Tokyo: allarme olimpiadi, Giappone verso nuove restrizioni Covid
Casi in aumento dopo lo stop alle restrizioni cessate il 21 marzo
Le autorità giapponesi, a Tokyo, si preparano a rafforzare le misure contro il Covid, meno di tre settimane dopo la revoca dello stato di emergenza e poco più di 100 giorni prima delle Olimpiadi. I Giochi si apriranno il 23 luglio nella capitale giapponese, dove i contagi erano diminuiti con lo stato di emergenza, ma sono in aumento da quando le restrizioni sono cessate (21 marzo). Le nuove misure - molto meno severe dei limiti imposti in altri Paesi - prevedono la chiusura di ristoranti e bar alle 20, pena una multa. La città di Osaka (ovest) è già oggetto di misure speciali dopo un aumento dei casi Covid-19, che ha portato all'annullamento della staffetta della torcia olimpica sulle strade pubbliche di tutto il dipartimento. Da lunedì, e fino all'11 maggio, anche gran parte della capitale sarà soggetta a nuove misure che sono simili al precedente stato di emergenza, per colpire i focolai dell'infezione, hanno detto le autorità. "Per la gestione della crisi, ho chiesto l'applicazione di misure speciali a Tokyo", ha spiegato la governatrice della città, Yuriko Koike. "È urgente prendere misure più forti, come ridurre il flusso di persone fra le città, altrimenti saremo costretti ad affrontare una maggiore diffusione dei contagi", ha detto la signora Koike. Anche la città di Kyoto, e diverse zone del dipartimento di Okinawa, saranno soggette alle nuove misure fino al 5 maggio, compresa la settimana di riposo della 'Golden Week', durante la quale sono attesi molti visitatori. Nonostante le diverse ondate di contagi, il Giappone è stato relativamente risparmiato finora rispetto ad altri Paesi, con circa 9.300 morti ufficialmente registrati nell'arcipelago, da gennaio 2020. Ma i centri urbani stanno assistendo a un'impennata dei casi di Covid-19, con il personale sanitario che segnala una crescente pressione sulle infrastrutture e sul personale. I medici hanno anche segnalato la rapida diffusione delle varianti. La vaccinazione procede molto lentamente in Giappone, che finora ha approvato solo il vaccino dell'azienda farmaceutica statunitense Pfizer. Solo gli operatori sanitari hanno ricevuto dosi e la vaccinazione degli anziani deve ancora iniziare.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Mi chiedo sulla base di quali dati scientifici si possano dare ad una persona due dosi di due vaccini differenti.
Hai ragione, direi che il dubbio sia lecito anche per i vaccinatisti più sfegatati.
Infatti il titolo dell'articolo è fuorviante, come al solito, perchè da sicurezza alle anticipazioni; Il ministro della Sanità francese si è lanciato in un annuncio un po' ad minchiam, come solitamente fa anche il nostro; al momento sembra che aspettino il parere dell'Alta Autorità per la Salute (come letto in altro articolo), che dovrebbe arrivare in giornata, come è giusto che sia.
L'articolo specifica chiaramente una precedente presa di posizione dell'Oms: Non c'è "alcun dato adeguato" sull'intercambiabilità dei vaccini: lo ha sottolineato l'Oms. "Non ci sono dati adeguati per dire se questo è qualcosa che può essere fatto", ha detto Margaret Harris, portavoce dell'Oms, durante un briefing a Ginevra. Gli esperti dell'organizzazione, ha sottolineato, hanno concluso "che l'intercambiabilità dei vaccini non è qualcosa che possono raccomandare in questa fase".
Vediamo questa Autorità se darà il placet o meno. Certo si assumerebbero delle responsabilità mica da poco!
Mi chiedo sulla base di quali dati scientifici si possano dare ad una persona due dosi di due vaccini differenti.
se uno è talmente rimbambito che senza alcuni dati, ci dice che è ok se ci si fa un vaccino e poi un altro vaccino di un'altra marca, , e bè insomma a me pare che da questa pandemia sia uscita la vera natura rimbambita e rincoglionesca di questa umanità, ma alcuni ancora ci ripetono che è tutto ok e ne usciamo perche siamo sapienz sapienzz .
Sicuramente è tutto pulito. Nessuno sta speculando.
makkè
sei tu che pensi male
è come la Sardegna
erano bianchi e giù di pompini a vicenda
tamponi nel culo a chi entra o esce
frontiere chiuse e fanculo al continente
poi tornano rossi in una manciata i settimane
i miei genitori si sono prenotati!
una il 29, l'altro il 30 aprile... tra 20 giorni... moriremo tutti
verso le 17.30 passo davanti ad un bar corricchiando (nel senso che sono andato a correre) e vedo uscire un ragazzotto fisicato con gilet arancione da lavoro, casco e antinfortunistiche. aveva una specie di vassoio con un numero di caffè che non sono riuscito ad individuare. ripasso dopo una ventina di minuti poco vicino e vedo che il tipo di prima sta lavorando in una buca con un altro tipo abbigliato come lui. sono così vicini che sembrano quasi zomparsi addosso. ovviamente non hanno alcuna mascherina. noi continuiamo a tenere chiusi i bar, mi raccomando.......
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Crisanti dice che il vaccino non è efficace contro la variante brasiliana, infatti il Cile ha vaccinato metà popolazione, ha aperto tutto e si ritrova nella merda perchè la variante brasiliana sta dilagando
Covid, l’anomalia del Cile: aumentano i vaccinati, ma anche i contagi. Ecco perché (e cosa ci deve insegnare)
Il Cile ha uno dei più alti ritmi di vaccinazione al mondo, eppure il tasso di nuovi contagi non smette di salire. La colpa? Un falso senso di sicurezza, arrivato troppo presto. E un rischio concreto, quello delle varianti, cui si fa forse ancora poca attenzione
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Fu una metà di maggio (2020) infuocata, sull’asse tra Ginevra, quartier generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, e Roma, in particolare all’Iss. Almeno così suggerisce il lungo scambio di messaggi, una chat Whatsapp acquisita dalla Procura, del 14 maggio, tra il direttore vicario dell’Oms Ranieri Guerra, indagato dalla Procura di Bergamo per false dichiarazioni, e il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. Al centro della discussione c’era il report «Una sfida senza precedenti, la prima risposta dell’Italia al Covid», che il 12 maggio era stato pubblicato sul sito della sezione europea Oms, ma era poi stato rimosso nel giro di 24 ore: il report parlava di gestione «caotica e improvvisata» da parte dell’Italia per la pandemia, ma ricordava anche che il Piano pandemico italiano del 2017 era praticamente identico a quello del 2006, quindi non aggiornato nei contenuti (si scoprirà poi che non c’era mai stato un nuovo piano del 2017, ma si trattava solo di una nuova pagina web sul sito del ministero).
Secondo la Procura di Bergamo, Guerra, che era stato anche direttore della Prevenzione proprio al Ministero della Salute (quindi competente sull’aggiornamento dei piani pandemici), si sarebbe speso per far rimuovere quel report. Lui ha smentito, durante un interrogatorio, ma le chat telefoniche acquisite dai pm, e altri documenti, andrebbero in direzione opposta: «Sono stato brutale con gli scemi di Venezia — scrive Guerra a Brusaferro alle 15.42 del 14 maggio 2020, riferendosi con “scemi” ai ricercatori guidati da Francesco Zambon, anche lui dipendente Oms —. Ho mandato scuse profuse al ministro e ti ho messo in cc di alcune comunicazioni. Alla fine sono andato su Tedros (Tedros Adhanom Ghebreyesus è il direttore generale dell’Oms, ndr) e fatto ritirare il documento. Sto ora verificando il paio di siti laterali e di social media dove potrebbe essere ancora accessibile per chiudere tutti i canali. La ritengo comunque una cosa schifosa di cui non si sentiva la mancanza. Spero anche di far cadere un paio di incorreggibili teste. Grazie». Il presidente dell’Iss aveva risposto subito: «Grazie molte. Io sono inesperto ma mi pare che sia proprio una situazione critica».
Lo scambio di messaggi compare nella rogatoria avanzata dalla Procura di Bergamo per chiedere chiarimenti e documenti all’Oms. In più passaggi Ranieri Guerra sottolinea che l’ufficio dei ricercatori di Venezia non avrebbe rispettato la catena di approvazione del documento, a vari livelli. E in più scrive Guerra, «hanno messo in dubbio un percorso di costruzione di fiducia e confidenza che sono riuscito con la fatica che sai a proporre e consolidare. Ci ho messo la faccia e molto di altro in un ambiente fatto non solo di amici». Secondo la Procura, invece, già dall’8 di maggio la diretta superiore di Francesco Zambon, primo firmatario del report poi rimosso, aveva autorizzato la pubblicazione del documento, mentre Ranieri Guerra avrebbe spiegato, di fronte ai pm, di essersi scusato con il ministro Roberto Speranza «evidenziando che il rapporto era stato pubblicato da Zambon senza il visto e la revisione della sua diretta superiore».
Dalle chat sembra emergere una netta contrarietà di Ranieri Guerra al rapporto, che fu ritirato dai siti. Il 18 maggio, il vicario dell’Oms scriveva ancora a Brusaferro: «Hola, vedo Zaccardi (Goffredo, il capo di gabinetto del ministero della Salute, ndr) alle 19. Vuoi che inizia a parlargli dell’ipotesi di revisione del rapporto dei somarelli di Venezia? Poi ci mettiamo d’accordo sul come??». E adesso la Procura di Bergamo attende chiarimenti dall’Oms, che potrebbe però opporre l’immunità diplomatica.
Eh certo, i somarelli scemi che fanno cose schifose sono gli altri!
Ma una variante covid che li secchi all'istante sarebbe cosa così inumana da augurargli? Visto che magari con un piano pandemico aggiornato e minimamente efficiente si potevano avere risposte più immediate e diverse, con qualche centinaio di morti in meno.