*piuttosto che della ragazza
[O.T.] DELITTI
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Re: [O.T.] DELITTI
Sogna una carne sinteticanuovi attributi eunmicrochipemozionale
Sogna di un bisturi amico che faccia dileiqualcosafuoridalnormale
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Re: [O.T.] DELITTI
Anche il caso Vannini. Tutta la famiglia dentro. Figli padre madre
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna
Re: [O.T.] DELITTI
beh ma figa è un roba indegna.
spari a uno per gioco sotto la spalla e quindi vicino al cuore e poi aspetti ore a chiamare e quando chiami menti parlando di incidente.
per il timore di perdere il lavoro che se dicevi subito la verità magari lo salvavi.
dolo eventuale totale, hai accettato il rischio che omettendo di chiamare i soccorsi potesse schiattare.
spari a uno per gioco sotto la spalla e quindi vicino al cuore e poi aspetti ore a chiamare e quando chiami menti parlando di incidente.
per il timore di perdere il lavoro che se dicevi subito la verità magari lo salvavi.
dolo eventuale totale, hai accettato il rischio che omettendo di chiamare i soccorsi potesse schiattare.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
Re: [O.T.] DELITTI
Non ce l’ha fatta Lamu, star dei social media cinesi che il 14 settembre era stata aggredita dall’ex marito. L’aveva cosparsa di benzina e poi le aveva dato fuoco durante una diretta su Douyin, versione cinese di TikTok. La donna aveva riportato ustioni sul 90% del corpo ma la scena a quanto pare non era stata vista dai follower della donna.
La vita rurale
Lamu, 30 anni, proveniente dalla provincia del Sichuan, vantava un seguito di centinaia di migliaia di follower. Online raccontava con gioia la bellezza della vita rurale illuminando il video con il suo viso solare e il sorriso smagliante. Una persona che aveva raccolto milioni di like per non fare uso di make-up nei suoi brevi video, un inno ad apparire più naturali che era stato apprezzato in tutta la Repubblica popolare.
L’aiuto dei follower
Madre di due figli di 3 e 12 anni, Lamu prima dell’omicidio era stata minacciata più volte dall’ex marito e aveva anche sporto denuncia. Aveva poi deciso di divorziare e l’uomo, che oggi si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario, l’aveva minacciata di ripercussioni se non fosse stato accettato di nuovo in casa. Dopo l’aggressione, la famiglia della donna aveva chiesto un aiuto finanziario ai suoi seguaci per tentare di salvarla. Il milione di yuan (125mila euro) raccolto in sole 24 ore però non è bastato. Lamu ha lottato tra la vita e la morte dal 14 settembre fino a mercoledì scorso, quando si è spenta tra il cordoglio dei suoi follower che hanno seguito la vicenda giorno per giorno.
La vita rurale
Lamu, 30 anni, proveniente dalla provincia del Sichuan, vantava un seguito di centinaia di migliaia di follower. Online raccontava con gioia la bellezza della vita rurale illuminando il video con il suo viso solare e il sorriso smagliante. Una persona che aveva raccolto milioni di like per non fare uso di make-up nei suoi brevi video, un inno ad apparire più naturali che era stato apprezzato in tutta la Repubblica popolare.
L’aiuto dei follower
Madre di due figli di 3 e 12 anni, Lamu prima dell’omicidio era stata minacciata più volte dall’ex marito e aveva anche sporto denuncia. Aveva poi deciso di divorziare e l’uomo, che oggi si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario, l’aveva minacciata di ripercussioni se non fosse stato accettato di nuovo in casa. Dopo l’aggressione, la famiglia della donna aveva chiesto un aiuto finanziario ai suoi seguaci per tentare di salvarla. Il milione di yuan (125mila euro) raccolto in sole 24 ore però non è bastato. Lamu ha lottato tra la vita e la morte dal 14 settembre fino a mercoledì scorso, quando si è spenta tra il cordoglio dei suoi follower che hanno seguito la vicenda giorno per giorno.
Re: [O.T.] DELITTI
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
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Re: [O.T.] DELITTI
la categoria umana che odio di più sono i maschi manipolatori e violenti.
mi domando come finirà questa storia.
per me è impossibile che una si suicidi con una sciarpa.
per ora non lo "arrestano" bisogna vedere, però, se lo rinviano a giudizio
https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... =172686306
mi domando come finirà questa storia.
per me è impossibile che una si suicidi con una sciarpa.
per ora non lo "arrestano" bisogna vedere, però, se lo rinviano a giudizio
https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... =172686306
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
Re: [O.T.] DELITTI
però era evidente che fosse una storia di questo generemarziano ha scritto: ↑16/10/2020, 19:54la categoria umana che odio di più sono i maschi manipolatori e violenti.
mi domando come finirà questa storia.
per me è impossibile che una si suicidi con una sciarpa.
per ora non lo "arrestano" bisogna vedere, però, se lo rinviano a giudizio
https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... =172686306
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Re: [O.T.] DELITTI
Io no
Per me la violenza e la merda non hanno forma, bandiera, non sono la categoria, non sono la forma o il contenitore, bensí il contenuto.
La merda puzza di un fetore piú forte di qualsiasi travestimento
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
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Re: [O.T.] DELITTI
Lisa Montgomery, 52 anni, è la folle assassina che a Skidmore, Missouri, nel 2004 strangolò con un cavo elettrico rosa la 23enne incinta Bobbie Joe Stinnett. Sventrandola, mentre ancora respirava, per rubarle la bambina dal grembo e spacciarla per sua. Una storia orribile, simbolo del malessere che da sempre stagna nella pancia dell' America profonda.
https://www.open.online/2020/10/19/usa- ... ontgomery/
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"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: [O.T.] DELITTI
Mbecerto, poteva mai esimersi dal parallelismo lo scribacchino.Drogato_ di_porno ha scritto: ↑19/10/2020, 23:55
[...] per rubarle la bambina dal grembo e spacciarla per sua. Una storia orribile, simbolo del malessere che da sempre stagna nella pancia dell' America profonda.
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Re: [O.T.] DELITTI
Voleva uccidere i figli per incassare i soldi dell’assicurazione
Siracusa, lanciò l’auto fuori strada con i piccoli a bordo. Condannata a dieci anni e otto mesi per tentato omicidio
SIRACUSA. Forse neanche la tragedia greca che qui ancora si mette in scena, tra le pietre del teatro millenario nel parco archeologico, avrebbe potuto partorire una storia così. Medea, sì, che uccide i suoi figli per vendicarsi del tradimento dell’amore di Giasone. Ma qui non c’è un matrimonio offeso da risarcire, non c’è un onore arcaico da difendere, non c’è la disperazione di una donna ripudiata. C’è - secondo i giudici - solo il desiderio di mettere le mani sui soldi dell’assicurazione del marito che spettava ai due bambini. E la determinazione, feroce, di farli fuori per prenderli lei, lei che quei due piccoli li aveva partoriti. Impallidiscono quasi le tragiche eroine di Eschilo, di Sofocle, di Euripide di fronte a questa giovanissima donna, 26 anni, di nome Paola, che ieri è stata condannata in primo grado a dieci anni e otto mesi di reclusione per avere tentato di uccidere i suoi due bambini. E ucciderli in modo lucido e premeditato, mettendo in scena un incidente dal quale fortunatamente sono rimasti feriti in modo non grave. Bambini che avevano già perso precocemente il padre neanche un anno prima. «Venite, piccoli, andiamo a farci un bel giro», ha detto prima di sistemarli nel sedile posteriore e mettersi alla guida della macchina. Era il marzo dell’anno scorso. Poi ha imboccato una discesa ripida, ha aperto la portiera e si è lanciata fuori dall’abitacolo, neanche fosse la controfigura della scena di un film d’azione. L’automobile è andata a schiantarsi un centinaio di metri dopo su un muro, ma i piccoli erano vivi. Portati in ospedale, è cominciata l’inchiesta su quell’incidente in cui niente tornava, né la dinamica dei fatti né la ricostruzione della donna. È emerso invece che lei aveva già intascato duecentomila euro come risarcimento dell’incidente stradale in cui aveva perso la vita il marito e che – ingolosita dalla possibilità di trovarsi in tasca il doppio, secondo il giudice – ha puntato all’assicurazione stipulata dall’uomo di cui erano intestatari i due figli. Ipotesi atroce che si è consolidata via via che le perizie tecniche escludevano la caduta accidentale di lei, l’errore, il guasto all’automobile. Ieri la sentenza, pronunciata dal giudice a fronte dei dodici anni chiesti dal pm, cui si aggiunge l’interdizione perpetua dei pubblici uffici, l’interdizione legale per la durata della pena, la condanna al risarcimento dei danni e il rimborso delle spese legali in favore delle parti civili, quantificate in poco più di tremila euro. Spiccioli, in confronto a quel che secondo i giudici sperava di guadagnare. L’avvocato, Emanuele Gionfriddo, non è riuscito a dimostrare l’innocenza della donna, e neanche a farle avere le attenuanti. Non era pazza, non era temporaneamente annebbiata, ed era perfettamente in grado di intendere e di volere, secondo i consulenti. È passata la linea della difesa dei bambini, adesso affidati ai nonni paterni, assistiti dall’avvocato Sofia Amoddio, che è riuscita a dimostrare il movente. È il primo grado, e ci si augura quasi che la sentenza possa essere ribaltata, e che ci sia la possibilità di scrivere un’altra storia. Pensabile che una madre partorisca un piano di morte nei confronti dei suoi figli per prendere i soldi? Non una moglie, non un’amante, non una figlia, figure femminili di storie che la cronaca ha già conosciuto e masticato. Ma una madre. “Homo sum, humani nihil a me alienum puto”, niente di ciò che è umano mi è estraneo, scriveva Terenzio, un altro dei classici che aveva scritto e anticipato tutto.
Siracusa, lanciò l’auto fuori strada con i piccoli a bordo. Condannata a dieci anni e otto mesi per tentato omicidio
SIRACUSA. Forse neanche la tragedia greca che qui ancora si mette in scena, tra le pietre del teatro millenario nel parco archeologico, avrebbe potuto partorire una storia così. Medea, sì, che uccide i suoi figli per vendicarsi del tradimento dell’amore di Giasone. Ma qui non c’è un matrimonio offeso da risarcire, non c’è un onore arcaico da difendere, non c’è la disperazione di una donna ripudiata. C’è - secondo i giudici - solo il desiderio di mettere le mani sui soldi dell’assicurazione del marito che spettava ai due bambini. E la determinazione, feroce, di farli fuori per prenderli lei, lei che quei due piccoli li aveva partoriti. Impallidiscono quasi le tragiche eroine di Eschilo, di Sofocle, di Euripide di fronte a questa giovanissima donna, 26 anni, di nome Paola, che ieri è stata condannata in primo grado a dieci anni e otto mesi di reclusione per avere tentato di uccidere i suoi due bambini. E ucciderli in modo lucido e premeditato, mettendo in scena un incidente dal quale fortunatamente sono rimasti feriti in modo non grave. Bambini che avevano già perso precocemente il padre neanche un anno prima. «Venite, piccoli, andiamo a farci un bel giro», ha detto prima di sistemarli nel sedile posteriore e mettersi alla guida della macchina. Era il marzo dell’anno scorso. Poi ha imboccato una discesa ripida, ha aperto la portiera e si è lanciata fuori dall’abitacolo, neanche fosse la controfigura della scena di un film d’azione. L’automobile è andata a schiantarsi un centinaio di metri dopo su un muro, ma i piccoli erano vivi. Portati in ospedale, è cominciata l’inchiesta su quell’incidente in cui niente tornava, né la dinamica dei fatti né la ricostruzione della donna. È emerso invece che lei aveva già intascato duecentomila euro come risarcimento dell’incidente stradale in cui aveva perso la vita il marito e che – ingolosita dalla possibilità di trovarsi in tasca il doppio, secondo il giudice – ha puntato all’assicurazione stipulata dall’uomo di cui erano intestatari i due figli. Ipotesi atroce che si è consolidata via via che le perizie tecniche escludevano la caduta accidentale di lei, l’errore, il guasto all’automobile. Ieri la sentenza, pronunciata dal giudice a fronte dei dodici anni chiesti dal pm, cui si aggiunge l’interdizione perpetua dei pubblici uffici, l’interdizione legale per la durata della pena, la condanna al risarcimento dei danni e il rimborso delle spese legali in favore delle parti civili, quantificate in poco più di tremila euro. Spiccioli, in confronto a quel che secondo i giudici sperava di guadagnare. L’avvocato, Emanuele Gionfriddo, non è riuscito a dimostrare l’innocenza della donna, e neanche a farle avere le attenuanti. Non era pazza, non era temporaneamente annebbiata, ed era perfettamente in grado di intendere e di volere, secondo i consulenti. È passata la linea della difesa dei bambini, adesso affidati ai nonni paterni, assistiti dall’avvocato Sofia Amoddio, che è riuscita a dimostrare il movente. È il primo grado, e ci si augura quasi che la sentenza possa essere ribaltata, e che ci sia la possibilità di scrivere un’altra storia. Pensabile che una madre partorisca un piano di morte nei confronti dei suoi figli per prendere i soldi? Non una moglie, non un’amante, non una figlia, figure femminili di storie che la cronaca ha già conosciuto e masticato. Ma una madre. “Homo sum, humani nihil a me alienum puto”, niente di ciò che è umano mi è estraneo, scriveva Terenzio, un altro dei classici che aveva scritto e anticipato tutto.
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Re: [O.T.] DELITTI
(Ansa).Altri quattro giovani - di età compresa fra 23 e 19 anni - sono stati arrestati dalla Polizia nell'ambito delle indagini sulla violenza sessuale di gruppo subita da due turiste minorenni di nazionalità inglese, la notte del 7 settembre scorso, in una villa, a Pisticci (Matera).Sono accusati di concorso in violenza sessuale di gruppo continuata e aggravata, portata a termine approfittando delle "condizioni di minorata difesa" delle due minorenni, di lesioni personali continuate e pluriaggravate. I quattro si trovano nel carcere di Matera, dove già sono detenuti i loro presunti complici.
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Re: [O.T.] DELITTI
la meglio gioventù proprio.
Tutti al Circolo Filoellenico degli Scipio per discettare dell'humanitas in Panezio da Rodi.
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Re: [O.T.] DELITTI
hanno usato la droga dello stupro: https://www.corriere.it/cronache/20_ott ... 3703.shtml
Nel frattempo, però, le minorenni hanno avvertito un leggero malessere dovuto - come hanno successivamente accertato le analisi di laboratorio - a sostanze dopanti probabilmente sciolte nei loro drink.
Chi li conosce, a Pisticci, sostiene che gli otto ragazzi fanno una vita sregolata e nessuno di loro ha un lavoro stabile. Nel video del loro ultimo disco «Conto Cash», per esempio, i trapper Red Michael e Meu Deus fanno sfoggio di banconote e di alcol, mentre intonano il ritornello della loro canzone: «Porto in Mercedes due bitch, mi slacciano la cinta, bitch...».
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