Mi affido quindi ad una citazione...
“Il 3 luglio del 1995 se ne andava, impiccandosi, Alex Langer, che era tutto quello che la politica non è più: aperto, rigoroso ma non ideologicamente fermo, studioso curiosissimo e generoso, sempre pronto a discutere, scrivere, dibattere, nello spazio e nella mente: un viaggiatore (...).
Io non lo so perché Langer si sia ucciso, se per quello che aveva previsto e poi toccato da vicino nella ex Jugoslavia – quando comincia il post-umano che oggi tutti vivono e pochi vedono – o per un avvilimento interiore e privato, e non voglio saperlo, mi interessa che non vada perduto quello che ha detto, scritto e fatto, indicando una possibilità di vita migliore.
Pochi come lui hanno tanto vissuto per gli altri. Per questo lo ricordo, perché mi manca come interlocutore: voleva unire la sinistra e cambiarla, tanto che si propose come “papa straniero” e solo un giornale satirico, “Cuore”, pubblicò il suo appello, a riprova che la sinistra ha sempre preso con leggerezza quelli che dicevano cose vere e idolatrato chi diceva puttanate, scegliendo di emozionarsi e non di ragionare.”
(Marco Ciriello)