

sti cazzz!!!

Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Silente ha scritto:Le mie paure...
I ragni un tempo mi terrorizzavano. Non più da quando ho iniziato a interessarmene (studicchiandoli), anche se l'idea di un ragno sul corpo mi spaventa lo stesso. Non ho paura di tutti i ragni: per esempio ne vedo uno, almeno una volta l'anno, bianco, che mi ricorda un granchio, che non mi da alcun timore.
Un insetto che realmente mi fa star male dalla paura è lo scarafaggio. Non so proprio perchè. Un anno ne vidi uno sul muro del mio corridoio e mi vennero i brividi... Mi danno una paura quasi da non credersi.
Da bambina ero terrorizzata dalle forficule e ancora oggi mi mettono a disagio, ma non le temo più come allora.
L'altra sera, salendo le scale, vedo un coso scuro che sarà stato lungo almeno otto centimetri. Guardo meglio, lui si gira verso di me e vedo che è una grossa cavalletta "Non saltare, non saltare..." ho appena il tempo di dire che, BANG, questa è sulla mia camicia. Aiuto, avevo timore che passasse sotto... Non volevo farle male e non volevo sentirla sulla pelle nuda... Inizio a darle dei colpetti con la mano ma lei, inesorabile, continuava a scalarmi la camicia salendo verso il collo. Alla fine mi sale sulla mano e poi salta via.
Sul muro della mia cantina una sera vidi una scolopendra. Non mi fece nessuna impressione, anche se ne conoscevo la pericolosità .
Altre paure... Si, ho paura a passare vicino ai cimiteri, di notte.
Ho paura a guardare film horror perchè so che poi ne resto coinvolta (mamma mia, ricordo ancora l'esorcista, che orrore.)
E... Temo i maschi, anche se cerco di non mostrarlo.
Specie se sono in gruppo.
(Un abbraccio a Cytherea).
SIL
Berlino ha scritto:Sei tu che non hai capito... non ero un ragno. Sì... avevo le sembianze da ragno ma quelle sole quattro zampette avrebbero dovuto dirti qualcosa.
Abbiamo vissuto insieme... beh... volevo vedere... volevo vederti riuscire a uccidermi con quel vecchio giornale arrotolato... non ci saresti mai riuscita... potevo capire le tue mosse molto prima che attraversassero la tua mente. Facile mettersi al riparo nella crepa di quel vecchio muro... a costo di condividerlo con altri ragni e roditori. Veri per giunta!
Tu parlavi e parlavi... senza emettere nemmeno un suono... cose sconclusionate... deliranti... un girare incessante nel tentativo di mettere ordine al vuoto. Hai creduto in modo ostinato che tutte quelle parole avessero un senso... Un piccolo escamotage per non impazzire di fronte al baratro su cui ti affacciavi ipnotizzata.
Non c'era nessun bisogno che manifestassi la mia natura... nemmeno quello di scampare al tuo tentativo di vendetta della profonda ingiustizia di cui ti credevi vittima... semplicemente non avevo voglia di parlare... a che pro? Ripetere le solite cose scontate che dicono tutti... grosse e vuote... svuotate di senso prima ancora di essere riempite.
Sei riuscita a umiliarmi a morte... a farmi sentire... un ragno. Appunto. Un piccolo ragno insignificante nella tua grandiosa tela piena ma solo per te di senso assoluto.
Solo troppo tardi ti sei resa conto che qualcuno ti ascoltava... e che aveva qualcosa da dirti senza che ci fosse bisogno di dirtelo... immaginando o sperando che avresti capito.
Apprendo solo adesso che finalmente e da sola ci sei riuscita... che hai imparato ad amare quel piccolo ragno solo dopo averlo mortificato e fatto fuggire... dandogli l'ennesima dimostrazione che le parole non portano a niente.
Il mio nome è Gregor Samsa e sono un commesso viaggiatore.
Dovresti fare come quelle tribù indonesiane dove i guerrieri si cibavano di parti del corpo dei rivali che avevano messo loro più paura.Santo Padre ha scritto:Non capisci... io mi sento male... mi prende proprio il terrore che ti paralizza le gambe, quello che ti fa scappare senza motivo nè meta, il classico panico. ma panico totale!
Potrei svenire... 1-85 di terrore!cytherea ha scritto:l'unico problema è che salta!Santo Padre ha scritto:Non capisci... io mi sento male... mi prende proprio il terrore che ti paralizza le gambe, quello che ti fa scappare senza motivo nè meta, il classico panico. ma panico totale!
a buenos aires uno mi inseguiva ed io sono salita su una panchina.