Il Cobra non è un serpente.
- UN IMMIGRATO PASSEGGIA PER RIETI CON I PANTALONI E LE MUTANDE CALATE COME SE NULLA FOSSE;
IL FILMATO DIFFUSO SUI SOCIAL CON I PASSANTI CHE LO INSULTANO E LUI CHE CONTINUA TRANQUILLO A CAMMINARE. https://www.liberoquotidiano.it/video/i ... forti.html
"Siamo a Rieti, in pieno centro, dove un immigrato cammina in strada, tra le persone, senza pantaloni e senza mutande. Mentre lo fa, raccoglie gli insulti dei passanti, alcuni anche a sfondo razzista. Restano però le immagini, sconcertanti, del centro di una meravigliosa città come Rieti costretta a vivere in questo tipo di degrado, impressionante e inaccettabile."
A MANDARE IN COMA IL RAGAZZO DI LANCIANO E’ STATA UNA BABY GANG DI ROM: AVEVANO TUTTI BEVUTO PARECCHIO
Aveva chiesto di abbassare la musica. È questa la colpa di Giuseppe Pio D'Astolfo, una colpa così grave da finire in prognosi riservata. A colpire il diciottenne di Lanciano, che ancora è in coma indotto per un pugno violentissimo alla tempia sinistra, è stato un ragazzo ancora tredicenne. I carabinieri di Lanciano in queste ore hanno fatto chiarezza sull'aggressione avvenuta nella notte tra sabato e domenica nell'ex stazione ferroviaria Sangritana di Lanciano, divenuta bivacco di ubriachi e tossicodipendenti, e hanno denunciato cinque ragazzi, tutti cittadini italiani appartenenti alla stessa famiglia rom. Ma è stato il più piccolo del gruppo a sferrare l'unico violentissimo pugno. Gli altri due della babygang hanno quattordici e quindici anni, un quarto ne ha appena compiuti diciotto mentre il più grande ne ha trenta. Gli unici due maggiorenni sono già volti noti alle forze dell'ordine. La svolta alle indagini dei militari, coordinati dal comandante della compagnia di Lanciano Vincenzo Orlando, è arrivata ieri pomeriggio grazie alla testimonianza della coppia di fidanzati, un venticinquenne e la ragazza di sedici, che erano in compagnia di Giuseppe e a quella di un terzo ragazzo, che lo ha soccorso quando lo ha visto piombare a terra. La conferma alle loro parole è arrivata più tardi anche dalle immagini di alcune telecamere che, seppur non puntate direttamente sul luogo dell'aggressione, hanno ricostruito gli spostamenti dei cinque permettendone il riconoscimento. I teppisti, che pare conoscessero la vittima e la coppia di coinquilini che viveva con lui, si sarebbero avventati sui tre «infastiditi» dal loro invito ad abbassare la musica. Avevano bevuto e parecchio. Anche il venticinquenne è stato colpito con un pugno, ma di striscio. Ulteriori accertamenti investigativi sono tuttora in corso, mentre le condizioni di Giuseppe restano stazionarie. «Tuttavia la Tac di controllo mostra una soddisfacente evoluzione - ha sottolineato Rosa Maria Zocaro, direttrice del reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di Pescara -. Valutiamo se cominciare a ridurre le sedazioni. La diagnosi però continua ad essere riservata». Ma gli abitanti di Lanciano sono rimasti sgomenti davanti a tanta cattiveria e in molti fanno notare che i cinque sono conosciuti come veri e propri bulli. «Io so soltanto che per questa grande violenza che ci hanno inflitto gratuitamente, senza una ragione, queste persone devono pagare - ha detto Paola, la mamma di Giuseppe -. Quel ragazzo è la mia vita, da me non otterranno mai alcun perdono finché avrò respiro».
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
“ Dopo essere sbarcato a Lampedusa è stato trasferito nel centro di identificazione e fotosegnalato dalla questura. Per questo la polizia e i servizi di intelligence stanno adesso ripercorrendo le tappe del viaggio che lo hanno portato in Costa Azzurra. E soprattutto stanno verificando come mai non sia stato trattenuto nel centro di identificazione in attesa del rimpatrio. In tasca gli hanno trovato un foglio rilasciato dalla Croce Rossa Italiana ed è stato proprio il documento a consentire agli inquirenti francesi di identificarlo.”
Gli hanno dato il foglio di via e detto che doveva tornarsene a casa entro 7 giorni
Voglio vedere adesso quanti si inginocchieranno per dei cattolici ammazzati dentro uno chiesa
L’unico comunista o marxista buono, è quello in una tomba senza nome
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Linegoco: "...e se anche fosse (il fallimento della produzione pornografica) chi se ne importa? Nessuno sano di mente si mette a pagare qualcuno solo perché altrimenti fallisce...è ridicolo, ci si dovrebbe impoverire per arricchire altri?"
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"Usare questo o quello studio come bandiera per sostenere una tesi piuttosto che l'altra è sbagliato."
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.
Campobasso, detenuto stacca a morsi l’orecchio di un agente. E lo ingoia
Orrore nel penitenziario del capoluogo del Molise dove un detenuto nigeriano con problemi psichici ha aggredito quattro agenti: ad uno di loro ha staccato a morsi un orecchio e poi lo ha ingoiato. “L’episodio riapre il tema – commenta il segretario generale del Sindacato di Polizia penitenziaria (Spp) – più volte segnalato dei detenuti psichiatrici abbandonati nelle galere”.
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Ha preso a morsi quattro poliziotti penitenziari, e ad uno di loro ha addirittura staccato un pezzo di orecchio ingoiandolo. I fatti sono avvenuti ieri, 28 ottobre, nel carcere di Campobasso. È quanto riferisce in una nota il segretario generale del Sindacato di Polizia penitenziaria (Spp), Aldo Di Giacomo. Protagonista dell’aggressione è un detenuto di nazionalità nigeriana. Lo stesso che negli ultimi giorni, secondo la versione fornita dal sindacalista, si è reso partecipe di altre due attacco nei confronti di poliziotti.
La notizia è stata confermata poi dalla direttrice della struttura, Rosa La Ginestra. I quattro agenti sono stati trasportati in ospedale per essere sottoposti alle cure dei medici del Cardarelli. Più gravi le condizioni del poliziotto a cui è stato staccato l’orecchio.
Come detto, lo stesso detenuto – che ha problemi psichiatrici – avrebbe avuto delle reazioni violente nei giorni scorsi: “Si è reso partecipe di altre due aggressioni nei confronti di altrettanti poliziotti”, insiste Di Giacomo. Anche per questo motivo, l’episodio riaccende la luce su un tema “più volte segnalato da questa sigla sindacale, dei detenuti psichiatrici abbandonati nelle galere“.
Le ultime aggressioni nell’istituto penitenziario molisano risalgono allo scorso aprile, quando un agente della penitenziaria è stato pestato a sangue da un detenuto ed è stato trasportato in gravi condizioni al nosocomio di contrada Tappino. “In carcere la situazione è sempre più difficile, sempre più fuori controllo”, aveva detto allora Di Giacomo chiedendo interventi urgenti a tutela della polizia penitenziaria e della struttura”.Poco tempo prima nella struttura penitenziaria era scoppiata una rivolta.
“AHÒ, MA CHE STAI A FA’!”, LI MORTACCI TUA, BASTA, TE PIJASSE ‘N COLPO!” FOLLIA A ROMA, IN ZONA COLLI ALBANI. UN 41ENNE EGIZIANO DANNEGGIA 56 AUTO CON UNA MAZZA DI FERRO. GRIDA E INSULTI DI MOLTISSIME PERSONE DALLE FINESTRE CHE HANNO FILMATO L’AZIONE VANDALICA DALL’ALTO. L’UOMO SI È ARRESO AI CARABINIERI. MISTERO SUL MOTIVO DI QUESTO VANDALISMO SENZA SENSO – VIDEO
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
“AHÒ, MA CHE STAI A FA’!”, LI MORTACCI TUA, BASTA, TE PIJASSE ‘N COLPO!” FOLLIA A ROMA, IN ZONA COLLI ALBANI. UN 41ENNE EGIZIANO DANNEGGIA 56 AUTO CON UNA MAZZA DI FERRO. GRIDA E INSULTI DI MOLTISSIME PERSONE DALLE FINESTRE CHE HANNO FILMATO L’AZIONE VANDALICA DALL’ALTO. L’UOMO SI È ARRESO AI CARABINIERI. MISTERO SUL MOTIVO DI QUESTO VANDALISMO SENZA SENSO – VIDEO
E' stato chiaramente provocato dalla visione di fiumane di auto lussuose mentre loro fanno la fame
Stupro io centro città | Como, compra un panino a un senzatetto: lui la segue e la violenta in un parcheggio
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Como, compra un panino a un senzatetto: lui la segue e la violenta in un parcheggio
L'uomo è un nigeriano che dal 2016 ha ricevuto 4 provvedimenti di espulsione
Violentata dal migrante senzatetto al quale poco prima, mossa da compassione, aveva comprato un panino. E' accaduto nella serata del 30 ottobre 2020. Una donna è entrata al Carrefour di viale Giulio Cesare dove all'ingresso un uomo nigeriano di 31 anni le aveva chiesto un'offerta. La donna, mossa da compassione, ha acquistao per l'uomo un panino e glielo ha donato, poi si è incamminata verso casa. Lungo il cammino Stupro io centro città | Como, compra un panino a un senzatetto: lui la segue e la violenta in un parcheggio
„si è accorta di essere seguita ma ormai era troppo tardi, l'uomo l'ha spinta contro una rete dopo averla costretta ad appartarsi con lui e l'ha violentata. QUalcuno deve avere notato la scena o avere sentito la donna chiedere aiuto perché al 112 è giunta la segnalazione della presenza di una donna vittima di violenza sessuale e la descrizione del suo aggressore: un uomo con una felpa con cappuccio di cole scuro. Sull posto sono giunte le volanti della polizia che hanno effettivamente individuato un uomo e una donna nei pressi del parcheggio dell'Ippocastano in via Aldo Moro. La donna era visibilmente sconvolta. L'uomo è stato immediatamente immobilizzato e arrestato. La donna, invece, è stata trasportata in codice giallo all'ospedale per le cure del caso. Per lei la prognosi è di 15 giorni.
L'aggressore è risultato essere un nigeriano di 31 anni in Italia senza fissa dimora e con precedenti penali per percosse e violazione delle norme sull'immigrazione. L'uomo è un ex richiedente asilo con permesso di soggiorno scaduto nel 2016. Aveva ricevuto 4 provvedimenti di espulsione“
, 30 ott – Non fate giocare la nostra squadra del cuore? Allora ce ne andiamo tutti in Italia, tanto i barconi per emigrare si trovano. E’ l’incredibile minaccia dei tifosi dell’Hilal Chebba, squadra non ammessa alla massima serie del campionato di calcio della Tunisia perché “la società non ha completato le pratiche nonostante le reiterate richieste”. La decisione è stata presa dalla Federcalcio tunisina il 17 ottobre scorso e da qualche giorno, nel tentativo di far cambiare idea alle autorità sportive, circa 2mila tifosi della squadra non iscritta al campionato hanno iniziato a organizzare imbarcazioni per affrontare il viaggio dalla città portuale di Chebba alle coste italiane.
Sciopero generale e copertoni dati alle fiamme
Una protesta che in Tunisia è diventata un caso nazionale, anche perché nel frattempo sono andate in scena diverse manifestazioni e addirittura è stato indetto uno sciopero generale cittadino per contestare la decisione della Federcalcio. Mentre diversi negozi e aziende locali hanno chiuso i battenti, i tifosi hanno bloccato le strade di accesso alla città dando alla fiamme alcuni copertoni.
La reazione del governo tunisino è stata inizialmente piuttosto blanda. Poi il ministero dello Sport, decisamente allarmato dalla piega che sta prendendo la protesta, se l’è presa con la Federcalcio dichiarando che l’esclusione dell’Hilal Chebba dal campionato è illegale. Il ministro Kamal Daqish ha minacciato finanche di “sciogliere la Federazione in caso di inadempienza o comportamento scorretto”. Sembra che dietro alla mancata ammissione della squadra alla massima categoria, vi siano delle dichiarazioni che il patron della società avrebbe rilasciato contro la Federazione, alla quale chiedeva maggiore trasparenza.
, 30 ott – Non fate giocare la nostra squadra del cuore? Allora ce ne andiamo tutti in Italia, tanto i barconi per emigrare si trovano. E’ l’incredibile minaccia dei tifosi dell’Hilal Chebba, squadra non ammessa alla massima serie del campionato di calcio della Tunisia perché “la società non ha completato le pratiche nonostante le reiterate richieste”. La decisione è stata presa dalla Federcalcio tunisina il 17 ottobre scorso e da qualche giorno, nel tentativo di far cambiare idea alle autorità sportive, circa 2mila tifosi della squadra non iscritta al campionato hanno iniziato a organizzare imbarcazioni per affrontare il viaggio dalla città portuale di Chebba alle coste italiane.
Sciopero generale e copertoni dati alle fiamme
Una protesta che in Tunisia è diventata un caso nazionale, anche perché nel frattempo sono andate in scena diverse manifestazioni e addirittura è stato indetto uno sciopero generale cittadino per contestare la decisione della Federcalcio. Mentre diversi negozi e aziende locali hanno chiuso i battenti, i tifosi hanno bloccato le strade di accesso alla città dando alla fiamme alcuni copertoni.
La reazione del governo tunisino è stata inizialmente piuttosto blanda. Poi il ministero dello Sport, decisamente allarmato dalla piega che sta prendendo la protesta, se l’è presa con la Federcalcio dichiarando che l’esclusione dell’Hilal Chebba dal campionato è illegale. Il ministro Kamal Daqish ha minacciato finanche di “sciogliere la Federazione in caso di inadempienza o comportamento scorretto”. Sembra che dietro alla mancata ammissione della squadra alla massima categoria, vi siano delle dichiarazioni che il patron della società avrebbe rilasciato contro la Federazione, alla quale chiedeva maggiore trasparenza.
speriamo ce ne sia qualcuno dotato anche tecnicamente e non solo dentro alle mutande, così lo prendiamo all'Inter a far coppia con Lukaku
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)