neo71 ha scritto:scb ha scritto:Ragazzi, non confondiamo la merda con la cioccolata.
Riina e Provenzano sono stati sicuramente dei leaders. Uomini di potere e di manovra. Grandi strateghi, bravi a pianificare i tempi di pace e ad organizzare nei tempi di guerra. Nell'ambito del loro ordinamento, peraltro, si sono sempre attenuti scrupolosamente alle regole.
Paragonarli a Briatore e compagni mi sembra un'offesa mica da poco.
Ps. Non è una battuta, in caso qualcuno lo stesse pensando
...e la cosa mi inquieta...

Sapevo che sarebbe arrivato un commento come il tuo, e cerco di spiegare le mie osservazioni.
Provenzano e Riina sono dei criminali, dei grandissimi mafiosi, ed ovviamente è giusto l'ergastolo in regime di 41 bis.
Ciò non toglie che essi abbiano operato all'interno di un ordinamento che, se non è giuridico per come lo intendiamo noi, ha comunque molto in comune con un'organizzazione statale.
La mafia è strutturata in maniera molto ordinamentale, ha le sue norme (per la gran parte consuetudini, ma ormai codificate, e pertanto norme), ha una gerarchia ben precisa, delle regole anche in tema di competenza territoriale.
Partendo da tali assunti, in termini di antropologia giuridica pura, e pertanto slegando le mie osservazioni da qualsivoglia risvolto morale o etico, la mafia può essere intesa come un ordinamento giuridico.
Bene, Riina e Provenzano hanno agito, all'interno del sistema-mafia, da statisti ed imprenditori, raggiungendo anche, secondo gli obiettivi prefissati, dei risultati apprezzabili.
Ergo, Briatore in confronto a loro è un uomo da poco, anzi da pochissimo. Anzi, paradossalmente, la sua esperienza di vita border-line (e non, come quelli, tutta calata all'interno del loro sistema di valori), è abbastanza scadente se raffrontata ai boss mafiosi.
Scusate per il pistolotto di antropologia del diritto.
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017