zio ha scritto:
la cina ha una bolla edilizia spaventosa. però in molti architetti italiani sono presso studi cinesi per un periodo di tre/cinque anni. l'industria compera in modo continuativo macchine meccaniche italiane per la produzione alimentare.
il problema loro e' evitare una superbolla speculativa su terreni ed immobili, ma mal che vada hanno da espandersi in tutte le province occidentali molto povere, che vuol dire cmq mercato interno garantito per un decennio minimo.
continuano ad avere grossi problemi con l'operaio specializzato e cominciano a delocalizzare produzione nelle filippine ed in vietnam, che e' tutto dire.
il brasile cresce come dici tu in modo sostenibile e soprattutto sta crescendo la classe media (in cina no). ho amici ingegneri trasferiti là che vivono con la famiglia in residence da favola e lavorano per multinazionali nelle costruzioni. ma ho anche amici che hanno iniziato l'attività là, ad esempio hanno aperto un negozio di pasta fatta in casa.
in sudamerica gli italiani hanno una carta in piu', ovvero i figli dei nostri emigranti che cmq pendono verso il prodotto italiano quando han conoscenza e capacita' di spesa.
quello dei g2 di origine italiana nel mondo e' un mercato potenziale da 130 milioni di persone suppergiu' che potendo comprerebbero italiano, volerebbero italiano e navigherebbero italico.
quello che blocca molti di loro per turismo in italia e' il cambio sfavorevole (vedi il real sull'euro) ma molto dipende da come riusciamo a non proporre prodotti italiani in quei mercati.
la russia non si capisce. tutto è fermo, gran corruzione, ma conosco persone che fanno affari d'oro. ci sono russi che cercano proprietà belle in italia per farci ville. mah....ah...pagano in contanti.
russia va bene su lusso e forniture per edilizia: da quando qualche oligarca ha scoperto i vini italiani li vedi spesso in elicottero girare per trovarsi gli appezzamenti per produrre. E si, girano con le valigette di euro cash: i piu' tarri atterrano direttamente con l'elicottero nelle aziende vitivinicole che gli piacciono e provano a comprare subito.
Almeno qui da noi ne han sfanculati un paio nel giro di poche settimane.
l'india sinceramente non la conosco.
so per averlo visto che all'ultimo salone del mobile (2012) ho visto per la prima volta buyer col turbante o lo smeraldo in mezzo alla fronte. segno che il mobile italiano e il design è sbarcato in india.
va molto lusso e artigianato di alta qualita'.
per contro vestiario e cibo non decolla causa stili di vita non proprio occidentali. benetton tanto per dire produce in loco con stilisti ed artigiani locali e nulla arriva dall'italia.
per chi lavora nel cinema e spettacolo ci sono buone opportunita' a bollywood nell'artigianato (scenografi, truccatori, assistenti di postproduzione ecc): stipendi non altissimi paragonati all'italia, ma molto dignitosi per vivere li.
Per chi ha moto d'epoca inglesi o giappo da restaurare e' il paradiso del ricambio. C'e' chi fa un container mensile di pezzi e li smercia in mezza europa con ricarichi vergognosi.
non so.
conosco persone che partono per NZ.
poi chiedo a mio cugino che lavora in banca in australia e mi dice che in NZ sono fallite le tre maggiori imprese edili e che la situazione è in stallo.
la nz ha subito la contrazione del turismo dovuta alla crisi globale e le esportazioni verso l'australia son quelle che sono. Stan cercando di attrarre le grandi produzioni cinematografiche americane proponendo location interessanti e sgravi fiscali notevoli (sullo stile canadese), ma dopo la coppa del mondo di rugby non han avuto il ritorno di turismo che si aspettavano.
non ci si capisce niente Balcan....
qui chi la indovina si salva.
mah dipende credo da cosa uno intenda fare.
molti viticoltori del veneto e friuli han cominciato ad investire in australia: appezzamenti da 20/30 ettari (non molto grandi per gli standard australiani) con prospettive di produrre a regime nel giro di qualche anno vini di qualita'. Vista la profonda ignoranza degli indigeni si portano giu' direttamente operai specializzati con esperienza per lavorare ed insegnare in loco il mestiere, cosa che di fatto si configura come un trasferimento ti know how credo fatale per il futuro dell'enologia italica.
per chi e' ricercatore le principali universita' aprono a dottorati soprattutto in materie scientifiche e sociologiche con la prospettiva se si e' in gamba, di essere assunti in pianta stabile con stipendi di tutto rispetto anche per il costo della vita elevato come quello australiano.
Da tenere presente che stanno cercando di attrarre emigranti di origine europea maggiormente capaci di integrarsi nelle comunita' a scapito degli asiatici, che vengono visti come problematici.
se si pensa al solito import export di prodotti italiani tranquilli che hanno quasi tutto a disposizione, visto che le associazioni di immigrati italiani spesso si fan carico di importare o far importare prodotti italiani con determinate caratteristiche.
qualcuno ha cominciato a buttare l'occhio in canada e in groenlandia, da poco indipendente dopo essersi staccata nominamente dal controllo danese.
fanno molto gola le concessioni minerarie e petrolifere.
il centro asia sta andando con edilizia ed infrastrutture, ma li e' un livello di investimento non consentito ai mortali a meno di non avere qualche santo protettore in loco.
in centroamerica da valutare i territori a controllo europeo per via di sgravi fiscali ed attivita' connesse col turismo: pare ci siano ancora margini di manovra per gli horeco ma non e' salutare improvvisarsi gestore o oste vista la concorrenza abbastanza agguerrita.
se volete restare in itaglia informatevi sulla sardegna zona franca ad iva zero. (sempre la ue gliela faccia fare ma a quanto pare gia' le delibere regionali son state pubblicate) benza a 0,8 e spicci a quanto pare.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995