[O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

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SoTTO di nove
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#751 Messaggio da SoTTO di nove »

katmandu69 ha scritto:
24/03/2021, 23:24
sotto,che ne pensi del tuo eroe padano,che come al solito si sta dimostrando il solito inutile pagliaccio?

#ioapro


https://www.corriere.it/cronache/21_mar ... 5e99.shtml
Non ho capito cosa ci azzecca il link con la domanda che mi fai.

Che Salvini cerchi di lisciare il pelo ai "negazionisti" (lo scrivo tra virgolette per comprendere un po' tutta la galassia che spinge per riaprire) è palese da quasi un anno. e non sono mai stato d'accordo, non come pensa qualcuno perchè mi piace la clausura, ma perchè la via scelta dal governo (compreso quello precedente) è tarata sullo stop and go delle colorazioni.
Non puoi riaprire senza tracciare. e non puoi tracciare senza aver abbassato prima la curva.
Dato che siamo ridicoli da questo punto di vista le restrizioni ne sono la conseguenza.
Pensare di stare sempre gialli (dove comunque molte attività sono chiuse e altre lavorano part time) succeda quel che succeda in ogni caso è impensabile. (anche se non c'è la controprova perchè ogni volta che si inizia a peggiorare velocemente si chiude subito).
Ancora più impensabile fare come lo scorso anno in estate con questo numero di contagi.

Quindi prendo le parole di Salvini come prendo quelle di alcuni forumisti.
e questo non significa che non capisco i problemi che ne derivano. Come sono consapevole che la spinta a riaprire alla fine prevalga a costo di fare un salto nel buio. Anche per impossibilità a continuare così in eterno.

Come lotta al covid abbiamo perso miseramente nel tracciamento del virus e adesso stiamo passivamente tenendo a galla la baracca (ecco le zone colorate che sono tutt'altro che un lockdown) sperando nella nostra ultima chance: la vaccinazione.

Ora stiamo uscendo dall'inverno. Molti si aspettano di passare almeno l'estate come lo scorso anno. Ci riusciremo?
Lo scorso anno l'abbiamo iniziata con contagi ridotti al lumicino (grazie al vero lockdown, non a queste misure di contenimento) quest'anno c'è il rischio che non sia così. Quest'anno c'è il rischio che per ogni step giallo il contagio cresca troppo.
Quindi o la vaccinazione procede a velocità sostenuta (a proposito hai visto la tua Toscana bersaglio degli strali di Draghi perchè è quella che ha maggiormente ignorato gli anziani vaccinando un sacco di gente nella fascia sotto i 50 anni?) bilanciando i risultati del lockdown del 2020 oppure ci troveremo a giugno con contagi ancora troppo alti.
A quel punto bisognerà aspettare di capire se la "stagione calda" ci aiuterà oppure no. (In Sudamerica ad esempio non è calato per niente e questo un po' mi preoccupa).
Sappiamo che con contagi bassi (2020) la risalita è stata lenta nonostante la baldoria forse proprio per merito della stagione calda.
Ma se ci arriviamo con una curva alta si abbasserà solo grazie alla stagione calda?
Perchè sarà dura tenere le restrizioni in estate.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi

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dostum
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#752 Messaggio da dostum »

Lockdown inutile e vaccino non risolutivo, ecco perché rincorreremo sempre il Covid”, il pensiero del primario Garavelli

sabato, 20 marzo 2021



Brescia – Sulla scia di quanto avvenuto negli scorsi mesi, qualche voce fuori dal coro maggioritario in Italia che è a favore delle politiche di chiusura e per il vaccino come unica soluzione della situazione c’è anche nel mondo scientifico: il primario della Divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara Pietro Luigi Garavelli da mesi attua terapie domiciliari nonostante l’Italia abbia da dodici mesi scelto altre strade ed oggi esprime il proprio dissenso anche rispetto alle attuali politiche di chiusure e vaccini.

Nel corso di un’articolata intervista Affari Italiani, Garavelli conferma i dubbi sul piano vaccinale impostato da mesi: “Se servisse a debellare il virus sarei pronto anche ad accettare una percentuale di eventi avversi. Il punto è che come lo si sta facendo non ha speranza di essere risolutivo”.

“In questa situazione, a non essere normale è una cosa che si impara al primo anno di specializzazione. Ovvero, non si vaccina mai durante una epidemia. Perché il virus reagirà mutando, producendo varianti e sarà sempre più veloce di noi. Con un virus RNA o si trova un denominatore comune su cui montare il vaccino o, facendo vaccini contro le spike che mutano, non hai speranza di arrivare prima di lui. Lo ricorreremo sempre, ripeto, tende a mutare velocemente“.

Convivenza col virus o lockdown? “Il virus è ormai endemico, un lockdown funzionerebbe se ad esempio avvenisse nello stesso lasso temporale in tutto il mondo e si vaccinassero contestualmente le persone con un vaccino risolutivo. Il virus Sars Cov 2 muta costantemente ma non ha ancora ridotto la sua virulenza, ci vorranno forse anni. In pratica,dobbiamo conviverci, rispettare le misure prudenziali e, oserei dire, curare a casa. Chiudere la società e la vita a tratti, non ha davvero senso“, perché il “Covid è una patologia respiratoria di una certa importanza ma non si discosta da certe influenze. Il lockdown è una misura di isolamento che serve per patologie da contatto, come l’Ebola“.
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#753 Messaggio da dostum »

cicciuzzo ha scritto:
24/03/2021, 14:09
Salieri D'Amato ha scritto:
24/03/2021, 13:44
No, mi sa che ai ristoranti liberamente non ci vanno neanche loro.
Sono in lockdown fino al 18 aprile, da quello che hai postato sembra sia stato solo revocato l'inasprimento delle restrizioni previsto nei giorni di Pasqua.
dai Sal, guarda al peso specifico del provvedimento. la Merkel che chiede scusa. Mi aspetto un gran dostum nella circostanza :-D
Google sta censurando sistematicamente la ricerca
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#754 Messaggio da GeishaBalls »

giorgiograndi ha scritto:
24/03/2021, 21:04
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Tra 0 e 50 anni, sono morte meno persone della media
Per incidenti (stradali, sul lavoro...) nel 2020 sono morte meno persone in ogni fascia di età. Sui giovani questo effetto è evidentemente stato superiore alle morti per Covid, purtroppo a partire dai 50 anni si muore di più.

Ufficialmente per Covid i morti 2020 erano 75.000, in media di morti ne abbiamo avuti 100.000 in più (e ci andrebbe aggiunto anche l’effetto dei minori morti per incidenti) ergo le morti per Covid sono sottostimate

Gia dalla fascia 50 - 64 anni sono morte almeno il 10 % di persone in più della media, e tutto questo con lockdown, mascherine eccetera. Ognuno trae la sua conclusione, ma da questa tabella non vien fuori “tanto rumore per nulla”

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GiarneseUmnberto
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#755 Messaggio da GiarneseUmnberto »

i morti per influenza normale sono evidentemente spariti dal pianeta, da come si evince dai racconti statistici di gheisha e compagnia cantante, non esiste più l'influenza normale, diteglielo a quelli che si fanno il vaccino ogni anno, che non serve più il vaccino, non si muore più per influenza normale, tanto ci sono le mascherine "non omologate" e ne abbiamo a milionate in Italia, che non proteggono una minkia secondo i vari rodaggi fatti nei laboratori, siamo invasi da mascherine che non servono ad un cazzo, basta vedere il reportage mandato in onda l'altra sera, protegge più una sciarpa che quelle cagate.

https://quifinanza.it/info-utili/video/ ... ma/471686/


Eppure son cose strane, non ci sono più i morti per influenza normale in questo Paese.
ma ci sono più morti di covid, che ovviamente son tutti di covid e sicuramente non hanno aggiunto i morti di influenza normale a quelli per covid, ma sicuramente non lo hanno fatto perché ci fidiamo.

e sicuramente non esistono casi in cui hanno classificato come covid i morti per tutt'altro come ictus, ma che avevano in concomitanza il covid ed erano asintomatici come un tizio dalle campagne nella zona.

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#756 Messaggio da giorgiograndi »

In germania si comincia a speculare che la Merkel abbia chiesto scusa per evitare manifestazioni di protesta.

Su quarks,de hanno pubblicato un bel grafico che fa chiarezza su chi e' in terapia intensiva, ed e' saltato fuori che 72% dei pazienti in tarapia intensiva non hanno il covid e che solo l'11% sono positivi al covid:
Articolo originale: https://www.quarks.de/gesundheit/medizi ... stationen/

Estratto della tabella: https://prnt.sc/10uvtfj

Nota nel sito internet:
"I dati mostrano molto chiaramente che le unità di terapia intensiva hanno ancora una grande capacità che attualmente non è esaurita. E la maggior parte dei pazienti trattati nel reparto di terapia intensiva non è presente a causa di una malattia Covid 19. Il sistema sanitario attualmente non è sopraffatto. Allo stesso tempo, viene confermata l'ipotesi di precedenti indagini che la Germania abbia capacità intensive ben sviluppate. Prima della pandemia, il numero di posti letto in terapia intensiva sarebbe stato di circa 28.000; alla fine di aprile, l'Associazione Ospedaliera tedesca ha annunciato un numero di 40.000 posti letto in terapia intensiva, molto più del nuovo registro di terapia intensiva che l'Associazione interdisciplinare tedesca per la medicina intensiva e d'urgenza (DIVI)."

Sarebbe interessante che anche in altre nazioni facessero una bella divisione tra chi e' in terapia intensiva con il covid e senza il covid
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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#757 Messaggio da Salieri D'Amato »

dostum ha scritto:
25/03/2021, 2:45
Lockdown inutile e vaccino non risolutivo, ecco perché rincorreremo sempre il Covid”, il pensiero del primario Garavelli

sabato, 20 marzo 2021



Brescia – Sulla scia di quanto avvenuto negli scorsi mesi, qualche voce fuori dal coro maggioritario in Italia che è a favore delle politiche di chiusura e per il vaccino come unica soluzione della situazione c’è anche nel mondo scientifico: il primario della Divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara Pietro Luigi Garavelli da mesi attua terapie domiciliari nonostante l’Italia abbia da dodici mesi scelto altre strade ed oggi esprime il proprio dissenso anche rispetto alle attuali politiche di chiusure e vaccini.

Nel corso di un’articolata intervista Affari Italiani, Garavelli conferma i dubbi sul piano vaccinale impostato da mesi: “Se servisse a debellare il virus sarei pronto anche ad accettare una percentuale di eventi avversi. Il punto è che come lo si sta facendo non ha speranza di essere risolutivo”.

“In questa situazione, a non essere normale è una cosa che si impara al primo anno di specializzazione. Ovvero, non si vaccina mai durante una epidemia. Perché il virus reagirà mutando, producendo varianti e sarà sempre più veloce di noi. Con un virus RNA o si trova un denominatore comune su cui montare il vaccino o, facendo vaccini contro le spike che mutano, non hai speranza di arrivare prima di lui. Lo ricorreremo sempre, ripeto, tende a mutare velocemente“.

Convivenza col virus o lockdown? “Il virus è ormai endemico, un lockdown funzionerebbe se ad esempio avvenisse nello stesso lasso temporale in tutto il mondo e si vaccinassero contestualmente le persone con un vaccino risolutivo. Il virus Sars Cov 2 muta costantemente ma non ha ancora ridotto la sua virulenza, ci vorranno forse anni. In pratica,dobbiamo conviverci, rispettare le misure prudenziali e, oserei dire, curare a casa. Chiudere la società e la vita a tratti, non ha davvero senso“, perché il “Covid è una patologia respiratoria di una certa importanza ma non si discosta da certe influenze. Il lockdown è una misura di isolamento che serve per patologie da contatto, come l’Ebola“.
Ecco, questo mi sembra un ragionamento equilibrato da prendere in considerazione. Ha una logica e soprattutto trova conferma in quanto sta effettivamente avvenendo nel mondo.

Quello di cui non riesco a capacitarmi è di come il mondo medico-scientifico non riesca, a certi livelli, dopo più di un anno di studi e verifiche, a partorire una strategia, o meglio una procedura di intervento a tutti i livelli, una soluzione "ideale" convergente, ad avere un modello. Non c'è qualche voce fuori dal coro, ma un esercito di solisti, anche molto distanti tra loro. O debbo pensare che sia la politica a metterci il suo pesante imprinting?
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#758 Messaggio da giorgiograndi »

SoTTO di nove ha scritto:
24/03/2021, 22:47
Un altra scoperta dell'acqua calda Giorgio.
Considerando che in quella fascia si muore raramente di covid (anche perchè i casi gravi trovano posto in TI e per un "giovane" è un aiuto decisivo) è ovvio che sia calata la media dei decessi in un anno dove per molto tempo si è rimasti in "clausura".

Le più probabili cause di morte per un giovane sono "violente" (soprattutto incidenti automobilistici e in parte anche sul lavoro).
Tutte ridotte dallo stare chiusi in casa.
Per farti capire.
Nella fascia 15-24 anni la causa di morte principale (34%) sono gli incidenti d'auto. Questa percentuale è del 10% tra i bambini e del 15% tra i 25 anni e i 45.
Insomma il numero di decessi per incidenti di "trasporto" tra gli 0 e i 45 anni è molto alta. (e molti pur con la sfiga di dover stare chiusi in casa ci hanno guadagnato un anno senza "rischi")

Quindi su un numero "basso" di decessi (meno di 20.000 per una fascia che va da 0 a 49 anni) che viene alzato di poco dal covid (perchè sappiamo che di covid ne muoiono pochi in quella fascia) è logico che il dato complessivo viene poi abbassato dalla minor mortalità della causa principale di quelle fasce d'età. (perchè ognuno di noi "giovani" ha rischiato meno di un anno normale).
Se me lo chiedevi te l'avrei saputo dire io già qualche mese fa. Senza bisogno di aspettare sta tabellina.

Ti do una notizia che forse ti farà piacere.
Una volta sconfitto il Covid (speriamo) avremmo diversi anni con una media decessi inferiore alla media certificata nel quinquennio 2015/19.
Insomma nei 5 anni successivi alla eventuale sconfitta del covid (e senza un altra causa imprevista) la media decessi sarà inferiore a quel 645.000 nel 2015/19.
Non per qualche astruso motivo, semplicemente perchè molte persone sono morte in questa pandemia. (persone che si sarebbero distribuite sull'arco di quel quinquennio successivo).

P.s. Fa strano poi vedere che noti in quel grafico l'unico dato che non conta un cazzo e tralasci i numeri delle altre fasce.
Ma lo so che serve per la tua teoria che basterebbe rinchiudere i vecchi per risolvere il problema.
il covid non si sconfiggera', nemmeno vaccinando il 95% delle persone, diventera' endemico come l'influenza.

Non ci vuole tanto a capirlo. Essere vaccinati protegge dai sintomi gravi, ma non blocca la trasmissione da persona a persona. Probabilmente non avendo sintomi la trasmissione si riduce se vaccinati, su questo non discuto.

Il vaccino e' solo uno strumento per evitare l'ospedalizzazione e/o la morte, che e' sostanzialmente quello che gia' avviene largamente tra 0-50 anni. Chiaramente anche in questa fasce di eta', il vaccino dara' degli ulteriori benefici, ma e' secondario, visto che tanto questa fascia di eta' non mette sotto stress il sistema sanitario..

Il punto del grafico e' un altro. Tu sei dell'idea che sacrificare il presente e il futuro di chi ha tra 0-50 ha un senso, io invece dico di no. Se fai un analisi dei costi/benefici, su quella determinata fascia di eta', non ha nessun senso, ne sanitario e nemmeno sociale/economico.

Tra 0-50 anni, il covid e' come un influenza stagionale di quelle toste (quelle che fanno un po' piu' morti del normale), e tu mi dai ragione.
Tra 0 e 50 anni, passa il grosso dei consumi e il grosso del gettito fiscale. Lo stato (e non solo quello italiano) ha trasformato il grosso del suo profitto e dell'introito statale in un costo tramite CIG, ristori, ecc e sopratutto, ha minato i suoi introiti dei prossimi anni, perche' le aziende chiuderanno o falliranno (quelle che non hanno gia' chiuso), senza nemmeno parlare della scuola. Anche qui' non mi puoi dare torto.

Tu, mi dai sostanzialmente ragione, non te ne sei nemmeno accordo.
Non per qualche astruso motivo, semplicemente perchè molte persone sono morte in questa pandemia. (persone che si sarebbero distribuite sull'arco di quel quinquennio successivo).


Io dico che il costo e' superiore ai benefici, perche' il costo di tutto questo e' 20 anni di crisi per chi ha tra 0-50 anni, che creera' un ulteriore gap tra poveri e ricchi.
Si poteva e si doveva rischiare un soluzione che divideva la popolazione in liberi (0-60) e isolati (60+), ma gli isolati lo dovevano essere per davvero. Con i militari che gli portavano lo scatolone con la spesa una volta a settimana, come in cina, oppure in camera doppia in hotel.
Sarebbe costato molto di meno e sarebbe stato piu' efficiente e semplice da fare.
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#759 Messaggio da giorgiograndi »

Salieri D'Amato ha scritto:
25/03/2021, 9:02
dostum ha scritto:
25/03/2021, 2:45
Lockdown inutile e vaccino non risolutivo, ecco perché rincorreremo sempre il Covid”, il pensiero del primario Garavelli

sabato, 20 marzo 2021



Brescia – Sulla scia di quanto avvenuto negli scorsi mesi, qualche voce fuori dal coro maggioritario in Italia che è a favore delle politiche di chiusura e per il vaccino come unica soluzione della situazione c’è anche nel mondo scientifico: il primario della Divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara Pietro Luigi Garavelli da mesi attua terapie domiciliari nonostante l’Italia abbia da dodici mesi scelto altre strade ed oggi esprime il proprio dissenso anche rispetto alle attuali politiche di chiusure e vaccini.

Nel corso di un’articolata intervista Affari Italiani, Garavelli conferma i dubbi sul piano vaccinale impostato da mesi: “Se servisse a debellare il virus sarei pronto anche ad accettare una percentuale di eventi avversi. Il punto è che come lo si sta facendo non ha speranza di essere risolutivo”.

“In questa situazione, a non essere normale è una cosa che si impara al primo anno di specializzazione. Ovvero, non si vaccina mai durante una epidemia. Perché il virus reagirà mutando, producendo varianti e sarà sempre più veloce di noi. Con un virus RNA o si trova un denominatore comune su cui montare il vaccino o, facendo vaccini contro le spike che mutano, non hai speranza di arrivare prima di lui. Lo ricorreremo sempre, ripeto, tende a mutare velocemente“.

Convivenza col virus o lockdown? “Il virus è ormai endemico, un lockdown funzionerebbe se ad esempio avvenisse nello stesso lasso temporale in tutto il mondo e si vaccinassero contestualmente le persone con un vaccino risolutivo. Il virus Sars Cov 2 muta costantemente ma non ha ancora ridotto la sua virulenza, ci vorranno forse anni. In pratica,dobbiamo conviverci, rispettare le misure prudenziali e, oserei dire, curare a casa. Chiudere la società e la vita a tratti, non ha davvero senso“, perché il “Covid è una patologia respiratoria di una certa importanza ma non si discosta da certe influenze. Il lockdown è una misura di isolamento che serve per patologie da contatto, come l’Ebola“.
Ecco, questo mi sembra un ragionamento equilibrato da prendere in considerazione. Ha una logica e soprattutto trova conferma in quanto sta effettivamente avvenendo nel mondo.

Quello di cui non riesco a capacitarmi è di come il mondo medico-scientifico non riesca, a certi livelli, dopo più di un anno di studi e verifiche, a partorire una strategia, o meglio una procedura di intervento a tutti i livelli, una soluzione "ideale" convergente, ad avere un modello. Non c'è qualche voce fuori dal coro, ma un esercito di solisti, anche molto distanti tra loro. O debbo pensare che sia la politica a metterci il suo pesante imprinting?
Io ho una mia opinione.
La gente e' stata spaventata e confusa da gente come Galli e Co, forse non riuscirebbero nemmeno ad accettare uno scenario di riaperture basato su una semplice logica scientifica.
I governi e i CTS non rischierebbero una strategia diversa per semplici motivo politici (non perdere consensi nel proprio elettorato convinto che la scelta giusta sia la cancellazione dei diritti costituzionali)
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#760 Messaggio da Floppy Disk »

dostum ha scritto:
25/03/2021, 2:45
Nel corso di un’articolata intervista Affari Italiani, Garavelli conferma i dubbi sul piano vaccinale impostato da mesi: “Se servisse a debellare il virus sarei pronto anche ad accettare una percentuale di eventi avversi. Il punto è che come lo si sta facendo non ha speranza di essere risolutivo”.

“In questa situazione, a non essere normale è una cosa che si impara al primo anno di specializzazione. Ovvero, non si vaccina mai durante una epidemia. Perché il virus reagirà mutando, producendo varianti e sarà sempre più veloce di noi. Con un virus RNA o si trova un denominatore comune su cui montare il vaccino o, facendo vaccini contro le spike che mutano, non hai speranza di arrivare prima di lui. Lo ricorreremo sempre, ripeto, tende a mutare velocemente“.

Convivenza col virus o lockdown? “Il virus è ormai endemico, un lockdown funzionerebbe se ad esempio avvenisse nello stesso lasso temporale in tutto il mondo e si vaccinassero contestualmente le persone con un vaccino risolutivo. Il virus Sars Cov 2 muta costantemente ma non ha ancora ridotto la sua virulenza, ci vorranno forse anni. In pratica,dobbiamo conviverci, rispettare le misure prudenziali e, oserei dire, curare a casa. Chiudere la società e la vita a tratti, non ha davvero senso“, perché il “Covid è una patologia respiratoria di una certa importanza ma non si discosta da certe influenze. Il lockdown è una misura di isolamento che serve per patologie da contatto, come l’Ebola“.
Non per fare il noioso debunker, ma parte del discorso di Garavelli relativamente alle vaccinazioni non ha basi scientifiche, come quella sul non vaccinare durante un'epidemia. Con l'influenza ogni anno e ciò permette di contenere la mortalità.
Il discorso sull'endemicità del virus che non scomparirà del tutto e il fatto che occorre potenziare le cure domiciliari invece ha senso, ma per la prima ci vorranno anni e per le cure ancora non si è trovato nulla di efficace e certificato, anche se le sperimentazioni sono ancora in corso.
Ulteriori dettagli qui: https://facta.news/senza-prove/2021/03/ ... ars-cov-2/
I'm a humanist. Maybe the last humanist.

In the long run we are all dead.

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#761 Messaggio da SoTTO di nove »

giorgiograndi ha scritto:
25/03/2021, 9:24
[Scopri]Spoiler
SoTTO di nove ha scritto:
24/03/2021, 22:47
Un altra scoperta dell'acqua calda Giorgio.
Considerando che in quella fascia si muore raramente di covid (anche perchè i casi gravi trovano posto in TI e per un "giovane" è un aiuto decisivo) è ovvio che sia calata la media dei decessi in un anno dove per molto tempo si è rimasti in "clausura".

Le più probabili cause di morte per un giovane sono "violente" (soprattutto incidenti automobilistici e in parte anche sul lavoro).
Tutte ridotte dallo stare chiusi in casa.
Per farti capire.
Nella fascia 15-24 anni la causa di morte principale (34%) sono gli incidenti d'auto. Questa percentuale è del 10% tra i bambini e del 15% tra i 25 anni e i 45.
Insomma il numero di decessi per incidenti di "trasporto" tra gli 0 e i 45 anni è molto alta. (e molti pur con la sfiga di dover stare chiusi in casa ci hanno guadagnato un anno senza "rischi")

Quindi su un numero "basso" di decessi (meno di 20.000 per una fascia che va da 0 a 49 anni) che viene alzato di poco dal covid (perchè sappiamo che di covid ne muoiono pochi in quella fascia) è logico che il dato complessivo viene poi abbassato dalla minor mortalità della causa principale di quelle fasce d'età. (perchè ognuno di noi "giovani" ha rischiato meno di un anno normale).
Se me lo chiedevi te l'avrei saputo dire io già qualche mese fa. Senza bisogno di aspettare sta tabellina.

Ti do una notizia che forse ti farà piacere.
Una volta sconfitto il Covid (speriamo) avremmo diversi anni con una media decessi inferiore alla media certificata nel quinquennio 2015/19.
Insomma nei 5 anni successivi alla eventuale sconfitta del covid (e senza un altra causa imprevista) la media decessi sarà inferiore a quel 645.000 nel 2015/19.
Non per qualche astruso motivo, semplicemente perchè molte persone sono morte in questa pandemia. (persone che si sarebbero distribuite sull'arco di quel quinquennio successivo).

P.s. Fa strano poi vedere che noti in quel grafico l'unico dato che non conta un cazzo e tralasci i numeri delle altre fasce.
Ma lo so che serve per la tua teoria che basterebbe rinchiudere i vecchi per risolvere il problema.
il covid non si sconfiggera', nemmeno vaccinando il 95% delle persone, diventera' endemico come l'influenza.

Non ci vuole tanto a capirlo. Essere vaccinati protegge dai sintomi gravi, ma non blocca la trasmissione da persona a persona. Probabilmente non avendo sintomi la trasmissione si riduce se vaccinati, su questo non discuto.

Il vaccino e' solo uno strumento per evitare l'ospedalizzazione e/o la morte, che e' sostanzialmente quello che gia' avviene largamente tra 0-50 anni. Chiaramente anche in questa fasce di eta', il vaccino dara' degli ulteriori benefici, ma e' secondario, visto che tanto questa fascia di eta' non mette sotto stress il sistema sanitario..

Il punto del grafico e' un altro. Tu sei dell'idea che sacrificare il presente e il futuro di chi ha tra 0-50 ha un senso, io invece dico di no. Se fai un analisi dei costi/benefici, su quella determinata fascia di eta', non ha nessun senso, ne sanitario e nemmeno sociale/economico.

Tra 0-50 anni, il covid e' come un influenza stagionale di quelle toste (quelle che fanno un po' piu' morti del normale), e tu mi dai ragione.
Tra 0 e 50 anni, passa il grosso dei consumi e il grosso del gettito fiscale. Lo stato (e non solo quello italiano) ha trasformato il grosso del suo profitto e dell'introito statale in un costo tramite CIG, ristori, ecc e sopratutto, ha minato i suoi introiti dei prossimi anni, perche' le aziende chiuderanno o falliranno (quelle che non hanno gia' chiuso), senza nemmeno parlare della scuola. Anche qui' non mi puoi dare torto.

Tu, mi dai sostanzialmente ragione, non te ne sei nemmeno accordo.
Non per qualche astruso motivo, semplicemente perchè molte persone sono morte in questa pandemia. (persone che si sarebbero distribuite sull'arco di quel quinquennio successivo).


Io dico che il costo e' superiore ai benefici, perche' il costo di tutto questo e' 20 anni di crisi per chi ha tra 0-50 anni, che creera' un ulteriore gap tra poveri e ricchi.
Si poteva e si doveva rischiare un soluzione che divideva la popolazione in liberi (0-60) e isolati (60+), ma gli isolati lo dovevano essere per davvero. Con i militari che gli portavano lo scatolone con la spesa una volta a settimana, come in cina, oppure in camera doppia in hotel.
Sarebbe costato molto di meno e sarebbe stato piu' efficiente e semplice da fare.
Che il covid sarà difficile da eliminare e che i vaccini aiuteranno almeno per ridurre i decessi e le ospedalizzazioni è probabile.
Ma questo, oggi, non ci azzecca nulla.
Se un domani con la vaccinazione avremmo raggiunto almeno quello scopo logicamente si riaprirà tutto. A costo di far contagiare (e morire) qualcuno che magari non avrà ricevuto un vaccino efficace.
Ma probabilmente un calo drastico ti contagi e di ricoveri farà si che si torni alla "normalità" nella vita sociale.

Ma te stai dicendo altro. Stai dicendo che già adesso si potrebbe far finta di nulla limitandosi a isolare gli anziani.
I costi/benefici non li conosci perchè conosci i costi attuali e i benefici attuali, non conosci quelli derivanti da una eliminazione delle restrizioni.
Te prendi in esame l'impatto della categoria 0-50 sugli ospedali. A parte che non sono pochi (dai 40 ai 50 anni ci sono eccome, non muoiono quasi mai ma in ospedale ci vanno) devi considerare due fattori che tendi ad ignorare.
1) La mancanza di restrizioni farà aumentare i contagi in questa fascia. Non puoi basarti su quello che succede adesso.
2) Questo aumento di contagi picchierà duro soprattutto sulla fascia 50-65 che di certo non potrai "isolare" come immagini di fare con quelli che chiami vecchi.
e rimango sui 65 perchè anche quella tra i 65 e i 70 spesso "lavora" e soprattutto consuma.
Da una parte vuoi isolare solo i vecchi (che per non impattare sul SSN dovresti prendere almeno la fascia 50-over) ma dall'altra ti immagini che tutto torni normale (ovvero che giri l'economia) senza di loro. Ma dove vivi. I consumi di quella fascia sono enormi.
Se non risolvi (o limiti) la pandemia non ritornerai mai alla normalità anche se riapri tutto. Perchè come ammetti te metà della popolazione italiana dovrebbe stare isolata. (altrimenti non funziona la tua teoria di non impattare sul SSN).

Io non voglio sacrificare i più giovani sono solamente consapevole che se il vaccino non funziona tornare alla vita come la conoscevamo non basterà a ripartire economicamente. Con il rischio che l'impatto sul SSN finisca per farti precipitare (economicamente parlando) ancora di più di come è stato in questo periodo.

Insomma, per te basta riaprire e stare attenti per togliersi dai problemi a costo di pochi, molti (?) decessi in più.
Per me ci saranno pochi, molti (?) decessi in più con una economia che comunque non ripatirà. e se hai ragione sui vaccini e il virus rimarrà endemico (e ben circolante) devi cominciare a pensare che andrà tutto a puttane, non che la tua soluzione sia risolutrice.
è questo che non capisco di voi. Il credere che siccome non lo conteniamo basterà conviverci. No, non basterà.

Te vedi quella tabella per fasce di età come se fossero compartimenti stagni. Non è così, una è legata all'altra. Quello che immagini te (a livello sanitario) funzionerebbe in una pandemia dove ci sono solo quelli da 0 a 50 anni. Ma ci sono anche gli altri. (in più ti servono per far girare l'economia dei giovani)
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#762 Messaggio da manigliasferica »

il covid non andrà mai via.
magari in un futuro nemmeno lontano i paesi che hanno una popolazione per la maggior parte anziana, penso all'europa tutta, magari farà delle disposizioni dove le persone con +65 anni potranno uscire solo tot ore al giorno e non potranno andare li o la o su o giù.

impossibile?

hehe quante volte ho sentito quella parola...

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#763 Messaggio da SoTTO di nove »

giorgiograndi ha scritto:
25/03/2021, 8:45
Sarebbe interessante che anche in altre nazioni facessero una bella divisione tra chi e' in terapia intensiva con il covid e senza il covid
Quando si parla di soglia del 30% di posti letto occupati in TI si fa riferimento ai pazienti Covid.
Questo perchè si pensa che se i pazienti Covid (che sono quindi censiti a parte) occupano più del 30% dei posti letto disponibili questo impatterà sul normale funzionamento dell'ospedale.

Ergo la divisione è sempre stata fatta.
La Germania non è "in crisi" semplicemente perchè ha molti più posti disponibili. Quindi la soglia critica non la raggiunge. (ma se ha comunque molti pazienti covid in TI significa che avrà molti decessi perchè la TI non è una cura ma solo un aiuto per i più "forti").

Infatti la fortuna di avere più posti disponibili è utile per non precipitare. Pensare che il posto in TI sia sufficiente per salvarti la vita è un errore.
Insomma, avere posti disponibili (e soprattutto personale per farli funzionare) aiuta a tenere sotto controllo la capacità dell'ospedale di fare il "suo lavoro" soprattutto sulle altre patologie. Quel famoso impatto sul SSN di cui si parla sempre. (e che andrebbe in crisi lasciando circolare il virus visto che molti dei pazienti attualmente in TI è sotto i 70 anni)
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#764 Messaggio da SoTTO di nove »

GiarneseUmnberto ha scritto:
25/03/2021, 6:41
i morti per influenza normale sono evidentemente spariti dal pianeta, da come si evince dai racconti statistici di gheisha e compagnia cantante, non esiste più l'influenza normale, diteglielo a quelli che si fanno il vaccino ogni anno, che non serve più il vaccino, non si muore più per influenza normale, tanto ci sono le mascherine "non omologate" e ne abbiamo a milionate in Italia, che non proteggono una minkia secondo i vari rodaggi fatti nei laboratori, siamo invasi da mascherine che non servono ad un cazzo, basta vedere il reportage mandato in onda l'altra sera, protegge più una sciarpa che quelle cagate.

https://quifinanza.it/info-utili/video/ ... ma/471686/


Eppure son cose strane, non ci sono più i morti per influenza normale in questo Paese.
ma ci sono più morti di covid, che ovviamente son tutti di covid e sicuramente non hanno aggiunto i morti di influenza normale a quelli per covid, ma sicuramente non lo hanno fatto perché ci fidiamo.

e sicuramente non esistono casi in cui hanno classificato come covid i morti per tutt'altro come ictus, ma che avevano in concomitanza il covid ed erano asintomatici come un tizio dalle campagne nella zona.
Curioso che un esperto di programmi medici in diretta TV in Australia si sia fatto sfuggire la notizia (vecchia già di qualche mese) che la normale influenza stagionale aveva risentito delle restrizioni per il covid venendo quasi del tutto eliminata.
Oh, lo dicono i tuoi amici australiani. Hanno detto che il virus dell'influenza non si era propagato.

Io già lo dicevo in autunno quando c'era la corsa a vaccinare gli anziani per non sovrapporre le due influenze. Ricordavo che gli australiani (che avevano appena passato l'inverno) si erano accorti che le restrizioni covid non avevano lasciato propagare il virus dell'influenza. (che già di per se è molto meno contagioso del covid).
Quindi si, le mascherine, il distanziamento e l'impossibilità di passare le serate al BAR in mezzo ai classici "mezzi malati" che diffondevano la normale influenza ha fatto si che non si propagasse nemmeno da noi. (p.s. altra causa di morte ridotta nel 2020 per via le restrizioni fatte per il covid).

P.s. L'hai vista la tabella di GG? Parla di 100.000 decessi in più nel 2020 rispetto alle medie precedenti (quindi senza i tanti morti in questi 3 mesi).
Per l'Italia erano morti di covid solo 75.000 di quei 100.000. Quindi è già palese che non solo si muore tanto "di covid" ma è anche sottostimato.
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#765 Messaggio da Floppy Disk »

SoTTO di nove ha scritto:
25/03/2021, 13:21
Io già lo dicevo in autunno quando c'era la corsa a vaccinare gli anziani per non sovrapporre le due influenze. Ricordavo che gli australiani (che avevano appena passato l'inverno) si erano accorti che le restrizioni covid non avevano lasciato propagare il virus dell'influenza. (che già di per se è molto meno contagioso del covid).
Quindi si, le mascherine, il distanziamento e l'impossibilità di passare le serate al BAR in mezzo ai classici "mezzi malati" che diffondevano la normale influenza ha fatto si che non si propagasse nemmeno da noi. (p.s. altra causa di morte ridotta nel 2020 per via le restrizioni fatte per il covid).
Aggiungerei pure che la mortalità per influenza è calata drasticamente, oltre che per le misure contenitive, perché parte della popolazione era già stata vaccinata negli anni passati e un'altra parte l'aveva presa in passato e aveva acquisito una parziale immunità naturale.
I'm a humanist. Maybe the last humanist.

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