Raccolgo la sfida....
Il titolo orginale è: "L'uomo che scopava con le parole". Massacratemi se non vi piace
Si alzò dal letto, dicendo: "Vado in cucina a prendere un po' di acqua, ho sete" e fece per aprire la porta, ma io gli fui subito addosso. Gli infilai le mani sotto la maglietta e iniziai ad accarezzargli la schiena. Ho capito benissimo che questa è una cosa che lo manda in visibilio, sopratutto dopo aver scopato, per cui mi aspettavo che si fermasse e mi assecondasse di buon grado.
Si appoggiò allo stipite della porta, io gli sollevai entrambe le mani, come se dovessi perquisirlo. Gli sollevai la maglietta, gliela feci togliere e ripresi ad accarezzargli la schiena. Mi fermai un secondo, senza farlo girare, mi tolsi velocemente il reggiseno, mi scoprii le tette, ripresi ad accarezzarlo, e contemporaneamente lo sfioravo leggermente con i capezzoli. Le mie mani correvano per la sua schiena, gli sussurrai: "Che bella schiena hai, quanto mi piace toccarla".
Già immaginalo la sua nuova erezione montare, ma mi volevo gustare il trattamento, sapevo già dove sarei andata a parare, lui forse non ancora, ma lo capì poco dopo, quando lo abbracciai e gli misi le mani sul pacco. Glielo tirai fuori con pochi gesti e iniziai a massaggiarglielo.
Ora aderivo a lui completamente, gli facevo sentire le mie tette muoversi sulla sua schiena, le mie gambe sfiorare le sue, e intanto lo masturbava con due mani. Da come tremava, stava impazzendo.
Gli ansmai nell'orecchio, perchè mi ero eccitata. Lui mi lasciò fare ancora per un po', mentre il cazzo cresceva sempre più.
Alla fine si decise: di colpo, si girò e mi girò, mi fece mettere appoggiata allo schienale del letto, mi abbassò le mutandine ed io fui svelta ad alzare prima una gamba e poi l'altra per farmele togliere del tutto. Lanciò via le mutandine, ero già pronta ad essere penetrata. Mi aprì per bene le gambe, le natiche. Fu allora che vide, almeno credo, una gocciolina
di liquido bianchiccio colare dal mio sesso: stavo ancora sgocciolando il suo sperma di poco prima.
"Si, sto ancora colando, ti prego, scopami ancora!" dissi.
Non se lo fece ripetere, lo sentii entrarmi dentro praticamente in un attimo. Ma non dentro la mia vagina. Mi era entrato nel buco posteriore. Lanciai un gemito ed un ansito.
"Si, si, mi piace farmi fare il culo, ma solo da te, dal tuo cazzo, tesoro" dissi per eccitarlo di più, ma poi mi sentii svenire. Mi lanciai in una serie di discorsi che sinceramente non ricordo bene, ma iniziai a dirgli a ruota libera cose come: "Si, prendimi, ancora, di più".
Sapevo che si eccitava e si infoiava quando gli parlavo, ed ero eccitata anche io. Allungai la mano destra sotto di me, a farmi una minima stimolazione al clitoride o alla fica, e subito venni, pesantemente. Lui se ne accorse e mi mise una mano in mezzo alle cosce, a sentire i liquidi della mia eccitazione, mentre colavano anche lungo le cosce e si fermavano solo sul bordo delle calze autoreggenti.
Nel mentre, senza troppi complimenti spingeva dentro e fuori il cazzo nel mio culo. Come se non bastasse, ogni tanto lo infilava del tutto e ruotava il bacino, per sentire l'elastica resistenza del mio sfintere premergli sull'asta. Ad ogni spinta sentivo le sue palle andavare a sbattermi sulla fica e si bagnavano leggermente. Gli chiesi: "Che pensi?"
Mi ripose, eccome se mi rispose: "E' troppo bello vederti china a gambe tese, completamente abbandonata a me, godere come non mai, mentre io ti ripasso il culo".
"Ti piace che te l'ho chiesto esplicitamente?"
"Tanto! mi eccita da morire. E' la prima volta che ti sodomizzavo e mi piace che esprimi un parere".
"Ahhh sei contento?"
"Insomma, avevo capito che ti piacesse, ma sentirtelo dire è veramente il massimo".
Venne dopo poco, e non riuscì a contenersi o ad uscire: mi venne dentro, riversando un po' di sborra nel mio intestino e gemendo intensamente. Ero veramente spossata, ed anche lui, infatti il pene si afflosciò quasi subito ed uscì da solo dal mio ano.
Mi tirai su, lui fece lo stesso. Ci abbracciamo e ci baciammo con trasporto. Poi ci rivestimmo.
Mi pulii per bene, mi asciugai, ma non resistette alla tentazione e mi diede un bel bacio sulle labbra della fica prima che mi rimettessi le mutandine. Io ricambiai con un bacio sulla punta del suo cazzo, poi stanchi, ma appagati, uscimmo.
"Che bella serata" mi disse, sorridendo, appena salimmo in macchina.
"Dovremo replicare presto" gli risposi, con un sorriso e una strizzata d'occhio.
Un vero uomo conquista la sua donna, non la violenta. Uno stupro resterà sempre la vigliaccata di un impotente.
Quando faccio l'amore non mi piace essere nuda. Credo che sia più sexy lasciare qualcosa addosso, magari le calze.