Capitanvideo ha scritto:Painkiller ha scritto:Capitano, ai tempi di Bretton Woods neanche gli USA potevano stampare a piacimento. Manovre come i vari QE sarebbero state impossibili.
Per il resto, mi sembra che fai un po' di confusione: 1) la creazione di moneta nel sistema bancario avviene a livello, appunto, di sistema bancario, non di singola banca. Nessuna banca può prestare soldi che non ha. Il credit crunch è proprio la conseguenza del fatto che se le banche perdono depositi e capitale devono ridurre gli impieghi; 2) La creazione di moneta da parte del sistema bancario grazie al meccanismo della riserva frazionaria non è illimitata; 3) La moneta creata dal sistema bancario non è eterna, si distrugge quando chi ha preso soldi in prestito li restituisce. 4) a me "redistribuzione del reddito" risulta sia una politica per cui lo stato trasferisce reddito dai più ricchi ai più poveri (ad esempio con l'imposizione progressiva) non quello che dici tu che in sostanza è il contrario.
Infine mi dovresti spiegare a cosa servirebbero le banche senza riserva frazionaria. Se dovessero mettere a riserva l'intero ammontare dei depositi che interesse avrebbero a renumerare i depositi? quali soldi userebbero per prestare denaro?
1) Si, ma la questione è che il credit crunch è naturale, se si è compresa la natura dei cicli economici. Ovvio che se soldi non ne hai non puoi nemmeno moltiplicarli. Anche Cristo ha moltiplicato da una base.
2) Il primo a capirci qualcosa fu Alfred Marshall nel 1887,che scrisse la formula moltiplicativa basata sul coefficiente di riserva. Oggi vedo economisti in TV che ancora non ci hanno capito un cazzo.
3) Esatto, con lo stesso effetto moltiplicativo dell'espansione. Una contrazione disastrosa. Cmq malgrado che al momento in UE il coefficiente sia stato abbassato all1% (rendiamoci conto), in realtà la moltiplicazione effettiva dovrebbe essere solo del 10% circa. Questo per altri fattori, ad esempio l'uso del contante, che impedisce il trucchetto..
Questo è il motivo principale per cui il contante viene tanto osteggiato dalle istituzioni: cercano di ridare slancio all'effetto moltiplicativo che la crisi ha frenato.
4) Semantica. E' cmq redistribuzione del reddito anche la creazione e circolazione del denaro, visto che non esistono pasti gratis. Come già detto, i primi a riceverlo guadagnano a scapito di tutti gli altri, ad esempio chi su chi ha un reddito fisso. Lo Stato, che fa la figura del benefattore, è tra quelli che ne trae maggior beneficio.
@Pain
Infine mi dovresti spiegare a cosa servirebbero le banche senza riserva frazionaria. Se dovessero mettere a riserva l'intero ammontare dei depositi che interesse avrebbero a renumerare i depositi? quali soldi userebbero per prestare denaro?
I prestiti, per l'appunto. E sopratutto non la cifra "prestata" moltiplicata per 10.
Cmq a questo punto c'è da fare un discorso, in modo da chiarire la differenza tra deposito e prestito.
La causa che spinge a stipulare un contratto di deposito è la salvaguardia del bene che si vuole mantenere SEMPRE a propria disposizione.
Se depositi una mazzetta in una cassetta di sicurezza, ti aspetti di ritrovarla alla sua apertura.
Nel prestito invece si accetta la perdita di disponibilità in cambio di interessi dopo un certo periodo di tempo.
Quando affidiamo alla banca un deposito a vista riteniamo che il denaro sia sempre a nostra disposizione come se lo avessimo in tasca, invece quando il banchiere riceve 1000 e presta 900 (coefficente 10%) crea una doppia disponibilità. Esistono ora 1900 unità monetarie fiduciarie che però si basano sempre sulla base di 1000.
A questo punto parte l'effetto cascata (i 900 possono diventare 900+810 e così via) e siamo alle solite: gli imprenditori investono in progetti che non saranno redditizi (nel lungo periodo), i consumatori vengono travolti dall'euforia non alimentata da risparmio reale e nascono le solite bolle speculative. Una prosperità artificiale insomma. Quando gli errori compiuti dagli agenti economici (in termini di cattivi investimenti) vengono a galla, giunge inesorabilmente la crisi.
Siamo noi depositanti che accettando il pagamento degli interessi sui depositi siamo dei fessi. E' ovvio che si tratti di un prestito, non di un deposito.
Se qualcuno ci dicesse: "dammi i soldi, te li custodisco io, li avrai SEMPRE a disposizione e in più ti pago anche degli interessi" capiremmo all'istante che sotto c'è qualche trucco. In effetti è quello che ci dicono le banche
Spero saremo d'accordo almeno sul fatto che in regime di riserva frazionaria è impossibile garantire i depositanti. Il sistema può essere solvente solo se appoggiato da una banca centrale che possa stampare moneta. L'argentina non poteva stampare dollari statunitensi e fallì.
Nel XIX secolo il denaro era l'oro e le banche non potevano crearlo dal nulla, quindi per dare più stabilità al sistema (sempre per il problemino "riserva frazionaria") furono adottate le monete Fiat ed confiscato l'oro.
Nella crisi del 1929 si è salvato il sistema stampando dal nulla.
A questo punto le risposte vengono da sole.
Le banche dovrebbero prestare solo risparmio reale, senza crearlo dal nulla. Se io "presto" alla banca 10.000 euro, questa dovrebbe investire la stessa cifra, non dieci volte tanto.
Una riforma iniziale dovrebbe essere la creazione di due istituti di credito, uno di deposito e uno di invstimento, possibilmente con un bel simbolo nell'insegna che ne quantifichi il coefficiente di rischio.
Il tasso di interesse dovrebbe essere deciso dal mercato, non dalla banca centrale. E' il prezzo più importante di tutti, coordina il mercato dei prestiti. Cmq sul tasso di interesse ho fatto un post in precedenza.
La riforma che qualcuno auspica è molto più profonda:
Privatizzare il denaro e sottometterlo ai principi del diritto.
Ristabilire la completa libertà bancaria, eliminando le banche centrali.
Far rispettare anche alla banca i principi del diritto: 100% di cassa per i depositi a vista.
Senza risparmio reale non c'è coordinazione con le attività di investimento. Non c'è nulla di mercato in tutto questo, è una forzatura in ogni ambito.
Eccessi di consumo (o scarsità di risparmio) generano crisi, quando si distorcono i segnali (i prezzi) gli imprenditori sbagliano investimenti. Il risultato è che la struttura produttiva sarà più povera di quanto fosse in precedenza. Alla fine si sta peggio di prima, come sta succedendo negli ultimi anni.
Per concludere, come dice giustamente Husker, ognuno crede in quello che vuole. Io non credo in una economia basata su debiti, sulla spesa pubblica incontrollata, sul crescere ad ogni costo (pena l'implosione), sull'inflazione, sui tassi di interesse decisi da burocrati, su bugie, prelievi forzati dai conti corrente e default vari.
Stanno dicendo che Cipro è un esempio di ristrutturazione. Le banche hanno comprato spazzatura greca (in chiaro default) per una cifra pari al PIL dello stato. "Tanto non possiamo fallire, qualcuno pagherà". Non esistono pasti gratis, porca puttana.
Quell'isola sarà in ginocchio nel giro di qualche mese, chiuderanno buona parte delle aziende collegate alle banche sotto accusa, senza contare che ormai il danno è fatto, chi si fiderà ad investire laggiù?
Benvenuti nella bancarottocrazia.