Grazie mille! Ho letto tutto, inquietante a dir poco. La cosa che più mi perlime di queste storie - ci hanno fatto pure un film di recente - è che casi analoghi si verificano tutti i giorni, ma grazie alla disponibilità economica di queste persone e alla rete di coperture, interessi e clientele (vedasi le lettere in apologia di Moncini) raramente vengono fuori. Per non parlare dello status di invisibilità delle vittime e delle loro famiglie.estdipendente ha scritto: ↑09/10/2023, 21:59[Scopri]Spoilervisto che sei pigro eccoti la storia (1988)hermafroditos ha scritto: ↑09/10/2023, 9:44Bisogna SEMPRE parlare dei cani. Comunque non conosco il caso che citi nel messaggio successivo, dopo vedo.estdipendente ha scritto: ↑08/10/2023, 0:20[Scopri]Spoilervedo pero’ che non ti ha cagato nessuno.
la prossima volta riproveremo con cani, Zelensky pagliaccio e la mosca con la micorcamera.
Mala tempora currunt et peiora premunt.
viviamo in tempi orribili amico mio. ed e’ sempre peggio.
mettere in mano una tastiera ai Cicciuzzi e GG e’ stato un passo indietro per l’umanita’.
Giulio Cesare Rosenberg ne fu inconsapevole premonitore:-(
RE Le inchieste
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MONCINI DIVIDE TRIESTE
TRIESTE Gli amici, quelli che gli sono rimasti, aspettano il ritorno del figliol prodigo. L' hanno condannato solo perché aveva dei giornaletti pornografici, che in Italia non è neanche reato dicono gli rimarremo vicini. I familiari invece sono più cauti: la figlia dice che non sa se lo andrà a riabbracciare, la sua attuale compagna si chiude nel silenzio. L' avvocato chiede clemenza (è un uomo distrutto) e il vescovo usa parole dure (quello che ho sentito mi ha fatto tremare), ma poi perdona: resta sempre figlio di Dio, anche quando sbaglia. I giudici invece lo aspettano per processarlo anche qui, per il materiale pornografico che gli hanno trovato in casa, e gruppi e comitati, dalle femministe a quelli contro la violenza sessuale e per la difesa dei minori, gli stanno preparando un' accoglienza fitta di contestazioni e di proteste. Torna Moncini, tenete in casa i bambini ha scritto una mano ignota su un vecchio muro delle rive. E un' altra : L' orco di oggi non ha più sette teste ma l' inconfondibile profilo di Trieste. Non sarà facile il ritorno a casa per Alessandro Moncini, l' imprenditore triestino arrestato a New York nel marzo scorso perché sospettato di pedofilia e condannato dal tribunale di Los Angeles ad un anno e un giorno di reclusione per importazione clandestina di materiale pornografico. Moncini dovrebbe infatti usufruire di un paio di mesi di buona condotta e venir rilasciato il 5 gennaio dalla prigione di La Tuna, nel Texas, vicino ad El Paso, dov' è attualmente detenuto. Quindi dovrebbe venir espulso dagli Usa e rispedito in Italia. Così almeno ha fatto sapere ieri Ron Nicholes, uno dei dirigenti del penitenziario federale. Ma a Trieste dicono che Moncini, 46 anni, già presidente della locale Aci, conosciutissimo e stimato, benefattore e vincitore di premi di bontà, iscritto alla P2, potrebbe godere di un ulteriore sconto di pena e tornare a casa qualche giorno prima, per Natale. Non ci sono però conferme. A noi non risulta tagliano corto i dipendenti di Moncini gomme, l' avviata azienda di pneumatici di Via Coroneo. Dice di non sapere nulla anche l' attuale compagna di Moncini, Erika Schubert, titolare di un' elegante boutique del centro, e a casa dell' imprenditore, in Via Martiri della libertà, il telefono squilla a vuoto. Non ho avuto alcuna comunicazione al riguardo, sembrava persino che fosse già in viaggio, ma non era vero dice Alessandra Moncini, l' unica figlia, una studentessa ventenne che l' imprenditore aveva avuto da una relazione precedente al suo matrimonio (poi fallito) con la tedesca Martina Evelyn Hoeppner. Andrà ad incontrare suo padre, quando tornerà a casa? Non lo so, non ho fatto ancora alcuna ipotesi risponde Alessandra Moncini. Che rapporto ha mantenuto con lui ? Preferirei non risponderle. Imbarazzata e divisa, taciturna e pettegola, piena di voglia di dimenticare più che di riabilitare o di punire, Trieste aspetta comunque impaziente il ritorno di Moncini. Per vedere cosa succederà ride, divertito, l' autista del taxi. Se dovessi incontrarlo, certo gli direi alcune cose, poi lo assisterei, perchè sono un pastore di anime dice il vescovo monsignor Lorenzo Bellomi e perché Cristo è venuto a cercare i peccatori non i giusti. Questo comanda anche le mie azioni. Il vescovo era stato fra quei nomi eccellenti che avevano scritto delle lettere in difesa di Moncini al tempo del processo. 36 lettere di solidarietà (ispirate dalla massoneria e da uno squallido gioco di ricatti secondo il settimanale diocesano Vita Nuova) che erano servite a convincere il giudice di Los Angeles Ronald Lew ad usare la mano leggera nei confronti di Moncini che rischiava, in base alle leggi Usa, fino a 30 anni di carcere. Le lettere, che descrivevano l' imprenditore triestino come un benefattore educato, irreprensibile, mite, cordiale, di qualità umane eccellenti, padre, marito e figlio esemplare che assisteva l' anziana madre inferma, erano state scritte da un campionario significativo della Trieste che conta: imprenditori come il presidente del Lloyd Adriatico Giorgio Irneri, politici come il vicepresidente della giunta regionale Gianfranco Carbone (Psi), magistrati come il sostituto procuratore Roberto Staffa, professionisti, commercianti, medici, giornalisti e perfino il vescovo. Moncini, che di fronte al giudice americano ha fatto alcune ammissioni (mi sono sempre avvicinato al sesso minorile come ad un supermarket, so di avere sbagliato) era stato incastrato dalla registrazione di una telefonata in cui diceva che gli sarebbe piaciuto violentare, seviziare e forse anche uccidere una bambina messicana di dieci anni da affittare per 5 mila dollari durante un weekend negli Usa. Moncini credeva di parlare con Anthony Crawley, un suo amico pedofilo, invece all' altro capo del filo c' era un agente della polizia. L' imprenditore triestino non è stato però processato e condannato per queste sue intenzioni ma per aver inviato in California, sempre a Crawley, tre pacchi di materiale pornografico, come quello che è stato trovato a casa sua insieme a strumenti per torture sadomasochistiche ed ai cappucci, alle squadre e ai compassi della massoneria: videocassette, filmini, riviste, foto e diapositive che ritraggono dei bambini di 10-12 anni che si accoppiano tra loro e con degli adulti.
dal nostro inviato ROBERTO BIANCHIN
Per anni lo stesso Epstein era oggetto dell'interesse delle chiacchiere di complottisti anti-dem e poco altro, nonostante fosse tutto alla luce del sole. E anche là non si raggiungeva il livello di queste nefandezze.
Non oso immaginare ad esempio cosa accadesse negli studios di Disney Channel e Nickelodeon negli anni '90. Vedasi l'elevato numero di star bambine passate di lì e partite con la testa, Britney Spears su tutte.