DISOCCUPATO

[Pasko]

l'università e il mondo del lavoro non c'entrano proprio una mazza l'una con l'altro... io le uniche cose utili per lavorare le ho imparate in 3 mesi di stage presso azienda su 8 anni di università a cercare di passare esami che ti servono solo per fare il ricercatore pezzente (almeno in Italia, con tutto il rispetto per i ricercatori)

[maipiùmichinai]

l'università e il mondo del lavoro non c'entrano proprio una mazza l'una con l'altro... io le uniche cose utili per lavorare le ho imparate in 3 mesi di stage presso azienda su 8 anni di università a cercare di passare esami che ti servono solo per fare il ricercatore pezzente (almeno in Italia, con tutto il rispetto per i ricercatori)

Appunto, ed è proprio questo il problema!

Nessun paese (noi men che meno) può permettersi di avere un'istituzione "core" come l'università che lavora con questa forte subottimalità.
I costi sociali che paghiamo per questo sono sotto i nostri occhi.

[Blif]

Son vent'anni che l'università italiana sta andando alla deriva, guidata dal principio assurdo che
lo studio deve preparare al mondo del lavoro.

Il risultato è una miriade di corsi sempre più "pratici", sempre più specialistici,
sempre più orientati al laboratorio, allo stage, allo "smanettamento", alle novità dell'ultima moda,
messi in piedi perché ce lo chiedono le aziende.

Le quali aziende lo chiedono semplicemente perché sperano di risparmiare qualche settimana di formazione,
esternalizzando un compito che è loro, e che è inefficiente e irragionevole far svolgere dall'università.

Il risultato è che gli studenti si laureano lamentandosi di non aver imparato l'ultimo linguaggio di programmazione
inventato dalla Microsoft, ma sono sempre meno capaci di aprire un libro o una rivista e impostare da soli
lo studio di quel che gli serve volta per volta.

Che è poi il vero obiettivo di una formazione universitaria, come sanno generazioni di studenti
cresciuti a meccanica razionale e scienza delle costruzioni.

[JoaoTinto]

Son vent'anni che l'università italiana sta andando alla deriva, guidata dal principio assurdo che
lo studio deve preparare al mondo del lavoro.

Il risultato è una miriade di corsi sempre più "pratici", sempre più specialistici,
sempre più orientati al laboratorio, allo stage, allo "smanettamento", alle novità dell'ultima moda,
messi in piedi perché ce lo chiedono le aziende.

Le quali aziende lo chiedono semplicemente perché sperano di risparmiare qualche settimana di formazione,
esternalizzando un compito che è loro, e che è inefficiente e irragionevole far svolgere dall'università.

Il risultato è che gli studenti si laureano lamentandosi di non aver imparato l'ultimo linguaggio di programmazione
inventato dalla Microsoft, ma sono sempre meno capaci di aprire un libro o una rivista e impostare da soli
lo studio di quel che gli serve volta per volta.

Che è poi il vero obiettivo di una formazione universitaria................

«C'è un ideale assai diffuso in Italia: guadagnar molto faticando
poco. Quando questo è irrealizzabile, subentra un sottoideale:
guadagnar poco faticando meno.»
(GIUSEPPE PREZZOLINI - CODICE DELLA VITA ITALIANA - Firenze 1921)

Aforisma che in Italia vale sia per i neolaureati che per le aziende.

[Tigerman]

Sono tornato circa mezz'ora fa dal colloquio presso ubi banca tenutosi a brescia. Che dire... se non altro è stata un'esperienza divertente anche se non era iniziata sotto i migliori auspici..

Il treno che dovevo prendere a momenti lo perdo perché arrivi al limite... poi sbaglio coincidenza e mi tocca prendere un altro treno, arrivando alle 1050 quando il colloquio iniziava alle 11, in una città che non conoscevo.

Non mi ero stampato alcuna mappa perché confidavo nel gps del mio cellulare.. l'avessi mai fatto, impallato!! Chiedo in giro, con un sprint da velocista riesco ad arrivare alle 1105 tutto trafelato e sudato... chiedo dov'è l'aula per i test e mi mandano invece in mensa... gira e rigira comunque trovo tutto...

I form da compilare credo siano ancora grondanti del mio sudore...

Comunque appena arrivo vedo gente vestita in giacca e cravatta, mentre io sembra che debba andare a Portofino... vabbè.

Il primo test era 50 domande psicoattitudinali da fare in 30 minuti... ho fatto tutto, sparando anche un po' a caso (l'unico).

Poi pausa pranzo con la gente (Eravamo 7) e dove abbiamo modo di conoscerci un po', scoprendo per fortuna che bene o male erano tutti simpatici (un paio pure gnocche).

Poi il colloquio di gruppo... ero un po' agitato perché era la prima volta che lo affrontavo; invece è andato tutto benissimo, tanto che ne hanno eliminati 4 e siamo rimasti in 3 a fare i colloqui individuali. Un tipo ha già detto che ha fatto intendere di non essere interessato... quindi dovremmo giocarcela in due...

Speriamo bene.

Comunque sono soddisfatto, mi è piaciuta l'esperienza.

[Sunrise]

dovremmo giocarcela in due

Uno sei tu... il secondo contendente è per caso una delle due gnocche?

[Tigerman]

Sì.. romena molto gnocca..

[Sunrise]

Beh proponi una soluzione amichevole allora... Hai preso il contatto vero?

[Tigerman]

Ci ho provato ma non me l'ha dato.. mah!

[Pim]

Sono tornato circa mezz'ora fa dal colloquio presso ubi banca tenutosi a brescia. Che dire... se non altro è stata un'esperienza divertente anche se non era iniziata sotto i migliori auspici..

Il treno che dovevo prendere a momenti lo perdo perché arrivi al limite... poi sbaglio coincidenza e mi tocca prendere un altro treno, arrivando alle 1050 quando il colloquio iniziava alle 11, in una città che non conoscevo.

Non mi ero stampato alcuna mappa perché confidavo nel gps del mio cellulare.. l'avessi mai fatto, impallato!! Chiedo in giro, con un sprint da velocista riesco ad arrivare alle 1105 tutto trafelato e sudato... chiedo dov'è l'aula per i test e mi mandano invece in mensa... gira e rigira comunque trovo tutto...

I form da compilare credo siano ancora grondanti del mio sudore...

Comunque appena arrivo vedo gente vestita in giacca e cravatta, mentre io sembra che debba andare a Portofino... vabbè.

Il primo test era 50 domande psicoattitudinali da fare in 30 minuti... ho fatto tutto, sparando anche un po' a caso (l'unico).

Poi pausa pranzo con la gente (Eravamo 7) e dove abbiamo modo di conoscerci un po', scoprendo per fortuna che bene o male erano tutti simpatici (un paio pure gnocche).

Poi il colloquio di gruppo... ero un po' agitato perché era la prima volta che lo affrontavo; invece è andato tutto benissimo, tanto che ne hanno eliminati 4 e siamo rimasti in 3 a fare i colloqui individuali. Un tipo ha già detto che ha fatto intendere di non essere interessato... quindi dovremmo giocarcela in due...

Speriamo bene.

Comunque sono soddisfatto, mi è piaciuta l'esperienza.

ottimo,
anche se la tenuta portofino è imperdonalbile!!!

[bigtitslover]

Bene, vedo che non sono l'unico incosciente a laurearmi senza cravatta e a presentarmi ad un colloquio di lavoro (presso l'azienda per la quale lavoro attualmente) in tenuta "estiva". Se ripenso alla camicia che avevo allora inorridisco, come ho fatto a possedere un simile obbrobrio?

[nik978]

lungi da me "gufare" tiger, ma il fatto che siano rimasti lui e una bella gnocca potrebbe essere un problema..

io mai avuto problemi con le cravatte:qui e nelle mie posizioni per fortua non ci fanno caso..non mi si filano perche' chiedo troppi soldi. non per le cravatte o vestiti..

a me sta cosa del vestito non l'ho mai capita.un buon selezionatore deve capire chi ha di fronte..e una persona senza vestito puo tranquillamente essere valida.

[bigtitslover]

In occidente i codici di abbigliamento sono più rigidi, io ho la fortuna di potermi vestire come mi pare sul posto di lavoro, ma mi basterebbe cambiare mansioni per sentirmi a disagio nei miei abiti.

[nik978]

io temo finiro a fare il commerciale...
aria pakistan/india/hk/taiwan/thailandia/korea/vietnam ecc ecc....

e mi sa che.......il vestito....(Merda.....)

[bigtitslover]

Basta che compri un completo come questo e giri tutto il sud-est asiatico senza problemi