(ot) Amazon e la fine del commercio attuale

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cirillosomma
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Re: (ot) Amazon e la fine del commercio attuale

#631 Messaggio da cirillosomma »

compro da amazon da quasi 23 anni, le ho provate tutte, posta ordinaria, corriere, ritiro, locker, digitale e tutte le possibilitá, prime, non prime...mai avuto problemi, sempre puntuali, merce perfetta, resi perfetti, gli unici problemi avuti con due venditori ITALIANI che si appoggiano ad amazon, naturalmente ti mandano merce giá aperta e ricondizionata...venduta per nuova e poi fare il reso diventa un'odissea. Quindi comprare si da amazon...ma solo se "venduto e spedito da amazon". I negozi italiani che si appoggiano ad amazon...se si comportano scorrettamente in loco...lo fanno anche su amazon

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dostum
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Re: (ot) Amazon e la fine del commercio attuale

#632 Messaggio da dostum »

Nemmeno un centesimo a questi criminali
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dostum
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Re: (ot) Amazon e la fine del commercio attuale

#633 Messaggio da dostum »

La fiaba vittimista del sedicente liberismo
di comidad
Tra i rituali della Commissione Europea c’è la sceneggiata della “persecuzione” di qualche multinazionale del digitale. Stavolta è toccato ad Amazon, a cui è stata inflitta una multa di oltre un miliardo. Molti commentatori hanno già notato che la cifra è irrilevante a fronte dei profitti di Amazon, ma c'è anche da osservare che una multa può essere impugnata ed il suo pagamento effettivo diventa del tutto aleatorio. Se la Commissione avesse voluto fare un po’ più sul serio, avrebbe emanato una direttiva per indurre gli Stati a tassare Amazon e le altre multinazionali del digitale per i sovrapprofitti realizzati grazie alla rendita di posizione acquisita con i lockdown; ed una tassa non poteva essere impugnata.

Ciò non vuol dire che l’azione della Commissione Europea sia del tutto ininfluente, dato che ha consentito ad Amazon ed ai cori dei suoi cantori di esibirsi nel consueto repertorio vittimistico, versando calde lacrime sul “libero mercato” intralciato con lacci e lacciuoli dal potere politico intossicato da velleità socialiste. La barzelletta in circolazione è che Amazon abbia costruito il suo impero sulla “soddisfazione del consumatore”, come se non si sapesse già come verrà trattato il consumatore quando Amazon avrà fatto fuori gli ultimi concorrenti e consolidato la sua posizione di monopolio.

In realtà nel capitalismo reale il maggiore cliente, il maggiore “consumatore”, è sempre lo Stato. Sul suo sito Amazon si vanta infatti di essere il principale fornitore di servizi informatici della CIA e della NSA. Meno male che questa notizia sta proprio sul sito di Amazon, altrimenti pure si direbbe che si tratta di fantasie complottiste. Grazie a questi super-contratti con agenzie governative federali, Amazon dispone della certezza di liquidità necessaria per fare dumping ai danni dei concorrenti nella distribuzione delle merci. C’è anche un altro paradosso: le tecnologie di cui Amazon dispone sono state tutte elaborate da agenzie federali statunitensi con ricerca finanziata con pubblico denaro, ma poi le stesse tecnologie vengono rivendute a chi le ha inventate. La questione non riguarda quindi la persona di Jeff Bezos, come non riguardava Steve Jobs o Bill Gates o Mark Zuckerberg, bensì un sistema di commistione affaristica tra pubblico e privato.

Anche le innumerevoli agenzie di “intelligence” del Regno Unito acquistano oggi i servizi informatici (i “cloud”) di Amazon, che può così vantare un rapporto privilegiato con i principali servizi segreti del Sacro Occidente. L’ipotesi che circola, secondo cui la stessa Amazon sarebbe essa stessa una agenzia di “intelligence”, cioè di spionaggio, ha una sua fondatezza; ma il dato certo è che risulta invece infondata la narrazione di una fortuna di Amazon costruita sul rapporto con i milioni di piccoli consumatori. Questo risvolto di successo commerciale di Amazon semmai è un effetto, il riflesso di una posizione dominante, non la sua causa. A questo punto è chiarissimo il motivo per cui la Commissione Europea con Amazon si limita a scherzare e mettere su un po’ di scena, perché a fare sul serio si rischierebbe di vedersela con sigle come CIA, NSA e MI6.

Il segretario del PD, Enrico Letta, ha detto che in Italia il liberismo non c’è mai stato. Se è per questo, il “liberismo” non c’è stato mai da nessuna parte; il liberismo non esiste proprio, è solo narrativa, suggestione, propaganda. Il fascino sfuggente del liberismo sta proprio in questo senso di altrove indeterminato, di incompreso e di incompiuto. Il liberismo è la rosa che non colsi, si annida in quell’ultima privatizzazione che ti sei dimenticato, in quella riformetta strutturale che hai mancato per un soffio. Sembrerebbe quasi una bella poesia di Guido Gozzano; sennonché c’è quel maligno gusto della recriminazione e del rimprovero a guastare l’effetto ed a scoprire il fraudolento gioco retorico.

Come dottrina economica il liberismo è intrinsecamente mistificatorio, perché per garantire la libertà di movimento delle multinazionali, è stato necessario creare invece impedimenti artificiosi all’attività economica delle piccole e medie imprese che agiscono in ambito locale, ed è appunto il caso dei lockdown. Non solo non esiste il mitico “mercato”, ma non esiste neppure il soggetto cattivone che, secondo la fiaba vittimista del liberismo, lo contrasterebbe, cioè lo Stato, un’astrazione giuridica che copre lobby affaristiche che si muovono disinvoltamente tra pubblico e privato. Del resto Enrico Letta dovrebbe saperlo bene, visto che, pur nel suo piccolo, queste cose le pratica anche lui, infatti ha fatto parte del consiglio di amministrazione della multinazionale spagnola Abertis.

Sulla porta girevole tra pubblico e privato si è costituita una casta di privilegiati, una sorta di super-razza di “competenti” alla Mario Draghi. Nel Paese che i media si ostinano a narrarci come il più liberista di tutti, gli USA, è diventato leggenda il caso di porta girevole del generale Keith Alexander, prima al Pentagono, poi a dirigere la NSA, poi a gestire una propria azienda di sicurezza informatica, per poi approdare al consiglio di amministrazione di Amazon.
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federicoweb
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Re: (ot) Amazon e la fine del commercio attuale

#634 Messaggio da federicoweb »

Finti prodotti Burberry venduti su Amazon: scatta il maxi sequestro
( non e' la prima volta dei tarocchi )

https://www.milanotoday.it/cronaca/burb ... mazon.html
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )

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Philips shaver - restine

#635 Messaggio da Fuente »

Comprati su Amazon, ma più che una critica ad Amazon o un discorso su online vs negozio, è una considerazione avulsa.
Però un thread specifico degli acquisti non credo ci sia e allora lo metto qui.


Ormai da un decennio, il mercato delle testine per i rasoi elettrici mica lo capisco.
Un po' per fare il green ed in piccola parte per risparmiare, ho provato a comprare le testine di ricambio.
16€ su Amazon, prendendo quelle con una reputazione tutto sommato decente.
Risultato: così terribili che sovente tiravano il pelo della barba invece di tagliarlo bene, procurando pure dolore.
Quelle vecchie ormai 4-5 anni non sono, ovviamente, certo il top, ma questo inconveniente proprio mai, tagliavano ancora incommensurabilmente meglio.
Rimandate indietro.

Ricontrollato che quelle 'ufficiali' costassero ben 33€.
Comprato rasoio elettrico nuovo per 46€.
Che incentivo c'è a comparsi le testine a 33€ quanto puoi trovare i rasoi completi nuovi per 40-50?
Non ha senso.
Immagine

Come dicevo ce la menano col green, la super-differenziata, le macchine elettriche, e via dicendo, e poi questo genere di cose si verificano da decenni.
Peraltro, per fare un esempio, mi pare che la situazione del mercato stampanti vs cartucce presenti forti parallelismi.

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ziggy7
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Re: (ot) Amazon e la fine del commercio attuale

#636 Messaggio da ziggy7 »

Mai pensato di passare al rasoio di sicurezza? Con 10 euro ci compri 100 lamette. Supponendo che tu ti rada ogni giorno e che una lametta ti duri tre giorni ci fai un anno circa.
Io mi rado poi un giorno sì e uno no, al contrario di quanto facevo con l elettrico, e una lametta mi va bene solitamente per più di tre volte se buona.
In più la rasatura irrita molto meno e la pelle dopo sta molto meglio. All elettrico tornerei solo se costretto.
E gli lasci la loro obsolescenza programmata
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via” nulla contro l'utente Tenz

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rasoio elettrico - rasoio di sicurezza

#637 Messaggio da Fuente »

ziggy7 ha scritto:
20/04/2022, 13:34
Mai pensato di passare al rasoio di sicurezza? Con 10 euro ci compri 100 lamette.
...
E gli lasci la loro obsolescenza programmata
Figuriamoci che col rasoio di sicurezza io addirittura iniziai, cosa che onestamente non consiglio (non mi squartai, ma diciamo che un usa e getta gillette bilama lo troverei più indicato).
Ce l'ho.
A seconda uso quello o l'elettrico, e a dire il vero li troverei quasi più complementari che alternativi uno all'altro (per quanto in realtà restino giocoforza alternativi), in quanto hanno caratteristiche diverse: uno lo puoi fare a secco mentre guardi un video su YT o addirittura in macchina, l'altro è più profondo ma devi essere davanti ad un specchio, magari usare schiuma ecc.
Nel mio uso sarebbe più strettamente in competizione con roba tipo il mach3, fusion5, o cos'altro vogliano venderti - personalmente questi rasoi con più di 2 lame per lato non li ho mai capiti, boh, ci saranno anche studi dietro ma vien sempre il dubbio che ci stiano perculando*.

Il mio poi non era un discorso relativo al risparmiare, perché comprare un rasoio elettrico da 45 euro ogni 5 anni quasi manco lo registro sul radar.
Dicevo solo che è platealmente una cosa che non abbia senso e peraltro che non sia green per niente, ma a quanto pare su questo gli "organi" confacenti nella fattispecie non rompono.

*peraltro le battute dei comici sul tema si sono pure sprecate, chessò ad esempio:
Paolo Migone "
" tra qualche anno 7 lame sui nostri rasoi!! La prima travestita da pelo... che sia avvicina e chiede al pelo " ma tu ..facevi le medie alle scuole Giuseppe Verdi! ?" .

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Re: rasoio elettrico - rasoio di sicurezza

#638 Messaggio da Azophfaz »

Fuente ha scritto:
20/04/2022, 15:47
ziggy7 ha scritto:
20/04/2022, 13:34
Mai pensato di passare al rasoio di sicurezza? Con 10 euro ci compri 100 lamette.
...
E gli lasci la loro obsolescenza programmata
Figuriamoci che col rasoio di sicurezza io addirittura iniziai, cosa che onestamente non consiglio (non mi squartai, ma diciamo che un usa e getta gillette bilama lo troverei più indicato).
Ce l'ho.
A seconda uso quello o l'elettrico, e a dire il vero li troverei quasi più complementari che alternativi uno all'altro (per quanto in realtà restino giocoforza alternativi), in quanto hanno caratteristiche diverse: uno lo puoi fare a secco mentre guardi un video su YT o addirittura in macchina, l'altro è più profondo ma devi essere davanti ad un specchio, magari usare schiuma ecc.
Nel mio uso sarebbe più strettamente in competizione con roba tipo il mach3, fusion5, o cos'altro vogliano venderti - personalmente questi rasoi con più di 2 lame per lato non li ho mai capiti, boh, ci saranno anche studi dietro ma vien sempre il dubbio che ci stiano perculando*.

Il mio poi non era un discorso relativo al risparmiare, perché comprare un rasoio elettrico da 45 euro ogni 5 anni quasi manco lo registro sul radar.
Dicevo solo che è platealmente una cosa che non abbia senso e peraltro che non sia green per niente, ma a quanto pare su questo gli "organi" confacenti nella fattispecie non rompono.

*peraltro le battute dei comici sul tema si sono pure sprecate, chessò ad esempio:
Paolo Migone "
" tra qualche anno 7 lame sui nostri rasoi!! La prima travestita da pelo... che sia avvicina e chiede al pelo " ma tu ..facevi le medie alle scuole Giuseppe Verdi! ?" .
tutto ha una obsolescenza programmata. Fanno tanto discorsi verdi sull'elettrico.
Io sono un bicipiedista e uso l'auto solo per spostamenti lunghi o che prevedano trasporto di oggetti pesanti, tuttavia quando si acquista un'auto a batteria, questa dovrà necessariamente muoversi, pena l'accorciamento della vita delle batterie e il tremendo inquinamento che discenderebbe dal loro frequente cambio

possiamo fare un parallelo con la batteria dei veicoli elettrici del futuro. Gli accumulatori per accensione e trazione hanno un nemico che si chiama solfatazione. Io stesso ne sono stato vittima con la mia macchina elettrica, vale anche per temperature basse e alte...la mancata capacità di fornire tensione a causa del numero di processi di carica e scarica, oltre al fatto che non bisogna caricarle troppo è altra faccenda, la durata è più o meno calcolabile ed è prefissata dal costruttore.


le Tesla, che tutti sbandierano come lotta all'inquinamento, ti dirò che al momento esse hanno cominciato a usare le LiFePO4 dette LFP o Litio Ferro Fosfato (minor densità di carica ma non hanno i costosi Ni e Co che sono anche inquinanti) queste batterie devono fare attenzione a non salire oltre i 4,2V per cella e a non scendere sotto i 2,5V per cella, quindi stando ferme per un certo periodo si guasteranno (anche una sola cella su 4 non permette la ricarica della batteria) anche perché le celle non si bilanciano fra loro e dovranno essere bilanciate (esiste un dispositivo apposito) altrimenti sovratensioni e sottotensioni le renderanno inutilizzabili. Purtroppo soffrono la scarica sbilanciata cella per cella e stando troppo ferme tale scarica sbilanciata colpisce eccome, e anche lì è un inquinante.
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Re: rasoio elettrico - rasoio di sicurezza

#639 Messaggio da Fuente »

Azophfaz ha scritto:
23/04/2022, 7:36
...
Io sono un bicipiedista e uso l'auto solo per spostamenti lunghi o che prevedano trasporto di oggetti pesanti, tuttavia quando si acquista un'auto a batteria, questa dovrà necessariamente muoversi, pena l'accorciamento della vita delle batterie e il tremendo inquinamento che discenderebbe dal loro frequente cambio
...quindi stando ferme per un certo periodo si guasteranno...
Me lo sono chiesto più volte pure io.
Quelli che usino la macchina sporadicamente*, oppure ogni tanto stiano via dall'abitazione principale per alcune settimane (avendo preso il treno/aereo, si intende), rimarranno fregati se/quando un giorno dovessero obbligare tutti a passare all'elettrico.

*p.s. non venitemi a dire che allora tanto valga non averla, usare car-sharing, taxi ecc., perché non è uguale.
A parte un viaggio più lungo o andare a mangiare fuoriporta, già solo per andare all'Ikea, Euronics, fare una spesa più grossa ecc., accompagnare un parente anziano all'ospedale/visita medica, e via dicendo, fa comodo sapere di averne una disposizione.
Peraltro, forse non a caso, per adesso il car-sharing è piuttosto flop in generale, almeno in Italia (e mi pare pure Germania).

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Re: rasoio elettrico - rasoio di sicurezza

#640 Messaggio da Azophfaz »

Fuente ha scritto:
23/04/2022, 8:30
Azophfaz ha scritto:
23/04/2022, 7:36
...
Io sono un bicipiedista e uso l'auto solo per spostamenti lunghi o che prevedano trasporto di oggetti pesanti, tuttavia quando si acquista un'auto a batteria, questa dovrà necessariamente muoversi, pena l'accorciamento della vita delle batterie e il tremendo inquinamento che discenderebbe dal loro frequente cambio
...quindi stando ferme per un certo periodo si guasteranno...
Me lo sono chiesto più volte pure io.
Quelli che usino la macchina sporadicamente*, oppure ogni tanto stiano via dall'abitazione principale per alcune settimane (avendo preso il treno/aereo, si intende), rimarranno fregati se/quando un giorno dovessero obbligare tutti a passare all'elettrico.

*p.s. non venitemi a dire che allora tanto valga non averla, usare car-sharing, taxi ecc., perché non è uguale.
A parte un viaggio più lungo o andare a mangiare fuoriporta, già solo per andare all'Ikea, Euronics, fare una spesa più grossa ecc., accompagnare un parente anziano all'ospedale/visita medica, e via dicendo, fa comodo sapere di averne una disposizione.
Peraltro, forse non a caso, per adesso il car-sharing è piuttosto flop in generale, almeno in Italia (e mi pare pure Germania).
Si, 'Europa in generale è dietro anni luce rispetto alla concorrenza. Ma è un dato di fatto.
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Re: (ot) Amazon e la fine del commercio attuale

#641 Messaggio da alternativeone »

Quasi fattuale.
...step into this room and dance for me

Brava persona.

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Re: rasoio elettrico - rasoio di sicurezza

#642 Messaggio da Azophfaz »

Fuente ha scritto:
23/04/2022, 8:30

Quelli che usino la macchina sporadicamente*, oppure ogni tanto stiano via dall'abitazione principale per alcune settimane (avendo preso il treno/aereo, si intende), rimarranno fregati se/quando un giorno dovessero obbligare tutti a passare all'elettrico.

*p.s. non venitemi a dire che allora tanto valga non averla, usare car-sharing, taxi ecc., perché non è uguale.
A parte un viaggio più lungo o andare a mangiare fuoriporta, già solo per andare all'Ikea, Euronics, fare una spesa più grossa ecc., accompagnare un parente anziano all'ospedale/visita medica, e via dicendo, fa comodo sapere di averne una disposizione.
Peraltro, forse non a caso, per adesso il car-sharing è piuttosto flop in generale, almeno in Italia (e mi pare pure Germania).
Per ragioni strategiche di mercato, passerà molto tempo prima che qualcuno imponga obblighi sul passaggio all'elettrico.
Il passaggio all'elettrico è fortemente ostacolato per via del pericolo del sopraggiungere di Paesi terzi, che usufruiranno di una maggiore fetta di mercato, il pericolo è finire nelle mani delle aziende Cinesi. Molto più ferrate e strategicamente rilevanti in questo settore, il pericolo di monopolio cinese è dietro l'angolo, e proprio il Ministro dello sviluppo ha ribadito che bisogna evitare effetti distorsivi e minimizzare l'introduzione di vantaggi competitivi nel mercato interno a beneficio di Paesi terzi, e a scapito dei Paesi europei. La trasformazione dell'industria non può dunque che passare dall'industria stessa

Intanto in Europa stiamo già notando gli effetti, che non sempre sono gradevoli se non si fanno controlli seri su tutto il settore.
Autobus elettrici che vanno in fiamme, si sospende la fornitura.
Le immagini fornite dalle telecamere di sorveglianza della città mostrano una piccola esplosione sul tetto del bus, sfociata in un incendio.
https://www.autobusweb.com/autobus-elet ... fornitura/


Risulta una scelta totalmente anomala di installare batterie sul tetto per questi bus, ma non incolpo loro in quanto costruttori incapaci. Non è che compro una Porsche e mi si incendia nel garage che devo incolpare la Porsche o l'auto a combustione interna di per sè. Devo verificare a quali fattori di rischio è stata esposta, come si è verificato l'incendio e quant'altro.
Di auto termiche che si incendiano ce ne saranno 1000 al giorno, ma siccome non fa notizia non ne trovo traccia, ma ovviamente nelle polizze assicurative il rischio è ben preciso e valutato.
Ora, se andiamo a verificare nelle polizze per autotrazione a quanto in genere ammonta il costo e quindi il rischio incendio tra auto elettriche e auto termiche (non so per i pullman) quello che posso dire per certo è che il rischio valutato dalle compagnie assicurative sull'incendio dell'auto elettrica è inferiore a quello computato per le termiche. E questo dovrebbe essere risolto, non possiamo liberarci di autobus a vecchio motore che si incendiano, con autobus all'avanguardia, elettrici, che si incendiano.
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Re: (ot) Amazon e la fine del commercio attuale

#643 Messaggio da TD »

Amazon: denuncia Cgil, sanzione a lavoratrice perché sta troppo in bagno

https://www.ansa.it/sito/notizie/econom ... 8bb31.html

condizioni lavorative non ottime in amazon, conosco qualche persona che lavora nel nuovo grosso centro di distribuzione che hanno aperto a novara, non ti cronometrano le pause ma diciamo che i tempi di lavorazione sono piuttosto serrati

so che è una lotta inutile, ma ho cancellato la sottoscrizione al prime, e se posso non compro su amazon
Confucio: Prima di intraprendere il viaggio della vendetta scavate due tombe

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Re: (ot) Amazon e la fine del commercio attuale

#644 Messaggio da Lanfry83 »

Amazon è comodo, ma sinceramente sti cazzi, per me acquistare significa anche fare un'esperienza totale, stando 12 ore al giorno in ufficio 5 giorni su 7 e 6 ore al sabato, se ho bisogno di qualcosa approfitto per fare un uscita in centro o in outlet, acquistare ciò che devo, farmi una birra, una pizza o un drink in centro e magari farmi accompagnare da un amico con cui scambiare 4 chiacchiere, il rincoglionimento del click da casa anche no, già uso Booking e mi pare di perdermi qualcosa nel NON andare in agenzia di viaggi

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Re: (ot) Amazon e la fine del commercio attuale

#645 Messaggio da cirillosomma »

TD ha scritto:
04/05/2022, 9:34
Amazon: denuncia Cgil, sanzione a lavoratrice perché sta troppo in bagno

https://www.ansa.it/sito/notizie/econom ... 8bb31.html

condizioni lavorative non ottime in amazon, conosco qualche persona che lavora nel nuovo grosso centro di distribuzione che hanno aperto a novara, non ti cronometrano le pause ma diciamo che i tempi di lavorazione sono piuttosto serrati

so che è una lotta inutile, ma ho cancellato la sottoscrizione al prime, e se posso non compro su amazon
dove si lavora sul serio è cosi dappertutto, nessuno ti cronometra...ma se si sta troppo in bagno...si sta troppo in bagno, se uno/a ha problemi di salute e deve andare più volte in bagno, ci pensano i dottori a fare un certificato che confermi la patologia. Di contro ho lavorato per un periodo al comune del mio paese, 08:30 timbrata, 08:31 in 5/6 allegramente alla macchinetta del caffè, inizio lavoro effettivo 09:00...chiaro che se dici qualcosa, gli stessi s'incatenano davanti allo stesso comune per protestare

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