggio in realtà già programmato da tempo.
Alla faccia del capolavoro!
Pensa cosa sarebbe successo se fosse stato un fallimento.
La realtà è che è stato un viaggio politicamente inutile, diplomaticamente irrilevante e una passerella di una demagogia spaventosa che non sposta di mezzo millimetro la situazione internazionale, ma permette a Meloni di presentarsi su sette tg SETTE (nessuno escluso) e a media unificati come “pontiera”, “pompiera”, addirittura “statista” per essere stata lodata da Trump (sono soddisfazioni…).
Tra gli applausi del pubblico belante.

Rispondo per il mio.

Mai parlato di capolavori o trionfi. Temporeggia con la piena consapevolezza del nulla che ha al governo e del meno che nulla che ha nelle casse. Promette il 2% sul militare e 10 mld di investimenti, poi si vedrà, magari Donald va in fase down... Intanto sorrisi e mossette italianeggianti. Mica può dettare i confini della nuova Ucraina o stoppare la mattanza palestinese.

Togliamoci il complesso di superiorità. Nel mio comune il centrosinistra (diviso) perde da 16 anni le elezioni. Eppure su un punto sono tutti d'accordo, quello di essere tutti superiori al centrodestra, che continua però a vincere.

[markome]

La DC è tornata, altro che Prodi.

[Billy Drago]

Tovarish Vasco

"ADESSO AL POTERE C'E' UNA VALANGA DI IGNORANZA"
- L'ENNESIMA BORDATA DEL "COMPAGNO" VASCO ROSSI A MELONI, SALVINI, TRUMP E COMPAGNIA CANTANTE: "IL MONDO È PIENO DI GUERRE, DI BOMBARDAMENTI, DI MASSACRI DI INNOCENTI DOVE SEMBRA DI ESSERE TORNATI ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA, ALLA LEGGE DEL PIÙ FORTE, DEL PIÙ PREPOTENTE"
- LA STORIA DEL PAPA' DI VASCO, CARLINO ROSSI: "HA PREFERITO IL LAGER PIUTTOSTO CHE ARRENDERSI AL NAZIFASCISMO E COMBATTERE CON I TEDESCHI CONTRO GLI ITALIANI"
https://www.dagospia.com/media-tv/adess ... gno-431999

[SoTTO di nove]

Insomma, per Vasco sono iniziate tutte adesso. Altro ipocrita del cazzo che si lamenta di come va il mondo solo quando gli fa comodo.

[markome]

Insomma, per Vasco sono iniziate tutte adesso. Altro ipocrita del cazzo che si lamenta di come va il mondo solo quando gli fa comodo.

E' una tipica espressione di conformismo.

[Salieri D'Amato]

Insomma, per Vasco sono iniziate tutte adesso. Altro ipocrita del cazzo che si lamenta di come va il mondo solo quando gli fa comodo.

Va beh, Gli spari sopra l'aveva cantata già nel 1993. Poi non è un politico che deve per forza dire la sua a cadenze regolari, normalmente si tiene abbastanza distante dalla politica.

[Cowboy]

Insomma, per Vasco sono iniziate tutte adesso. Altro ipocrita del cazzo che si lamenta di come va il mondo solo quando gli fa comodo.

Va beh, Gli spari sopra l'aveva cantata già nel 1993. Poi non è un politico che deve per forza dire la sua a cadenze regolari, normalmente si tiene abbastanza distante dalla politica.

Infatti. Poi non si capisce perché adesso dovrebbe fargli comodo. Ha una certa età, soldi che gli bastano per qualche generazione e una nutrita schiera di seguaci che pendono dalle sue labbra. Non certo l'identikit dell'esordiente costretto a cercarsi un pubblico rimestando tra fazioni politiche.

[SoTTO di nove]

"Quando gli fa comodo" per dire che ha aspettato che ci fossero al governo quelli che non piacciono a lui per lamentarsi di come va il mondo.
Fa un discorso (che poi siamo al livello di dichiarazioni stile Miss Italia) che andava bene anche un paio di anni fa. Coincidenza lo fa adesso.
Se si limitava a dire che governano gli ignoranti mi stava anche bene, opinione sua ma legittima. è fare il parallelo* guerre per via degli ignoranti che non ci sta. Ipocrita nello scandalizzarsi oggi gettando colpe su chi c'entra poco o nulla.

* Anche se è più una deduzione di Dagospia nel suo editoriale che ormai fa campagna 24 ore su 24 contro il governo. (anche se pure io deduco questo dall'intervista).

"ADESSO AL POTERE C'E' UNA VALANGA DI IGNORANZA" - L'ENNESIMA BORDATA DEL "COMPAGNO" VASCO ROSSI A MELONI, SALVINI, TRUMP E COMPAGNIA CANTANTE: "IL MONDO È PIENO DI GUERRE, DI BOMBARDAMENTI, DI MASSACRI DI INNOCENTI DOVE SEMBRA DI ESSERE TORNATI ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA, ALLA LEGGE DEL PIÙ FORTE, DEL PIÙ PREPOTENTE"

[OSCAR VENEZIA]

Sono parole quelle di Vasco che non possono non indurre alla riflessione.
Personale però mi sento più rappresentato con quanto recentemente affermato da Albano a Domenica in

[Drogato_ di_porno]

Giorgia Meloni e il «Nazionalismo occidentale»: ecco cosa intende

Cos’è il «nazionalismo occidentale»? Sappiamo che l’espressione è stata usata da Giorgia Meloni nel corso della sua conversazione con Trump. Secondo Robert Tait, corrispondente del Guardian da Washington, la presidente del consiglio italiana l’avrebbe introdotta precisando che si tratta di un’espressione nuova, della cui appropriatezza ha detto di non essere certa. In realtà, non è stata la prima volta che Meloni ha usato, in inglese, la formula «western nationalism». Lo aveva già fatto nell’ottobre scorso, sempre negli Stati uniti, durante la cerimonia nel corso della quale le era stato conferito un premio dal think tank conservatore Atlantic Council. In quella sede, Meloni aveva attribuito la paternità dell’espressione a Anthony J. Constantini, autore di un articolo pubblicato sul sito Politico il 4 settembre del 2023, grosso modo un anno prima, che aveva come titolo «Meloni’s Western Nationalism» (il nazionalismo occidentale di Meloni). Si tratta di un commento pieno di elogi per la leader di Fratelli d’Italia. In particolare, Constantini contrappone il nazionalismo della «piccole patrie» di leader come Orbán, a un diverso atteggiamento che considera di maggiore respiro e ambizione politica: «Questo nazionalismo occidentale, che ha come obiettivo la sopravvivenza e la prosperità della civiltà occidentale – anziché concentrarsi esclusivamente sul proprio Stato – è una novità sulla scena europea. E in quanto tale, ha la possibilità di rielaborare radicalmente il funzionamento della politica dell’Unione europea». In sostanza, l’innovazione introdotta da Meloni, secondo Constantini, sarebbe di aver superato il nazionalismo «classico», per così dire, che vede le nazioni come potenzialmente in conflitto, per sostituirlo con una variante «occidentale», che farebbe riferimento a una «civiltà» e non a un’identità nazionale. Vale la pena di sottolineare che, nella sua conversazione con Trump, Meloni dopo aver affermato di non essere certa che «western nationalism» fosse l’espressione adatta a esprimere il suo pensiero, ha aggiunto: «Parlo principalmente di Occidente, ma non mi riferisco allo spazio geografico. Parlo di civiltà (civilization), e voglio renderla più forte». Si direbbe proprio che sia la stessa tesi cui alludeva Constantini. Tutto sommato, è comprensibile che Meloni non abbia fornito a Trump i riferimenti bibliografici. Sappiamo che l’uomo non è incline a soffermarsi su un tema di conversazione, specie se non è lui a parlare, ma credo valga la pena di chiedersi perché Meloni è rimasta così colpita dalle osservazioni di un PhD student molto attivo (Constantini scrive per diversi siti di area conservatrice) e con un passato da undergraduate all’università di San Pietroburgo. La spiegazione più plausibile è che nel «western nationalism» Meloni abbia trovato una formula in qualche modo congeniale, che si riallaccia anche a una vecchia idea del partito nel quale è avvenuta la sua formazione politica. Penso a quella «Europa nazione» che un tempo veniva contrapposta al progetto mercantile e materialista delle comunità europee. Le cose sono molto cambiate da quando quella formula circolava nelle discussioni interne alla destra fascista e post-fascista italiana. Oggi abbiamo una Unione europea che è percorsa da inquietudini che hanno spinto diversi partiti moderati e conservatori a spostarsi a destra. In questo nuovo clima, quella che un tempo era una tesi richiamata soprattutto per distinguersi, senza arrivare a dirsi antieuropei, può diventare (opportunamente tradotta in inglese) il nome di un progetto egemonico. Meloni è senza dubbio molto ambiziosa, e coltiva la speranza, se non di prenderne la guida, certamente di avere un ruolo centrale nella trasformazione dell’Unione europea in una civiltà che assume un ruolo non solo culturale ma geopolitico. Vero che il «nazionalismo occidentale» è diverso da quello classico. Quella «infiammazione della coscienza nazionale» – come la chiamava Isaiah Berlin – che è stata tra le cause di due guerre mondiali. Ma ciò non vuol dire che si tratti di un’idea politica benigna, mansueta, che non debba destare preoccupazioni. La civiltà occidentale da restaurare e proteggere dalla minaccia degli «altri» è un tema del suprematismo bianco sin dai tempi della guerra civile americana, e forse non è un caso che proprio da oltre oceano arrivi il suggerimento raccolto da Meloni.

[pan]

Va be', in Italia escono 200 libri al giorno e la metà non arriva a vendere 50 copie.

[Drogato_ di_porno]

Va be', in Italia escono 200 libri al giorno e la metà non arriva a vendere 50 copie.

libri a parte, questa nuova categoria ideologica meloniana del "nazionalismo occidentale" è lo stesso ossimoro che girava dell' "internazionale sovranista". sono termini antitetici, uno contraddice l'altro. la dimostrazione che a livello di fantasia la dx non è inferiore alla sinistra. da un lato dell'atlantico le "radici che non gelano", dall'altro la repubblica nordamericana degli intellettuali "déraciné" ("sradicati").