L'ho visto, prima sola, poi con la fata, a me è piaciuto, alla fata un po' menoCianBellano ha scritto:Ah, hellen te lo consiglio.
a volte leggo di film che "hanno cambiato la vita" dai titoli come apocalypse now, penso, cavoli che vita avvincente devono avere coloro che scrivono, sempre se per cambiamento di vita non si limiti a svegliarsi pensando "saigon caxxo.. sono solamente a Saigon".. Saigon come Roma, Milano, Melegnano ma che la morale di Kutz o del garzone di bottega siano spunto predominante nella loro vita, che vivono la loro vita come nella giungla dove c'è charlie, dove ci sono soldati e montaganrd e non si capisce chi comanda e chi è il vero nemico reale, il film se pur mi sia piaciuto molto, posso dire ke non mi ha cambiato particolarmente la vita, c'era un periodo che mio fratello mi chiamava Charlie ma non penso che posso affermare che questo è stato formante per la me, magari più per lui, anche se penso che ha basato più la sua vita su Full metal jacket o berretti verdi,
anche altri film seppur condividendo l'idea di base, i contenuti o il messaggio che volevano trasmettere sono difficilmente applicabili poi in un contesto di vita reale, e mica parlo solo di film sul vietnam, ma anche di commedie o sitcom
però che un film che mi ha condizionato la mia vita, Mediterraneo, anche se in non ho capito bene cosa volesse trasmettere il regista nella pellicola con il teorema della fuga, io l'ho interpretato come un film sull'isolamento, ma non l'isolamento quello da prigione al buoi, da solo ecc.. l'isolamento assolato, di un isola del meditterraneo appunto, avvenuto in modo casuale, con compagni casuali, ma in una perfetta armonia anche se fasulla, forzata in periodo di guerra, ma bella perchè lì sull'isola vivono fuori dal mondo, mentre il mondo in guerra scordatosi di loro sta andando a puttane, ci sono i due discorsi, quello dell'iinamorato farina, dove per lui il mondo è solo quello della prostituta, e c'è quello di abbattantuono che dice che c'è da tornare e reintegrarsi, salvo poi sfanculare tutti anche lui, anni dopo
a volte penso casa mia come l'isola greca, e penso al mondo come il mondo all'esterno dell'isola in quel tempo, un puttanaio di male senza senso dove, se provi a lasciare l'isola sei fottuto e dove conviene rimanere con chi ti vuole bene dove ti nascondi se arriva un inglese che vuol rimpatriarti e speri che magari non arrivi un tedesco a deportarti, certo è un discorso di estrema vigliaccheria di base, però dipende come prima ti sei rapportato tu con il mondo, e come il mondo si rapporta con te prima di arrivare sull'isola, se c'è gente che basa la vita sul colonnello kutz, chi lo fa su mediterraneo ha un sapore di buonismo sano
fondamentalmente è tutto molto sciallo