Ma è ovvio, esisteranno certamente, tutte le peggiori perversioni umane sono state, sono e saranno fatte, ma in tempi e luoghi adatti. E fortunatamente credo e spero in numero così trascurabile che non diano luogo a nessun mercato ne trasmissione. E sicuramente non certo in Italia da un bancario e fotografo a tempo perso.balkan wolf ha scritto: ↑01/04/2022, 8:57Ripeto sal se ne parla da 50 anni e non ne è mai saltato fuori uno.
Charlotte Angie: una brutta storia
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
La via più breve tra due cuori è il pene
Re: Charlotte Angie: una brutta storia
ragazzi è la stampa che spaccia la sua versione come oggettiva narrazione.
ma col cazzo.
lei lo voleva mollare è lui ha sbroccato.
come dice salieri.
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lei lo voleva mollare è lui ha sbroccato.
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La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Un'osservazione a margine che mi sento di fare anche se di marginale importanza. Sono rimasto davvero stupito dal fatto che chi cercava la ragazza si accontentasse di sapere che lei leggesse i messaggi e rispondesse ma senza l'esigenza di parlarle so benissimo che,sopratutto fra i giovani, la messaggistica ha sostituito quasi completamente la voce. Ma cazzo possibile che basta una spunta blu di whatsapp per stare tranquilli? Lungi da me dire che se qualcuno si fosse insospettito prima cambiava qualcosa visto che il bastardo l'ha ammazzata a gennaio. Ma resta l'amaro in bocca a pensare che la rete protettiva amicale/familiare intorno a Carol era davvero inesistente.
Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Qual era il nome d'arte di lui?
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
A dire la verità la messaggistica instantanea ha rivalutata moltissimo la voce.oaks ha scritto: ↑01/04/2022, 15:11Un'osservazione a margine che mi sento di fare anche se di marginale importanza. Sono rimasto davvero stupito dal fatto che chi cercava la ragazza si accontentasse di sapere che lei leggesse i messaggi e rispondesse ma senza l'esigenza di parlarle so benissimo che,sopratutto fra i giovani, la messaggistica ha sostituito quasi completamente la voce. Ma cazzo possibile che basta una spunta blu di whatsapp per stare tranquilli? Lungi da me dire che se qualcuno si fosse insospettito prima cambiava qualcosa visto che il bastardo l'ha ammazzata a gennaio. Ma resta l'amaro in bocca a pensare che la rete protettiva amicale/familiare intorno a Carol era davvero inesistente.
Molti usano WhatsApp o Telegram sopratutto per inviare messaggi vocali.
Nessuno in due mesi voleva sentire in ogni caso la voce di Carol?
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Mó ha anche stracciato un po' i coglioni peró eh
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Infatti, che due coglioni sto qui
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Quando lessi che era stata uccisa durante un gioco erotico pensai subito allo strangolamento accidentaleSalieri D'Amato ha scritto: ↑31/03/2022, 23:16Ahò tetsuya, ma sei di coccio! Ma ti pare che lei si facesse prendere a martellate? E' una cazzata che si è inventato su due piedi il tipo per giustificare il raptus. Questo ha pianificato di "punirla" per la sua intenzione di andarsene e con la scusa del giochino sessuale (da vedere anche questo se vero, io ho qualche dubbio) l'ha legata, lasciandola a quel punto inerme davanti alla sua furia vendicativa e omicida.
in anni di pratiche divertenti e di visioni da spettatore le uniche pratiche pericolose sono quelle
per il resto si possono creare lesioni o traumi (anche gravi ) ma niente di mortale
poi alla radio sento che è stata presa a martellate durante un gioco erotico e quasi finivo fuori strada
non tanto per l'invenzione evidentemente farlocca ma perchè dai cazzo, come puoi credere a una cosa del genere e a divulgarla?
Lui è il classico merdone "o con me o con nessuno" senza follia e senza attenuanti
ed invece non mi stupisceoaks ha scritto: ↑01/04/2022, 15:11Un'osservazione a margine che mi sento di fare anche se di marginale importanza. Sono rimasto davvero stupito dal fatto che chi cercava la ragazza si accontentasse di sapere che lei leggesse i messaggi e rispondesse ma senza l'esigenza di parlarle so benissimo che,sopratutto fra i giovani, la messaggistica ha sostituito quasi completamente la voce. Ma cazzo possibile che basta una spunta blu di whatsapp per stare tranquilli? Lungi da me dire che se qualcuno si fosse insospettito prima cambiava qualcosa visto che il bastardo l'ha ammazzata a gennaio. Ma resta l'amaro in bocca a pensare che la rete protettiva amicale/familiare intorno a Carol era davvero inesistente.
visto il suo mestiere temo che i rapporti con i parenti sia difficile e magari alle persone che frequentava di più aveva risposto che andava non so dove a girare qualche film e che non "c'era campo" o che non poteva rispondere...
poveraccia...
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Hai citato l'anno 1982. Solo un anno prima veniva abrogato il famigerato 587, l'articolo del codice penale sul cosiddetto delitto d'onore che in pratica condannava a pene lievissime il cornuto omicida della moglie e anche colui che assassinava la figlia o la sorella "puttana".manigliasferica ha scritto: ↑31/03/2022, 7:54nuove generazioni maschili?
boh bah...sti omicidi ci sono sempre stati. se si va a spulciare in cronaca nera di 80 anni fa, 70 60 etc la donna non sara' stata pornstar ma contadina, disoccupata, impiegata, operaia e l'uomo impiegato operaio contadino disoccupato etc
e uomini che non sanno rapportarsi con le donne? timidi? complessati? mammoni? che vivono in casa ancora a 30 anni? che non accettano una fine della relazione?
ci sono oggi come allora
i tempi sono sempre gli stessi belli e brutti, l'unica cosa che posso dire che e' cambiato rispetto ad un 1982 e' il modo di comunicare e poter accedere a notizie e altre comodita' sparse che allora non cerano.
per il resto il male che gli uomini fanno ce stato e ci sara' sempre
ce un film illuminante al riguardo con Sordi, il commissario del 1962. lui elenca ad un indagato la fedina penale del tizio. una lunghissima sfilza di reati odiosi contro le donne. da ragazzino tutti sti elenchi di crimini li leggevo sui giornali tizio caio che facevano male a maria a anna.
allora anche negli anni 60 cerano uomini di merda che facevano male alle donne?
eh si...e anche prima di allora.
Posto che sia prima che oggi il movente del femminicidio è nel 90% dei casi la reazione a un abbandono, la distinzione che va fatta è che prima del 1981 questa condotta era considerata tutto sommato giusta, oltre che comprensibilissima, mentre dopo il Legislatore prende atto che trattasi di omicidio spesso più grave di molti altri. Qui si trova una discrasia grave, nel senso che il Legislatore recepisce, registra e infine codifica un cambiamento avvenuto nella società. Certamente questo cambiamento era avvenuto prima di tutto nel mondo femminista e femminile, negli strati intellettuali della Sinistra e dei Laici progressisti, molto probabilmente nel mondo giovanile e nella sinistra cattolica, per cui vi era una maggioranza che condivideva la nuova sensibilità sui temi della violenza di genere.
Passano gli anni e i decenni e quelle forze di cui sopra si logorano fino a sparire o diventare marginali se non irrilevanti e il problema riemerge nel suo protagonista negato che è il maschio, il luogo dove quel cambiamento non era avvenuto.
Di fronte a una vicenda di violenza di genere nessuno si preoccupa di indagare la storia dell'attore della vicenda, salvo limitatissimi interventi di assistenza e recupero psicosociale del responsabile, la cui sorte viene essenzialmente affidata al Giudice Penale, cosa diventata comunissima in Italia per tutta una serie di problemi di cui la politica non vuol farsi carico.
Come per ogni fenomeno sociale negativo in estensione, la Famiglia, la Scuola, il Servizio Sanitario dovrebbero essere coinvolti nello sforzo di prevenzione, nel cercare ri ridurre il numero di maschi che in futuro si renderanno colpevoli di tali delitti. E questo è senz'altro possibile ove solo si consideri che anche quella che li genera in abbondanza è una "cultura".
Ed è propriamente la cultura maschile che non si è evoluta come quella femminile, e disperatamente si aggrappa ai modelli vecchi perché non ne ha di nuovi che gli permettano di rapportarsi al mondo femminile, che sta almeno un secolo avanti.
Che madre è/è stata la madre del femminicida? Quanti insegnanti sono consapevoli del fatto che ogni volta che entrano in un'aula sono inevitabilmente portatori della propria sessualità, intesa qui principamente come cultura sessuale?
Accanto ai violenti, cara maniglia, ti segnalo pure che c'è un esercito crescente di ragazzi che non accedono alla relazione con le ragazze perché ne hanno paura.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Fate una cosa utile, segnalatelobocha ha scritto: ↑01/04/2022, 20:44https://www.facebook.com/andreavituzzi/ ... 8269887885
sempre più convinto che se fossimo di meno si vivrebbe meglio
Prima pagina cliccate ALTRO
Seconda pagina cliccate DERISIONE DI VITTIME
E magari ce lo leviamo dai coglioni
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Pan ha come sempre centrato il punto. Quì ci si chiede perchè la madre non ha allertato l'ONU e RIS di Parma dato che non riusciva a parlare vocalmente con la figlia, mica su cosa avesse in testa l'assassino o perchè continuano questi omicidi e violenze in serie di carattere affettivo-sessuale sempre dalla parte maschile.
Si punta il focus su un aspetto secondario mentre c'è il perpetuarsi di una cultura malata e di una degenerazione sociale in atto che sembriamo ignorare. La domanda è: perchè? Non vediamo il problema, non ci interessa parlarne o abbiamo paura delle risposte?
Si punta il focus su un aspetto secondario mentre c'è il perpetuarsi di una cultura malata e di una degenerazione sociale in atto che sembriamo ignorare. La domanda è: perchè? Non vediamo il problema, non ci interessa parlarne o abbiamo paura delle risposte?
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