Ciao a tutti,
rileggendo il topic ho notato moltissimi spunti interessanti ed ora quasi fatico a riordinare le idee; ci tengo ad esporre la mia opinione su alcune cose dette e mi scuso se sto per farlo in ordine rigorosamente sparso:
- In risposta ad Anastassja -
E' assolutamente vero che il termine "scandaloso" deve essere contestualizzato, ovvero analizzato tenendo in considerazione spazio e tempo, così come è necessario fare per molti altri termini e per molti altri concetti. Basti pensare al concetto di "bellezza" riferito ad un uomo o ad una donna, che si è storicamente modificato nel tempo e che è diverso a seconda di latitudine e longitudine. Non sono peró d'accordo con la definizione di "rigida etichetta imposta dal moralismo di massa" che trovo inutilmente polemica; si tratta appunto di una "definizione" utile a codificare un linguaggio, cioè una convenzione necessaria a tradurre le idee in parole, per permetterci di comunicare. La mia personale opinione (cito Federico Godino, che peró è di idea differente), hic et nunc, è che la pornografia sia ció che "mostra esplicitamente organi genitali e rappresentazioni di atti sessuali". Fatico invece a trovare una definizione di "erotismo", che come ho già detto, abbraccia una sfera differente. Anche un profumo puó essere erotico; una situazione puó essere erotica (e non pornografica). Non condivido la definizione di "sensualità più velata", nella quale riconosco in "erotico" una pessima traduzione di "softcore".
- In risposta a Doctor J -
Quando dice che la definizione di un dizionario è "lo specchio del sentire corrente" hai perfettamente ragione; i dizionari sono infatti continuamente in evoluzione per adattarsi al senso comunemente dato ad un termine. Ció non toglie che errori ne siano stati fatti (e ne saranno fatti) moltissimi.
Puó un atto sessuale essere rappresentato in maniera esteticamente positiva? Certamente si; ma la attuale pornografia ne è distante anni luce (anche perchè non è il suo target). Qualche tempo fa qualcuno scrisse sul forum che Stanley Kubrick intendeva girare un film hard. Mi sono informato: falso. La citazione corretta, che mi permetto di condividere, è questa: "Sarebbe interessante vedere cosa potrebbe fare un regista vero". Con questo mi riallaccio ad un'altra tua considerazione: "Eppure un film di guerra (che contiene episodi di violenza ed immagini oscene) puó vincere tanti oscar..." Beh, un film porno certamente non puó. Perchè? Perchè non esiste un film porno del valore di "Full Metal Jacket" o "Clockwork Orange".
......
Mi sono accorto, rileggendo, di essere stato un po' troppo prolisso; stop, mi fermo. Ma ci sono altri discorsi interessanti tra le righe di questo topic...
Alla prossima,
dakkar
Che cosa è la pornografia?
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Dakkar scrive:
> Non sono peró d'accordo con la definizione di
> "rigida etichetta imposta dal moralismo di massa"
> che trovo inutilmente polemica
Il concetto oggettivo di pornografia è effettivamente una *rigida etichetta*. Nel senso che non è flessible, non è modificabile da singoli nè da sottocomunità . Io Anastassja non posso decidere cosa debba essere considerato pornografico e cosa no, come non lo puó (faccio un esempio) l'Arcigay, se non a livello meramente soggettivo. Di conseguenza diventa una *imposizione* (come è imposizione qualsiasi cosa non dipenda dalla nostra volontà ) da parte del *moralismo di massa*, nel senso di comune senso del pudore. Per inciso, moralismo è l'atteggiamento di chi giudica le forme e i modi della vita pubblica e privata in relazione alle due categorie *bene* e *male*. Un giudizio che, per essere considerato oggettivo, deve essere condiviso dalla maggioranza della comunità , ovvero dalla massa.
In senso strettamente letterale quindi la mia definizione non puó essere considerata polemica.
Peró sì, lo confesso: l'ho scritta con deliberata intenzione polemica. Che ci vuoi fare, io sono un'AnarcoSessuale, e le imposizioni mi disturbano, soprattutto se attinenti alla morale.
Che poi la polemica sia inutile, debbo tristemente convenire con te: quando mi chiusero il primo sito (e poi altri tre) perchè *pornografico e QUINDI offensivo nei confronti della morale pubblica* protestai appellandomi alla libertà di parola/pensiero/manifestazione. Inutilmente.
Anastassja
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: Anastassja il 2001-10-11 01:23 ]</font>
> Non sono peró d'accordo con la definizione di
> "rigida etichetta imposta dal moralismo di massa"
> che trovo inutilmente polemica
Il concetto oggettivo di pornografia è effettivamente una *rigida etichetta*. Nel senso che non è flessible, non è modificabile da singoli nè da sottocomunità . Io Anastassja non posso decidere cosa debba essere considerato pornografico e cosa no, come non lo puó (faccio un esempio) l'Arcigay, se non a livello meramente soggettivo. Di conseguenza diventa una *imposizione* (come è imposizione qualsiasi cosa non dipenda dalla nostra volontà ) da parte del *moralismo di massa*, nel senso di comune senso del pudore. Per inciso, moralismo è l'atteggiamento di chi giudica le forme e i modi della vita pubblica e privata in relazione alle due categorie *bene* e *male*. Un giudizio che, per essere considerato oggettivo, deve essere condiviso dalla maggioranza della comunità , ovvero dalla massa.
In senso strettamente letterale quindi la mia definizione non puó essere considerata polemica.
Peró sì, lo confesso: l'ho scritta con deliberata intenzione polemica. Che ci vuoi fare, io sono un'AnarcoSessuale, e le imposizioni mi disturbano, soprattutto se attinenti alla morale.
Che poi la polemica sia inutile, debbo tristemente convenire con te: quando mi chiusero il primo sito (e poi altri tre) perchè *pornografico e QUINDI offensivo nei confronti della morale pubblica* protestai appellandomi alla libertà di parola/pensiero/manifestazione. Inutilmente.
Anastassja
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: Anastassja il 2001-10-11 01:23 ]</font>