[O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Nomade incinta all’ottavo mese aggredita con un bastone perde il bambino
Un giovane italiano ha seguito la ragazza che chiedeva l’elemosina con una mazza da baseball: ” All’improvviso è arrivato con una mazza e mi ha tirato colpo qui che mi ha fatto tanto male”. Tra poco sarebbe nato il suo bimbo.
E’ un italiano, un ragazzo, l’uomo che ha aggredito inseguendola e picchiandola con un bastone, probabilmente una mazza da baseball, la ragazza nomade di 28 anni, incinta di ben otto mesi, che ora si trova in ospedale dopo aver perso suo figlio in seguito alle percosse subite. Nel suo letto di ospedale non piange, ma chiede giustizia. Il giovane di Torino si trova ora in carcere in stato di fermo con l’accusa di procurato aborto preterintenzionale; il ragazzo era già noto alla polizia come ultrà della Juventus, già in passato destinatario di Daspo, i divieti di assistere a manifestazioni sportive per aver avuto comportamenti violenti.
UN PAZZO ASSETATO DI SANGUE – Secondo il racconto della donna, l’uomo ha rincorso lei, la sorella e la cugina mentre chiedevano l’elemosina, e le ha colpite presumibilmente con la mazza da baseball che i poliziotti del commissariato Mirafiori diretto da Michele Capobianco hanno sequestrato a casa del ragazzo. «Era come un pazzo – raccontano la cugina e la sorella della giovane nomade - di quelli che vanno ad ammazzare la gente, di quelli assatanati che vedono solo sangue». Le tre donne venerdì stavano chiedendo l’elemosina nella zona sud di Torino, vicino al mercato di via Nitti, anche suonando i campanelli dei palazzi della zona, tra cui quello in cui vive il giovane fermato. Si sarà sentito infastidito, perché prima si sarebbe prima affacciato alla finestra e, quando ha capito che erano delle nomadi ad aver suonato il campanello, le avrebbe insultate.
NESSUNA REAZIONE - Ma non è bastato evidentemente per sfogarsi: infatti poi le avrebbe raggiunte in strada, armato del suo bastone; prima ha cominciato ad urlare contro le tre ragazze, poi ha colpito la più debole, quella incinta all’ottavo mese. «Temevo che volessero rubare nelle case», si è difeso il ragazzo che ha negato però di aver fatto uso della mazza da baseball ma ha solo ammesso di essersi “limitato” a qualche spintone a due delle donne, ma non alla nomade in avanzato stato di gravidanza. «All’improvviso è arrivato con una mazza e mi ha tirato colpo qui che mi ha fatto tanto male», ha raccontato invece lei nel suo letto di ospedale, indicandosi il fianco sinistro. Dopo l’aggressione la ragazza, non ha pensato a sporgere denuncia, perché anche se non avesse avuto conseguenze il fatto era comunque gravissimo, ma come qualcuno che è abituato ad essere trattato come una bestia non gradita se ne è tornata buona buona al campo dove viveva in via dell’Aeroporto.
IL BAMBINO ERA MORTO – Solo quando si è sentita male ed è ricorsa alle cure dell’ospedale Maria Vittoria. Ai medici è bastato il tracciato dei primi esame per capire che il piccolo che la donna aveva in grembo non era più in vita: avrebbe dovuto nascere tra un mese. Più complicato per ora, invece, capire se a procurarle l’aborto siano stati i colpi inferti o se il processo di perdita del bambino fosse già in atto: gli accertamenti dovranno ora stabilirlo e, in base a questo, potrebbe anche cambiare la posizione del fermato. Resta in ogni caso la certezza che l’aggressione, senza il successivo ricovero, non sarebbe stata punita. in fondo un po’ di botte, se non si arriva a certi estremi, possono anche passare sotto silenzio.
http://www.giornalettismo.com/archives/67464
Un giovane italiano ha seguito la ragazza che chiedeva l’elemosina con una mazza da baseball: ” All’improvviso è arrivato con una mazza e mi ha tirato colpo qui che mi ha fatto tanto male”. Tra poco sarebbe nato il suo bimbo.
E’ un italiano, un ragazzo, l’uomo che ha aggredito inseguendola e picchiandola con un bastone, probabilmente una mazza da baseball, la ragazza nomade di 28 anni, incinta di ben otto mesi, che ora si trova in ospedale dopo aver perso suo figlio in seguito alle percosse subite. Nel suo letto di ospedale non piange, ma chiede giustizia. Il giovane di Torino si trova ora in carcere in stato di fermo con l’accusa di procurato aborto preterintenzionale; il ragazzo era già noto alla polizia come ultrà della Juventus, già in passato destinatario di Daspo, i divieti di assistere a manifestazioni sportive per aver avuto comportamenti violenti.
UN PAZZO ASSETATO DI SANGUE – Secondo il racconto della donna, l’uomo ha rincorso lei, la sorella e la cugina mentre chiedevano l’elemosina, e le ha colpite presumibilmente con la mazza da baseball che i poliziotti del commissariato Mirafiori diretto da Michele Capobianco hanno sequestrato a casa del ragazzo. «Era come un pazzo – raccontano la cugina e la sorella della giovane nomade - di quelli che vanno ad ammazzare la gente, di quelli assatanati che vedono solo sangue». Le tre donne venerdì stavano chiedendo l’elemosina nella zona sud di Torino, vicino al mercato di via Nitti, anche suonando i campanelli dei palazzi della zona, tra cui quello in cui vive il giovane fermato. Si sarà sentito infastidito, perché prima si sarebbe prima affacciato alla finestra e, quando ha capito che erano delle nomadi ad aver suonato il campanello, le avrebbe insultate.
NESSUNA REAZIONE - Ma non è bastato evidentemente per sfogarsi: infatti poi le avrebbe raggiunte in strada, armato del suo bastone; prima ha cominciato ad urlare contro le tre ragazze, poi ha colpito la più debole, quella incinta all’ottavo mese. «Temevo che volessero rubare nelle case», si è difeso il ragazzo che ha negato però di aver fatto uso della mazza da baseball ma ha solo ammesso di essersi “limitato” a qualche spintone a due delle donne, ma non alla nomade in avanzato stato di gravidanza. «All’improvviso è arrivato con una mazza e mi ha tirato colpo qui che mi ha fatto tanto male», ha raccontato invece lei nel suo letto di ospedale, indicandosi il fianco sinistro. Dopo l’aggressione la ragazza, non ha pensato a sporgere denuncia, perché anche se non avesse avuto conseguenze il fatto era comunque gravissimo, ma come qualcuno che è abituato ad essere trattato come una bestia non gradita se ne è tornata buona buona al campo dove viveva in via dell’Aeroporto.
IL BAMBINO ERA MORTO – Solo quando si è sentita male ed è ricorsa alle cure dell’ospedale Maria Vittoria. Ai medici è bastato il tracciato dei primi esame per capire che il piccolo che la donna aveva in grembo non era più in vita: avrebbe dovuto nascere tra un mese. Più complicato per ora, invece, capire se a procurarle l’aborto siano stati i colpi inferti o se il processo di perdita del bambino fosse già in atto: gli accertamenti dovranno ora stabilirlo e, in base a questo, potrebbe anche cambiare la posizione del fermato. Resta in ogni caso la certezza che l’aggressione, senza il successivo ricovero, non sarebbe stata punita. in fondo un po’ di botte, se non si arriva a certi estremi, possono anche passare sotto silenzio.
http://www.giornalettismo.com/archives/67464
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Inchiesta appalti, parla Lunardi
"Ho avuto favori, che male c'è?"
ROMA - "L'ex ministro Scajola si è fatto comprare la casa da Anemone e questa è una cosa scorretta, per non dire altro. Bertolaso, poi, è maggiorenne e responsabile. Se si è fatto pagare l'affitto da quel costruttore ne pagherà le conseguenze".
E lei, ingegner Lunardi, i suoi rapporti con Anemone? Dal 2001 al 2006 è stato ministro in due governi Berlusconi.
"Io sono una persona corretta e glielo dimostrerò. Da dove vuole partire?".
Dalla sua casa padronale a Basilicanova, nel Parmense.
"Diego Anemone nel 2002, o forse 2003, venne a ristrutturarmi una dependànce di 220 metri quadrati".
In passato aveva detto che era il 2005.
"No, è accaduto prima".
Perché invece che a un costruttore di Parma lei si rivolse al romano Anemone?
"Perché me l'aveva fatto conoscere Balducci, il migliore dei miei funzionari: Anemone era sveglio e mi doveva un favore. Voleva sdebitarsi".
Che significa sdebitarsi?
"Lo avevo aiutato ad acquistare i terreni della Banca di Roma su cui avrebbe edificato il futuro Salaria Sport Village".
Il Salaria? L'opera abusiva realizzata nell'area di piena del Tevere?
"Mi ha invitato tante volte a vedere l'opera finita, ma non ci sono mai andato".
Intanto, però, l'ha aiutato a comprare i terreni.
"Ho fatto una telefonata a un funzionario della Banca di Roma, in mezzo a cento cose che un neoministro con quattro dicasteri sulle spalle doveva fare".
Perché, con quattro dicasteri sulle spalle, si sente in dovere di raccomandare gli affari di Anemone?
"Perché era un amico di Balducci, un mio funzionario".
E Anemone si è sdebitato salendo a Parma a farle lavori da 150 mila euro.
"Direi 120 mila. Ho ancora qui le fatture, intestate a... aspetti che chiedo a mia figlia... Ecco, alla Interedil costruzioni srl. C'erano problemi di umidità, ha fatto un buon intervento".
Tutto regolare, niente in nero.
"Sono pronto a portare le carte alla procura".
In concreto, come si è sdebitato con lei Anemone?
"Ha fatto i lavori a prezzo di costo... Non ha guadagnato nulla. Poi altri amici, qui della zona, mi hanno fatto alcune cortesie gratis: movimento terra, piccole cose".
Il costruttore di Grottaferrata le ha ristrutturato anche una casa a Cortina? C'è il nome "Lunardi" nella lista di Anemone.
"No, quell'appunto induce in errore: la ristrutturazione di Cortina me l'ha fatta un maestro di sci".
Passiamo al suo palazzetto di Roma, in via dei Prefetti, dietro Montecitorio.
"Non è una reggia, sono tre appartamenti di otto metri per trenta schiacciati da due palazzi intorno".
Ma lei ha fatto di tutto per prenderli.
"Sa, io avevo casa e ufficio romani in via Parigi. Appena mi hanno nominato ministro il padrone di casa mi ha raddoppiato l'affitto: pagavo 6.000 euro al mese tutto compreso, mi pare".
E a fronte del proprietario esoso lei che fa?
"Mah... Arriva Balducci e mi dice: Propaganda Fide sta mettendo a reddito i suoi duemila appartamenti. Lui, insieme al presidente del Tar De Lise e all'avvocato Leozappa, genero di De Lise, gestiva quel patrimonio".
Un alto funzionario delle Opere pubbliche e un alto magistrato amministrativo gestiscono le case del Vaticano?
"Sì, a tempo perso uno può fare quello che vuole. A Roma tutti fanno tre, quattro lavori... Allora, Balducci mi porta l'elenco delle duemila case e io scelgo via dei Prefetti".
Balducci, suo dipendente, diventa il suo immobiliarista. E il suo ristrutturatore a Roma è forse ancora...
"Anemone sì, quel palazzo lo sta ristrutturando per conto di Propaganda Fide. Io lo trovo lì, coincidenza".
Visto che non voleva pagare 6 mila euro di pigione in via Parigi, che canone le propone Propaganda Fide?
"In verità entro e chiedo di acquistare l'appartamento. Il cardinale Sepe prende tempo e mi concede di restare".
Quando le darà la risposta?
"Un anno dopo, direi quattordici mesi dopo".
E lei in quei quattordici mesi paga l'affitto?
"No, mi hanno fatto la cortesia di ospitarmi... gratis".
Propaganda Fide, quelli che minacciavano di cacciare l'editore di Di Pietro se ritardava di una settimana la pigione?
"Con me sono stati generosi, ma la casa era fatiscente. Nel 2004, poi, è arrivata la risposta: "Non possiamo venderle solo l'appartamento al terzo piano. Se vuole, può comprare tutto lo stabile". Dissi sì: c'erano otto persone dentro e così ho ottenuto uno sconto del 50 per cento. Una banca, non ricordo quale, lo valutò 4 milioni e 160 mila euro. Ho acceso un mutuo da 2,8 milioni, più 600 mila euro miei... Assegni, tutto fatturato... Ho dato sostanziose buonuscite a quattro vecchietti, gente che pagava 200 euro al mese d'affitto. Altri quattro li ho ancora in casa".
Nuovi lavori interni negli altri piani, ora suoi: anche quelli li ha fatti Anemone?
"No, però mi ha suggerito la ditta: Ram restauri, altri 340 mila euro".
Per caso in via dei Prefetti entra anche l'architetto Zampolini, il contabile delle tangenti di Anemone?
"Mi ha avviato la denuncia di inizio attività per la ristrutturazione e poi gli ho chiesto di risolvere in Comune una questione per un passo carrabile... Lì non riuscì a fare niente".
E lei per Balducci, da ministro, cosa ha fatto?
"Ho fatto in modo che diventasse presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, ma solo perché era il funzionario migliore. Nel 2002 me lo aveva impedito Gifuni, il segretario del presidente Ciampi. Nel 2005 ci riuscì".
Le sembra normale che un ministro compri case gestite dai suoi dipendenti e aiuti costruttori amici per ottenere lavori scontati?
"I favori li ho fatti come persona, non come ministro. Io sono una persona corretta".
Il capo del suo ufficio legale, sempre quando era ministro, dice di averle chiesto di aiutare un'azienda della cricca.
"È Mario Sancetta, voleva che un'impresa del Sud iniziasse a lavorare con i grandi costruttori, Impregilo, Astaldi, tutti miei clienti. Non c'è stato verso".
Sancetta oggi è indagato per corruzione e continua ad assisterla per recuperare mezzo milione di euro dall'Anas che la Corte dei Conti aveva addebitato a lei.
"Sancetta conosce a fondo quella storia ed è una persona perbene, mi ha meravigliato scoprire potesse avere rapporti non leciti. Il guaio è che la burocrazia italiana oggi è fatta di persone facilmente corruttibili. Guardi la Protezione civile, non è più quella di Zamberletti: oggi i grandi eventi in Italia si fanno diventare emergenze e poi si danno in mano a Bertolaso".
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/0 ... ef=HREC1-2
"Ho avuto favori, che male c'è?"
ROMA - "L'ex ministro Scajola si è fatto comprare la casa da Anemone e questa è una cosa scorretta, per non dire altro. Bertolaso, poi, è maggiorenne e responsabile. Se si è fatto pagare l'affitto da quel costruttore ne pagherà le conseguenze".
E lei, ingegner Lunardi, i suoi rapporti con Anemone? Dal 2001 al 2006 è stato ministro in due governi Berlusconi.
"Io sono una persona corretta e glielo dimostrerò. Da dove vuole partire?".
Dalla sua casa padronale a Basilicanova, nel Parmense.
"Diego Anemone nel 2002, o forse 2003, venne a ristrutturarmi una dependànce di 220 metri quadrati".
In passato aveva detto che era il 2005.
"No, è accaduto prima".
Perché invece che a un costruttore di Parma lei si rivolse al romano Anemone?
"Perché me l'aveva fatto conoscere Balducci, il migliore dei miei funzionari: Anemone era sveglio e mi doveva un favore. Voleva sdebitarsi".
Che significa sdebitarsi?
"Lo avevo aiutato ad acquistare i terreni della Banca di Roma su cui avrebbe edificato il futuro Salaria Sport Village".
Il Salaria? L'opera abusiva realizzata nell'area di piena del Tevere?
"Mi ha invitato tante volte a vedere l'opera finita, ma non ci sono mai andato".
Intanto, però, l'ha aiutato a comprare i terreni.
"Ho fatto una telefonata a un funzionario della Banca di Roma, in mezzo a cento cose che un neoministro con quattro dicasteri sulle spalle doveva fare".
Perché, con quattro dicasteri sulle spalle, si sente in dovere di raccomandare gli affari di Anemone?
"Perché era un amico di Balducci, un mio funzionario".
E Anemone si è sdebitato salendo a Parma a farle lavori da 150 mila euro.
"Direi 120 mila. Ho ancora qui le fatture, intestate a... aspetti che chiedo a mia figlia... Ecco, alla Interedil costruzioni srl. C'erano problemi di umidità, ha fatto un buon intervento".
Tutto regolare, niente in nero.
"Sono pronto a portare le carte alla procura".
In concreto, come si è sdebitato con lei Anemone?
"Ha fatto i lavori a prezzo di costo... Non ha guadagnato nulla. Poi altri amici, qui della zona, mi hanno fatto alcune cortesie gratis: movimento terra, piccole cose".
Il costruttore di Grottaferrata le ha ristrutturato anche una casa a Cortina? C'è il nome "Lunardi" nella lista di Anemone.
"No, quell'appunto induce in errore: la ristrutturazione di Cortina me l'ha fatta un maestro di sci".
Passiamo al suo palazzetto di Roma, in via dei Prefetti, dietro Montecitorio.
"Non è una reggia, sono tre appartamenti di otto metri per trenta schiacciati da due palazzi intorno".
Ma lei ha fatto di tutto per prenderli.
"Sa, io avevo casa e ufficio romani in via Parigi. Appena mi hanno nominato ministro il padrone di casa mi ha raddoppiato l'affitto: pagavo 6.000 euro al mese tutto compreso, mi pare".
E a fronte del proprietario esoso lei che fa?
"Mah... Arriva Balducci e mi dice: Propaganda Fide sta mettendo a reddito i suoi duemila appartamenti. Lui, insieme al presidente del Tar De Lise e all'avvocato Leozappa, genero di De Lise, gestiva quel patrimonio".
Un alto funzionario delle Opere pubbliche e un alto magistrato amministrativo gestiscono le case del Vaticano?
"Sì, a tempo perso uno può fare quello che vuole. A Roma tutti fanno tre, quattro lavori... Allora, Balducci mi porta l'elenco delle duemila case e io scelgo via dei Prefetti".
Balducci, suo dipendente, diventa il suo immobiliarista. E il suo ristrutturatore a Roma è forse ancora...
"Anemone sì, quel palazzo lo sta ristrutturando per conto di Propaganda Fide. Io lo trovo lì, coincidenza".
Visto che non voleva pagare 6 mila euro di pigione in via Parigi, che canone le propone Propaganda Fide?
"In verità entro e chiedo di acquistare l'appartamento. Il cardinale Sepe prende tempo e mi concede di restare".
Quando le darà la risposta?
"Un anno dopo, direi quattordici mesi dopo".
E lei in quei quattordici mesi paga l'affitto?
"No, mi hanno fatto la cortesia di ospitarmi... gratis".
Propaganda Fide, quelli che minacciavano di cacciare l'editore di Di Pietro se ritardava di una settimana la pigione?
"Con me sono stati generosi, ma la casa era fatiscente. Nel 2004, poi, è arrivata la risposta: "Non possiamo venderle solo l'appartamento al terzo piano. Se vuole, può comprare tutto lo stabile". Dissi sì: c'erano otto persone dentro e così ho ottenuto uno sconto del 50 per cento. Una banca, non ricordo quale, lo valutò 4 milioni e 160 mila euro. Ho acceso un mutuo da 2,8 milioni, più 600 mila euro miei... Assegni, tutto fatturato... Ho dato sostanziose buonuscite a quattro vecchietti, gente che pagava 200 euro al mese d'affitto. Altri quattro li ho ancora in casa".
Nuovi lavori interni negli altri piani, ora suoi: anche quelli li ha fatti Anemone?
"No, però mi ha suggerito la ditta: Ram restauri, altri 340 mila euro".
Per caso in via dei Prefetti entra anche l'architetto Zampolini, il contabile delle tangenti di Anemone?
"Mi ha avviato la denuncia di inizio attività per la ristrutturazione e poi gli ho chiesto di risolvere in Comune una questione per un passo carrabile... Lì non riuscì a fare niente".
E lei per Balducci, da ministro, cosa ha fatto?
"Ho fatto in modo che diventasse presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, ma solo perché era il funzionario migliore. Nel 2002 me lo aveva impedito Gifuni, il segretario del presidente Ciampi. Nel 2005 ci riuscì".
Le sembra normale che un ministro compri case gestite dai suoi dipendenti e aiuti costruttori amici per ottenere lavori scontati?
"I favori li ho fatti come persona, non come ministro. Io sono una persona corretta".
Il capo del suo ufficio legale, sempre quando era ministro, dice di averle chiesto di aiutare un'azienda della cricca.
"È Mario Sancetta, voleva che un'impresa del Sud iniziasse a lavorare con i grandi costruttori, Impregilo, Astaldi, tutti miei clienti. Non c'è stato verso".
Sancetta oggi è indagato per corruzione e continua ad assisterla per recuperare mezzo milione di euro dall'Anas che la Corte dei Conti aveva addebitato a lei.
"Sancetta conosce a fondo quella storia ed è una persona perbene, mi ha meravigliato scoprire potesse avere rapporti non leciti. Il guaio è che la burocrazia italiana oggi è fatta di persone facilmente corruttibili. Guardi la Protezione civile, non è più quella di Zamberletti: oggi i grandi eventi in Italia si fanno diventare emergenze e poi si danno in mano a Bertolaso".
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/0 ... ef=HREC1-2
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.
Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Aggredito, insultato e derubato da una comitiva di giovani piemontesi e alla fine pure beffato visto che le forze dell’ordine gli hanno sequestrato parte della merce. Si è consumato ieri nel tratto di spiaggia libera di Bergeggi, la prima che s’incontra arrivando da Vado, un episodio grave e tristissimo. Vittima un povero senegalese che aveva sì la colpa - giuridicamente parlando - di vendere borse “taroccate” ai bagnanti ma ha avuto la sfortuna di imbattersi in una comitiva di torinesi che definire soltanto incivili è poco visto lo spettacolo offerto.
Loro erano in tanti, almeno una quindicina, ragazzi e ragazzi dai 18 anni in su, tatuaggi e arroganza tipica del branco. Lui da solo, un povero senelagese sulla quarantina, sudato e stanco come tutti quelli che trascinano gli enormi sacchi di merce sotto il sole.
L’incontro è stato devastante per lo straniero: i giovani lo hanno prima fermato fingendosi interessati alla sua merce, poi mentre contrattavano alcuni di loro hanno tentato di rubargli due borse dal borsone. Lui se n’è accorto e si è opposto come avrebbe fatto chiunque e in tutta risposta ha rimediato insulti, offese, spintoni, persino pietrate. «Vattene negro di m.. se no finisci male!» è stato il messaggio che i due più feroci gli hanno mandato. «Se vuoi chiama i carabinieri, così vediamo come finisce» lo hanno poi sfidato. Lui sulle prime ha cercato di farli ragionare toccando le corde del cuore: «Sono una persona anch’io, perché mi dovete offendere, perché mi volete rubare ciò che io ho pagato» gli ha detto. Il risultato è stato una nuova bordata di insulti a sfondo razziale.
Una scena straziante per i numerosi bagnanti che erano sulla spiaggia e hanno subito preso le difese dello straniero indignati di tanta aggressività. «Se chiami i carabinieri sono tutti c. tuoi» ha insistito la banda. È stata la goccia. «Pazienza, finirò dentro ma li chiamo i carabinieri perché non è giusto» ha detto lui componendo il 112.
A lui, in realtà, i militari subito hanno risposto “picche”: «Venga qui in caserma a sporgere denuncia». Ma quando altri bagnanti, dai vicini bagni Maiorca, impietositi hanno insistito rifacendo il 112, questa volta i militari sono intervenuti ed ai primi due iniziali se ne sono presto aggiunti altri chiamati in ausilio più i vigili urbani di Bergeggi.
Un maxi spiegamento di forze che pure non è bastato per abbassare la cresta al branco: «Con tutti i criminali che ci sono in giro, voi dovete rompere proprio a noi?!» li hanno accolti i ragazzi. È finita con lo straniero e i più scalmanati della banda (due) portati via dai carabinieri. I due ragazzi, ventenni, uno di Asti l’altro di Torino, sono stati poi arrestati per rapina. Lo straniero c’ha rimesso una parte della merce ma nient’altro perché è risultato in regola con i documenti. Secondo gli inquirenti, comunque, l’episodio è da chiarire e il vu-cumprà, più che per motivi razziali, sarebbe stato vittima di un gruppo di bulli alla ricerca di pretesti per attaccare briga.
http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/sa ... ntro.shtml
Loro erano in tanti, almeno una quindicina, ragazzi e ragazzi dai 18 anni in su, tatuaggi e arroganza tipica del branco. Lui da solo, un povero senelagese sulla quarantina, sudato e stanco come tutti quelli che trascinano gli enormi sacchi di merce sotto il sole.
L’incontro è stato devastante per lo straniero: i giovani lo hanno prima fermato fingendosi interessati alla sua merce, poi mentre contrattavano alcuni di loro hanno tentato di rubargli due borse dal borsone. Lui se n’è accorto e si è opposto come avrebbe fatto chiunque e in tutta risposta ha rimediato insulti, offese, spintoni, persino pietrate. «Vattene negro di m.. se no finisci male!» è stato il messaggio che i due più feroci gli hanno mandato. «Se vuoi chiama i carabinieri, così vediamo come finisce» lo hanno poi sfidato. Lui sulle prime ha cercato di farli ragionare toccando le corde del cuore: «Sono una persona anch’io, perché mi dovete offendere, perché mi volete rubare ciò che io ho pagato» gli ha detto. Il risultato è stato una nuova bordata di insulti a sfondo razziale.
Una scena straziante per i numerosi bagnanti che erano sulla spiaggia e hanno subito preso le difese dello straniero indignati di tanta aggressività. «Se chiami i carabinieri sono tutti c. tuoi» ha insistito la banda. È stata la goccia. «Pazienza, finirò dentro ma li chiamo i carabinieri perché non è giusto» ha detto lui componendo il 112.
A lui, in realtà, i militari subito hanno risposto “picche”: «Venga qui in caserma a sporgere denuncia». Ma quando altri bagnanti, dai vicini bagni Maiorca, impietositi hanno insistito rifacendo il 112, questa volta i militari sono intervenuti ed ai primi due iniziali se ne sono presto aggiunti altri chiamati in ausilio più i vigili urbani di Bergeggi.
Un maxi spiegamento di forze che pure non è bastato per abbassare la cresta al branco: «Con tutti i criminali che ci sono in giro, voi dovete rompere proprio a noi?!» li hanno accolti i ragazzi. È finita con lo straniero e i più scalmanati della banda (due) portati via dai carabinieri. I due ragazzi, ventenni, uno di Asti l’altro di Torino, sono stati poi arrestati per rapina. Lo straniero c’ha rimesso una parte della merce ma nient’altro perché è risultato in regola con i documenti. Secondo gli inquirenti, comunque, l’episodio è da chiarire e il vu-cumprà, più che per motivi razziali, sarebbe stato vittima di un gruppo di bulli alla ricerca di pretesti per attaccare briga.
http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/sa ... ntro.shtml
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Ma l'uomo era lui?Il Fede ha scritto:Nomade incinta all’ottavo mese aggredita con un bastone perde il bambino
Un giovane italiano ha seguito la ragazza che chiedeva l’elemosina con una mazza da baseball: ” All’improvviso è arrivato con una mazza e mi ha tirato colpo qui che mi ha fatto tanto male”. Tra poco sarebbe nato il suo bimbo.
E’ un italiano, un ragazzo, l’uomo che ha aggredito inseguendola e picchiandola con un bastone, probabilmente una mazza da baseball, la ragazza nomade di 28 anni, incinta di ben otto mesi, che ora si trova in ospedale dopo aver perso suo figlio in seguito alle percosse subite. Nel suo letto di ospedale non piange, ma chiede giustizia. Il giovane di Torino si trova ora in carcere in stato di fermo con l’accusa di procurato aborto preterintenzionale; il ragazzo era già noto alla polizia come ultrà della Juventus, già in passato destinatario di Daspo, i divieti di assistere a manifestazioni sportive per aver avuto comportamenti violenti.
UN PAZZO ASSETATO DI SANGUE – Secondo il racconto della donna, l’uomo ha rincorso lei, la sorella e la cugina mentre chiedevano l’elemosina, e le ha colpite presumibilmente con la mazza da baseball che i poliziotti del commissariato Mirafiori diretto da Michele Capobianco hanno sequestrato a casa del ragazzo. «Era come un pazzo – raccontano la cugina e la sorella della giovane nomade - di quelli che vanno ad ammazzare la gente, di quelli assatanati che vedono solo sangue». Le tre donne venerdì stavano chiedendo l’elemosina nella zona sud di Torino, vicino al mercato di via Nitti, anche suonando i campanelli dei palazzi della zona, tra cui quello in cui vive il giovane fermato. Si sarà sentito infastidito, perché prima si sarebbe prima affacciato alla finestra e, quando ha capito che erano delle nomadi ad aver suonato il campanello, le avrebbe insultate.
NESSUNA REAZIONE - Ma non è bastato evidentemente per sfogarsi: infatti poi le avrebbe raggiunte in strada, armato del suo bastone; prima ha cominciato ad urlare contro le tre ragazze, poi ha colpito la più debole, quella incinta all’ottavo mese. «Temevo che volessero rubare nelle case», si è difeso il ragazzo che ha negato però di aver fatto uso della mazza da baseball ma ha solo ammesso di essersi “limitato” a qualche spintone a due delle donne, ma non alla nomade in avanzato stato di gravidanza. «All’improvviso è arrivato con una mazza e mi ha tirato colpo qui che mi ha fatto tanto male», ha raccontato invece lei nel suo letto di ospedale, indicandosi il fianco sinistro. Dopo l’aggressione la ragazza, non ha pensato a sporgere denuncia, perché anche se non avesse avuto conseguenze il fatto era comunque gravissimo, ma come qualcuno che è abituato ad essere trattato come una bestia non gradita se ne è tornata buona buona al campo dove viveva in via dell’Aeroporto.
IL BAMBINO ERA MORTO – Solo quando si è sentita male ed è ricorsa alle cure dell’ospedale Maria Vittoria. Ai medici è bastato il tracciato dei primi esame per capire che il piccolo che la donna aveva in grembo non era più in vita: avrebbe dovuto nascere tra un mese. Più complicato per ora, invece, capire se a procurarle l’aborto siano stati i colpi inferti o se il processo di perdita del bambino fosse già in atto: gli accertamenti dovranno ora stabilirlo e, in base a questo, potrebbe anche cambiare la posizione del fermato. Resta in ogni caso la certezza che l’aggressione, senza il successivo ricovero, non sarebbe stata punita. in fondo un po’ di botte, se non si arriva a certi estremi, possono anche passare sotto silenzio.
http://www.giornalettismo.com/archives/67464
Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla.
(Lao Tse)
Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo.
(Dae-Su, Oldboy - http://www.youtube.com/watch?v=OoFJYI9xrmc)
Evil eye - Twisted smile - Laughing as you cry
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
.... successo oggi a 500 metri da casa mia...
Un nuovo episodio di discriminazione entra tristemente nella cronaca
Bambina autistica allontanata da un centro commerciale
Il vigilante ha accusato la bimba di allarmare la clientela
Reggio Emilia - Un nuovo episodio di discriminazione nei confronti dei diversamenente abili entra tristemente nella cronaca. Una bambina austica di dieci anni è stata allontanata da un centro commericiale per mano di un addetto alla sicurezza, con l'accusa di disturbare e allarmare la clientela. E' successo è Reggio Emilia. La terapista della bambina ha raccontato che mentre erano impegnate a pranzare nel self service del centro commerciale, un vigilante, probabilmente spinto dalle richieste di alcuni clienti, le ha invitate ad allontanarsi dal grande magazzino.
Il presidente dell'associazione Aut Aut, una onlus di famiglie con portatori di autismo, ha definito il fatto vergognoso, auspicando un pronto intervento da parte delle autorità per chiarire al più presto la triste vicenda. Nonostante il responsabile della vigilanza del grande magazzino ha negato che il vigilante abbia allontanato la donna con la bambina alcuni testimoni sarebbero pronti a confermare il contrario.
http://www.voceditalia.it/articolo.asp? ... ommerciale




Un nuovo episodio di discriminazione entra tristemente nella cronaca
Bambina autistica allontanata da un centro commerciale
Il vigilante ha accusato la bimba di allarmare la clientela
Reggio Emilia - Un nuovo episodio di discriminazione nei confronti dei diversamenente abili entra tristemente nella cronaca. Una bambina austica di dieci anni è stata allontanata da un centro commericiale per mano di un addetto alla sicurezza, con l'accusa di disturbare e allarmare la clientela. E' successo è Reggio Emilia. La terapista della bambina ha raccontato che mentre erano impegnate a pranzare nel self service del centro commerciale, un vigilante, probabilmente spinto dalle richieste di alcuni clienti, le ha invitate ad allontanarsi dal grande magazzino.
Il presidente dell'associazione Aut Aut, una onlus di famiglie con portatori di autismo, ha definito il fatto vergognoso, auspicando un pronto intervento da parte delle autorità per chiarire al più presto la triste vicenda. Nonostante il responsabile della vigilanza del grande magazzino ha negato che il vigilante abbia allontanato la donna con la bambina alcuni testimoni sarebbero pronti a confermare il contrario.
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
da prendere a calci in facciaBonaventura ha scritto:.... successo oggi a 500 metri da casa mia...![]()
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Un nuovo episodio di discriminazione entra tristemente nella cronaca
Bambina autistica allontanata da un centro commerciale
Il vigilante ha accusato la bimba di allarmare la clientela
Reggio Emilia - Un nuovo episodio di discriminazione nei confronti dei diversamenente abili entra tristemente nella cronaca. Una bambina austica di dieci anni è stata allontanata da un centro commericiale per mano di un addetto alla sicurezza, con l'accusa di disturbare e allarmare la clientela. E' successo è Reggio Emilia. La terapista della bambina ha raccontato che mentre erano impegnate a pranzare nel self service del centro commerciale, un vigilante, probabilmente spinto dalle richieste di alcuni clienti, le ha invitate ad allontanarsi dal grande magazzino.
Il presidente dell'associazione Aut Aut, una onlus di famiglie con portatori di autismo, ha definito il fatto vergognoso, auspicando un pronto intervento da parte delle autorità per chiarire al più presto la triste vicenda. Nonostante il responsabile della vigilanza del grande magazzino ha negato che il vigilante abbia allontanato la donna con la bambina alcuni testimoni sarebbero pronti a confermare il contrario.
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Sgominata banda di sfruttatori a Velletri
In manette sei persone. Le giovani, romene e sudamericane, venivano fatte arrivare in Italia con la promessa di un lavoro. Sfregiate se si rifiutavano di collaborare. Sequestrato anche un club privè
VELLETRI - Violentate, sfregiate, sfruttate prese a calci per abortire e, ancora, mutilate se si ribellavano e vendute al grande mercato del sesso. Strette in questa morsa di violenza fisica e psicologica venivano fatte prostituire una quindicina di donne romene e sudamericane, tra i 20 e i 30 anni, controllate a vista da sei aguzzini romeni, tunisini e un italiano, tra i 35 e i 50 anni a Velletri, cittadina dei Castelli romani, arrestati la notte scorsa dai carabinieri.
Le donne, ora sotto la protezione dei centri di accoglienza, venivano costrette a prostituirsi a domicilio, nelle abitazioni dei clienti o all'interno di locali notturni della zona e del litorale. Ad uno di questi, il Fashion Club di Anagni, crocevia di clienti e squillo, in provincia di Frosinone, i carabinieri di Velletri hanno messo i sigilli.
Convinte a venire in Italia con la promessa di un lavoro venivano stuprate e soggiogate. Le donne, tutte con regolare permesso di soggiorno, se tentavano di ribellarsi venivano maltrattate. Una addirittura ha subito la mutilazione di un orecchio ridotto a brandelli e molte di loro venivano prese a calci per farle abortire e tornare al più presto a vendersi ai clienti.
Un incubo per loro finito grazie alle indagini, durate mesi, dei militari dell'Arma che seguendo le tracce degli sfruttatori e incrociando informazioni raccolte con altre indagini, sono risaliti alle prostitute, agli aguzzini e quindi al giro dei locali coinvolti. Dei sei fermati, i due gestori, un italiano e una romena, del locale di Anagni sono stati arrestati la notte scorsa perché scoperti in flagranza di reato, per gli altri quattro al momento è stato disposto il fermo di polizia che dovrà quindi trovare conferma dal magistrato. Per altri due complici sono in corso le ricerche.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/ ... e-5109720/
In manette sei persone. Le giovani, romene e sudamericane, venivano fatte arrivare in Italia con la promessa di un lavoro. Sfregiate se si rifiutavano di collaborare. Sequestrato anche un club privè
VELLETRI - Violentate, sfregiate, sfruttate prese a calci per abortire e, ancora, mutilate se si ribellavano e vendute al grande mercato del sesso. Strette in questa morsa di violenza fisica e psicologica venivano fatte prostituire una quindicina di donne romene e sudamericane, tra i 20 e i 30 anni, controllate a vista da sei aguzzini romeni, tunisini e un italiano, tra i 35 e i 50 anni a Velletri, cittadina dei Castelli romani, arrestati la notte scorsa dai carabinieri.
Le donne, ora sotto la protezione dei centri di accoglienza, venivano costrette a prostituirsi a domicilio, nelle abitazioni dei clienti o all'interno di locali notturni della zona e del litorale. Ad uno di questi, il Fashion Club di Anagni, crocevia di clienti e squillo, in provincia di Frosinone, i carabinieri di Velletri hanno messo i sigilli.
Convinte a venire in Italia con la promessa di un lavoro venivano stuprate e soggiogate. Le donne, tutte con regolare permesso di soggiorno, se tentavano di ribellarsi venivano maltrattate. Una addirittura ha subito la mutilazione di un orecchio ridotto a brandelli e molte di loro venivano prese a calci per farle abortire e tornare al più presto a vendersi ai clienti.
Un incubo per loro finito grazie alle indagini, durate mesi, dei militari dell'Arma che seguendo le tracce degli sfruttatori e incrociando informazioni raccolte con altre indagini, sono risaliti alle prostitute, agli aguzzini e quindi al giro dei locali coinvolti. Dei sei fermati, i due gestori, un italiano e una romena, del locale di Anagni sono stati arrestati la notte scorsa perché scoperti in flagranza di reato, per gli altri quattro al momento è stato disposto il fermo di polizia che dovrà quindi trovare conferma dal magistrato. Per altri due complici sono in corso le ricerche.
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
domanda da scemo, m regolare permesso di soggiorno in base a che assunzione? contratto? datore di lavoro?
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Bè, Nick, qualche amico di pappone con partita iva che possa far figurare che la ragazza lavora per lui intascandosi una percentuale sugli incassi lo si trova sempre...
Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
si ovvio.,.ma pare siano parecchi..(almeno leggendo le cronache)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Asilo lager,via domiciliari maestre
Divieto dimora in Toscana a imputate
Revoca degli arresti domiciliari, sostituiti dal divieto di dimora in Toscana, a cui si accompagna l'obbligo di presentarsi settimanalmente alla polizia. E' l'ordinanza di attenuazione della misura decisa dal gup di Genova, Roberto Fucigna, per Anna Laura Scuderi, 41 anni, ed Elena Pesce, 28 anni, le due maestre dell'asilo Cip e Ciop di Pistoia accusate di maltrattamenti ai bambini e imputate in un processo in rito abbreviato a Genova.
"Ce l'aspettavamo, perché la legge dice questo, anche se fa male". E' il primo commento, attraverso una loro portavoce, di una parte dei genitori dei bambini dell'asilo Cip e Ciop di Pistoia alla decisione del gup di Genova. "Vogliamo sottolineare - hanno detto ancora alcuni dei genitori - che, vista la decisione (che a noi fa piacere) di tenerle fuori dalla Toscana, essa sicuramente porterà vantaggio a chi sta in Toscana. Ma non la porterà a chi ci sta fuori e che potrebbe trovare queste due signore all'ombrellone accanto in spiaggia".
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/ar ... 5229.shtml

Divieto dimora in Toscana a imputate
Revoca degli arresti domiciliari, sostituiti dal divieto di dimora in Toscana, a cui si accompagna l'obbligo di presentarsi settimanalmente alla polizia. E' l'ordinanza di attenuazione della misura decisa dal gup di Genova, Roberto Fucigna, per Anna Laura Scuderi, 41 anni, ed Elena Pesce, 28 anni, le due maestre dell'asilo Cip e Ciop di Pistoia accusate di maltrattamenti ai bambini e imputate in un processo in rito abbreviato a Genova.
"Ce l'aspettavamo, perché la legge dice questo, anche se fa male". E' il primo commento, attraverso una loro portavoce, di una parte dei genitori dei bambini dell'asilo Cip e Ciop di Pistoia alla decisione del gup di Genova. "Vogliamo sottolineare - hanno detto ancora alcuni dei genitori - che, vista la decisione (che a noi fa piacere) di tenerle fuori dalla Toscana, essa sicuramente porterà vantaggio a chi sta in Toscana. Ma non la porterà a chi ci sta fuori e che potrebbe trovare queste due signore all'ombrellone accanto in spiaggia".
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"Più le cose cambiano, più restano le stesse"
"I lesbo sono migliori se leggermente asimmetrici" Gargarozzo
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Si contano gia due molotov contro le loro case , non scherzo 

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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
E' troppo poco,Def, troppo poco.
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Sono della stessa idea anche io.
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Rubano in edificio inagibile L'Aquila, giovani arrestati
Uno e' titolare di ditta incaricata di lavori dopo terremoto
(ANSA) - L'AQUILA, 3 LUG - Sorpresi a rubare in un edificio inagibile dopo il terremoto del 2009, due giovani sono stati arrestati dalla Polizia all'Aquila.
In manette sono finiti un italiano di 26 anni, titolare di una ditta edile che avrebbe dovuto effettuare lavori presso quel condominio, e un romeno di 22. Il primo dovra' rispondere di furto aggravato in concorso, resistenza e minacce; il complice e' accusato di furto aggravato in concorso. L'italiano e' stato sorpreso dagli agenti mentre sfondava una porta finestra al piano terra, il complice smontava manufatti in rame. (ANSA).
Venissero a marcire all'Inferno.
Uno e' titolare di ditta incaricata di lavori dopo terremoto
(ANSA) - L'AQUILA, 3 LUG - Sorpresi a rubare in un edificio inagibile dopo il terremoto del 2009, due giovani sono stati arrestati dalla Polizia all'Aquila.
In manette sono finiti un italiano di 26 anni, titolare di una ditta edile che avrebbe dovuto effettuare lavori presso quel condominio, e un romeno di 22. Il primo dovra' rispondere di furto aggravato in concorso, resistenza e minacce; il complice e' accusato di furto aggravato in concorso. L'italiano e' stato sorpreso dagli agenti mentre sfondava una porta finestra al piano terra, il complice smontava manufatti in rame. (ANSA).
Venissero a marcire all'Inferno.
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