maurizio mosca ha scritto:@Drogato. Nel topic "Il lavoro è un diritto" ho risposto alla tua domanda ma, ancora non so che cosa faresti tu, nel caso dovessi vincere al super-enalotto.
Girerei il mondo nel circuito atp, comprando i biglietti migliori (bordo campo di dietro, non di lato ). finite le partite mi porterei delle escort negli alberghi 5 stelle luxury.
Tornando a Nole, ha buttato via occasioni importanti nel primo e soprattutto secondo set (vedi lo smash sbagliato sul 5-5). Pur restando di un altro pianeta non è più quello dell'anno scorso. Magari senza il maledetto "Super-Saturday" (la vaccata televisiva yankee che obbliga i tennisti a spremute di muscoli) ce l'avrebbe fatta. Ha tenuto fino al 2-3 nel quinto. Suo papà dopo i primi 2 set se ne è andato, per la tensione? è ritornato a metà del 4° ad incitare il figlio.
Due parole su Andy: ha imparato a limitare i passaggi a vuoto, non è raro che si metta 2 metri dietro la linea di fondo a palleggiare con pazienza da vero pallettaro, in attesa dell'accellerazione giusta. Non "scioglie" più, dopo la rimonta da 0-4 nel 2° di Djokovic ha tenuto i nervi a posto, idem all'inizio del 5°. E poi era più affamato del serbo.
Quest'anno i primi 4 hanno vinto i 4 slam.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Justine Henin ha annunciato di essere in dolce attesa...finalmente risolto l'arcano, al contrario di quello che si pensava è effettivamente una donna!
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
Mi permetto una riflessione/racconto da "uomo di campo", e lo faccio anche per cercare di spiegare la mia passione per questo sport e per Federer.
Il modo in cui RF ha coniugato durante la sua carriera la perfezione tecnica, l'inappuntabilità del comportamento dentro e fuori dal campo, e l'essere il più vincente di tutti, è qualcosa che rappresenta "il sogno" di chiunque abbia giocato a tennis a livello agonistico appena decente.
Ho preso in mano la prima racchetta, di legno (Maxima torneo), nel 1978, avevo 4 anni, e in Italia il boom del tennis trainato da Panatta era al top. Sono stato un buon under 14, e ho continuato. Ricordo come fosse oggi la meraviglia delle mie prime racchette "moderne", le Rossignol F200 azzurrine di Wilander, con l'archetto al contrario, e come mi fosse sembrato di essere diventato fortissimo all'improvviso, potevo tirare come un matto e la palla stava dentro.
Giocavo come mi era stato insegnato, in modo assai moderno per l'epoca devo dire, con il rovescio a una mano ma il dritto piuttosto coperto, con una semiwestern "alla Borg", e fondamentalmente stavo a fondo avendo buone gambe. Funzionava, vincevo abbastanza.
A casa guardavo poco la televisione, che era piccola e in bianco e nero, e le mie uniche esperienza da spettatore di "tennis vero" erano dal vivo, come le partite dei seconda del mio circolo, e qualche gita a vedere i professionisti nei tornei non troppo lontani. Era la metà degli anni 80.
E con la prima tv a colori, irruppe nel mio immaginario di giocatorino il signor Boris Becker.
Ricordo come mi faceva rimanere a bocca aperta il suo modo di servire, le volée in tuffo, il fascino del "ragazzino biondo" che a 17 anni vince Wimbledon. Ero cotto. Quanto avrei voluto essere lui.
E quanto ci provavamo, io e i miei compagni di allenamento. Via, tutti a rete dietro prima e seconda; quante partite buttate via facendo i kamikaze in attacco e cercando l'ace sempre e comunque.
Poi però si cresce, i miti adolescenziali sbiadiscono - e soprattutto smettono di vincere - come Boris. Mentre di tennis in tv se ne vedeva sempre di più, e gli anni 80 erano verso la fine, ecco la mia seconda e "maledetta" cotta tennistica: il signor Ivan Lendl. Che era verso fine carriera, vinceva tanto, era un modello di gioco molto più riproducibile di Becker, era meno affascinante come personaggio rispetto a tanti altri, ma che adoravo nello stesso modo in cui preferivo Darth Fener a Luke Skywalker. Non volevo più essere il ragazzino biondo giovanissimo che vince a sorpresa, molto meglio sognare di essere il gelido e micidiale robot malvagio. E in campo, avere come ispirazione Lendl aiutava, ne portavo a casa qualcuna in più.
Nel frattempo avevo raggiunto una classifica sufficiente a fare un corso istruttori dell'epoca. Non lo feci; in compenso fumavo quantitativi di Mariajuana notevolissimi, facevo l'Università.
E arrivava la terza cotta, complice Telepiù: il signor Pete Sampras. Stavolta ero grandicello però, e non permisi al sogno di mandarmi in vacca il gioco. Guardavo giocare Pete invidiando come una scimmia il suo gioco di volo, il servizio secco, gli smash tipo schiacciata di basket. Ma non ci provavo nemmeno, a fare come lui, pedalavo e spingevo da fondo, concedendomi giusto giusto il vezzo di provare l'ace piatto ogni tanto al posto della mia solita banale ma assai sicura prima in kick, uguale alla seconda.
Giocavo in un modo, sognavo in un altro (smisi di sognare in realtà)
Mi stavo avvicinando ai "trenta", giocavo poco, e un tipetto col codino che fece fuori il mio Pete a Wimbledon lo notai appena. Ho cominciato a leggere e a seguire siti specializzati - ai tempi blog - ma non scrivevo, anche se mi piace. Non sentivo la voglia di condividere granchè.
Negli ultimi due anni, però, mi sono rimesso a giocare un po' di più. Certo, i 40 si avvicinano, non è come da ragazzini, poi i tornei e i campionati a squadre sono un dopolavoro per maestri praticamente, ma è divertente, sfoga, e soprattutto riconcilia con il tennis "per divertimento", che dopo tanti anni rischi di perdere di vista. E guarda un po', ricominci a giocare, ricominci a sognare. E ti rendi conto che quello che negli anni hai tanto amato ed odiato di Becker, di Lendl e di Sampras è compreso, insieme a molte altre cose, in un unico giocatore, che da tecnico ti sei sempre divertito ad analizzare per comprenderne lo sconfinato talento, ma che mai avevi provato a guardare con gli occhi del giocatorino di tennis che sogna, che imita, e che si prende le "cotte" sportive.
Ne ho viste così tante sui campi, da giocatore e da spettatore soprattutto, che credo di aver sviluppato un sano disincanto. Però, recentemente, a volte in campo mi scopro a fare cose che non facevo da tanti, tanti anni.
Imitare qualcuno, sognando.
Tipo uscire da un palleggio in pressione sulla diagonale del rovescio con un back basso (mai stato un mio colpo forte, il back), fare il giro intorno alla palla meno veloce che mi restituisce l'avversario, e tirare il dritto anomalo in anticipo, più in anticipo possibile, magari di controbalzo, a tutto braccio. Di solito la palla finisce sulle siepi, regalo il quindici, e sento i miei compagni di squadra mormorare "ma che cazzo fa Maurizio? Perchè tira in quel modo?".
Le poche volte che prendo l'angolo del campo, però, mi concedo un discreto e signorile pugnetto con "c'mon" a voce bassa, e mi scopro a pensare a Roger. E mi sento di nuovo il ragazzino sognatore che sul finire degli anni 80 si sbuccia gomiti e ginocchia, tuffandosi a rete, perchè ha visto un biondone tedesco in tv che così ha vinto Wimbledon.
Ma chi è che non è andato a puttane nella sua vita? ( M.Mosca )
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
maurizio mosca ha scritto:Tipo uscire da un palleggio in pressione sulla diagonale del rovescio con un back basso (mai stato un mio colpo forte, il back), fare il giro intorno alla palla meno veloce che mi restituisce l'avversario, e tirare il dritto anomalo in anticipo, più in anticipo possibile, magari di controbalzo, a tutto braccio. Di solito la palla finisce sulle siepi, regalo il quindici, e sento i miei compagni di squadra mormorare "ma che cazzo fa Maurizio? Perchè tira in quel modo?".
Maurizio tira in quel modo perchè al decimo back consecutivo di rovescio, con le ginocchia che toccano terra, ha iniziato a colloquiare con la Madonna che le è apparsa ormai in maniera costante e sempre più ingombrante.
Facile da fuori, stronzi!
"Il moralista dice di no agli altri, l’uomo morale solo a se stesso."
Pier Paolo Pasolini
Bellissimo racconto Maurizio, mi hai trasportato indietro nel tempo a quando, ragazzino, passavo ore sui campi da gioco e inseguivo il mito del tennista che mi ha fatto innamorare di questo sport : Stefan Edberg
Ps: il mio mito giovanile era Andrea Gaudenzi. Io non ho mai giocato se non con gli amici e con racchette scassate, ma i match di davis nella seconda metà degli anni '90 mi sono rimasti nel cuore...
"Gli amici del campetto
passati dalle Marlboro direttamente all'eroina
alla faccia delle droghe leggere"
mi sono ritrovato molto nel discorso di maurizio la mia prima racchetta è però stata la wip, anch'io ho cominciato a 4 anni col primo corso..e con che maestro..la riserva di pietrangeli in coppa davis (era il 1977) poi subito un altro maestro, dal servizio formidabile e dal gioco d'attacco, quindi divento un giocatore di rete...vedere mcenroe giocare è sublime e soffro ogni volta che il biondino svedese hippy gli strappa le vittorie...avevo un debole per tanner e il suo servizio bomba (non oso immaginare quello che riuscirebbe a fare con un attrezzo moderno)....ho cominciato a frequentare i centri fit federali nel 1983, poi IL Centro federale per due anni di seguito (c'era anche camporese giovane giovane, oltre che il mio concittadino sanguinetti)
Proprio perchè ho vissuto il tennis per circa 20 anni devo associarmi all'idea di RF quale il tennis in persona...anche se io ho delle sane passioni tennistiche per gente come LeConte (il più bel braccio della sua epoca) Korda (un genio assoluto) Mecir (come giocava gattone) Cash (il mio idolo da giocatore di rete)
Io nei miei sogni tennistici certe volte mi reincarno in Miroslav Mecir e faccio uscire pazzo Wilander che a un certo punto viene portato via dal campo con la camicia di forza.
Federer lascia il primo posto nel ranking ATP.
Forse definitivamente... anche se spero che non sia così.
Guardando i match di Parigi ho fatto un tuffo all'indietro di vent'anni vedendo un LLodra in grande spolvero, con i punti presi sembra voglia giocare anche nel 2013, lunga vita Michael.
Poi ho visto il futuro con Janowicz che se continua così diventerà una bel gattone da pelare per tutti.
Ho seguito anche io il 1000 di Bercy, Master in tono un pò minore viste le prestazioni dei big che hanno però dato visibilità a una gran bella promessa Janowicz e a Llodra, l'ultimo baluardo del serve & volley.
Io adoro il s&v e in generale il gioco a rete, per cui mi è dispiaciuto vederlo uscire contro Ferrer, che peraltro mi sta pure un pò sul cazzo. Ha si vinto questo Master, l'unico che poteva vincere in vita sua.
). finite le partite mi porterei delle escort negli alberghi 5 stelle luxury. 
