(O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
a me una cosa che colpisce del governo meloni è che non arriva mai ad un consiglio dei ministri con un decreto fatto, o delle le nomine da presentare in via definitiva, c'è sempre una prima esposizione, e poi in un secondo tempo un aggiustamento
quasi non ci fosse una discussione interna, io che non mi sento della loro parta politica magari sbagliando la vedo con pregiudizio, ma mi sembra quasi che la buttino lì, vedono che non ci siano reazioni esagerate, o note e richiami dal quirinale e poi procedono, insomma un pò come dire"...oh anche questa volta di grosse cazzate non ne abbiamo fatte, allora procediamo...", ma magari è solo una mia impressione
quasi non ci fosse una discussione interna, io che non mi sento della loro parta politica magari sbagliando la vedo con pregiudizio, ma mi sembra quasi che la buttino lì, vedono che non ci siano reazioni esagerate, o note e richiami dal quirinale e poi procedono, insomma un pò come dire"...oh anche questa volta di grosse cazzate non ne abbiamo fatte, allora procediamo...", ma magari è solo una mia impressione
Confucio: Prima di intraprendere il viaggio della vendetta scavate due tombe
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
questo dove andava a far benzina non me lo ricordavo...d'altronde coi social è diventato un tale circo quotidiano che è difficile stargli dietro e ricordarseli tutti
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
beh ma questo video non vale erano parole in libertà che non vanno prese sul serio
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
mi è comparso per caso nella playlist di youtube mentre cercavo video di Di Maio
l'avrò sicuramente visto dato che è di pochi mesi fa ma si era perso nel mare magno equestre

l'avrò sicuramente visto dato che è di pochi mesi fa ma si era perso nel mare magno equestre
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
probabilmente l'algoritmo ha visto che cercavi video di cazzate e te ne ha infilata una in piùDrogato_ di_porno ha scritto: ↑08/05/2023, 12:07mi è comparso per caso nella playlist di youtube mentre cercavo video di Di Maio![]()
l'avrò sicuramente visto dato che è di pochi mesi fa ma si era perso nel mare magno equestre
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Oltre ad essere sbagliato sotto ogni punto di vista e a rappresentare lo Stato italiano in versione predatoria, è anche e soprattutto di una pezzenteria unica.Drogato_ di_porno ha scritto: ↑08/05/2023, 11:55questo dove andava a far benzina non me lo ricordavo...d'altronde coi social è diventato un tale circo quotidiano che è difficile stargli dietro e ricordarseli tutti[Scopri]Spoiler
"Ma ci si può parla' con sto' algoritmo?" (cit.)TD ha scritto: ↑08/05/2023, 12:09probabilmente l'algoritmo ha visto che cercavi video di cazzate e te ne ha infilata una in piùDrogato_ di_porno ha scritto: ↑08/05/2023, 12:07mi è comparso per caso nella playlist di youtube mentre cercavo video di Di Maio![]()
l'avrò sicuramente visto dato che è di pochi mesi fa ma si era perso nel mare magno equestre
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Si, come con il decreto lavoro e la "sostituzione" al RdC che hanno fatto per tutelare i povery.TD ha scritto: ↑08/05/2023, 11:38a me una cosa che colpisce del governo meloni è che non arriva mai ad un consiglio dei ministri con un decreto fatto, o delle le nomine da presentare in via definitiva, c'è sempre una prima esposizione, e poi in un secondo tempo un aggiustamento
quasi non ci fosse una discussione interna, io che non mi sento della loro parta politica magari sbagliando la vedo con pregiudizio, ma mi sembra quasi che la buttino lì, vedono che non ci siano reazioni esagerate, o note e richiami dal quirinale e poi procedono, insomma un pò come dire"...oh anche questa volta di grosse cazzate non ne abbiamo fatte, allora procediamo...", ma magari è solo una mia impressione
Prima si chiamava in un modo, poi hanno cambiato nome.
E per cosa, poi?
Ti danno 350 Euro, ma DEVI fare corsi e apprendistato (che il più delle volte sono una presa per il culo, specie se non hai un diploma o una laurea), o sennò perdi il sussidio.
Si, voglio vedere chi riesce a campare con appena 350 Euro al mese, con il costo della vita alle stelle e la sanità che, ormai, e' diventata un lusso (o hai soldi per pagare strutture private, o ti attacchi al cazzo e muori).
Ho la bile alle stelle, e non è una questione di pregiudizio.
Magari facessero delle cose fatte bene. Ma fino adesso stanno facendo acqua da tutte le parti.
Edizione straordinaria, le oscure trame attorno al governo...
Bon, oggi è giorno di rivelazioni sensazionali, i complotti esistono
(persone che tramano nell'ombra azioni che modificano il corso degli eventi giocando fuori dalle regole fissate. concordiamo che, almeno, questa definizione di complotto sia valida?)
Bene, abbiamo un governo che va avanti in mezzo a difficoltà immani e , da quello che dice l'intero governo un giorno sì e l'altro pure, contro tutto e tutti che cercano di mettergli i bastoni tra le ruote... ed è vero esiste una intera parte dello Stato che agisce in maniera contraria alle volontà e obbiettivi del governo presieduto da madame Giorgia..
Ecco svelato l'infame piano...
UNA REPUBBLICA FONDATA SUI SUPPLENTI – ATTORNO AL GOVERNO MELONI, A CORTO DI PERSONALE TECNICO E POLITICO PREPARATO, SI È FORMATO UN “CORDONE SANITARIO ISTITUZIONALE” PER RADDRIZZARE LE STORTURE E TAPPARE I BUCHI – QUIRINALE, CONSULTA, CONSIGLIO DI STATO E CORTE DEI CONTI FINORA HANNO PERMESSO ALL'ESECUTIVO DI NON SBANDARE SUL PNRR E SUI DOSSIER PIÙ DELICATI, DAI MIGRANTI ALLE RIFORME. MA, PRIMA O POI, LA MAGGIORANZA DOVRÀ CAMMINARE DA SOLA, DECIDERE SE ANDARE ALLO SCONTRO CON L'EUROPA O…
Estratto dell'articolo di Giulia Merlo per www.domanieditoriale.itb (fonte più che avversa, ma se avete 5 cent di senso critico valutate da voi se i riferimenti, sembrano, validi)
L'articolo non è di oggi e come già detto altre volte molte altre notizie ci sarebbero da evidenziare che rendono indietro un quadro più che sconfortante.
Mentre lo Stato complotta per fare da stampella LORO si applicano con impegno e devozione solo ad occupare ogni posto possibile ed immaginabile sul merito dei dossier di certo non mettono un decimo dello stessa fatica.
Questo è un altro post fomentatore di odio.
PS
Fitto si è "scagliato" contro la corte dei conti, trovate la notizia anche qui, poco più sopra, valutatelo alla luce dell'articolo appena riportato.
(persone che tramano nell'ombra azioni che modificano il corso degli eventi giocando fuori dalle regole fissate. concordiamo che, almeno, questa definizione di complotto sia valida?)
Bene, abbiamo un governo che va avanti in mezzo a difficoltà immani e , da quello che dice l'intero governo un giorno sì e l'altro pure, contro tutto e tutti che cercano di mettergli i bastoni tra le ruote... ed è vero esiste una intera parte dello Stato che agisce in maniera contraria alle volontà e obbiettivi del governo presieduto da madame Giorgia..
Ecco svelato l'infame piano...
UNA REPUBBLICA FONDATA SUI SUPPLENTI – ATTORNO AL GOVERNO MELONI, A CORTO DI PERSONALE TECNICO E POLITICO PREPARATO, SI È FORMATO UN “CORDONE SANITARIO ISTITUZIONALE” PER RADDRIZZARE LE STORTURE E TAPPARE I BUCHI – QUIRINALE, CONSULTA, CONSIGLIO DI STATO E CORTE DEI CONTI FINORA HANNO PERMESSO ALL'ESECUTIVO DI NON SBANDARE SUL PNRR E SUI DOSSIER PIÙ DELICATI, DAI MIGRANTI ALLE RIFORME. MA, PRIMA O POI, LA MAGGIORANZA DOVRÀ CAMMINARE DA SOLA, DECIDERE SE ANDARE ALLO SCONTRO CON L'EUROPA O…
Estratto dell'articolo di Giulia Merlo per www.domanieditoriale.itb (fonte più che avversa, ma se avete 5 cent di senso critico valutate da voi se i riferimenti, sembrano, validi)
[Scopri]Spoiler
Il disegno costituzionale si fonda su poteri e contropoteri, in un bilanciamento che permette al sistema di rimanere in equilibrio. Tuttavia non esistono vuoti: quando un organo di rilevanza costituzionale è più debole, quasi fisiologicamente si espandono gli altri. Infatti, parlando dei poteri del Quirinale il costituzionalista Giuliano Amato - che dell’apparato statale ha ricoperto molti luoghi chiave – li ha definiti «a fisarmonica», perché in grado di restringersi o allargarsi a seconda delle esigenze.
In questo momento, con un governo politicamente solido ma in difficoltà rispetto alla gestione istituzionale, è ciò che silenziosamente sta accadendo. Attorno all’esecutivo Meloni, infatti, si è formato un cordone sanitario istituzionale che compensa le mancanze, raddrizza le storture più macroscopiche sul piano dei diritti e previene gli errori più evidenti per non mancare l’appuntamento del Pnrr. Sopperendo in questo modo ai limiti di una maggioranza che si trova sempre più a corto di personale tecnico, oltre che politico, per gestire i dossier più delicati.
L’azione più evidente è quella del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Quirinale è il potere neutro per eccellenza, tuttavia negli ultimi mesi ha compiuto instancabilmente uno sforzo di supplenza rispetto al governo, coprendone alcune mancanze politiche.
Mattarella si è recato a Cutro per rendere omaggio alle bare dei migranti vittime del naufragio quando la premier tentennava. Nel giorno del 25 aprile ha pronunciato le parole che il governo non riusciva a dire, ricordando il valore della resistenza e che «la Repubblica è figlia della lotta antifascista».
Ha collocato senza ambiguità l’Italia tra le forze occidentali contro la furia «bellicista» della Russia mentre alcune componenti del governo lasciavano spazio ad ambiguità […]
Attraverso la moral suasion più che con l’esercizio dei poteri sostanzialmente presidenziali, Mattarella sta guidando l’esecutivo entro il perimetro costituzionale, ben attento a non farlo sbandare.
[…]
La presenza di Mattarella, però, rischia di diventare troppo ingombrante per il governo, che ne ha apprezzato la sponda ma nello stesso tempo guarderebbe con diffidenza ad alcune prese di posizione. Proprio questo rapporto verrà messo alla prova nei prossimi mesi: Meloni, infatti, ha lanciato il cantiere delle riforme istituzionali - prima tra tutte il presidenzialismo - e il Quirinale non potrà che seguirle con attenzione.
Nella complessa architettura costituzionale, la Consulta ha il ruolo di giudice delle leggi e la giurisprudenza della Corte ha sviluppato un ventaglio di pronunce che permettono di agire chirurgicamente sull’interpretazione delle norme prima ancora che sul testo. Un agire astratto sulla carta ma in realtà molto concreto.
[…]
La Corte, poi, a inizio legislatura ha utilizzato le sue prerogative per lasciare più tempo al governo per intervenire sulla riforma del carcere ostativo, evitando la dichiarazione di incostituzionalità che già era stata rinviata per lasciare al parlamento della passata legislatura il tempo di legiferare.
Durante la relazione sulle pronunce che ogni anno la Consulta svolge, però, la presidente Silvana Sciarra ha mandato alcuni segnali precisi al governo, ribadendo la necessità di «leale collaborazione» con il legislatore. L’avvertimento più chiaro ha riguardato i diritti dei minori.
[…]
Rispetto al dossier più delicato nelle mani dell’esecutivo – la buona riuscita del Pnrr – sono entrati in campo altri due organi di rilevanza costituzionale: Consiglio di Stato e Corte dei conti. Determinante per la messa a terra del Pnrr, infatti, è il nuovo codice dei contratti pubblici.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini lo ha rivendicato politicamente come un suo successo, tuttavia - come ha precisato per difendersi dagli attacchi - il testo è frutto dell’elaborazione del Consiglio di Stato. A prevederlo era la legge delega del 2022, visto che tra le funzioni della giustizia amministrativa c’è quella di essere consigliera dell’esecutivo. L’ultima parola sul testo spetta al Mit, che ha due anni per rettificare il contenuto del codice, tuttavia dentro il Consiglio di Stato c’è la convinzione di aver assolto in pieno alle funzioni di alta amministrazione.
Predisposte le norme a prova europea e prodotto un testo armonico, tuttavia, il Consiglio di Stato non può spingersi oltre e sul tavolo del governo pendono i due passaggi fondamentali per dare attuazione al testo: la digitalizzazione, con creazione della banca dati nazionale dei contratti pubblici entro il 31 dicembre 2023 a cui è destinata una fetta dei fondi Pnrr, ma soprattutto il passo che politicamente sarà più problematico: la riduzione del numero delle stazioni appaltanti, eliminando le micro stazioni che, secondo i giudici amministrativi, sono anche quelle più attaccabili sul piano corruttivo. Ma appunto i tecnici predispongono, poi spetta alla politica agire.
In questa fase così delicata si è aggiunto anche un quarto soggetto pubblico. La Corte dei conti è sempre stata fucina di burocrazia di stato ma, se in passato era considerata un passo indietro rispetto alla magistratura amministrativa e agli altri organi di rilievo costituzionale, oggi sta guadagnando il suo posto chiave tra i silenziosi supplenti dell’esecutivo.
Il presidente Mauro Carlino, forte della propria autorevolezza e della familiarità con il presidente della Repubblica, ha collocato la giustizia contabile come punto di riferimento del governo. [...] anche in modo diretto, con la nomina del presidente di sezione della Corte dei conti, Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, come coordinatore della nuova struttura di missione Pnrr.
Ad appoggiarsi sempre di più sulla Corte dei conti è il ministro per gli Affari europei con la delega all’attuazione del Pnrr, Raffaele Fitto. Lui per primo, già all’inizio del suo mandato, ha citato esplicitamente alcuni passaggi delle relazioni della Corte, a partire dal rischio di ritardi per la programmazione 2014-2020. Sempre lui ha scelto personalmente Selvaggi, che è stato capo dipartimento per gli Affari regionali della presidenza del Consiglio nel governo Berlusconi di cui anche l’attuale ministro faceva parte.
La nomina, tuttavia, è solo la conferma di come l’esecutivo Meloni abbia trovato proprio nella magistratura contabile il suo riferimento, come dimostrato anche dalla prevalenza di magistrati contabili nei gabinetti ministeriali. Tuttavia, come per il Consiglio di Stato, i giudici contabili avvertono. Poi però spetta alla politica darvi seguito e dalla Corte dei conti si stanno facendo sempre più insistenti gli allarmi […]
In questa complessa rete di prerogative degli organi costituzionali e di moral suasion sul governo Meloni, i prossimi mesi saranno cruciali: per il Pnrr nell’ottica dei rapporti del governo con l’Unione europea e per le riforme istituzionali che la premier è decisa a portare avanti. Il governo dovrà decidere quanto oltre spingersi e se uscire dal perimetro di tutela a suo rischio e pericolo.
In questo momento, con un governo politicamente solido ma in difficoltà rispetto alla gestione istituzionale, è ciò che silenziosamente sta accadendo. Attorno all’esecutivo Meloni, infatti, si è formato un cordone sanitario istituzionale che compensa le mancanze, raddrizza le storture più macroscopiche sul piano dei diritti e previene gli errori più evidenti per non mancare l’appuntamento del Pnrr. Sopperendo in questo modo ai limiti di una maggioranza che si trova sempre più a corto di personale tecnico, oltre che politico, per gestire i dossier più delicati.
L’azione più evidente è quella del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Quirinale è il potere neutro per eccellenza, tuttavia negli ultimi mesi ha compiuto instancabilmente uno sforzo di supplenza rispetto al governo, coprendone alcune mancanze politiche.
Mattarella si è recato a Cutro per rendere omaggio alle bare dei migranti vittime del naufragio quando la premier tentennava. Nel giorno del 25 aprile ha pronunciato le parole che il governo non riusciva a dire, ricordando il valore della resistenza e che «la Repubblica è figlia della lotta antifascista».
Ha collocato senza ambiguità l’Italia tra le forze occidentali contro la furia «bellicista» della Russia mentre alcune componenti del governo lasciavano spazio ad ambiguità […]
Attraverso la moral suasion più che con l’esercizio dei poteri sostanzialmente presidenziali, Mattarella sta guidando l’esecutivo entro il perimetro costituzionale, ben attento a non farlo sbandare.
[…]
La presenza di Mattarella, però, rischia di diventare troppo ingombrante per il governo, che ne ha apprezzato la sponda ma nello stesso tempo guarderebbe con diffidenza ad alcune prese di posizione. Proprio questo rapporto verrà messo alla prova nei prossimi mesi: Meloni, infatti, ha lanciato il cantiere delle riforme istituzionali - prima tra tutte il presidenzialismo - e il Quirinale non potrà che seguirle con attenzione.
Nella complessa architettura costituzionale, la Consulta ha il ruolo di giudice delle leggi e la giurisprudenza della Corte ha sviluppato un ventaglio di pronunce che permettono di agire chirurgicamente sull’interpretazione delle norme prima ancora che sul testo. Un agire astratto sulla carta ma in realtà molto concreto.
[…]
La Corte, poi, a inizio legislatura ha utilizzato le sue prerogative per lasciare più tempo al governo per intervenire sulla riforma del carcere ostativo, evitando la dichiarazione di incostituzionalità che già era stata rinviata per lasciare al parlamento della passata legislatura il tempo di legiferare.
Durante la relazione sulle pronunce che ogni anno la Consulta svolge, però, la presidente Silvana Sciarra ha mandato alcuni segnali precisi al governo, ribadendo la necessità di «leale collaborazione» con il legislatore. L’avvertimento più chiaro ha riguardato i diritti dei minori.
[…]
Rispetto al dossier più delicato nelle mani dell’esecutivo – la buona riuscita del Pnrr – sono entrati in campo altri due organi di rilevanza costituzionale: Consiglio di Stato e Corte dei conti. Determinante per la messa a terra del Pnrr, infatti, è il nuovo codice dei contratti pubblici.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini lo ha rivendicato politicamente come un suo successo, tuttavia - come ha precisato per difendersi dagli attacchi - il testo è frutto dell’elaborazione del Consiglio di Stato. A prevederlo era la legge delega del 2022, visto che tra le funzioni della giustizia amministrativa c’è quella di essere consigliera dell’esecutivo. L’ultima parola sul testo spetta al Mit, che ha due anni per rettificare il contenuto del codice, tuttavia dentro il Consiglio di Stato c’è la convinzione di aver assolto in pieno alle funzioni di alta amministrazione.
Predisposte le norme a prova europea e prodotto un testo armonico, tuttavia, il Consiglio di Stato non può spingersi oltre e sul tavolo del governo pendono i due passaggi fondamentali per dare attuazione al testo: la digitalizzazione, con creazione della banca dati nazionale dei contratti pubblici entro il 31 dicembre 2023 a cui è destinata una fetta dei fondi Pnrr, ma soprattutto il passo che politicamente sarà più problematico: la riduzione del numero delle stazioni appaltanti, eliminando le micro stazioni che, secondo i giudici amministrativi, sono anche quelle più attaccabili sul piano corruttivo. Ma appunto i tecnici predispongono, poi spetta alla politica agire.
In questa fase così delicata si è aggiunto anche un quarto soggetto pubblico. La Corte dei conti è sempre stata fucina di burocrazia di stato ma, se in passato era considerata un passo indietro rispetto alla magistratura amministrativa e agli altri organi di rilievo costituzionale, oggi sta guadagnando il suo posto chiave tra i silenziosi supplenti dell’esecutivo.
Il presidente Mauro Carlino, forte della propria autorevolezza e della familiarità con il presidente della Repubblica, ha collocato la giustizia contabile come punto di riferimento del governo. [...] anche in modo diretto, con la nomina del presidente di sezione della Corte dei conti, Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, come coordinatore della nuova struttura di missione Pnrr.
Ad appoggiarsi sempre di più sulla Corte dei conti è il ministro per gli Affari europei con la delega all’attuazione del Pnrr, Raffaele Fitto. Lui per primo, già all’inizio del suo mandato, ha citato esplicitamente alcuni passaggi delle relazioni della Corte, a partire dal rischio di ritardi per la programmazione 2014-2020. Sempre lui ha scelto personalmente Selvaggi, che è stato capo dipartimento per gli Affari regionali della presidenza del Consiglio nel governo Berlusconi di cui anche l’attuale ministro faceva parte.
La nomina, tuttavia, è solo la conferma di come l’esecutivo Meloni abbia trovato proprio nella magistratura contabile il suo riferimento, come dimostrato anche dalla prevalenza di magistrati contabili nei gabinetti ministeriali. Tuttavia, come per il Consiglio di Stato, i giudici contabili avvertono. Poi però spetta alla politica darvi seguito e dalla Corte dei conti si stanno facendo sempre più insistenti gli allarmi […]
In questa complessa rete di prerogative degli organi costituzionali e di moral suasion sul governo Meloni, i prossimi mesi saranno cruciali: per il Pnrr nell’ottica dei rapporti del governo con l’Unione europea e per le riforme istituzionali che la premier è decisa a portare avanti. Il governo dovrà decidere quanto oltre spingersi e se uscire dal perimetro di tutela a suo rischio e pericolo.
Mentre lo Stato complotta per fare da stampella LORO si applicano con impegno e devozione solo ad occupare ogni posto possibile ed immaginabile sul merito dei dossier di certo non mettono un decimo dello stessa fatica.
Questo è un altro post fomentatore di odio.
PS
Fitto si è "scagliato" contro la corte dei conti, trovate la notizia anche qui, poco più sopra, valutatelo alla luce dell'articolo appena riportato.
"Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno" - Sir Winston Churchill
Puttana eva! Nemmeno questo vi fa venire il dubbio che siano dei coglioni patentati?
Sti idioti patentati riescono a presentare pure provvedimenti contro i loro stessi desideri e andare in culo al sistema Italia...
Con la protezione speciale per i migranti quel coglione di Gasparri ha presentato un emendamento all'ultimo e tenuto "segreto" (articolo 4 mi pare) da passare a tradimento come modifica all'ultimo secondo, che avrebbe disatteso accordi internazionali e ci avrebbe fatto entrare in procedura d'infrazione in maniera diretta...
Porca troia!! questi stanno giocando a tresette con la legge e le istituzioni e vogliono mettere mano anche alla costituzione a breve...ma cosa serve per far capire come stanno messi?
CAMERATI ALLO SBARAGLIO – LA SCANDALOSA NORMA INFILATA NEL DECRETO LEGGE OMNIBUS CHE CASSA I CANDIDATI DEI CDA USCENTI NEL CASO UN SOCIO CON ALMENO IL 9% PRESENTI UNA PROPRIA ROSA DI NOMI, È L’ESATTO OPPOSTO DI QUANTO VORREBBE FRATELLI D’ITALIA CHE LO PROPONE! - UNA NORMA APPLICABILE NON SOLO A MEDIOBANCA DOVE CALTAGIRONE E MILLERI/DELFIN SONO SOPRA LA SOGLIA. MA FA FELICI ANCHE I FRANCESI: AGRICOLE HA IL 9,9% DEL BANCO BPM E VIVENDI HA IL 23,75% DI TIM - IL PROVVEDIMENTO È ORA ALL’ATTENZIONE DI MATTARELLA…
Andrea Deugeni e Andrea Pira per “MF – Milano Finanza” - ESTRATTO
Il post precedente non avrebbe potuto avere legittimazione migliore di questa...ogni giorno ne combinano una...ogni giorno...Georgia grande statista...la Thatcher italiana..
8R for eva
Con la protezione speciale per i migranti quel coglione di Gasparri ha presentato un emendamento all'ultimo e tenuto "segreto" (articolo 4 mi pare) da passare a tradimento come modifica all'ultimo secondo, che avrebbe disatteso accordi internazionali e ci avrebbe fatto entrare in procedura d'infrazione in maniera diretta...
Porca troia!! questi stanno giocando a tresette con la legge e le istituzioni e vogliono mettere mano anche alla costituzione a breve...ma cosa serve per far capire come stanno messi?
CAMERATI ALLO SBARAGLIO – LA SCANDALOSA NORMA INFILATA NEL DECRETO LEGGE OMNIBUS CHE CASSA I CANDIDATI DEI CDA USCENTI NEL CASO UN SOCIO CON ALMENO IL 9% PRESENTI UNA PROPRIA ROSA DI NOMI, È L’ESATTO OPPOSTO DI QUANTO VORREBBE FRATELLI D’ITALIA CHE LO PROPONE! - UNA NORMA APPLICABILE NON SOLO A MEDIOBANCA DOVE CALTAGIRONE E MILLERI/DELFIN SONO SOPRA LA SOGLIA. MA FA FELICI ANCHE I FRANCESI: AGRICOLE HA IL 9,9% DEL BANCO BPM E VIVENDI HA IL 23,75% DI TIM - IL PROVVEDIMENTO È ORA ALL’ATTENZIONE DI MATTARELLA…
Andrea Deugeni e Andrea Pira per “MF – Milano Finanza” - ESTRATTO
[Scopri]Spoiler
Piazza Affari torna ad accendere i riflettori su quella che una volta era la «galassia del Nord» ovvero i titoli di Mediobanca e Assicurazioni Generali il cui 13,1% rappresenta la principale partecipazione della merchant bank milanese.
Le azioni sono finite sotto la lente degli investitori dopo che la scorsa settimana dal gruppo Caltagirone hanno confermato che l’imprenditore romano è salito al 9,9% del capitale di Piazzetta Cuccia. La mossa è da leggersi come una continuazione del pressing del costruttore-editore -che del Leone è grande azionista con il 6,23%- sul cambio di governance a Trieste, obiettivo di lungo periodo che potrebbe passare prima per un azzeramento dell’attuale board di Mediobanca che a ottobre deve rinnovare il mandato. Da quel giorno le azioni di Piazzetta Cuccia hanno portato a casa il 6,41%, a 10 euro, segno che sul titolo è partito un certo appeal speculativo.
Le Generali, invece, hanno guadagnato il 2,21%, a un soffio da quota 19 euro, non lontano dai massimi di 20,77 euro del 31 marzo in piena battaglia sul rinnovo di Philippe Donnet. E ieri gli acquisti sono proseguiti.
Nell’alimentare l’appeal speculativo lo zampino ce l’ha messo anche la norma per regolare l’istituto dalla «lista del cda» inserita nel decreto legge Omnibus approvato giovedì 4 maggio dal Consiglio dei ministri.
Tale norma, come raccontato da MF-Milano Finanza, può diventare anche un gancio per riproporre un emendamento per cassare i candidati dei vertici uscenti nel caso un socio forte, con almeno il 9% presenti una propria rosa di nomi in una lista di maggioranza. Un istituto applicabile non soltanto a Mediobanca dove sia Caltagirone e sia Delfin sono sopra la soglia in questione.
Ma anche al Banco Bpm, dove i francesi del Credit Agricole hanno in portafoglio il 9,9% del capitale e a Tim, con Vivendi al 23,75% e Cdp al 9,81%.
………………………
Il provvedimento è ora all’attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in passato ha sollevato perplessità sull’opportunità di presentare decreti non omogeni nei contenuti.
Nel caso in cui passasse il disco verde del Parlamento e diventasse legge, per quanto riguarda le dinamiche della «galassia del Nord» la norma sarebbe un assist per Caltagirone nel caso in cui il nuovo piano industriale che il ceo di Mediobanca Alberto Nagel presenterà alla comunità finanziaria il 24 maggio e le strategie a cascata sul Leone non dovessero soddisfare i due soci forti.
La legge sulle liste del board uscente (su cui Nagel è al lavoro) con il blocco automatico in caso di liste alternative renderebbe più agevole a ottobre introdurre discontinuità in Piazzetta Cuccia. Per poi passare a Trieste.
Le azioni sono finite sotto la lente degli investitori dopo che la scorsa settimana dal gruppo Caltagirone hanno confermato che l’imprenditore romano è salito al 9,9% del capitale di Piazzetta Cuccia. La mossa è da leggersi come una continuazione del pressing del costruttore-editore -che del Leone è grande azionista con il 6,23%- sul cambio di governance a Trieste, obiettivo di lungo periodo che potrebbe passare prima per un azzeramento dell’attuale board di Mediobanca che a ottobre deve rinnovare il mandato. Da quel giorno le azioni di Piazzetta Cuccia hanno portato a casa il 6,41%, a 10 euro, segno che sul titolo è partito un certo appeal speculativo.
Le Generali, invece, hanno guadagnato il 2,21%, a un soffio da quota 19 euro, non lontano dai massimi di 20,77 euro del 31 marzo in piena battaglia sul rinnovo di Philippe Donnet. E ieri gli acquisti sono proseguiti.
Nell’alimentare l’appeal speculativo lo zampino ce l’ha messo anche la norma per regolare l’istituto dalla «lista del cda» inserita nel decreto legge Omnibus approvato giovedì 4 maggio dal Consiglio dei ministri.
Tale norma, come raccontato da MF-Milano Finanza, può diventare anche un gancio per riproporre un emendamento per cassare i candidati dei vertici uscenti nel caso un socio forte, con almeno il 9% presenti una propria rosa di nomi in una lista di maggioranza. Un istituto applicabile non soltanto a Mediobanca dove sia Caltagirone e sia Delfin sono sopra la soglia in questione.
Ma anche al Banco Bpm, dove i francesi del Credit Agricole hanno in portafoglio il 9,9% del capitale e a Tim, con Vivendi al 23,75% e Cdp al 9,81%.
………………………
Il provvedimento è ora all’attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in passato ha sollevato perplessità sull’opportunità di presentare decreti non omogeni nei contenuti.
Nel caso in cui passasse il disco verde del Parlamento e diventasse legge, per quanto riguarda le dinamiche della «galassia del Nord» la norma sarebbe un assist per Caltagirone nel caso in cui il nuovo piano industriale che il ceo di Mediobanca Alberto Nagel presenterà alla comunità finanziaria il 24 maggio e le strategie a cascata sul Leone non dovessero soddisfare i due soci forti.
La legge sulle liste del board uscente (su cui Nagel è al lavoro) con il blocco automatico in caso di liste alternative renderebbe più agevole a ottobre introdurre discontinuità in Piazzetta Cuccia. Per poi passare a Trieste.
Il post precedente non avrebbe potuto avere legittimazione migliore di questa...ogni giorno ne combinano una...ogni giorno...Georgia grande statista...la Thatcher italiana..
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Solite vignette. Se non piacciono, non aprite.
[Scopri]Spoiler
Comunque avreste anche rott... un pochino stancato con 'sta storia del razzismo, della sostituzione etnica, dell'incapacità di approvare la DAP, la DP ... come cacchio si chiama .. ah, la DEF .. il DEF, il cognatismo e cazz... cavoli e mazzi.
Sta' storia della corte dei conti poi mi fa diventare matta. Dopo la monarchia costituzionale non andava più bene neanche la repubblica fascista, si voleva quella DE MO CRA TI CA, poi, tutto ad un tratto esce fuori che sono i conti a dover controllare le nostre spese. Cioè, il re non conta più un cazzo e i conti, che pensavo si fossero estinti più di un secola fa, mi possono fare le pulci!!!
Insomma, ci dipingete come il "governo nero". E me lo contrapponete allo stucchevole armocromatismo della Schlein!

Ora, io vorrei mettere i puntini sul focus della discussione politica, tralasciando il folklore giornalistico

Dunque, senza bisogno della personal armocromatista de 'sta ceppa, io posso rassicurare tutti gli italiani che il mio taglio stilistico è senz'altro migliore e più consono alla tradizione italiana.
Ma soprattutto, io mi so armocromatizzare da me, non ho bisogno di essere armocromodiretta. Tiè, guarda 'sti abitini!

Che poi su un fisichino come il mio ci stanno da Duc ...Dio! Convenite vero?

D'altronde se so' figa so' figa, nun ce stà niente da fa'.

Bene, la conferenza è finita ... andate in pace! Dlin dlin ..

Sta' storia della corte dei conti poi mi fa diventare matta. Dopo la monarchia costituzionale non andava più bene neanche la repubblica fascista, si voleva quella DE MO CRA TI CA, poi, tutto ad un tratto esce fuori che sono i conti a dover controllare le nostre spese. Cioè, il re non conta più un cazzo e i conti, che pensavo si fossero estinti più di un secola fa, mi possono fare le pulci!!!
Insomma, ci dipingete come il "governo nero". E me lo contrapponete allo stucchevole armocromatismo della Schlein!

Ora, io vorrei mettere i puntini sul focus della discussione politica, tralasciando il folklore giornalistico

Dunque, senza bisogno della personal armocromatista de 'sta ceppa, io posso rassicurare tutti gli italiani che il mio taglio stilistico è senz'altro migliore e più consono alla tradizione italiana.
Ma soprattutto, io mi so armocromatizzare da me, non ho bisogno di essere armocromodiretta. Tiè, guarda 'sti abitini!

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Che poi su un fisichino come il mio ci stanno da Duc ...Dio! Convenite vero?

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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
❤Salieri D'Amato ha scritto: ↑09/05/2023, 17:15[Scopri]SpoilerSolite vignette. Se non piacciono, non aprite.[Scopri]SpoilerComunque avreste anche rott... un pochino stancato con 'sta storia del razzismo, della sostituzione etnica, dell'incapacità di approvare la DAP, la DP ... come cacchio si chiama .. ah, la DEF .. il DEF, il cognatismo e cazz... cavoli e mazzi.
Sta' storia della corte dei conti poi mi fa diventare matta. Dopo la monarchia costituzionale non andava più bene neanche la repubblica fascista, si voleva quella DE MO CRA TI CA, poi, tutto ad un tratto esce fuori che sono i conti a dover controllare le nostre spese. Cioè, il re non conta più un cazzo e i conti, che pensavo si fossero estinti più di un secola fa, mi possono fare le pulci!!!
Insomma, ci dipingete come il "governo nero". E me lo contrapponete allo stucchevole armocromatismo della Schlein!
Ora, io vorrei mettere i puntini sul focus della discussione politica, tralasciando il folklore giornalistico
Dunque, senza bisogno della personal armocromatista de 'sta ceppa, io posso rassicurare tutti gli italiani che il mio taglio stilistico è senz'altro migliore e più consono alla tradizione italiana.
Ma soprattutto, io mi so armocromatizzare da me, non ho bisogno di essere armocromodiretta. Tiè, guarda 'sti abitini!
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Che poi su un fisichino come il mio ci stanno da Duc ...Dio! Convenite vero?
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Adoro, soprattutto la parte della DAP e della DP.Salieri D'Amato ha scritto: ↑09/05/2023, 17:15Solite vignette. Se non piacciono, non aprite.[Scopri]SpoilerComunque avreste anche rott... un pochino stancato con 'sta storia del razzismo, della sostituzione etnica, dell'incapacità di approvare la DAP, la DP ... come cacchio si chiama .. ah, la DEF .. il DEF, il cognatismo e cazz... cavoli e mazzi.
Sta' storia della corte dei conti poi mi fa diventare matta. Dopo la monarchia costituzionale non andava più bene neanche la repubblica fascista, si voleva quella DE MO CRA TI CA, poi, tutto ad un tratto esce fuori che sono i conti a dover controllare le nostre spese. Cioè, il re non conta più un cazzo e i conti, che pensavo si fossero estinti più di un secola fa, mi possono fare le pulci!!!
Insomma, ci dipingete come il "governo nero". E me lo contrapponete allo stucchevole armocromatismo della Schlein!
Ora, io vorrei mettere i puntini sul focus della discussione politica, tralasciando il folklore giornalistico
Dunque, senza bisogno della personal armocromatista de 'sta ceppa, io posso rassicurare tutti gli italiani che il mio taglio stilistico è senz'altro migliore e più consono alla tradizione italiana.
Ma soprattutto, io mi so armocromatizzare da me, non ho bisogno di essere armocromodiretta. Tiè, guarda 'sti abitini!
[Scopri]Spoiler
Che poi su un fisichino come il mio ci stanno da Duc ...Dio! Convenite vero?
D'altronde se so' figa so' figa, nun ce stà niente da fa'.
Bene, la conferenza è finita ... andate in pace! Dlin dlin ..

Dai, che andando avanti così con questi termini, forse sforneranno una loro casa di produzione stile LegalPorno, chiamata DucPorn, dove saranno i povery, i braccianti e gli operai i protagonisti


Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?




Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
come cazzo avete fatto a votare salvini?

La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Grande domanda
“Siano gestite da gente che si sacrifica da 50 anni” è il passaggio che rimarrebbe più imbarazzante da spiegare
“Siano gestite da gente che si sacrifica da 50 anni” è il passaggio che rimarrebbe più imbarazzante da spiegare