la Civetta

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SoTTO di nove
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Re: la Civetta

#16 Messaggio da SoTTO di nove »

Io non c'entro nulla con il mondo del porno, soprattutto di prima dell'avvento di internet.
Ma non ho capito una cosa.
La Civetta che scriveva su SZ si firmava come Stefania, qui si parla di Debora (Attanasio).
Ma erano la stessa persona? Chi era la segretaria di Schicchi?
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
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fiatAGRI
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Re: la Civetta

#17 Messaggio da fiatAGRI »

Uhm, ricordo Deborah raccontò che sul libro calò la pesante mano dell'editor che modificò delle cose in direzione "romantica".
Mi chiedo quanto la sceneggiatura sia stata controllata da la civetta, o se almeno l'abbiano contattata...
Il link alla mia pagina subscribestar, se volete sostenere il mio lavoro come illustratore zozzo qui potete:
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wolf.55
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Re: la Civetta

#18 Messaggio da wolf.55 »

La persona che ha usato sul forum il nick "la Civetta" dovrebbe essere Debora Attanasio (il condizionale è di obbligo) si tratta di una ragazza in gamba che da una ventina di anni è giornalista professionista. Ricordo di averla vista arrivare nel Fans Club dell'Olgiata tanti anni fà e che è rimasta a lavorare con Schicchi per una decina di anni. Certamente prima di lei e dopo di lei hanno lavorato altre persone che sono state anche loro testimoni di un periodo irripetibile. Probabilmente Debora non ha vissuto il momento d'oro di Diva Futura quando le ragazze di Schicchi riempivano i locali e quindi non può raccontarli. Peccato!
Secondo me Diva Futura ha iniziato il suo declino nella prima metà degli anni novanta quando accanto alle ragazze storiche dell'Agenzia sono arrivate tante artiste minori, ne ricordo una arrivata dritta dritta dal Volturno, il locale di Roma gettonatissimo da militari e pensionati dove per poche migliaia di lire tante persone trascorrevano una gionata al coperto e al caldo, realtà ben diversa da quella dei locali dove perlomeno a Roma lavorava Diva Futura. Gli spettatori non erano sciocchi, mangiata la foglia si sono spostati altrove.

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wolf.55
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Re: la Civetta

#19 Messaggio da wolf.55 »

fiatAGRI ha scritto:
30/08/2024, 14:02
Uhm, ricordo Deborah raccontò che sul libro calò la pesante mano dell'editor che modificò delle cose in direzione "romantica".
Mi chiedo quanto la sceneggiatura sia stata controllata da la civetta, o se almeno l'abbiano contattata...
Perdonami, ho assistito a due presentazioni del libro e questo non l'ho sentito raccontare, pensi che l'editore si sia fatto condizionare? E poi perché?

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fiatAGRI
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Re: la Civetta

#20 Messaggio da fiatAGRI »

wolf.55 ha scritto:
31/08/2024, 6:46
fiatAGRI ha scritto:
30/08/2024, 14:02
Uhm, ricordo Deborah raccontò che sul libro calò la pesante mano dell'editor che modificò delle cose in direzione "romantica".
Mi chiedo quanto la sceneggiatura sia stata controllata da la civetta, o se almeno l'abbiano contattata...
Perdonami, ho assistito a due presentazioni del libro e questo non l'ho sentito raccontare, pensi che l'editore si sia fatto condizionare? E poi perché?
Vado a memoria, quindi può darsi che ricordi male, ma dopo l'uscita del libro la civetta si "lamentò" dell'editing fatto al libro.
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vbman
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Re: la Civetta

#21 Messaggio da vbman »

Il prossimo 6 febbraio è prevista l'uscita del film "Diva Futura", basato proprio sul libro di Debora Attanasio. Pietro Castellitto sarà Riccardo Schicchi anche se non somiglia per niente. Un'attrice croata sarà Eva Henger.
Poche idee, ma confuse!

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wolf.55
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Re: la Civetta

#22 Messaggio da wolf.55 »

Ciao, certamente vedrò questo film, magari assieme ad un comune amico.Il libro di Debora è scritto bene e si legge piacevolmente, ho assistito a due presentazioni del volume a Roma (tra gli altri erano presenti Eva Henger con il fidato Carlo e Loredana Bontempi). L'ho recensito ed una mia cara amica è stata invitata e ha partecipato alla presentazione nei locali di una libreria Feltrinelli di una città diversa dalla mia. Credo che ci sia un equivoco di fondo, Debora correttamente ha presentato il libro come la sua storia, quella di una ragazza di venticinque anni che dal 1992, e per una decina di anni, ha lavorato al fianco di Riccardo Schicchi prima come segretaria poi come factotum e quasi come una sua altre ego e alla fine lasciandolo. Quindi non ha mai definito la sua opera come la storia della Diva Futura! Certamente la vicenda dell'agenzia merita di più ed è stata scritta da tante persone, speriamo che un bel giorno qualcuno si deciderà a ricostruirla in modo completo ... ma credo che sarà difficile, stiamo a vedere.

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wolf.55
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Re: la Civetta

#23 Messaggio da wolf.55 »

OT, ma mica tanto ... ma siamo proprio sicuri che le produzzioni cinamatografice, quelle musicali (!!!), Diva Futura Tv e chi più ne ha più ne metta facessero proprio capo alla agenzia teatrale "Diva Futura"?

Tra le tante sciocchezze scritte, segnalo questa. La tomba dove riposa Riccardo Schicchi nel cimitero Laurentino di Roma non sarebbe una concessione come quella dei comuni mortali, ma una "proprietà privata"

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/r ... 43250.html
Sprofondano persino le tombe al cimitero Laurentino. L’ultima quella del regista e manager del porno Riccardo Schicchi, sepolto nel campo 10 bis dove le piogge dei giorni scorsi hanno letteralmente “mangiato” la terra argillosa danneggiando pesantemente la cassa e l’impalco in marmo. Non è l’unica. Tutta una schiera di sepolcri si è curvata, i lastroni divelti. Uno sfregio oltre la morte. Ai familiari dell’imprenditore, scomparso nel 2012, così come a tutti gli altri Ama, la municipalizzata che gestisce il camposanto per conto del Comune, ieri ha riferito che al ristoro dovranno pensarci loro perché si tratta di proprietà private Poco conta che l’area della collinetta necessiterebbe di lavori di consolidamento. Del resto, non sono le uniche opere che latitano a Trigoria nonostante i due contratti di servizio di Ama con il Campidoglio, l’ultimo rinnovato nel 2018.

Per i non romani, il cimitero di Trigoria è stato costruito su terreni regalati al Comune di Roma da Alberto Sordi, Riccardo Schicchi riposa in una fossa scavata nella terra nuda.

Lexicool
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Re: la Civetta

#24 Messaggio da Lexicool »

Lunedì 10 Dicembre 2012

Debora Attanasio:

Quando andava in coma diabetico (troppo spesso), Riccardo Schicchi mi chiamava al capezzale e mi diceva con un rantolo «Porti in ospedale una delle mie artiste e chiami i fotografi per farci paparazzare».

Se potesse parlare ora, ovunque sia, mi starebbe col fiato sul collo, un po' seccato perché i cellulari che crede di avere ancora in tasca non squillano mai. «Venda più articoli che può, si faccia pagare bene, sfrutti la mia morte», mi direbbe concitato, ricordandomi poi di versargli la percentuale d'agenzia. E parlerebbe come se la sua fosse una condizione temporanea, risolvibile in una resurrezione in tre giorni. D'altro canto, anch'io che da anni non ero più la sua assistente ma solo una vecchia amica, pensavo inconsciamente che un giorno sarei tornata a lavorare con lui, come quando si rimpiange la pace del bel vivere senza pensieri e senza bollette, a casa dei genitori.

Ora, l'impresa più dura è spiegare alla gente che Riccardo Schicchi non era la persona che sembrava anche a me, prima di trascorrere con lui dieci ore al giorno per anni e anni.

Riccardo non era maschilista. Per lui, le donne erano meravigliose creature superiori e le invidiava perché, se lo vogliono, possono associarsi senza imbarazzo a un mondo rosa fatto di farfalle, piume, abiti velati e svolazzanti, pesciolini colorati. Adorava l'iconografia mielosa dei manga.

Sarebbe andato avanti per secoli a fotografare Cicciolina e la sua collezione di coroncine senza diventare un pornografo, se avesse potuto. Pochi sanno che l'entrata nella pornografia, per Schicchi, è stato un passo difficile e forzato. Anche all'apice della sua carriera, gli editori e i produttori si lamentavano perché non gli riusciva proprio di riprodurre in foto e in video le fantasie degradanti che andavano per la maggiore. Ma lo perdonavano perché scovava e creava personaggi fantasiosi, perché era celebre. A Riccardo Schicchi piaceva stupire, non mortificare. «Siamo degli amorali», ripeteva sempre, «non immorali».

Se ora mi legge, sarà arrabbiato perché sto rivelando qualcosa di lui che non voleva si sapesse. «Non dobbiamo mai giustificarci delle nostre scelte», era uno dei suoi motti. E non sopportava le riabilitazioni postume. Ma pazienza.

Esigente e accanito sul lavoro, mi ha insegnato a scrivere articoli al suo posto quando era troppo impegnato (sempre), mi ha abituato a lavorare di buona lena (sempre), a camminare a testa alta, a non prendere mai troppo sul serio niente e nessuno, nemmeno me stessa. E a non rimandare mai a domani quello che devi fare subito, prima che a qualcun altro venga la tua stessa idea.

Ormai, con lui a Roma e io a Milano, ci sentivamo periodicamente al telefono. Provavo un po' di senso di colpa perché da quando avevo preso il volo verso altri lidi, per i quali lui mi aveva spianato la strada, nessuno lo cazziava più quando maltrattava la sua salute. L'ultima volta che ci siamo parlati, senza dirgli ancora che stavo tramutando in romanzo tutti i ricordi che avevo raccolto nei nostri anni insieme, ho detto solo che gli stavo preparando una bella sorpresa. Volevo mettergli in mano il libro una volta uscito perché adorava che si parlasse di lui e delle sue star.

Non avrebbe più potuto leggerlo, il mio libro, perché, per orgoglio non mi diceva di non vederci più, e io fingevo di non saperlo. Ma sarebbe stato contento.

Chissà. Magari quando uscirà, lui che era tecnofobico e sostenitore del cartaceo si farà prestare da Moana - che invece era amante delle novità -, un Kindle Celestiale per leggerlo con calma. Seduto in una delle tante pasticcerie dell'aldilà dove potrà sbafare senza pensieri tutti i bignè che ha guardato nelle vetrine per decenni. E per i quali, forse, avrebbe dato in cambio persino la cosa che l'uomo comune gli invidiava di più: vivere circondato da un sacco di sexy star.

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Salieri D'Amato
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Re: la Civetta

#25 Messaggio da Salieri D'Amato »

Bella e sincera testimonianza della Civetta o Deborah che sia, che deve essere una gran donna. Peccato non abbia potuto interloquire con lei nel forum, mi sarebbe piaciuto.
La via più breve tra due cuori è il pene

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