Comunque il titolo di questo thread mi ispira sempre pensieri porcini, malditos che non siete altro.
Ogni tanto ti vesti di rosso?
No, strano a dirsi considerando quanto scrivo nel thread del Governo Meloni (oppure no, se si pensa a quanto scrivo nel thread delle nerchie - punti di vista), ma subisco di più il fascino del nero.
Per quanto mi riguarda uso il nero per un unico motivo: la panza.
("Il nero sfina", cit.)
Già sta squadra ha un mucchio di problemi, poi quando ti inculano così è durissima.
Ovviamente il post serve per dire che ci fosse stata una "grande", gol annullato e rigore Torino convalidato. Si parlerebbe di cuore, di garra e di crescita.
Che c'è stata eh (giocato molto meglio che col Lecce), ma alla fine si guarda solo al risultato.
Poi ci si lamenta se i giocatori si tuffano. Se non lo fai, non ti danno rigore. Se lo fai, talvolta te lo danno anche senza esserci fallo.
Avanti così.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
purtroppo anche quest'anno il Toro non sarà
ne carne ne pesce
mi auguro di non lottare per la retrocessione come capitò per alcuni anni di fila
ma di entrare nelle coppe neanche se ne parla
quindi saremo nella parte centrale della classifica qualche volta un pò più in alto
e qualche volta un pò più in basso
e l'unica opportunità ce la siamo giocata in coppa Italia.
tristezza
un saluto
"Andai nei boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto."
purtroppo anche quest'anno il Toro non sarà
ne carne ne pesce
[...]
Un toro per vegani.
Concordo, ma è così da tanti anni ormai.
La proprietà Cairo, a parte qualche velleità iniziale e dei picchi nella sorprendente avventura europea con Ventura, ha donato grigiore permesso anche dalla bruttezza di un campionato a 20 squadre con 3 retrocessioni, che permette una zona cancerogena tra il decimo e il quattordicesimo posto da cui le squadre dei peggiori furfanti, forti di un livello minimo facilmente raggiungibile, offrono i propri giocatori a metà campionato (quando la salvezza è praticamente raggiunta, con rari casi di imprudenza eccessiva per avidità ai limiti della sfrontatezza, leggi le gestioni del Genoa), ed una disponibilità a lasciar vincere facilmente le squadre più motivate di loro.
Il Toro con Cairo non fallirá, a qualcuno questo basta, mi sembrano gli stessi 75enni che continuano a comprare Tex o Superman perché Tex è Tex, e Superman è Superman, ma senza più leggere quei fumetto da anni. Li comprano e basta. È gente che continua a credere nell'esistenza di Tex e Superman, credono nel loro mito, che è lo stesso mito del Toro di Valentino Mazzola, del sacrificio di Superga, del Toro di Pianelli, del Meroni tragicamente travolto dal futuro presidente Romero. Gente a cui credo che poco interessi che Tex è anche il Tex che perde le sue certezze razionali wuandk appare Mefisto il negromante, l'ingannatore; poco interessante che Superman si traveste da Clark Kent per dimenticarsi di essere Kal-el, il reduce di un mondo scomparso per sempre.
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via”nulla contro l'utente Tenz
Per il metro di giudizio utilizzato nemmeno il gol di Rodriguez avrebbe dovuto annullare.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
Concordo, ma è così da tanti anni ormai.
La proprietà Cairo, a parte qualche velleità iniziale e dei picchi nella sorprendente avventura europea con Ventura, ha donato grigiore permesso anche dalla bruttezza di un campionato a 20 squadre con 3 retrocessioni, che permette una zona cancerogena tra il decimo e il quattordicesimo posto da cui le squadre dei peggiori furfanti, forti di un livello minimo facilmente raggiungibile, offrono i propri giocatori a metà campionato (quando la salvezza è praticamente raggiunta, con rari casi di imprudenza eccessiva per avidità ai limiti della sfrontatezza, leggi le gestioni del Genoa), ed una disponibilità a lasciar vincere facilmente le squadre più motivate di loro.
Il Toro con Cairo non fallirá, a qualcuno questo basta, mi sembrano gli stessi 75enni che continuano a comprare Tex o Superman perché Tex è Tex, e Superman è Superman, ma senza più leggere quei fumetto da anni. Li comprano e basta. È gente che continua a credere nell'esistenza di Tex e Superman, credono nel loro mito, che è lo stesso mito del Toro di Valentino Mazzola, del sacrificio di Superga, del Toro di Pianelli, del Meroni tragicamente travolto dal futuro presidente Romero. Gente a cui credo che poco interessi che Tex è anche il Tex che perde le sue certezze razionali wuandk appare Mefisto il negromante, l'ingannatore; poco interessante che Superman si traveste da Clark Kent per dimenticarsi di essere Kal-el, il reduce di un mondo scomparso per sempre.
Il merdoso ci vende i due gioielli e vanoli deve fare i salti mortali per allestire qualcosa di decente.
Buon Toro alla prima, ma forse era colpa del Milan sconclusionato. SI meritava di vincere.
Buona anche la seconda, ma l'Atalanta ha giocato a calcio. Pareggio più giusto, ma per una volta che gira bene...
Ieri, col venezia, partitaccia. Si è creato ma anche rischiato. Il culo continua e si portano a casa tre punti combinando poco.
D'altronde la juve, lo scorso anno, nella prima metà di campionato, ha giocato di merda per 15 gare rimanendo in vetta. A parte il piedone sardo, non mi sembrava che i gobbi si stracciassero le vesti.
Per me non conta solo il risultato, ma se per una volta ci gira bene, è anche bello godersela.
Tanto si tornerà subito coi piedi per terra.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Il Torino rimpiange Buongiorno.
Cairo e De Laurentiis iniziarono entrambi da un fallimento
L’Atalanta, oggi invidiata per gestione e risultati, in un tempo non lontano aveva il Toro come riferimento. Buongiorno, 40 milioni spesi come?
Povero Torino che ha perso 3-2 a Cagliari e ovviamente rimpiange Buongiorno e Bellanova
Il problema, denunciato in tempi meno oscuri, non ha radici nelle sue scelte tattiche ma nelle strategie di mezza estate, quando la società ha creduto presuntuosamente di compensare la cessione di Buongiorno (35 milioni più 5 di bonus in saccoccia) e i mancati rinnovi di Rodriguez e Djidj con Coco – 30 presenze in Liga nel curriculum dopo anni di Seconda Divisione spagnola -, Maripan e
Walukiewicz, senza dimenticare il mancato riscatto di Lovato che in questo quadro potrebbe apparire un gigante.
La strategia di vendere Buongiorno e Bellanova
Così, mentre Buongiorno guarda tutti dall’alto con il Napoli e Bellanova si gode il quarto posto con l’Atalanta, il Toro affonda dimenticando le illusioni iniziali, al limite rivendicando l’alibi della sfortuna che è reale ma non basta a giustificare saccenza e miopia. Forse, dei destini dei gioielli perduti, non si meraviglierà il ds Vagnati, che ha indicato il Toro come transito verso «club importanti». Napoli e Atalanta lo sono, ma lui rammenti che Cairo e De Laurentiis sono partiti insieme da un fallimento – omissis sui traguardi raggiunti – e che l’Atalanta, oggi invidiata per gestione e risultati, in un tempo non lontano aveva il Toro come riferimento.
Tifare il Torino di Cairo è un po’ come vivere nei paesi comunisti: non c’è futuro
Tifare il Torino di Cairo è un po’ come vivere nei paesi comunisti: non c’è futuro. Quella sensazione tremenda che domani sarà uguale a oggi come a ieri. E a dopodomani. Quella cappa di grigiore che finisce con l’entrarti nelle ossa e inesorabilmente scava nella tua capacità di sognare. Non hai più nemmeno la forza per piangere. L’angoscia ti è entrata dentro. Magari un giorno, dopo una discreta attesa, ti arriva la Trabant che è il Sanabria di turno. Tu lì per lì fai finta di essere felice. Perché essere tifosi in fondo è avere la capacità di astrarsi dalla realtà. Di giocare le partite mille volte prima che si disputino realmente. E ovviamente nella tua fantasia il derby lo vinci, l’Inter la batti. Adesso lo sai già che perdi. Non giochi nemmeno più con la fantasia. Manco una finale di Coppa Italia. Niente. E ti tocca pure sorbirti il compagno che ti dice: sì ma non andiamo mai in Serie B. Non puoi nemmeno fuggire: dove vai? A tifare per quelli bianchi e neri? Meglio la Trabant, ovviamente.
Certo se tifi Real Madrid o Manchester City, finisci con l’assuefarti alle vittorie e neanche va bene. Ma eliminare il sogno vuol dire inaridire l’essere tifosi. La siccità. I tifosi del Torino sono prigionieri. Senza alcuna possibilità di conquistare la libertà. Si ritrovano il pomeriggio e ricordano Valentino Mazzola, Gabetto, e poi gli anni Settanta, Pulici Graziani, e ancora: la sedia di Mondonico. Scene che, come i pomeriggio di maggio di Nanni Moretti, non torneranno più. E ogni tanto tocca pure leggere su La Pravda interviste che incensano il presidente e i magnifici risultati raggiunti dal Lokomotiv Torino.
È come se avessero eretto un muro a Superga. La vita scorre uguale. Vestiti dozzinali. Tristi. Minestre prive di sapore. Programmi tv deprimenti. È l’amara vita del tifoso del Torino. Che sogna almeno un Gorbaciov, una Perestrojka. Non diciamo il capitalismo più sfrenato, però anche loro avrebbero diritto a un paio di jeans, almeno un paio di scarpe decenti, tre partite l’anno da giocarsi con la possibilità di vincere. Una controfigura di Gigi Meroni. Un Lavezzi.
Torino va a letto sognando un nuovo 1989: crollerà mai il muro di Cairo? Solidarietà al popolo granata.
Lo hanno capito a Napoli e molti granata ancora pendono dal braccino della merda di Masio.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Ancora non mi spiego il gesto tecnico di Coco...scommettiamo che?
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)