(O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

[hermafroditos]

il 90% di cio’ che scrive gg e’ coattissimo.

p.s. cmq voi pippate troppo

Mai pippato personalmente, anche se fossi ricco me ne terrei alla larga

e faresti solo bene. conosci bene Ḥasan-i Ṣabbāḥ e cosa succedeva a chi lo seguiva, sono sicuro.
qualche volta lo spiegheremo a gg hahahaha

p.s. non serve essere ricco. con piu’ sei povero con prima muori pero’

Uh mi fissai con la storia di quel tipo quando lessi Angeli e Demoni di Dan Brown (una porcata immonda, ma avevo 15 anni e posso essere perdonato - peraltro mi fece schifo già all'epoca, così come Il Codice Da Vinci).
Comunque lo so che non serve essere ricchi, era per dire che se pure avessi soldi a sbafo comunque non me la comprerei.

[estdipendente]

la sua storia e’ affascinante. da giovane con i miei amici di allora (alcuni sono ancora miei amici) avevamo costruito quel giardino. altra eta’, altri tempi, altra figa, altro mondo e …ebbene si’, altra bamba. cmq non c’entra una sega nel treed dei migranti ma qui dormono tutti and I wonder come si dice

[giorgiograndi]

oggi vi ho perso un attimo e non ho ancora capito come siete finiti in questo ginepraio......

te lo spiego alla veloce

1 - Dagospia ha fatto un articolo in merito a un ragazzino nero che viene insultato dai GENITORI che guardano la partita.
2 - Est auspica la flaggellazione del genitore/i coinvolto
3 - Io faccio notare che si tratta di una partita di calcio, gli insulti vanno e vengono
4 - Est ci spiega che un bambino nero non puo' essere insultato perche' ai neri nel passato recente (mezzo secolo) erano considerati subumani. Ergo, non tratta il bambino nero come un individuo, ma come appartenente a un gruppo => fa politica identitaria => wokismo
5 - Mi accorgo che l'articolo di Dagospia e' forviante, che il racconto omette parti importanti, che il tutto e' altamente da verificare e che l'articolo e' stato fatto con l'evidente intento non di raccontare la verita' (quindi fare giornalismo), ma con l'intento di fare un bordello.
6 - Est dice che non so la storia
7 - e' evidente che l'articolo di dagospia abbia raggiunto lo scopo originale (fare litigare le persone su un fatto che e' tutto da verificare)

Se insultare e' una cosa cattiva che non si deve fare, allora non si deve MAI fare, ne perche' il ragazzino A entra a gamba tesa e piazza i tacchetti in faccia al ragazzino B, ne perche' il ragazzino A ha la pelle diversa dal ragazzino B.
Il razzismo esiste quando non si riesce a trattare le persone come individui, tutte. Nel momento in cui Est (e gli altri) fanno del ragazzino insultato perche' NERO un caso piu' importante del ragazzino A che viene insultato perche' entra a gamba tesa e piazza i tacchetti in faccia al ragazzino B, fanno politica identitaria, quindi supportano l'essenza principale del razzismo (cioe' raggruppare le persone in base al colore della pelle e non come individui).

Dicendo che il bambino nero va "protetto" piu' di quello bianco perche' i sui bisnonni erano schiavi, applica lo stesso concetto di politica identitaria di chi da della scimmia al bambino nero.

Il ragionamento che porta una persona a insultare un nero (perche' e' nero), e il ragionamento che porta un altra persona a proteggere il nero (perche' e' nero) e' identico: sono entrambi il cuore del razzismo.

[estdipendente]

mettere sullo stesso piano la condanna assoluta (espulsione della squadra e notificazione al datore di lavoro, non flagellazione pubblica) di chi dice negro=scimmia (o ebreo ai forni, stessa cosa) a un imbecille woke che la mena con froci e lesbiche ogni 3 per 2 (questo si’ che e’ patetico) e’ segno non solo di non conoscere la storia. e’ proprio fare a pugni con il buonsenso.

[giorgiograndi]

mettere sullo stesso piano la condanna assoluta (espulsione della squadra e notificazione al datore di lavoro, non flagellazione pubblica) di chi dice negro=scimmia (o ebreo ai forni, stessa cosa) a un imbecille woke che la mena con froci e lesbiche ogni 3 per 2 (questo si’ che e’ patetico) e’ segno non solo di non conoscere la storia. e’ proprio fare a pugni con il buonsenso.

l'ideologia che muove entrami e' identica, non e' opinabile

magari leggere un libro per capire di cosa stai parlando invece di blaterale di storia/buon senso che non conosci: Woke Racism
(almeno ti rendi conto del mondo in cui vivi)

Di la verita', l'altro giorno stavi sciando, ma quella roBBa bianca non era neve.

[estdipendente]

mettere sullo stesso piano la condanna assoluta (espulsione della squadra e notificazione al datore di lavoro, non flagellazione pubblica) di chi dice negro=scimmia (o ebreo ai forni, stessa cosa) a un imbecille woke che la mena con froci e lesbiche ogni 3 per 2 (questo si’ che e’ patetico) e’ segno non solo di non conoscere la storia. e’ proprio fare a pugni con il buonsenso.

l'ideologia che muove entrami e' identica, non e' opinabile

magari leggere un libro per capire di cosa stai parlando invece di blaterale di storia/buon senso che non conosci: Woke Racism
(almeno ti rendi conto del mondo in cui vivi)

Di la verita', l'altro giorno stavi sciando, ma quella roBBa bianca non era neve.

conosco bene woke racism. e’ follia pura. non c’entra nulla con gli insulti a un ragazzino nero. p.s. e’ markome che pippa non io

[giorgiograndi]

mettere sullo stesso piano la condanna assoluta (espulsione della squadra e notificazione al datore di lavoro, non flagellazione pubblica) di chi dice negro=scimmia (o ebreo ai forni, stessa cosa) a un imbecille woke che la mena con froci e lesbiche ogni 3 per 2 (questo si’ che e’ patetico) e’ segno non solo di non conoscere la storia. e’ proprio fare a pugni con il buonsenso.

l'ideologia che muove entrami e' identica, non e' opinabile

magari leggere un libro per capire di cosa stai parlando invece di blaterale di storia/buon senso che non conosci: Woke Racism
(almeno ti rendi conto del mondo in cui vivi)

Di la verita', l'altro giorno stavi sciando, ma quella roBBa bianca non era neve.

conosco bene woke racism. e’ follia pura. non c’entra nulla con gli insulti a un ragazzino nero. p.s. e’ markome che pippa non io

il problema e' che gli insulti diventano di interesse nazionale se sono contro un ragazzino nero. quindi non e' l'insulto il fulcro del discorso, non e' la vittima il fulcro del discorso e non e' il contesto.
il fulcro del discorso e' il gruppo a cui appartiene la vittima. l'insulto diventa rilevante perche' chi riceve l'insulto e' nero

politica identitaria (condito con paternalismo). probabilmente hai letto un libro ma non ha capito cosa c'e' scritto.

il razzismo e' una conseguenza diretta del non trattare le persone come individui PARITARI, cosa che la nostra societa' ha fatto per combattere il razzismo fino all'altro ieri. Se tratti le persone come individui, il razzismo scompare. Se non tratti le persone come individui, ma le categorizzi per importanza o ancora peggio usi una retorica paternalistica per proteggere un determinato gruppo, il razzismo lo fomenti.

Se chi insulta un nero (o qualunque membro di altre minoranze) DEVE, come auspichi, ricevere esposizione (mediatica o a livello di penale) superiore e chi insulta una persona che non fa parte di nessuna minoranza, altro non hai che un ragionamento razzista (e crei generazioni di persone che pretendono di essere rispettati per il colore della loro pelle e non per la loro individualita')

Quel poco di razzismo rimasto non scomparira' mai con questo ragionamento (a parte che non sparira' mai in nessun caso perche' qualunque societa' produce sciroccati ecc, ecc)

[alternativeone]

Quindi dovrebbero essere contenti perché li stai trattando da pari, giusto?
Ma non è esattamente così, a parità di condizioni ad un nero dovresti dare del semplice "figlio di puttana" esattamente come faresti con un bianco di Roncobilaccio, se invece al "figlio di puttana" ci aggiungi "negro" sei razzista punto e basta.

Mi sembra abbastanza elementare.

[giorgiograndi]

Non ne sto facendo una questione di sentimenti (della vittima dell'insulto), ma di reazione (dell'osservatore).
Se tu non reagisci nella stessa maniera quando un nero o un bianco viene insultato, a prescindere dall'insulto, non tratti le due persone come individui paritari, ma come membri di due gruppi gruppi, che e' la convalida del razzismo.

Dire "scimmia" a un nero non ha nulla a che fare con il razzismo, come dire "frocio" a un omosessuale non ha a che fare con l'omofobia. Sei tu a farlo diventare razzista perche' identifichi il nero o l'omosessuale come soggetto da difendere, cioe' a cui portare piu' attenzione, cioe' non in grado di difendersi da solo.

Una societa' dove a tutti piacciono tutti gli altri e' utopistica. Il fatto che non mi piaccia una persona e una volta ogni tanto scappa qualche parola di troppo, non fa di me un razzista. Non vuol dire che reputo quella persona inferiore.

Il razzismo presuppone che un gruppo pensi di essere superiore all'altro a livello biologico e storico.
Dire "scimmia" a un nero presuppone superiorita' perche' la scimmia e' un antenato dell'uomo quindi non ha un cervello sviluppato tanto quanto l'uomo?

Ma scusa, allora quanto tu e altri date dei decelebrati a chi vota a destra, non presupponete la propria superiorita'?

Con questo ragionamento non se ne esce piu'.
Il razzismo gia' esiste poco, esistera' ancora meno quanto si finira' di parlarne e quanto le persone cominceranno a trattare le altre persone come individui, con gli stessi diritti e gli stessi doveri a prescindere del proprio storico culturale, sociale o dal colore della pelle: su tutto. Dalle attenuanti nei processi alle assunzioni negli uffici. Ma non si puo' dare del razzista a chi grida "scimmia" a un nero o a chi non affitta casa a un marocchino, perche' non e' razzismo.

Il razzismo e' tutt'altro

[alternativeone]

Una societa' dove a tutti piacciono tutti gli altri e' utopistica. Il fatto che non mi piaccia una persona e una volta ogni tanto scappa qualche parola di troppo, non fa di me un razzista. Non vuol dire che reputo quella persona inferiore.

Se qualcuno non ti piace per come si comporta o per come ragiona è legittimo, se invece in quanto nero, giallo, verde, gay, etero, bisex o asessuato sei razzista, c'è poco da fare.

Ad esempio se Herma non piace per quello che scrive è un conto, se invece non piace in quanto "ricchione" è tutt'altro.
È lapalissiano

[ziggy7]

E se non ci piace per entrambe? (di solito, qualche volta è gentile)

Comunque, è giusto dirlo, se al nero dai una tacchettata l ematoma non si vede. Se invece di starnazzare lo menavano in campo direttamente nessuno vedeva niente e era risolto

Funziona così anche con certi del sud

Suggerimenti di vita

[giorgiograndi]

Una societa' dove a tutti piacciono tutti gli altri e' utopistica. Il fatto che non mi piaccia una persona e una volta ogni tanto scappa qualche parola di troppo, non fa di me un razzista. Non vuol dire che reputo quella persona inferiore.

Se qualcuno non ti piace per come si comporta o per come ragiona è legittimo, se invece in quanto nero, giallo, verde, gay, etero, bisex o asessuato sei razzista, c'è poco da fare.

Ad esempio se Herma non piace per quello che scrive è un conto, se invece non piace in quanto "ricchione" è tutt'altro.
È lapalissiano

Il fatto che non ti piacciano i neri non fa di te un razzista. Diventi razzista quando credi di essere superiore ai neri e che i neri debbano essere subordinati a te.
Concettualmente, e' piu' razzista chi dice che ci servono gli immigrati per fare i lavori umili che noi non vogliamo fare rispetto a chi dice a un nero che e' una scimmia.

Razzismo ha un significato preciso, a forza di leggere giornalisti che usano la parola alla cazzo, hai perso contatto con la realta'.

[markome]

Razzismo ha un significato preciso, a forza di leggere giornalisti che usano la parola alla cazzo, hai perso contatto con la realta'.

Insultare i giornalisti è razzismo?

[alternativeone]

Diventi razzista quando non ti piace qualcuno diverso da te.
Mo pure il dizionario vogliamo cambiare?

[giorgiograndi]

Diventi razzista quando non ti piace qualcuno diverso da te.
Mo pure il dizionario vogliamo cambiare?

leggilo sto dizionario una volta per tutte


Ideologia, teoria e prassi politica e sociale fondata sull’arbitrario presupposto dell’esistenza di razze umane biologicamente e storicamente «superiori», destinate al comando, e di altre «inferiori», destinate alla sottomissione, e intesa, con discriminazioni e persecuzioni contro di queste, e persino con il genocidio, a conservare la «purezza» e ad assicurare il predominio assoluto della pretesa razza superiore: il r. nazista, la dottrina e la prassi della superiorità razziale ariana e in partic. germanica, elaborata in funzione prevalentemente antisemita; il r. della Repubblica Sudafricana, basato sulla discriminazione razziale sancita a livello legislativo e istituzionale (v. apartheid); il r. statunitense, riguardo a gruppi etnici di colore, o anche a minoranze diverse dalla maggioranza egemone. Più genericam., complesso di manifestazioni o atteggiamenti di intolleranza originati da profondi e radicati pregiudizî sociali ed espressi attraverso forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, spesso ritenute inferiori: episodî di r. contro gli extracomunitarî.