BALTIMORE RAVENS 34 - SAN FRANCISCO 49 31: M.V.P. Joe Flacco.
La storia del brutto anatroccolo (Flacco) che diventa cigno quando in molti pensavano fosse solo un mezzo bidone. Dal momento in cui John Harbaugh ha cambiato la linea d'attacco, è cambiata anche la vita del qb di Baltimore, finalmente espressosi nei playoffs a quei livelli che si pensava potesse raggiungere.
Nel nostro paese, in uno sport (purtroppo) che va per la maggiore, oggi i commenti sarebbero tutti per il black-out che ha bloccato la gara per quasi 40 minuti, e si discorrerebbe su chi ne è stato penalizzato e chi invece favorito. Ma la gara, in realtà, è vissuta su due tronconi ben precisi. La prima parte, in cui SF non ne ha fatta una di giusta, nettamente soverchiata da attacco e difesa marca Ravens. Pensiamo solo al secondo periodo, in cui BAltimore ha capitalizzato anche poco, rispetto a quel che son state le possibilità offerte da S.Francisco. Lì, c'è stato il rischio veramente che la partita si chiudesse anticipatamente. Poi, la rimonta. Con Kaepernick che, dopo essere stato un peso morto, ha smaltito l'emozione del neofita ed ha cominciato a fregarsene della marcatura di Suggs, mandando in tilt ripetutamente la difesa Ravens. Che ha però avuto il suo colpo di reni, quando ha bloccato al 4 down l'attacco avversario. Comunque, Kaepernick o non Kaepernick, Sf sarebbe rimasta in corsa molto più decisamente e senza dover fare exploits mostruosi, se solo il proprio backfield difensivo avesse giocato in maniera decente. Cornerbacks e safeties erano troppo poco coordinati nella loro azione, e fare arretrare i linebackers indietro per aiutare le safeties, si è rivelato più controproducente che altro. Lewis conclude la carriera come in America lui e i media sognavano. Sf interrompe la striscia di 5 vittorie su 5 partecipazioni (l'epoca d'oro Montana - Rice). I Ravens si portano invece a due su due.
P.S. per un attimo, nel secondo tempo, quando Flacco si è messo a chiudere 3. down lanciando lungo, mi è parso di vedere lo spirito del "grande Joe" in campo. Ma con una maglia diversa. Comunque, il nome è sempre quello.
