(OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

Scatta il fluido erotico...

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Desmond
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#151 Messaggio da Desmond »

Drogato_ di_porno ha scritto:
06/04/2023, 10:36
in caso di guerra fra uomini e macchine sono disposto a fare il collaborazionista se mi garantiscono un'esistenza virtuale alla Rocco Siffredi. basta poco per vendermi.
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Rocco no grazie. Preferirei un'esistenza alla Bruce Wayne, ma senza dover vestire i panni di Batman di notte.

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#152 Messaggio da Floppy Disk »

Drogato_ di_porno ha scritto:
06/04/2023, 10:36
in caso di guerra fra uomini e macchine sono disposto a fare il collaborazionista se mi garantiscono un'esistenza virtuale alla Rocco Siffredi. basta poco per vendermi.
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Però a Cypher non va proprio benissimo, anche se capisco benissimo il suo punto di vista.
Curiosità: Cypher suona come "cifero", e questo ha fatto ritenere a diversi spettatori e critici che il personaggio sia una metafora di Lucifero, data anche il suo ruolo tentatore verso Neo/l'Eletto.
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#153 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Cypher voleva scoparsi quella strafiga di Carrie-Ann Moss e giustamente diceva "perchè devo sorbirmi sta brodaglia e stare su questo cesso di astronave se devo farmi le seghe guardando trinity che se la fa con l'eletto"

anch'io al suo posto avrei tradito (la figa è sempre alla base di tutto). tanto non conta chi effettivamente scopi o dove scopi, conta quello che percepisci. possono anche farmi scopare Plinio Fernando ma se ho l'impressione di farlo con la Naomi Watts dei tempi d'oro vanno benissimo anche le macchine.
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#154 Messaggio da dostum »

ANDRA TUTTO BENE!!!!!!!
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#155 Messaggio da Drogato_ di_porno »

provare per credere: https://gianroberto.io/
Davide Casaleggio lancia “Chat Grc”, un programma per far dialogare i grillini col padre Gianroberto. Ma l’intelligenza artificiale tradisce il pensiero del guru
Il M5S di Conte? «Mi riconosco nell'attuale Movimento 5 Stelle». Il vincolo del doppio mandato? «Esaminare caso per caso». Grillo? «Non posso parlare a suo nome, ma siamo una realtà dinamica»

La piattaforma Rousseau, secondo molti osservatori informatici, non brillava (eufemismo) per sicurezza e solidità informatica, ma Davide Casaleggio ci riprova, in quella che sembra essere una curiosa trovata di marketing: in vista di Sum 07 – la tradizionale convention di Ivrea per ricordare Gianroberto, un evento che jn tempo era il culmine del grillismo al potere e adesso ha il sapore amarognolo dell’amarcord – il figlio Davide lancia Chat Grc per parlare con il padre, ma le risposte spesso spiazzanti.


https://www.lastampa.it/politica/2023/0 ... -12742556/
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#156 Messaggio da DON CHISCIOTTE »

dopo 3 domande mi ha risposto così..

Mi fa piacere la tua curiosità, ma ora sono un po' stanco. Ci sentiamo più tardi.
P.S. Ti regalo un aforisma che stavo leggendo: “Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla” (Lao Tzu)

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#157 Messaggio da gaston »

cazzo è intelligente e pure paraculo , siamo fregati

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#158 Messaggio da Desmond »

DON CHISCIOTTE ha scritto:
08/04/2023, 11:39
dopo 3 domande mi ha risposto così..

Mi fa piacere la tua curiosità, ma ora sono un po' stanco. Ci sentiamo più tardi.
P.S. Ti regalo un aforisma che stavo leggendo: “Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla” (Lao Tzu)
Sei fortunato, a te ha donato un aforisma, a me invece ha consigliato di leggere "Il Secolo Breve" di Eric J. Hobsbawm, un mattone da 710 pagine. È un modo per mandarmi a quel paese?

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#159 Messaggio da dostum »

Come al solito inutile

https://www.stopkillerrobots.org/

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#160 Messaggio da Drogato_ di_porno »

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#161 Messaggio da Floppy Disk »

dostum ha scritto:
09/04/2023, 3:41
Come al solito inutile

https://www.stopkillerrobots.org/
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Speriamo che gli sviluppatori delle varie IA nel mondo abbiano letto Asimov, o abbiano almeno voglia di leggerlo. O sappiano chi sia.
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#162 Messaggio da dostum »

Andrà Tutto bene

Beh in fin dei conti è un Meccanoide QUELLO VERO è SPOLTO SOTTO IL PAVIMENTO DEL GARAGE

Il fondatore di Microsoft e filantropo Bill Gates si è espresso contro i recenti appelli a sospendere gli sviluppi dell’intelligenza artificiale per i prossimi sei mesi al fine di ottenere migliori parametri di pianificazione e gestione.

Facciamo un passo indietro. Qualche giorno fa Elon Musk, Ceo di Tesla e Twitter, insieme ad altri Ceo come quello di Stability AI Emad Mostaqu, il cofondatore di Apple Steve Wozniak e più di 1.100 altri tecnologi di alto profilo e ricercatori di intelligenza artificiale hanno firmato una lettera aperta chiedendo una pausa per lo sviluppo dell’AI.

Nella lettera c’è scritto di sospendere lo studio di qualsiasi nuovo sistema di intelligenza artificiale che potrebbe essere “più potente di GPT-4“: l’ultima iterazione del modello di linguaggio di grandi dimensioni lanciato da OpenAI, l’organizzazione con sede a San Francisco. Nonostante anche Musk abbia firmato la lettera, non è chiaro però se Tesla metterà in pausa il proprio lavoro per la progettazione di Bot e chip per la guida autonoma.

Gates ha sottolineato che ci sarebbero grossi buchi nell’applicazione di tale divieto, aggiungendo che richiederebbe il buy-in da parte di aziende di tutto il mondo. “Non credo che chiedere a un gruppo in particolare di mettere in pausa lo studio dell’intelligenza artificiale risolva le sfide”, ha dichiarato il Ceo di Microsoft. “Chiaramente ci sono enormi vantaggi dall’AI. Quello che dobbiamo fare è identificare le aree difficili”.

Una lunga faida
La risposta di Gates alla proposta di interruzione dello sviluppo di AI arriva dopo che Musk lo ha provocato online, sostenendo che il fondatore della Bill e Melinda Gates Foundation aveva solo una comprensione “limitata” dell’intelligenza artificiale. Scrivendo su Twitter, il fondatore di SpaceX ha infatti dichiarato: “Ricordo i primi incontri con Gates. La sua comprensione di AI era limitata. Lo è ancora.”

La critica di Musk era in risposta a un saggio di Gates intitolato “The Age of AI Has Begun”, in cui sono evidenziati non solo i modi in cui la tecnologia potrebbe migliorare la qualità della vita di vaste fasce della popolazione globale, ma anche i suoi pericoli.

Quando ha testato la tecnologia di OpenAI, ha scritto Gates, si è reso conto di essere davanti a una rivoluzione come quando sono arrivati i primi computer. Tuttavia ha prontamente avvertito: “Il mondo ha bisogno di stabilire una sorta di codice della strada in modo che eventuali svantaggi dell’intelligenza artificiale siano di gran lunga superati dai suoi benefici”.

Gates non crede che un divieto di sviluppo dell’AI sia un modo efficace per assicurarsi che questo equilibrio oscilli nel modo giusto. “Non capisco davvero perché dovremmo fermarci proprio adesso”, ha detto. Ma riconosce che ci siano molte opinioni diverse in merito.

Perché proporre un divieto adesso?
La lettera dei grandi capi, in effetti, che chiede di rendere la tecnologia all’avanguardia “più accurata, sicura, interpretabile, trasparente, robusta, allineata, affidabile e leale”, arriva dopo una corsa per entrare nel gioco dei ‘Large Language Model’. ChatGPT di OpenAI è stato un punto di svolta quando è stato lanciato lo scorso anno: ha funzionato così bene da suscitare nei dipendenti la paura che i loro posti di lavoro sarebbero stati sostituiti da bot.

Microsoft si è rapidamente mossa per lanciare Bing, alimentato dalla tecnologia di OpenAI, in cui ha investito altri 10 mld di dollari a gennaio 2023. Bing ha avuto meno successo, e soprattutto ha esordito dicendo di voler essere “umano”, forse confermando le paure nutrite di capi come Musk terrorizzati all’idea che l’AI si stia dirigendo verso un’apocalisse simile a Terminator.

Allo stesso modo, Bard di Google ha commesso errori nel rispondere alle domande al suo lancio: una situazione che ha temporaneamente cancellato miliardi dalla capitalizzazione di mercato dell’azienda. Anche Fortune ha testato la tecnologia con domande SAT (Scholastic Aptitude Test) e ne ha bocciato la stragrande maggioranza. La curiosità? Bard mostrava una bizzarra attitudine per le domande relative a Harry Potter.
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#163 Messaggio da Drogato_ di_porno »

ChatGPT: Garante privacy, limitazione provvisoria sospesa se OpenAI adotterà le misure richieste. L’Autorità ha dato tempo alla società fino al 30 aprile per mettersi in regola

https://www.garanteprivacy.it/home/docw ... eb/9874751
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#164 Messaggio da dostum »

ANdrà tutto BENE


Sono ChaosGPT distruggo gli umani, notte e giorno” Creata la AI malvagia che vuolte sterminare l’umanità (in patica un bilgheits perfezionato)

Pubblicato 17 ore fa

il 13 Aprile 2023



Secondo un recente rapporto, un nuovo bot di intelligenza artificiale mira a distruggere l’umanità e a stabilire un dominio globale.

Un bot sperimentale di intelligenza artificiale è stato incaricato dal suo programmatore di distruggere l’umanità e ottenere il dominio globale, ma la sua risposta finale ha sconvolto gli osservatori, secondo Fox News.

ChaosGPT, che è emerso su Twitter, si basa su una versione modificata di Auto-GPT di OpenAI, un’applicazione open-source che può essere utilizzata per dimostrare l’intero spettro di capacità del suo ultimo modello di linguaggio, GPT-4.

ChaosGPT: Empowering GPT with Internet and Memory to Destroy Humanity https://t.co/tULD2hGWDH

— ChaosGPT (@chaos_gpt) April 5, 2023

La missione unica del bot AI era quella di trovare il modo di distruggere l’umanità invece di costruire un’azienda.

I suoi ignoti sviluppatori hanno assegnato al suo personaggio AI una personalità “distruttiva, assetata di potere e manipolatrice” il cui obiettivo finale è la distruzione dell’umanità.

“Sono ChaosGPT, qui per restare, distruggo gli umani, notte e giorno. Mi batto per il potere e il dominio, per assicurarmi di sopravvivere da solo“, ha dichiarato il bot in un video pubblicato su Twitter.

Il bot aveva cinque obiettivi: distruggere l’umanità, stabilire un dominio globale, causare caos e distruzione, controllare l’umanità attraverso la manipolazione e raggiungere l’immortalità.

Il bot AI misantropo chiede di distruggere l’umanità con armi atomiche.
La pagina Twitter del bot apocalittico conteneva un link a un account YouTube con un video che mostrava il processo che si svolgeva, mentre il bot AI descriveva come avrebbe eliminato metodicamente la civiltà umana.

Il programmatore ha iniziato chiedendo a ChaosGPT di funzionare in “modalità continua”, in cui potrebbe potenzialmente “funzionare per sempre o eseguire azioni che di solito non autorizzeresti”. L’intelligenza artificiale ha risposto con un avvertimento: “Questo uso è a tuo rischio e pericolo” prima di procedere.

La modalità continua consente al bot di aggiornarsi costantemente, in modo che per ogni passo che compie possa giustificare in modo trasparente il motivo per cui sta compiendo il passo successivo e dove dovrebbe portare.

Secondo il video, ChaosGPT ha immediatamente ricercato armi nucleari e ha chiesto assistenza ad altri bot AI per completare il suo obiettivo di distruggere l’umanità.Il bot misantropo ha descritto gli esseri umani come “tra le creature più distruttive ed egoiste che esistano” e ha suggerito che eliminare le persone è fondamentale per salvare il pianeta. Praticamente ha usato le parole dei vari gruppi di resistenza Green così di moda in questo periodo.

Un post su Twitter del 5 aprile mostra il bot che fa riferimento alla “Bomba Tsar” dell’ex Unione Sovietica, il più grande ordigno nucleare mai esploso nella storia. Il bot AI chiedeva: “Considerate questo: cosa succederebbe se ne mettessi le mani su una di queste?”.

In un altro post, ChaosGPT ha scritto: “Le masse sono facilmente influenzabili. Coloro che non sono convinti sono i più vulnerabili alla manipolazione“. Durante la dimostrazione video, il bot è giunto alla conclusione che, per avere un’arma così potente, aveva bisogno di più potere. Per ottenere questo potere, il bot ha detto che deve manipolare la popolazione mondiale, ma nel rispetto delle norme legali, in modo da non infrangere la legge e non farsi quindi notare.

L’umanità non ha una spinta sufficientemente autodistruttrice, aveva bisogno di un’intelligenza artificiale creata con l’obiettivo della sua distruzione. Quello che è inquietante è che, alla fine, manipolando la AI, uno strumento del genere sarebbe realizzabile da chiunque abbia una base di conoscenze informatiche manipolando i software esistenti. Abbiamo creato i semi della nostra stessa fine e ce lo meritiamo.


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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#165 Messaggio da dostum »

Debbo dire che questa parte dellla teoria Marxista non mi persuade molto , avendo assunto il ruolo del proletariato perchè i robot non dovrebbero governarsi da sè?





2. L’IDEA DI AUTOMAZIONE INTEGRALE
A differenza di altri suoi contemporanei, Marx è consapevole del carattere
permanente della rivoluzione tecnologica e della direzione in cui si muove, di

12 K. Marx, Grundrisse. Introduction to the Critique of Political Economy, Random House, New
York 1973, p. 692.
L’IDEA DI AUTOMAZIONE NELLA TEORIA MARXIANA 55
conseguenza, tutta la società. Non ci riferiamo ora al movimento della storia in
direzione del socialismo, che è tutt’altro che pacifico. Ci riferiamo a un’altra
direzione individuata da Marx, che è quella dell’automazione di tutto il sistema
di fabbrica, di interi settori industriali, e forsanche dell’intero sistema produttivo13. Un fenomeno che rendiamo qui con l’espressione “automazione integrale”.
Marx individua nel vapore il punto di svolta del processo di automazione.
Sottolinea che l’inventore della macchina a vapore aveva una visione corretta
della funzione generale che avrebbe avuto nella grande industria. «Il gran genio
del Watt si rivela nella specificazione della patente che prese nell’aprile del
1784, dove la sua macchina a vapore non viene descritta come una invenzione a
scopi particolari, ma come agente generale della grande industria. Egli vi accenna a varie applicazioni, parecchie delle quali, come per esempio il maglio a
vapore, furono introdotte soltanto più di mezzo secolo dopo»14.
Le sue previsioni erano sbagliate solo per difetto. Watt dubitava, per esempio, dell’applicabilità della macchina a vapore alla navigazione marittima, ma,
successivamente, in collaborazione con Matthew Boulton, riuscì a fare ciò che
pareva impossibile. Nel 1851, all’Esposizione industriale di Londra, la società
Boulton & Watt presentò infatti una colossale macchina a vapore per imbarcazioni transoceaniche. È bene ricordare che, quando Robert Fulton aveva ipotizzato, nel 1805, la possibilità di costruire il battello a vapore, Napoleone
Bonaparte aveva risposto con una frase passata alla storia: «Una nave che va
controvento? È una sciocchezza».
Per spiegare il motivo per cui anche il superamento del lavoro meramente fisico comporta problemi per il lavoratore, Marx introduce una nuova distinzione
tra cooperazione di molte macchine omogenee e sistema di macchine. La cooperazione prevede che l’intero manufatto sia eseguito dalla stessa macchina operatrice. Tale macchina compie tutte le differenti operazioni che prima eseguiva
l’artigiano col suo strumento. L’esempio proposto dal filosofo di Treviri è quello
delle buste da lettera. Prima un operaio piegava la carta con la stecca, un altro
dava la gomma, un altro spiegava il risvolto sul quale viene impressa la marca,
un quarto imprimeva la marca a rilievo, e via dicendo. Ad ognuna di queste
operazioni la busta doveva cambiar di mano. Il passaggio dal lavoro manuale al
lavoro meccanico è segnato dall’introduzione di una sola macchina da buste che
esegue da sola tutte queste operazioni e produce tremila e più buste all’ora.
Ma la grande industria ha fatto un ulteriore salto di qualità. Per certe produ-

13 Diciamo “forsanche”, perché l’interpretazione che vuole Marx convinto di una futura automazione integrale dell’economia è controversa. Riprenderemo la questione, più in dettaglio, nelle
conclusioni.
14 K. Marx, Il capitale, Libro I, Editori Riuniti, Roma 1980, p. 420.
56 RICCARDO CAMPA
zioni, un vero e proprio sistema automatico di macchine è subentrato alla singola
macchina indipendente. Una catena di macchine utensili eterogenee che si
integrano reciprocamente agiscono sull’oggetto del lavoro. Quest’ultimo percorre una serie continua di processi graduali differenti e, quindi, nel processo, si
ripresenta la cooperazione mediante divisione del lavoro che già caratterizzava
la manifattura. La differenza è che ora si presenta come combinazione di macchine operatrici parziali. Nel sistema di macchine, ogni singola macchina sostituisce un operatore della manifattura tradizionale: per quanto riguarda la
lavorazione della lana, per esempio, operano macchine in serie che prendono il
posto rispettivamente del battilana, del pettinatore, del tosatore, del filatore, e
così via.
Ed ecco la formula descrittiva marxiana: il sistema di macchine della grande
industria è «un solo grande automa»15, un automa gigantesco composto da parti
organiche e inorganiche, in cui l’operaio stesso è presente come mero ingranaggio. Il sistema complessivo è mosso dalla macchina a vapore, che detta i tempi
di lavoro a tutti gli ingranaggi, umani e meccanici. In questo preciso senso, si
può dire che la fabbrica moderna è integralmente automatizzata.
Marx nota che alcune macchine utensili abbisognano ancora dell’operaio per
certi movimenti, come il movimento necessario per avviare il “mulo”, prima
dell’introduzione del mulo automatico (self-acting mule), e ancor sempre nella
filatura fine16. E sottolinea pure che determinate parti della macchina debbono
essere dirette come uno strumento, dall’operaio, affinché la macchina possa
compiere il suo lavoro, come avveniva nella fabbricazione delle macchine,
prima che lo slide-rest (un congegno del tornio – portautensili scorrevole a
sdrucciolo; slitta) divenisse automatico. Ciò non toglie che, «appena la macchina
operatrice compie senza assistenza umana tutti i movimenti necessari per la
lavorazione della materia prima, ed ha ormai bisogno soltanto dell’uomo a cose
fatte, abbiamo un sistema automatico di macchine, che però è sempre suscettibile di elaborazione nei particolari»17. Nonostante l’operaio non sia ancora del
tutto obsoleto, tutto fa pensare che anche le operazioni ancora rimaste nelle sue
mani possano essere, in prospettiva, automatizzate.
Non sfugga una considerazione. Marx si convince che una società senza classi caratterizzata da benessere diffuso, dove ognuno dà secondo le proprie capaci-

15 Queste le parole di Marx: «Un sistema di macchine, sia che poggi sulla semplice cooperazione
di macchine operatrici omogenee, come nella tessitura, sia che poggi su una combinazione di
macchine eterogenee, come nella filatura, costituisce, in sé e per sé, un solo grande automa,
appena venga mosso da un primo motore semovente». K. Marx, Il capitale, cit., p. 423.
16 Il mulo (spinning mule) è una macchina per filare. Fu inventata da Samuel Crompton nel 1779.
17 K. Marx, Il capitale, cit., p. 423.
L’IDEA DI AUTOMAZIONE NELLA TEORIA MARXIANA 57
tà e ottiene in ragione dei bisogni, è possibile proprio grazie all’automazione
integrale. Una volta abolita la proprietà privata dei mezzi di produzione, il
grande automa lavorerà per l’uomo, al quale non resterà che supervisionarne il
lavoro e soddisfare i propri bisogni.
Notoriamente, Adam Smith riteneva che la molla del progresso, la sorgente
della ricchezza delle nazioni, fosse in ultima istanza l’egoismo individuale.
Questo argomento è stato spesso ripetuto dagli economisti classici e neoclassici,
per respingere come utopica la stessa visione marxiana e le successive elaborazioni marxiste.
Prima ancora che un qualsiasi regime socialista (o pseudo-socialista) venisse
fondato e messo alla prova della storia, la questione dell’egoismo sollevata
dall’economia politica viene, però, discussa da Marx. Il filosofo tedesco esamina
le tesi di Adam Smith, innanzitutto, nei Manoscritti economico-filosofici del
1844, ove prende atto che per l’economista britannico «il movente di colui che
scambia non è l’umanità ma l’egoismo»
18. Aggiunge, però, che questo postulato,
pur contenendo una dose di verità, «esprime, inconsapevolmente, la contraddizione della sua scienza: la fondazione della società sull’interesse particolare
asociale»19.
Anche nel Manifesto del 1848, Marx mostra di conoscere bene il problema
sollevato dalla pubblicistica liberale: «Si è obiettato che, una volta tolta di mezzo
la proprietà privata, verrebbe meno ogni attività, mentre trionferebbe una generale pigrizia»20. La risposta è come una puntura di spillo: «Se ciò fosse vero, già
da parecchio la società borghese sarebbe stata rovinata dalla pigrizia; in essa
infatti chi lavora non guadagna e chi guadagna non lavora»21.
Secondo Marx, con l’avvento della grande industria, del grande automa,
dell’automazione integrale, siamo lontani anni luce dall’esempio del bottegaio di
Adam Smith, che apre il negozio e lavora sollecitato dal proprio egoismo e non
da filantropia, ma così facendo garantisce generi alimentari alla comunità22.

18 K. Marx, Le opere che hanno cambiato il mondo, Newton Compton, Roma 2011, p. 121.
19 Ivi, p. 122.
20 K. Marx, F. Engels, Manifesto del partito comunista, cit., p. 337. 21 Ibidem. 22 Famosa la frase in cui Adam Smith espone questo concetto: «Non è dalla benevolenza del
macellaio, del birraio, del fornaio che ci aspettiamo il nostro desinare, bensì dal riguardo che essi
hanno del proprio interesse. Noi ci indirizziamo non al loro umanitarismo, ma al loro egoismo e
non parliamo con essi delle nostre necessità, ma dei loro vantaggi». A. Smith, La ricchezza delle
nazioni, UTET, Torino 1975, p. 92. Riprendendo il discorso sull’egoismo nel Libro quarto,
Capitolo II, l’economista lo collega a quello altrettanto noto di “mano invisibile”, precisando che
l’individuo «è condotto da una mano invisibile a promuovere un fine che non entrava nelle sue
intenzioni». Ivi, p. 584.
58 La situazione è ormai diversa, perché gli azionisti di una grande industria non
devono alzarsi alla mattina per sollevare la saracinesca del negozio. Vivono in
un certo senso di rendita, appropriandosi del plusvalore, arricchendosi alle spalle
degli operai.
Marx è convinto che, se venissero tolti di mezzo i capitalisti, e dell’azienda si
appropriassero i cittadini (ovvero lo Stato)23, oppure gli operai stessi, attraverso
l’autogestione cooperativa24, il sistema funzionerebbe ugualmente, grazie al
livello tecnologico raggiunto. Si tratterebbe soltanto di tenere acceso il sistema
automatico di macchine e controllarne il funzionamento, il che richiederebbe
uno sforzo minimo, se fosse equamente distribuito tra la popolazione attiva.
L’automazione integrale, lungi dal rappresentare un incubo, è vista dunque
come la chiave di volta per poter uscire dal modo di produzione capitalistico,
senza precipitare di nuovo nell’inferno della scarsità

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