
[OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
Lettera su Vacchi pubblicata da un lettore del Fatto. Molto divertente
sogno ad occhi aperti una vita in ricchezza, come tutti, da sempre, la immagino piena di possibilità, soprattutto quella di scegliere qualsiasi cosa per il mio presente e per il futuro. Per aiutarmi di volta in volta assumo modelli di riferimento a cui invidiare questa o quella fortuna: la libertà di girare il mondo, il tempo da dedicare alla proprie passioni quasi in esclusiva, più in generale una vita piena di stimoli, sempre diversa e sempre piena. Una volta sono perfino arrivato ad invidiare Giancarlo Magalli (ma solo per la sua partecipazione estemporanea a Pechino Express), fa' te. A un certo punto di questa estate mi imbatto in una fotografia su Facebook di tal Gianluca Vacchi, raffigurante uno vestito come un coglione (che presumevo fosse lui) e sdraiato su un triclinio. Una breve ricerca mi conferma l'identità del soggetto e mi informa in aggiunta che si tratta, sostanzialmente, di un ricchissimo figlio di un ancor più ricco papà. Allora ho iniziato a seguirlo, arrivando pure a stigmatizzare il vestiario a-la Cecchi Paone come un vezzo da milionario, con l'aspettativa di avventure mozzafiato e di un'esistenza variegata. Nelle prime foto è ancora vestito come un coglione (ma decido di dargli tempo, sperando almeno che qualcuno lo paghi bene per il guardaroba imbarazzante) o seminudo con un fisico scultoreo e una tempesta di tatuaggi. E mi immagino scalate all'Everest, una cintura nera in muai-thai conseguita direttamente nella giungla Thailandese e viaggi in tutto il mondo e per ciascuno una nuova incisione sulla pelle. Ma continuo a vedere solo foto di casa sua, di Porto Cervo e al massimo due palme sulla spiaggia di Ibiza. Pose da tardo impero e bottiglie di champagne che tra l'altro, se fossi ricco come lui, userei giusto per la boccia dei pesci rossi. C'è qualcosa che non quadra, mi dico. Dovrebbe essere altrove, fare altre cose. Ma di nuovo decido di dargli tempo, immaginandolo malato e in grado di effettuare, al momento, solo brevi spostamenti e solo in una fascia di clima temperato. Penso a lui col mondo ai suoi piedi e quella grave malformazione alle gambe che gli rende impossibili i lunghi voli intercontinentali e provo persino un po' di pena. Tutto questo fino alla comparsa del video in palestra con Borriello. A parte che sembra che le sue gambe stiano benissimo, a giudicare da quanto tira su con un leg press . Ma perché Borriello? Perché non, che ne so, Sting che magari ti racconta pure lui degli anni della cocaina ma poi passa alla meditazione tantrica e alle sedute con gli sciamani della foresta delle Amazzoni? Perché non un letterato o un filantropo o qualsiasi persona che trasudi più interesse che olio per i massaggi? Magari è un suo amico d'infanzia, mi dico. Ma a giudicare da altre foto di cene conviviali e serate in discoteca i casi sono due: o ha avuto un'infanzia sfortunata, oppure ama circondarsi intenzionalmente di idioti. Dice il saggio che se sei il più intelligente del tuo tavolo, sei al tavolo sbagliato. Lui però deve saperlo bene visto che tra tutti i brani di Platone (immagino si sia tatuato qualcosa del genere sulla schiena) e soprattutto l'amore per concetti come quello di 'resilienza', che ripete in continuazione, me lo voglio immaginare colto. Magari la sua esperienza di resilienza è proprio questa, aver la sfiga di continuare ad imbattersi in individui con il quoziente intellettivo delle assicelle del parquet del suo yacht e trasformare questo nell'opportunità di diventare più intelligente. In quest'ottica tutta la sua vetrina, le sfide lanciate a Bobo Vieri, i sarti con conclamati problemi di daltonismo, lo spessore intellettuale della sua fidanzata che lui tiene, a ragion veduta, ad evidenziare facendola esclusivamente ballare come una velina sulle note dei successi di Alvaro Soler, dico tutto questo è il suo personale cammino di sofferenza per raggiungere un punto più alto, la reincarnazione in un essere superiore: un mocassino laccato con le iniziali di Flavio Briatore.
Luca
sogno ad occhi aperti una vita in ricchezza, come tutti, da sempre, la immagino piena di possibilità, soprattutto quella di scegliere qualsiasi cosa per il mio presente e per il futuro. Per aiutarmi di volta in volta assumo modelli di riferimento a cui invidiare questa o quella fortuna: la libertà di girare il mondo, il tempo da dedicare alla proprie passioni quasi in esclusiva, più in generale una vita piena di stimoli, sempre diversa e sempre piena. Una volta sono perfino arrivato ad invidiare Giancarlo Magalli (ma solo per la sua partecipazione estemporanea a Pechino Express), fa' te. A un certo punto di questa estate mi imbatto in una fotografia su Facebook di tal Gianluca Vacchi, raffigurante uno vestito come un coglione (che presumevo fosse lui) e sdraiato su un triclinio. Una breve ricerca mi conferma l'identità del soggetto e mi informa in aggiunta che si tratta, sostanzialmente, di un ricchissimo figlio di un ancor più ricco papà. Allora ho iniziato a seguirlo, arrivando pure a stigmatizzare il vestiario a-la Cecchi Paone come un vezzo da milionario, con l'aspettativa di avventure mozzafiato e di un'esistenza variegata. Nelle prime foto è ancora vestito come un coglione (ma decido di dargli tempo, sperando almeno che qualcuno lo paghi bene per il guardaroba imbarazzante) o seminudo con un fisico scultoreo e una tempesta di tatuaggi. E mi immagino scalate all'Everest, una cintura nera in muai-thai conseguita direttamente nella giungla Thailandese e viaggi in tutto il mondo e per ciascuno una nuova incisione sulla pelle. Ma continuo a vedere solo foto di casa sua, di Porto Cervo e al massimo due palme sulla spiaggia di Ibiza. Pose da tardo impero e bottiglie di champagne che tra l'altro, se fossi ricco come lui, userei giusto per la boccia dei pesci rossi. C'è qualcosa che non quadra, mi dico. Dovrebbe essere altrove, fare altre cose. Ma di nuovo decido di dargli tempo, immaginandolo malato e in grado di effettuare, al momento, solo brevi spostamenti e solo in una fascia di clima temperato. Penso a lui col mondo ai suoi piedi e quella grave malformazione alle gambe che gli rende impossibili i lunghi voli intercontinentali e provo persino un po' di pena. Tutto questo fino alla comparsa del video in palestra con Borriello. A parte che sembra che le sue gambe stiano benissimo, a giudicare da quanto tira su con un leg press . Ma perché Borriello? Perché non, che ne so, Sting che magari ti racconta pure lui degli anni della cocaina ma poi passa alla meditazione tantrica e alle sedute con gli sciamani della foresta delle Amazzoni? Perché non un letterato o un filantropo o qualsiasi persona che trasudi più interesse che olio per i massaggi? Magari è un suo amico d'infanzia, mi dico. Ma a giudicare da altre foto di cene conviviali e serate in discoteca i casi sono due: o ha avuto un'infanzia sfortunata, oppure ama circondarsi intenzionalmente di idioti. Dice il saggio che se sei il più intelligente del tuo tavolo, sei al tavolo sbagliato. Lui però deve saperlo bene visto che tra tutti i brani di Platone (immagino si sia tatuato qualcosa del genere sulla schiena) e soprattutto l'amore per concetti come quello di 'resilienza', che ripete in continuazione, me lo voglio immaginare colto. Magari la sua esperienza di resilienza è proprio questa, aver la sfiga di continuare ad imbattersi in individui con il quoziente intellettivo delle assicelle del parquet del suo yacht e trasformare questo nell'opportunità di diventare più intelligente. In quest'ottica tutta la sua vetrina, le sfide lanciate a Bobo Vieri, i sarti con conclamati problemi di daltonismo, lo spessore intellettuale della sua fidanzata che lui tiene, a ragion veduta, ad evidenziare facendola esclusivamente ballare come una velina sulle note dei successi di Alvaro Soler, dico tutto questo è il suo personale cammino di sofferenza per raggiungere un punto più alto, la reincarnazione in un essere superiore: un mocassino laccato con le iniziali di Flavio Briatore.
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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
carinaSuper Zeta ha scritto:Lettera su Vacchi pubblicata da un lettore del Fatto. Molto divertente
sogno ad occhi aperti una vita in ricchezza, come tutti, da sempre, la immagino piena di possibilità, soprattutto quella di scegliere qualsiasi cosa per il mio presente e per il futuro. Per aiutarmi di volta in volta assumo modelli di riferimento a cui invidiare questa o quella fortuna: la libertà di girare il mondo, il tempo da dedicare alla proprie passioni quasi in esclusiva, più in generale una vita piena di stimoli, sempre diversa e sempre piena. Una volta sono perfino arrivato ad invidiare Giancarlo Magalli (ma solo per la sua partecipazione estemporanea a Pechino Express), fa' te. A un certo punto di questa estate mi imbatto in una fotografia su Facebook di tal Gianluca Vacchi, raffigurante uno vestito come un coglione (che presumevo fosse lui) e sdraiato su un triclinio. Una breve ricerca mi conferma l'identità del soggetto e mi informa in aggiunta che si tratta, sostanzialmente, di un ricchissimo figlio di un ancor più ricco papà. Allora ho iniziato a seguirlo, arrivando pure a stigmatizzare il vestiario a-la Cecchi Paone come un vezzo da milionario, con l'aspettativa di avventure mozzafiato e di un'esistenza variegata. Nelle prime foto è ancora vestito come un coglione (ma decido di dargli tempo, sperando almeno che qualcuno lo paghi bene per il guardaroba imbarazzante) o seminudo con un fisico scultoreo e una tempesta di tatuaggi. E mi immagino scalate all'Everest, una cintura nera in muai-thai conseguita direttamente nella giungla Thailandese e viaggi in tutto il mondo e per ciascuno una nuova incisione sulla pelle. Ma continuo a vedere solo foto di casa sua, di Porto Cervo e al massimo due palme sulla spiaggia di Ibiza. Pose da tardo impero e bottiglie di champagne che tra l'altro, se fossi ricco come lui, userei giusto per la boccia dei pesci rossi. C'è qualcosa che non quadra, mi dico. Dovrebbe essere altrove, fare altre cose. Ma di nuovo decido di dargli tempo, immaginandolo malato e in grado di effettuare, al momento, solo brevi spostamenti e solo in una fascia di clima temperato. Penso a lui col mondo ai suoi piedi e quella grave malformazione alle gambe che gli rende impossibili i lunghi voli intercontinentali e provo persino un po' di pena. Tutto questo fino alla comparsa del video in palestra con Borriello. A parte che sembra che le sue gambe stiano benissimo, a giudicare da quanto tira su con un leg press . Ma perché Borriello? Perché non, che ne so, Sting che magari ti racconta pure lui degli anni della cocaina ma poi passa alla meditazione tantrica e alle sedute con gli sciamani della foresta delle Amazzoni? Perché non un letterato o un filantropo o qualsiasi persona che trasudi più interesse che olio per i massaggi? Magari è un suo amico d'infanzia, mi dico. Ma a giudicare da altre foto di cene conviviali e serate in discoteca i casi sono due: o ha avuto un'infanzia sfortunata, oppure ama circondarsi intenzionalmente di idioti. Dice il saggio che se sei il più intelligente del tuo tavolo, sei al tavolo sbagliato. Lui però deve saperlo bene visto che tra tutti i brani di Platone (immagino si sia tatuato qualcosa del genere sulla schiena) e soprattutto l'amore per concetti come quello di 'resilienza', che ripete in continuazione, me lo voglio immaginare colto. Magari la sua esperienza di resilienza è proprio questa, aver la sfiga di continuare ad imbattersi in individui con il quoziente intellettivo delle assicelle del parquet del suo yacht e trasformare questo nell'opportunità di diventare più intelligente. In quest'ottica tutta la sua vetrina, le sfide lanciate a Bobo Vieri, i sarti con conclamati problemi di daltonismo, lo spessore intellettuale della sua fidanzata che lui tiene, a ragion veduta, ad evidenziare facendola esclusivamente ballare come una velina sulle note dei successi di Alvaro Soler, dico tutto questo è il suo personale cammino di sofferenza per raggiungere un punto più alto, la reincarnazione in un essere superiore: un mocassino laccato con le iniziali di Flavio Briatore.
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anche se non giudico una persona da quante tessere millemiglia riesce a consumare in un trimestre
certo che tra passare l'estate fisso a porto cervo e un weekend tra umbria e toscana, io non avrei dubbi... ma son scelte.
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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
magari fa la fine di Lele Mora che nella sua villa in costa smeralda aveva 25 frigoriferi strapieni e bottiglie di acqua finlandese da 9 euro al litro, peccato che fosse tutto a debito.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
Effettivamente, comunque sentendo parlare il Vacchi non mi sembra proprio un ignorante cosa che stride ancora di più confrontando il livello del suo entourage. Sul guardaroba del vacchi ho scoperto il suo sarto: cercando un video su come piegare la pochette ho trovato il profilo di Luca Rubinacci, proprietario della omonima sartoria di famiglia.Super Zeta ha scritto:Lettera su Vacchi pubblicata da un lettore del Fatto. Molto divertente
sogno ad occhi aperti una vita in ricchezza, come tutti, da sempre, la immagino piena di possibilità, soprattutto quella di scegliere qualsiasi cosa per il mio presente e per il futuro. Per aiutarmi di volta in volta assumo modelli di riferimento a cui invidiare questa o quella fortuna: la libertà di girare il mondo, il tempo da dedicare alla proprie passioni quasi in esclusiva, più in generale una vita piena di stimoli, sempre diversa e sempre piena. Una volta sono perfino arrivato ad invidiare Giancarlo Magalli (ma solo per la sua partecipazione estemporanea a Pechino Express), fa' te. A un certo punto di questa estate mi imbatto in una fotografia su Facebook di tal Gianluca Vacchi, raffigurante uno vestito come un coglione (che presumevo fosse lui) e sdraiato su un triclinio. Una breve ricerca mi conferma l'identità del soggetto e mi informa in aggiunta che si tratta, sostanzialmente, di un ricchissimo figlio di un ancor più ricco papà. Allora ho iniziato a seguirlo, arrivando pure a stigmatizzare il vestiario a-la Cecchi Paone come un vezzo da milionario, con l'aspettativa di avventure mozzafiato e di un'esistenza variegata. Nelle prime foto è ancora vestito come un coglione (ma decido di dargli tempo, sperando almeno che qualcuno lo paghi bene per il guardaroba imbarazzante) o seminudo con un fisico scultoreo e una tempesta di tatuaggi. E mi immagino scalate all'Everest, una cintura nera in muai-thai conseguita direttamente nella giungla Thailandese e viaggi in tutto il mondo e per ciascuno una nuova incisione sulla pelle. Ma continuo a vedere solo foto di casa sua, di Porto Cervo e al massimo due palme sulla spiaggia di Ibiza. Pose da tardo impero e bottiglie di champagne che tra l'altro, se fossi ricco come lui, userei giusto per la boccia dei pesci rossi. C'è qualcosa che non quadra, mi dico. Dovrebbe essere altrove, fare altre cose. Ma di nuovo decido di dargli tempo, immaginandolo malato e in grado di effettuare, al momento, solo brevi spostamenti e solo in una fascia di clima temperato. Penso a lui col mondo ai suoi piedi e quella grave malformazione alle gambe che gli rende impossibili i lunghi voli intercontinentali e provo persino un po' di pena. Tutto questo fino alla comparsa del video in palestra con Borriello. A parte che sembra che le sue gambe stiano benissimo, a giudicare da quanto tira su con un leg press . Ma perché Borriello? Perché non, che ne so, Sting che magari ti racconta pure lui degli anni della cocaina ma poi passa alla meditazione tantrica e alle sedute con gli sciamani della foresta delle Amazzoni? Perché non un letterato o un filantropo o qualsiasi persona che trasudi più interesse che olio per i massaggi? Magari è un suo amico d'infanzia, mi dico. Ma a giudicare da altre foto di cene conviviali e serate in discoteca i casi sono due: o ha avuto un'infanzia sfortunata, oppure ama circondarsi intenzionalmente di idioti. Dice il saggio che se sei il più intelligente del tuo tavolo, sei al tavolo sbagliato. Lui però deve saperlo bene visto che tra tutti i brani di Platone (immagino si sia tatuato qualcosa del genere sulla schiena) e soprattutto l'amore per concetti come quello di 'resilienza', che ripete in continuazione, me lo voglio immaginare colto. Magari la sua esperienza di resilienza è proprio questa, aver la sfiga di continuare ad imbattersi in individui con il quoziente intellettivo delle assicelle del parquet del suo yacht e trasformare questo nell'opportunità di diventare più intelligente. In quest'ottica tutta la sua vetrina, le sfide lanciate a Bobo Vieri, i sarti con conclamati problemi di daltonismo, lo spessore intellettuale della sua fidanzata che lui tiene, a ragion veduta, ad evidenziare facendola esclusivamente ballare come una velina sulle note dei successi di Alvaro Soler, dico tutto questo è il suo personale cammino di sofferenza per raggiungere un punto più alto, la reincarnazione in un essere superiore: un mocassino laccato con le iniziali di Flavio Briatore.
Luca
http://www.marianorubinacci.net/home
Qui il suo instagram:
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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
Di gente del genere è pieno il mondo, pure peggio direi.
Ricordo che un bel po' di anni fa, prima di cadere in disgrazia, ogni estate bazzicava il Lido di Venezia, Fabrizio Lori.
Giovane (a quel tempo) imprenditore mantovano, che aveva ereditato dal padre la Nuova Pansac, azienda leader nei materiali plastici (sacchetti, pannolini e cazzate varie). Alcuni anni dopo si lanciò nel mondo del calcio, rilevando il Mantova e portandolo in serie B, prima di fallire nel 2010. Da lì il declino e l'accusa di bancarotta fraudolenta.
Tuttimodi, il rampollo col capello da arcangelo frocio, bazzicava ogni santa estate in quel del Lido di Venezia sfoggiando ogni sorta di veicolo o natante del colore più sgargiante possibile, ma soprattutto dal motore più rumoroso possibile e negli orari più fastidiosi. Una Harley Davidson, una Lamborghini Diablo gialla (mi pare pure una Bugatti color glicine), uno Scarab viola su cui la leggenda racconta che ci scorrazzò Don Johnson ospite dell'Hotel Excelsior durante la mostra del cinema.
Insomma per tre mesi sto qua "allietava" le giornate lidensi col rombo del suo motoscafo viola e le serate con i ruggiti della sua Diablo o della Harley quando faceva troppo caldo.
Una settimana però ce la abbonava filando a Montecarlo col suo elicottero. Ed era una pace.
Ricordo che ci fu pure una petizione della cittadinanza per mandarlo affanculo a bordo del suo motoscafo (che era il mezzo più odiato dai lidensi, perché ne disturbava la siesta sotto l'ombrellone).
Io mi chiedevo sempre (e lo facevo pure ai suoi conoscenti e comuni amici), perché mai uno con le sue possibilità, optasse per sputtanarsi le estati al Lido invece che in posti più esotici o più belli (oh, il Lido d'estate è molto carino, sia ben chiaro, ma insomma...c'è pure molto di meglio
) e tutti mi rispondevano che era perché lui ne era innamorato essendoci nata sua madre.
In realtà era un buon diavolo e, dicono, molto generoso coi suoi amici...molti dei quali erano molto servizievoli per sdebitarsi.
Uno di loro, si affrettava sempre, appena all'orizzonte si avvertiva l'arrivo dello Scarab, a mettere in acqua il canotto a remi per andare a prenderlo e trasportare Capitan Lori a riva. Non sarebbe stato altrettanto veloce se avesse avvistato una gentil donzella in difficoltà e in balia dei marosi.
Sempre il di cui sopra solerte amico/schiavo si rese protagonista di un siparietto di cui ancora se ne parla nelle calde serate lidensi, davanti ad un falò sulla spiaggia, giusto per intrattenere la compagnia.
Un giorno che il Lori doveva riportare il motoscafo in cantiere, si accorse che lo sportellone del motore aveva un problema e non si poteva più chiudere, per cui doveva viaggiare col rischio che lo sportello rimasto aperto, venisse sradicato dal vento. E allora che fece, ospitò sul suo natante non più Don Johnson, ma il servizievole mozzo che per tutto il tragitto (mare, bocca di porto e infine cantiere in laguna) dovette restare attaccato allo sportellone con tutta la sua forza facendo resistenza per tenerlo bloccato e non farlo volare via. Fu simpatico vedere il motoscafo viola prendere il mare con il comandante dai boccoli d'oro al timone e lo scimmione attaccato dietro tipo un possente cristo in croce.
Insomma, le spiegazioni del perché certa gente sceglie dove passare le vacanze sono molteplici, ma a volte molto semplici: si circondano più facilmente di "amici" o presunti tali che li fa sentire dei padreterni.
Magari altrove sarebbe più difficile...
Ricordo che un bel po' di anni fa, prima di cadere in disgrazia, ogni estate bazzicava il Lido di Venezia, Fabrizio Lori.
Giovane (a quel tempo) imprenditore mantovano, che aveva ereditato dal padre la Nuova Pansac, azienda leader nei materiali plastici (sacchetti, pannolini e cazzate varie). Alcuni anni dopo si lanciò nel mondo del calcio, rilevando il Mantova e portandolo in serie B, prima di fallire nel 2010. Da lì il declino e l'accusa di bancarotta fraudolenta.
Tuttimodi, il rampollo col capello da arcangelo frocio, bazzicava ogni santa estate in quel del Lido di Venezia sfoggiando ogni sorta di veicolo o natante del colore più sgargiante possibile, ma soprattutto dal motore più rumoroso possibile e negli orari più fastidiosi. Una Harley Davidson, una Lamborghini Diablo gialla (mi pare pure una Bugatti color glicine), uno Scarab viola su cui la leggenda racconta che ci scorrazzò Don Johnson ospite dell'Hotel Excelsior durante la mostra del cinema.
Insomma per tre mesi sto qua "allietava" le giornate lidensi col rombo del suo motoscafo viola e le serate con i ruggiti della sua Diablo o della Harley quando faceva troppo caldo.
Una settimana però ce la abbonava filando a Montecarlo col suo elicottero. Ed era una pace.
Ricordo che ci fu pure una petizione della cittadinanza per mandarlo affanculo a bordo del suo motoscafo (che era il mezzo più odiato dai lidensi, perché ne disturbava la siesta sotto l'ombrellone).
Io mi chiedevo sempre (e lo facevo pure ai suoi conoscenti e comuni amici), perché mai uno con le sue possibilità, optasse per sputtanarsi le estati al Lido invece che in posti più esotici o più belli (oh, il Lido d'estate è molto carino, sia ben chiaro, ma insomma...c'è pure molto di meglio

In realtà era un buon diavolo e, dicono, molto generoso coi suoi amici...molti dei quali erano molto servizievoli per sdebitarsi.
Uno di loro, si affrettava sempre, appena all'orizzonte si avvertiva l'arrivo dello Scarab, a mettere in acqua il canotto a remi per andare a prenderlo e trasportare Capitan Lori a riva. Non sarebbe stato altrettanto veloce se avesse avvistato una gentil donzella in difficoltà e in balia dei marosi.
Sempre il di cui sopra solerte amico/schiavo si rese protagonista di un siparietto di cui ancora se ne parla nelle calde serate lidensi, davanti ad un falò sulla spiaggia, giusto per intrattenere la compagnia.
Un giorno che il Lori doveva riportare il motoscafo in cantiere, si accorse che lo sportellone del motore aveva un problema e non si poteva più chiudere, per cui doveva viaggiare col rischio che lo sportello rimasto aperto, venisse sradicato dal vento. E allora che fece, ospitò sul suo natante non più Don Johnson, ma il servizievole mozzo che per tutto il tragitto (mare, bocca di porto e infine cantiere in laguna) dovette restare attaccato allo sportellone con tutta la sua forza facendo resistenza per tenerlo bloccato e non farlo volare via. Fu simpatico vedere il motoscafo viola prendere il mare con il comandante dai boccoli d'oro al timone e lo scimmione attaccato dietro tipo un possente cristo in croce.

Insomma, le spiegazioni del perché certa gente sceglie dove passare le vacanze sono molteplici, ma a volte molto semplici: si circondano più facilmente di "amici" o presunti tali che li fa sentire dei padreterni.
Magari altrove sarebbe più difficile...
"La regola d'oro : cazzo in tiro non c'ha coscienza."
(I. Welsh)
" Ti ho appena fatto un pompino, non è che puoi fare tanto il sostenuto." (cit.)
"What did you touch? You made me make a mess all over..." (cit.)
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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
Ieri, visto che amazon mi aveva mandato un buono di 7 euro da spendere entro fine mese, e non sapendo cosa comprare, li ho spesi per comprare il libro di Vacchi 
Ho iniziato le prime pagine e per usare un eufemismo: è scritto con il culo.
E questo mi fa pensare che:
-o il ghost writer era ubriaco e/o un immigrato clandestino
-o lo ha scritto veramente lui e l'editor che l'avrebbe dovuto sistemare era ubriaco e/o un immigrato clandestino

-o l'ha scritto a 4 mani con l'amico bob vieri, e l'editor quando l'ha avuto tra le mani si è detto: questa roba la dovrei riscrivere da capo, che cazzo, non mi pagano abbastanza, l'approvo così com'è e vaffanculo

Ho iniziato le prime pagine e per usare un eufemismo: è scritto con il culo.

-o il ghost writer era ubriaco e/o un immigrato clandestino
-o lo ha scritto veramente lui e l'editor che l'avrebbe dovuto sistemare era ubriaco e/o un immigrato clandestino

-o l'ha scritto a 4 mani con l'amico bob vieri, e l'editor quando l'ha avuto tra le mani si è detto: questa roba la dovrei riscrivere da capo, che cazzo, non mi pagano abbastanza, l'approvo così com'è e vaffanculo

Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi
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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
Mi viene in mente Mughini in radio che dice "non ho ancora letto tutto Dostoevskij, non posso mica perdere tempo con..."zaqqaz ha scritto:Al termine della lettura ci posti un balletto in pieno stile Vacchi a riprova dell'assimilazione della filosofia di vita che vuole infondere nei suoi lettori.bellavista ha scritto:Ieri, visto che amazon mi aveva mandato un buono di 7 euro da spendere entro fine mese, e non sapendo cosa comprare, li ho spesi per comprare il libro di Vacchi
[Scopri]SpoilerHo iniziato le prime pagine e per usare un eufemismo: è scritto con il culo.E questo mi fa pensare che:
-o il ghost writer era ubriaco e/o un immigrato clandestino
-o lo ha scritto veramente lui e l'editor che l'avrebbe dovuto sistemare era ubriaco e/o un immigrato clandestino
-o l'ha scritto a 4 mani con l'amico bob vieri, e l'editor quando l'ha avuto tra le mani si è detto: questa roba la dovrei riscrivere da capo, che cazzo, non mi pagano abbastanza, l'approvo così com'è e vaffanculo
La scusa avevo 7 euro da spendere ed ho comprato il libro di Vacchi la capisco, ma non ci dedicherò nemmeno mezz'ora del mio tempo.
PS io ho letto 50 sfumature di grigio, che sarà sullo stesso livello
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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
E' che ho questa caratteristica: sono un po' sociologo e un po' antropologo (e in questo caso anche un po' speleologo)zaqqaz ha scritto:Al termine della lettura ci posti un balletto in pieno stile Vacchi a riprova dell'assimilazione della filosofia di vita che vuole infondere nei suoi lettori.bellavista ha scritto:Ieri, visto che amazon mi aveva mandato un buono di 7 euro da spendere entro fine mese, e non sapendo cosa comprare, li ho spesi per comprare il libro di Vacchi
[Scopri]SpoilerHo iniziato le prime pagine e per usare un eufemismo: è scritto con il culo.E questo mi fa pensare che:
-o il ghost writer era ubriaco e/o un immigrato clandestino
-o lo ha scritto veramente lui e l'editor che l'avrebbe dovuto sistemare era ubriaco e/o un immigrato clandestino
-o l'ha scritto a 4 mani con l'amico bob vieri, e l'editor quando l'ha avuto tra le mani si è detto: questa roba la dovrei riscrivere da capo, che cazzo, non mi pagano abbastanza, l'approvo così com'è e vaffanculo

Comprai il libro di corona, poi quello di matteo cambi, ora quello di vacchi.
L'unico che non riesco a comrpare è quello di Vieri... c'è qualcosa che blocca la mia mano e mi impedisce di clikkare aggiungi al carrello

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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
a scuola dai migliori maestri


"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
pensate quando vedremo bella terminare i suoi post con enjoy al posto di "bellavista ha scritto:L'unico che non riesco a comrpare è quello di Vieri... c'è qualcosa che blocca la mia mano e mi impedisce di clikkare aggiungi al carrello

nell'avatar un caloroso saluto da Eveline Dellai.
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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
Enjoy è nulla. Preoccupati quando in ogni post utilizzero resilienzaTeNz ha scritto:pensate quando vedremo bella terminare i suoi post con enjoy al posto di "bellavista ha scritto:L'unico che non riesco a comrpare è quello di Vieri... c'è qualcosa che blocca la mia mano e mi impedisce di clikkare aggiungi al carrello"

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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
Finito il primo capitolo, un interessantissimo excursus nel quale il vacchi ci spiega il significato di ogni suo tatuaggio, non so se dire mecojoni o skicazzi 

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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
ha perso un po' di punti con la "gestione social del terremoto"
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Re: [OT] Ricchi con stile: Dan Bilzerian & Co
La spiegazione più curiosa?bellavista ha scritto:Finito il primo capitolo, un interessantissimo excursus nel quale il vacchi ci spiega il significato di ogni suo tatuaggio, non so se dire mecojoni o skicazzi