[O.T.] La peggiore sinistra del mondo

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giorgiograndi
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10141 Messaggio da giorgiograndi »

cicciuzzo ha scritto:
03/10/2022, 10:36
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giorgiograndi ha scritto:
03/10/2022, 9:07
cicciuzzo ha scritto:
02/10/2022, 11:22
giorgiograndi ha scritto:
02/10/2022, 0:32


Ciccio dai, l’imprenditoria civica… questa proprio non si legge
Perché, fare soldi inquinando e non rispettando le.leggi e fare soldi creando occupazione sono la stessa cosa? IP termine "responsabilità civile" non lo ha inventato la.scuola marxista ma il pensiero liberale. Fare impresa in Italia non è semplice ma che molti la facciano mediante rendite di posizione o scorciatoie è un dato di fatto. Questo vale per le imprese familiari come per le.public company. Per questo io non partecipo al "dare addosso al pubblico" perché il sottoscritto, che da oltre 30 anni lavora nel privato, ha visto nefandezze immani
Perche' l'imprenditoria si sviluppa in quello che e' chiamato "business environment" (https://www.toppr.com/guides/business-environment/), dove l'imprenditore e' soggetto alla regolamentazione del legislatore.
Se il legislatore "legisla" alla cazzo, l'imprenditore deve adattarsi.
Non sto a farti nemmeno degli esempi, sarebbero perfino troppo banali, ti faccio solo presente che se chiedi un rimborso iva perche' sei in credito, molto spesso poco dopo ti si presenta la finanza in ufficio (invece dei soldi accreditati sul conto).
Il problema e' culturale (e il tuo pensiero ne e' la prova). Tu che sei dipendente di una multinazionale, anche se "hai visto nefandezze immani", le hai viste da esterno. E' semplice giudicare il lavoro di un imprenditore, quando si e' dipendenti con tutti i privilegi (per cui chiaramente paghi) ma cosa molto diversa e' portare avanti un azienda, magari che ha margini relativamente stretti, sopratutto in italia.

Il pensiero liberale, giusto per chiarire, proprio in materia economica (compreso l'ordoliberalismo su cui si basa l'europa), presuppone una tassazione dei profitti bassa. Infatti, l'ordoliberalismo funziona decentemente in nazioni con bassa pressione fiscale (esempio cechia, polonia, olanda) proprio perche' le tasse sono basse. L'italia invece, a differenza della germania, vuole socializzare le perdere e privatizzare i profitti non attraverso lo sviluppo economico, ma attraverso una tassazione forsennata che non ha beneficio per l'azienda. Pagare tasse alte ci puo' stare se si ricevono benefici a medio termine come infrastrutture, servizi e quant'altro che puo' facilitare lo sviluppo aziendale. Renditi conto che milano ha bisogno da 30 anni di una "bretella" che colleghi arluno con melegnano e arluno con bergamo (in modo da evitare che la tangeziale di milano sia sempre ingorgata), se ne era parlato prima di tangentopoli, ricordi?
In germania, a differenza che in italia, le tasse si trasformano spesso in infrastrutture, che facilitano il processo di sviluppo economico, mentre in italia diventano sussidi.

L'imprenditoria italiana, in un "environment" come quello tedesco (per non parlare di quello olandese), si svilupperebbero molto meglio di come ha fatto negli ultimi 30 anni in italia.
Il problema non sono gli imprenditori, ma il legislatore (chiaramente ciccio ci sono imprenditori con una dubbia morale, ma fare di tutta un'erba un fascio non ha senso). Il vero problema e' come lo stato spende i soldi e come lo stato regolamenta l'imprenditoria. L'imprenditoria di adegua all'environment e, chiaramente, per sopravvivere in un environment retrogrado (e incontrollato) le soluzioni non sono sempre in linea con la tua etica.
Solito pippotto benaltrista

Tipicamente italiano peraltro, laddove si sa che è colpa sempre degli altri

Abiterai in Cechia ma ste cose le ho sempre sentite da Trento a Ragusa
Non c'e' nulla di benaltrista (senza contare che fai di tutta un'erba un fascio).
Il mio e' un semplice discorso di di causa ed effetto.
Immagina che il rubinetto perde acqua, tu sei quello che girerebbe il nastro isolante intorno alla perdita (esempio, limitare l'uso del contante per diminuire l'evasione). Io invece smonterei il rubinetto e cambierei la guarnizione (fare regole diverse che rendano l'evasione sconveniente).

To proponi soluzioni "a valle" del problema ma i rimedi vanno posti "a monte". Questo e' uno dei motivi per il quale l'imprenditoria italiana si e' arenata negli ultimi 20 anni.
E' come se ti abbassi i pantaloni e un amico comincia a pomparti nel culo, tu hai male, e usi del lubrificante. In ogni caso continuera' a farti comunque male.
Il problema poteva essere risolto non abbassando i pantaloni, oppure rialzandoli alla prima sensazione non gradita.

Il problema non sono gli imprenditori, ma le normative e l'ambiente imprenditoriale. Se lo hai sentito da Trento a Ragusa, potrebbe anche essere che abbiano ragione.
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Linegoco: "...e se anche fosse (il fallimento della produzione pornografica) chi se ne importa? Nessuno sano di mente si mette a pagare qualcuno solo perché altrimenti fallisce...è ridicolo, ci si dovrebbe impoverire per arricchire altri?"
--
"Usare questo o quello studio come bandiera per sostenere una tesi piuttosto che l'altra è sbagliato."
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.

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hermafroditos
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10142 Messaggio da hermafroditos »

Comunque io mi domando perché non ci siano film porno che affrontano queste tematiche, del tipo l'energumeno liberista che brutalizza l'idealista cagnetta statalista, la mistress sovranista che si approfitta del dolce ma imbranato studente di scienze politiche globalista e via dicendo. Secondo me farebbero un successone.

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10143 Messaggio da giorgiograndi »

hermafroditos ha scritto:
03/10/2022, 17:06
Comunque io mi domando perché non ci siano film porno che affrontano queste tematiche, del tipo l'energumeno liberista che brutalizza l'idealista cagnetta statalista, la mistress sovranista che si approfitta del dolce ma imbranato studente di scienze politiche globalista e via dicendo. Secondo me farebbero un successone.
Ah....
sicuramente da fare
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10144 Messaggio da hermafroditos »

giorgiograndi ha scritto:
03/10/2022, 17:44
hermafroditos ha scritto:
03/10/2022, 17:06
Comunque io mi domando perché non ci siano film porno che affrontano queste tematiche, del tipo l'energumeno liberista che brutalizza l'idealista cagnetta statalista, la mistress sovranista che si approfitta del dolce ma imbranato studente di scienze politiche globalista e via dicendo. Secondo me farebbero un successone.
Ah....
sicuramente da fare
Voglio dire, se i video dei mormoni americani che scopano con i mutandoni hanno tanto successo, perché non dovrebbe averlo una cosa del genere? ;-)

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10145 Messaggio da cicciuzzo »

giorgiograndi ha scritto:
03/10/2022, 15:25
cicciuzzo ha scritto:
03/10/2022, 10:36
[Scopri]Spoiler
giorgiograndi ha scritto:
03/10/2022, 9:07
cicciuzzo ha scritto:
02/10/2022, 11:22


Perché, fare soldi inquinando e non rispettando le.leggi e fare soldi creando occupazione sono la stessa cosa? IP termine "responsabilità civile" non lo ha inventato la.scuola marxista ma il pensiero liberale. Fare impresa in Italia non è semplice ma che molti la facciano mediante rendite di posizione o scorciatoie è un dato di fatto. Questo vale per le imprese familiari come per le.public company. Per questo io non partecipo al "dare addosso al pubblico" perché il sottoscritto, che da oltre 30 anni lavora nel privato, ha visto nefandezze immani
Perche' l'imprenditoria si sviluppa in quello che e' chiamato "business environment" (https://www.toppr.com/guides/business-environment/), dove l'imprenditore e' soggetto alla regolamentazione del legislatore.
Se il legislatore "legisla" alla cazzo, l'imprenditore deve adattarsi.
Non sto a farti nemmeno degli esempi, sarebbero perfino troppo banali, ti faccio solo presente che se chiedi un rimborso iva perche' sei in credito, molto spesso poco dopo ti si presenta la finanza in ufficio (invece dei soldi accreditati sul conto).
Il problema e' culturale (e il tuo pensiero ne e' la prova). Tu che sei dipendente di una multinazionale, anche se "hai visto nefandezze immani", le hai viste da esterno. E' semplice giudicare il lavoro di un imprenditore, quando si e' dipendenti con tutti i privilegi (per cui chiaramente paghi) ma cosa molto diversa e' portare avanti un azienda, magari che ha margini relativamente stretti, sopratutto in italia.

Il pensiero liberale, giusto per chiarire, proprio in materia economica (compreso l'ordoliberalismo su cui si basa l'europa), presuppone una tassazione dei profitti bassa. Infatti, l'ordoliberalismo funziona decentemente in nazioni con bassa pressione fiscale (esempio cechia, polonia, olanda) proprio perche' le tasse sono basse. L'italia invece, a differenza della germania, vuole socializzare le perdere e privatizzare i profitti non attraverso lo sviluppo economico, ma attraverso una tassazione forsennata che non ha beneficio per l'azienda. Pagare tasse alte ci puo' stare se si ricevono benefici a medio termine come infrastrutture, servizi e quant'altro che puo' facilitare lo sviluppo aziendale. Renditi conto che milano ha bisogno da 30 anni di una "bretella" che colleghi arluno con melegnano e arluno con bergamo (in modo da evitare che la tangeziale di milano sia sempre ingorgata), se ne era parlato prima di tangentopoli, ricordi?
In germania, a differenza che in italia, le tasse si trasformano spesso in infrastrutture, che facilitano il processo di sviluppo economico, mentre in italia diventano sussidi.

L'imprenditoria italiana, in un "environment" come quello tedesco (per non parlare di quello olandese), si svilupperebbero molto meglio di come ha fatto negli ultimi 30 anni in italia.
Il problema non sono gli imprenditori, ma il legislatore (chiaramente ciccio ci sono imprenditori con una dubbia morale, ma fare di tutta un'erba un fascio non ha senso). Il vero problema e' come lo stato spende i soldi e come lo stato regolamenta l'imprenditoria. L'imprenditoria di adegua all'environment e, chiaramente, per sopravvivere in un environment retrogrado (e incontrollato) le soluzioni non sono sempre in linea con la tua etica.
Solito pippotto benaltrista

Tipicamente italiano peraltro, laddove si sa che è colpa sempre degli altri

Abiterai in Cechia ma ste cose le ho sempre sentite da Trento a Ragusa
Non c'e' nulla di benaltrista (senza contare che fai di tutta un'erba un fascio).
Il mio e' un semplice discorso di di causa ed effetto.
Immagina che il rubinetto perde acqua, tu sei quello che girerebbe il nastro isolante intorno alla perdita (esempio, limitare l'uso del contante per diminuire l'evasione). Io invece smonterei il rubinetto e cambierei la guarnizione (fare regole diverse che rendano l'evasione sconveniente).

To proponi soluzioni "a valle" del problema ma i rimedi vanno posti "a monte". Questo e' uno dei motivi per il quale l'imprenditoria italiana si e' arenata negli ultimi 20 anni.
E' come se ti abbassi i pantaloni e un amico comincia a pomparti nel culo, tu hai male, e usi del lubrificante. In ogni caso continuera' a farti comunque male.
Il problema poteva essere risolto non abbassando i pantaloni, oppure rialzandoli alla prima sensazione non gradita.

Il problema non sono gli imprenditori, ma le normative e l'ambiente imprenditoriale. Se lo hai sentito da Trento a Ragusa, potrebbe anche essere che abbiano ragione.
Ho appena finito una conversazione telefonica con un mio cliente che è in fase di depressione perché visto quello che sta succedendo da settembre si deve trovare per la prima volta nella necessità di mettere soldi (perché l'imprenditore italiano se deve fare un aumento di capitale entra nel tunnel di droga e depressione, come noto). Lui che a luglio ha fatto fuori una valida collaboratrice perché gli toccava dopo vari rinnovi di contratti a termine (o tirocinii con sgravi regionali non ricordo) doveva passarla a tempo indeterminato e gli girava il cazzo.

Dai gg, le tue sono splendide dichiarazioni di principio. La realtà è che in italia tanta gente apre la partita Iva e tira su la serranda perché non sa che cazzo fare nella vita. Al netto dei carichi fiscali che gravano su noi tutti, ma di cui beneficiano gli stessi tutti imprenditori piccoli e grandi compresi
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10146 Messaggio da Floppy Disk »

hermafroditos ha scritto:
03/10/2022, 17:06
Comunque io mi domando perché non ci siano film porno che affrontano queste tematiche, del tipo l'energumeno liberista che brutalizza l'idealista cagnetta statalista, la mistress sovranista che si approfitta del dolce ma imbranato studente di scienze politiche globalista e via dicendo. Secondo me farebbero un successone.
Lo so che dico una cosa brutta, ma nel secondo ruolo vedrei benissimo Francesca Donato. Tra parentesi, Brandi Love ha molte volte interpretato quel ruolo ed è una trumpiana di ferro.
I'm a humanist. Maybe the last humanist.

In the long run we are all dead.

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#10147 Messaggio da giorgiograndi »

hermafroditos ha scritto:
03/10/2022, 17:58
giorgiograndi ha scritto:
03/10/2022, 17:44
hermafroditos ha scritto:
03/10/2022, 17:06
Comunque io mi domando perché non ci siano film porno che affrontano queste tematiche, del tipo l'energumeno liberista che brutalizza l'idealista cagnetta statalista, la mistress sovranista che si approfitta del dolce ma imbranato studente di scienze politiche globalista e via dicendo. Secondo me farebbero un successone.
Ah....
sicuramente da fare
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Non mi sono spiegato, è una cosa che devo fare
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10148 Messaggio da giorgiograndi »

cicciuzzo ha scritto:
03/10/2022, 19:02
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giorgiograndi ha scritto:
03/10/2022, 15:25
cicciuzzo ha scritto:
03/10/2022, 10:36
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giorgiograndi ha scritto:
03/10/2022, 9:07


Perche' l'imprenditoria si sviluppa in quello che e' chiamato "business environment" (https://www.toppr.com/guides/business-environment/), dove l'imprenditore e' soggetto alla regolamentazione del legislatore.
Se il legislatore "legisla" alla cazzo, l'imprenditore deve adattarsi.
Non sto a farti nemmeno degli esempi, sarebbero perfino troppo banali, ti faccio solo presente che se chiedi un rimborso iva perche' sei in credito, molto spesso poco dopo ti si presenta la finanza in ufficio (invece dei soldi accreditati sul conto).
Il problema e' culturale (e il tuo pensiero ne e' la prova). Tu che sei dipendente di una multinazionale, anche se "hai visto nefandezze immani", le hai viste da esterno. E' semplice giudicare il lavoro di un imprenditore, quando si e' dipendenti con tutti i privilegi (per cui chiaramente paghi) ma cosa molto diversa e' portare avanti un azienda, magari che ha margini relativamente stretti, sopratutto in italia.

Il pensiero liberale, giusto per chiarire, proprio in materia economica (compreso l'ordoliberalismo su cui si basa l'europa), presuppone una tassazione dei profitti bassa. Infatti, l'ordoliberalismo funziona decentemente in nazioni con bassa pressione fiscale (esempio cechia, polonia, olanda) proprio perche' le tasse sono basse. L'italia invece, a differenza della germania, vuole socializzare le perdere e privatizzare i profitti non attraverso lo sviluppo economico, ma attraverso una tassazione forsennata che non ha beneficio per l'azienda. Pagare tasse alte ci puo' stare se si ricevono benefici a medio termine come infrastrutture, servizi e quant'altro che puo' facilitare lo sviluppo aziendale. Renditi conto che milano ha bisogno da 30 anni di una "bretella" che colleghi arluno con melegnano e arluno con bergamo (in modo da evitare che la tangeziale di milano sia sempre ingorgata), se ne era parlato prima di tangentopoli, ricordi?
In germania, a differenza che in italia, le tasse si trasformano spesso in infrastrutture, che facilitano il processo di sviluppo economico, mentre in italia diventano sussidi.

L'imprenditoria italiana, in un "environment" come quello tedesco (per non parlare di quello olandese), si svilupperebbero molto meglio di come ha fatto negli ultimi 30 anni in italia.
Il problema non sono gli imprenditori, ma il legislatore (chiaramente ciccio ci sono imprenditori con una dubbia morale, ma fare di tutta un'erba un fascio non ha senso). Il vero problema e' come lo stato spende i soldi e come lo stato regolamenta l'imprenditoria. L'imprenditoria di adegua all'environment e, chiaramente, per sopravvivere in un environment retrogrado (e incontrollato) le soluzioni non sono sempre in linea con la tua etica.
Solito pippotto benaltrista

Tipicamente italiano peraltro, laddove si sa che è colpa sempre degli altri

Abiterai in Cechia ma ste cose le ho sempre sentite da Trento a Ragusa
Non c'e' nulla di benaltrista (senza contare che fai di tutta un'erba un fascio).
Il mio e' un semplice discorso di di causa ed effetto.
Immagina che il rubinetto perde acqua, tu sei quello che girerebbe il nastro isolante intorno alla perdita (esempio, limitare l'uso del contante per diminuire l'evasione). Io invece smonterei il rubinetto e cambierei la guarnizione (fare regole diverse che rendano l'evasione sconveniente).

To proponi soluzioni "a valle" del problema ma i rimedi vanno posti "a monte". Questo e' uno dei motivi per il quale l'imprenditoria italiana si e' arenata negli ultimi 20 anni.
E' come se ti abbassi i pantaloni e un amico comincia a pomparti nel culo, tu hai male, e usi del lubrificante. In ogni caso continuera' a farti comunque male.
Il problema poteva essere risolto non abbassando i pantaloni, oppure rialzandoli alla prima sensazione non gradita.

Il problema non sono gli imprenditori, ma le normative e l'ambiente imprenditoriale. Se lo hai sentito da Trento a Ragusa, potrebbe anche essere che abbiano ragione.
Ho appena finito una conversazione telefonica con un mio cliente che è in fase di depressione perché visto quello che sta succedendo da settembre si deve trovare per la prima volta nella necessità di mettere soldi (perché l'imprenditore italiano se deve fare un aumento di capitale entra nel tunnel di droga e depressione, come noto). Lui che a luglio ha fatto fuori una valida collaboratrice perché gli toccava dopo vari rinnovi di contratti a termine (o tirocinii con sgravi regionali non ricordo) doveva passarla a tempo indeterminato e gli girava il cazzo.

Dai gg, le tue sono splendide dichiarazioni di principio. La realtà è che in italia tanta gente apre la partita Iva e tira su la serranda perché non sa che cazzo fare nella vita. Al netto dei carichi fiscali che gravano su noi tutti, ma di cui beneficiano gli stessi tutti imprenditori piccoli e grandi compresi
Continui a ragionare come un dipendente, non come un imprenditore, quello che dici non ha nesso logico.

A: l'aumento di capitale dovuto ad una "crisi" creata dal legislatore (perche' se siamo a questo punto, la colpa non e' dell'imprenditore, ma del legislatore) e' insensato. L'aumento di capitale, per ragioni "espansive" e' sinonimo di crescita (per esempio, l'azienda si "espande" usando un aumento di capitale + supporto bancario). In questo caso (cosi' ad occhio), l'aumento di capitale non e' espansivo, ma compensativo (si compensa con l'aumento di capitale una perdita magari di fatturato o di utile). Quindi, per fartelo capire meglio, l'imprenditore compensa con un proprio capitale una perdita dovuta probabilmente ad un cambiamento nel mercato dovuto alle scelte del legislatore (su cui lui non ha nessun controllo).

B: scegliere di lasciare a casa un dipendente, anche valido, per una posizione minore (una collaboratrice, quindi non mi sembra che possa essere qualificata come indispensabile) per ragioni "fiscali" (sgravi) e' totalmente legittimo. E' solo una conseguenza delle norme (stupide) del legislatore. Per quale motivo dovrei tenermi un dipendente, in una posizione non qualificata, quando ho la possibilita' di assumerne un'altro che costa di meno? Non e' questione di etica, ma di buon senso. Vogliamo l'imprenditore etico ma senza buon senso?

C: la gente ha la partita IVA perche' la disoccupazione e' alta e le condizioni di lavoro sono indecenti a causa di un carico fiscale, sia sul dipendente che sull'imprenditore. Carichi fiscali che non si trasformano in servizi congeniali alla crescita. Il fatto che le "partite iva" non si sviluppano e non crescono in maniera ragionevole, e' dovuto alla mancanza di un sistema di istruzione decente. La "cultura" te la puoi ficcare in culo quando devi mettere sul tavolo un piatto di pasta. La scuola italiana non insegna a diventare benestanti, ma insegna a diventare degli schiavi. Per guadagnare 3000 euro al mese, netti, non serve essere laureati, basta un computer e una connessione internet, invece abbiamo partite iva che si ostinano ad avere un negozietto di scarpe, pensando di poterci tirare fuori un salario decente. I tempi sono cambiati, ma l'istruzione e' indietro di 20 anni, se non 30.

D: il beneficio dei servizi non e' per un cazzo equo, perche' il povero, se deve fare una visita specialistica aspetta il SSN, il benestante paga e va da "privato" (magari dallo stesso medico dove con il SSN avresti dovuto aspettare mesi). Quindi, anche se il servizio e' apparentemente gratuito con una lista di attesa che non considera le condizioni sociali dell'individuo, il ricco provvede per se stesso in tempi ridotti. Il benestante, che vive in centro citta' va a lavorare in monopattino, il povero che vive a melegnano, litiga con la ZTL tutti i giorni e si mangia il fegato per trovare un parcheggio. Il benestante, quando ha un figlio, tramite il congedo di maternita', porta a casa diverse decine di migliaia di euro (di cui non ha bisogno perche' e' appunto benestante), mentre il povero viene sussidiato con 4 spicci.
No ciccio, tu che sei il direttore generale di una multinazionale hai privilegi che la partita iva con il negozietto di scarpe in periferia non ha e, in uno stato che si definisce "di sinistra e solidale", questo e' sbagliato. Tu guadagni di piu' (e paghi di piu'), per cui ricevi di piu', alla faccia di quella che dovrebbe essere la re-distribuzione tanto cara a bersani. Il problema non e' che paghi troppo, il problema e' che paghi troppo poco e ricevi troppo. La qualita'/quantita' di servizi che ricevi, dovrebbe essere identica a quella della moglie disoccupata del muratore di Piario.

Per le azienda e' la stessa cosa. L'imprenditore puo' accedere alla CIS solo se ha almeno 15 dipendenti, come se le aziende piu' piccole non possano averne bisogno. Le grandi aziende hanno accesso privilegiato al credito e se tu dai un'occhiata, anche superficiale, ai "Non Performing Loans" che hanno fatto saltare monte paschi, sono tutte grandi aziende. Nel caso di MPS, solo il 20% dei crediti sotto i 250.000e sono considerati insolventi. Quindi ciccio, stai facendo un altra considerazione assolutamente sbagliata. Il piccolo imprenditore e la micro-impresa e' quella che incide di meno nel collasso economico italiano e sono proprio quelli gli imprenditori che piu' portano il fardello di una legislazione fatta per tutelare il grande (che delocalizza ed elude il fisco portando cio' che e' stato eluso all'estero) a discapito del piccolo che e' costretto ad evadere (ma cio' che evade resta nell'economia italiana). In entrambi i casi lo stato perde gettito fiscale consapevolmente.

Bisogna essere chiari su una cosa. Il rischio imprenditoriale deve essere pagato. Il dipendente non ha rischio imprenditoriale e tutti gli ammortizzatoli sociali sono dalla sua parte, il piccolo imprenditore rischia in proprio. Piu' l'imprenditore e' piccolo e meno e' tutelato, perche' nella malsana idea europea, bisogna tutelare chi ha 100 dipendenti (insieme ai dipendenti, sopratutto quelli con il salario piu' alto) e non chi ne ha solo 2.
La conseguenza dovrebbe essere che, a parita' di profitto/salario netto, il dipendente dovrebbe pagare molte piu' tasse dell'piccolo (o micro) imprenditore, cosa che succede parzialmente perche' alcune tasse, in italia, come la tassa sulla casa e il bollo auto, sono relative all'immobile/mezzo e non a chi lo possiede.
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10149 Messaggio da cicciuzzo »

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04/10/2022, 9:31
cicciuzzo ha scritto:
03/10/2022, 19:02
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Tipicamente italiano peraltro, laddove si sa che è colpa sempre degli altri

Abiterai in Cechia ma ste cose le ho sempre sentite da Trento a Ragusa
Non c'e' nulla di benaltrista (senza contare che fai di tutta un'erba un fascio).
Il mio e' un semplice discorso di di causa ed effetto.
Immagina che il rubinetto perde acqua, tu sei quello che girerebbe il nastro isolante intorno alla perdita (esempio, limitare l'uso del contante per diminuire l'evasione). Io invece smonterei il rubinetto e cambierei la guarnizione (fare regole diverse che rendano l'evasione sconveniente).

To proponi soluzioni "a valle" del problema ma i rimedi vanno posti "a monte". Questo e' uno dei motivi per il quale l'imprenditoria italiana si e' arenata negli ultimi 20 anni.
E' come se ti abbassi i pantaloni e un amico comincia a pomparti nel culo, tu hai male, e usi del lubrificante. In ogni caso continuera' a farti comunque male.
Il problema poteva essere risolto non abbassando i pantaloni, oppure rialzandoli alla prima sensazione non gradita.

Il problema non sono gli imprenditori, ma le normative e l'ambiente imprenditoriale. Se lo hai sentito da Trento a Ragusa, potrebbe anche essere che abbiano ragione.
Ho appena finito una conversazione telefonica con un mio cliente che è in fase di depressione perché visto quello che sta succedendo da settembre si deve trovare per la prima volta nella necessità di mettere soldi (perché l'imprenditore italiano se deve fare un aumento di capitale entra nel tunnel di droga e depressione, come noto). Lui che a luglio ha fatto fuori una valida collaboratrice perché gli toccava dopo vari rinnovi di contratti a termine (o tirocinii con sgravi regionali non ricordo) doveva passarla a tempo indeterminato e gli girava il cazzo.

Dai gg, le tue sono splendide dichiarazioni di principio. La realtà è che in italia tanta gente apre la partita Iva e tira su la serranda perché non sa che cazzo fare nella vita. Al netto dei carichi fiscali che gravano su noi tutti, ma di cui beneficiano gli stessi tutti imprenditori piccoli e grandi compresi
Continui a ragionare come un dipendente, non come un imprenditore, quello che dici non ha nesso logico.

A: l'aumento di capitale dovuto ad una "crisi" creata dal legislatore (perche' se siamo a questo punto, la colpa non e' dell'imprenditore, ma del legislatore) e' insensato. L'aumento di capitale, per ragioni "espansive" e' sinonimo di crescita (per esempio, l'azienda si "espande" usando un aumento di capitale + supporto bancario). In questo caso (cosi' ad occhio), l'aumento di capitale non e' espansivo, ma compensativo (si compensa con l'aumento di capitale una perdita magari di fatturato o di utile). Quindi, per fartelo capire meglio, l'imprenditore compensa con un proprio capitale una perdita dovuta probabilmente ad un cambiamento nel mercato dovuto alle scelte del legislatore (su cui lui non ha nessun controllo).

B: scegliere di lasciare a casa un dipendente, anche valido, per una posizione minore (una collaboratrice, quindi non mi sembra che possa essere qualificata come indispensabile) per ragioni "fiscali" (sgravi) e' totalmente legittimo. E' solo una conseguenza delle norme (stupide) del legislatore. Per quale motivo dovrei tenermi un dipendente, in una posizione non qualificata, quando ho la possibilita' di assumerne un'altro che costa di meno? Non e' questione di etica, ma di buon senso. Vogliamo l'imprenditore etico ma senza buon senso?

C: la gente ha la partita IVA perche' la disoccupazione e' alta e le condizioni di lavoro sono indecenti a causa di un carico fiscale, sia sul dipendente che sull'imprenditore. Carichi fiscali che non si trasformano in servizi congeniali alla crescita. Il fatto che le "partite iva" non si sviluppano e non crescono in maniera ragionevole, e' dovuto alla mancanza di un sistema di istruzione decente. La "cultura" te la puoi ficcare in culo quando devi mettere sul tavolo un piatto di pasta. La scuola italiana non insegna a diventare benestanti, ma insegna a diventare degli schiavi. Per guadagnare 3000 euro al mese, netti, non serve essere laureati, basta un computer e una connessione internet, invece abbiamo partite iva che si ostinano ad avere un negozietto di scarpe, pensando di poterci tirare fuori un salario decente. I tempi sono cambiati, ma l'istruzione e' indietro di 20 anni, se non 30.

D: il beneficio dei servizi non e' per un cazzo equo, perche' il povero, se deve fare una visita specialistica aspetta il SSN, il benestante paga e va da "privato" (magari dallo stesso medico dove con il SSN avresti dovuto aspettare mesi). Quindi, anche se il servizio e' apparentemente gratuito con una lista di attesa che non considera le condizioni sociali dell'individuo, il ricco provvede per se stesso in tempi ridotti. Il benestante, che vive in centro citta' va a lavorare in monopattino, il povero che vive a melegnano, litiga con la ZTL tutti i giorni e si mangia il fegato per trovare un parcheggio. Il benestante, quando ha un figlio, tramite il congedo di maternita', porta a casa diverse decine di migliaia di euro (di cui non ha bisogno perche' e' appunto benestante), mentre il povero viene sussidiato con 4 spicci.
No ciccio, tu che sei il direttore generale di una multinazionale hai privilegi che la partita iva con il negozietto di scarpe in periferia non ha e, in uno stato che si definisce "di sinistra e solidale", questo e' sbagliato. Tu guadagni di piu' (e paghi di piu'), per cui ricevi di piu', alla faccia di quella che dovrebbe essere la re-distribuzione tanto cara a bersani. Il problema non e' che paghi troppo, il problema e' che paghi troppo poco e ricevi troppo. La qualita'/quantita' di servizi che ricevi, dovrebbe essere identica a quella della moglie disoccupata del muratore di Piario.

Per le azienda e' la stessa cosa. L'imprenditore puo' accedere alla CIS solo se ha almeno 15 dipendenti, come se le aziende piu' piccole non possano averne bisogno. Le grandi aziende hanno accesso privilegiato al credito e se tu dai un'occhiata, anche superficiale, ai "Non Performing Loans" che hanno fatto saltare monte paschi, sono tutte grandi aziende. Nel caso di MPS, solo il 20% dei crediti sotto i 250.000e sono considerati insolventi. Quindi ciccio, stai facendo un altra considerazione assolutamente sbagliata. Il piccolo imprenditore e la micro-impresa e' quella che incide di meno nel collasso economico italiano e sono proprio quelli gli imprenditori che piu' portano il fardello di una legislazione fatta per tutelare il grande (che delocalizza ed elude il fisco portando cio' che e' stato eluso all'estero) a discapito del piccolo che e' costretto ad evadere (ma cio' che evade resta nell'economia italiana). In entrambi i casi lo stato perde gettito fiscale consapevolmente.

Bisogna essere chiari su una cosa. Il rischio imprenditoriale deve essere pagato. Il dipendente non ha rischio imprenditoriale e tutti gli ammortizzatoli sociali sono dalla sua parte, il piccolo imprenditore rischia in proprio. Piu' l'imprenditore e' piccolo e meno e' tutelato, perche' nella malsana idea europea, bisogna tutelare chi ha 100 dipendenti (insieme ai dipendenti, sopratutto quelli con il salario piu' alto) e non chi ne ha solo 2.
La conseguenza dovrebbe essere che, a parita' di profitto/salario netto, il dipendente dovrebbe pagare molte piu' tasse dell'piccolo (o micro) imprenditore, cosa che succede parzialmente perche' alcune tasse, in italia, come la tassa sulla casa e il bollo auto, sono relative all'immobile/mezzo e non a chi lo possiede.
Guarda mi bastano le tue due prime righe per evitare di leggere il resto. O meglio prima ti rispondo e poi leggo consapevole che da 0 a 100 concordero' meno di una cippa con le tue parole.

Da dipendente (vero, sono dipendente) sono più imprenditore io rispetto a un milione di partite iva in Italia.

Tutto il resto è noia
Ultima modifica di cicciuzzo il 04/10/2022, 12:28, modificato 1 volta in totale.
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

Garbino
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10150 Messaggio da Garbino »

giorgiograndi ha scritto:
04/10/2022, 9:31
cicciuzzo ha scritto:
03/10/2022, 19:02
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giorgiograndi ha scritto:
03/10/2022, 15:25
cicciuzzo ha scritto:
03/10/2022, 10:36
[Scopri]Spoiler
Solito pippotto benaltrista

Tipicamente italiano peraltro, laddove si sa che è colpa sempre degli altri

Abiterai in Cechia ma ste cose le ho sempre sentite da Trento a Ragusa
Non c'e' nulla di benaltrista (senza contare che fai di tutta un'erba un fascio).
Il mio e' un semplice discorso di di causa ed effetto.
Immagina che il rubinetto perde acqua, tu sei quello che girerebbe il nastro isolante intorno alla perdita (esempio, limitare l'uso del contante per diminuire l'evasione). Io invece smonterei il rubinetto e cambierei la guarnizione (fare regole diverse che rendano l'evasione sconveniente).

To proponi soluzioni "a valle" del problema ma i rimedi vanno posti "a monte". Questo e' uno dei motivi per il quale l'imprenditoria italiana si e' arenata negli ultimi 20 anni.
E' come se ti abbassi i pantaloni e un amico comincia a pomparti nel culo, tu hai male, e usi del lubrificante. In ogni caso continuera' a farti comunque male.
Il problema poteva essere risolto non abbassando i pantaloni, oppure rialzandoli alla prima sensazione non gradita.

Il problema non sono gli imprenditori, ma le normative e l'ambiente imprenditoriale. Se lo hai sentito da Trento a Ragusa, potrebbe anche essere che abbiano ragione.
Ho appena finito una conversazione telefonica con un mio cliente che è in fase di depressione perché visto quello che sta succedendo da settembre si deve trovare per la prima volta nella necessità di mettere soldi (perché l'imprenditore italiano se deve fare un aumento di capitale entra nel tunnel di droga e depressione, come noto). Lui che a luglio ha fatto fuori una valida collaboratrice perché gli toccava dopo vari rinnovi di contratti a termine (o tirocinii con sgravi regionali non ricordo) doveva passarla a tempo indeterminato e gli girava il cazzo.

Dai gg, le tue sono splendide dichiarazioni di principio. La realtà è che in italia tanta gente apre la partita Iva e tira su la serranda perché non sa che cazzo fare nella vita. Al netto dei carichi fiscali che gravano su noi tutti, ma di cui beneficiano gli stessi tutti imprenditori piccoli e grandi compresi
Continui a ragionare come un dipendente, non come un imprenditore, quello che dici non ha nesso logico.

A: l'aumento di capitale dovuto ad una "crisi" creata dal legislatore (perche' se siamo a questo punto, la colpa non e' dell'imprenditore, ma del legislatore) e' insensato. L'aumento di capitale, per ragioni "espansive" e' sinonimo di crescita (per esempio, l'azienda si "espande" usando un aumento di capitale + supporto bancario). In questo caso (cosi' ad occhio), l'aumento di capitale non e' espansivo, ma compensativo (si compensa con l'aumento di capitale una perdita magari di fatturato o di utile). Quindi, per fartelo capire meglio, l'imprenditore compensa con un proprio capitale una perdita dovuta probabilmente ad un cambiamento nel mercato dovuto alle scelte del legislatore (su cui lui non ha nessun controllo).

B: scegliere di lasciare a casa un dipendente, anche valido, per una posizione minore (una collaboratrice, quindi non mi sembra che possa essere qualificata come indispensabile) per ragioni "fiscali" (sgravi) e' totalmente legittimo. E' solo una conseguenza delle norme (stupide) del legislatore. Per quale motivo dovrei tenermi un dipendente, in una posizione non qualificata, quando ho la possibilita' di assumerne un'altro che costa di meno? Non e' questione di etica, ma di buon senso. Vogliamo l'imprenditore etico ma senza buon senso?

C: la gente ha la partita IVA perche' la disoccupazione e' alta e le condizioni di lavoro sono indecenti a causa di un carico fiscale, sia sul dipendente che sull'imprenditore. Carichi fiscali che non si trasformano in servizi congeniali alla crescita. Il fatto che le "partite iva" non si sviluppano e non crescono in maniera ragionevole, e' dovuto alla mancanza di un sistema di istruzione decente. La "cultura" te la puoi ficcare in culo quando devi mettere sul tavolo un piatto di pasta. La scuola italiana non insegna a diventare benestanti, ma insegna a diventare degli schiavi. Per guadagnare 3000 euro al mese, netti, non serve essere laureati, basta un computer e una connessione internet, invece abbiamo partite iva che si ostinano ad avere un negozietto di scarpe, pensando di poterci tirare fuori un salario decente. I tempi sono cambiati, ma l'istruzione e' indietro di 20 anni, se non 30.

D: il beneficio dei servizi non e' per un cazzo equo, perche' il povero, se deve fare una visita specialistica aspetta il SSN, il benestante paga e va da "privato" (magari dallo stesso medico dove con il SSN avresti dovuto aspettare mesi). Quindi, anche se il servizio e' apparentemente gratuito con una lista di attesa che non considera le condizioni sociali dell'individuo, il ricco provvede per se stesso in tempi ridotti. Il benestante, che vive in centro citta' va a lavorare in monopattino, il povero che vive a melegnano, litiga con la ZTL tutti i giorni e si mangia il fegato per trovare un parcheggio. Il benestante, quando ha un figlio, tramite il congedo di maternita', porta a casa diverse decine di migliaia di euro (di cui non ha bisogno perche' e' appunto benestante), mentre il povero viene sussidiato con 4 spicci.
No ciccio, tu che sei il direttore generale di una multinazionale hai privilegi che la partita iva con il negozietto di scarpe in periferia non ha e, in uno stato che si definisce "di sinistra e solidale", questo e' sbagliato. Tu guadagni di piu' (e paghi di piu'), per cui ricevi di piu', alla faccia di quella che dovrebbe essere la re-distribuzione tanto cara a bersani. Il problema non e' che paghi troppo, il problema e' che paghi troppo poco e ricevi troppo. La qualita'/quantita' di servizi che ricevi, dovrebbe essere identica a quella della moglie disoccupata del muratore di Piario.

Per le azienda e' la stessa cosa. L'imprenditore puo' accedere alla CIS solo se ha almeno 15 dipendenti, come se le aziende piu' piccole non possano averne bisogno. Le grandi aziende hanno accesso privilegiato al credito e se tu dai un'occhiata, anche superficiale, ai "Non Performing Loans" che hanno fatto saltare monte paschi, sono tutte grandi aziende. Nel caso di MPS, solo il 20% dei crediti sotto i 250.000e sono considerati insolventi. Quindi ciccio, stai facendo un altra considerazione assolutamente sbagliata. Il piccolo imprenditore e la micro-impresa e' quella che incide di meno nel collasso economico italiano e sono proprio quelli gli imprenditori che piu' portano il fardello di una legislazione fatta per tutelare il grande (che delocalizza ed elude il fisco portando cio' che e' stato eluso all'estero) a discapito del piccolo che e' costretto ad evadere (ma cio' che evade resta nell'economia italiana). In entrambi i casi lo stato perde gettito fiscale consapevolmente.

Bisogna essere chiari su una cosa. Il rischio imprenditoriale deve essere pagato. Il dipendente non ha rischio imprenditoriale e tutti gli ammortizzatoli sociali sono dalla sua parte, il piccolo imprenditore rischia in proprio. Piu' l'imprenditore e' piccolo e meno e' tutelato, perche' nella malsana idea europea, bisogna tutelare chi ha 100 dipendenti (insieme ai dipendenti, sopratutto quelli con il salario piu' alto) e non chi ne ha solo 2.
La conseguenza dovrebbe essere che, a parita' di profitto/salario netto, il dipendente dovrebbe pagare molte piu' tasse dell'piccolo (o micro) imprenditore, cosa che succede parzialmente perche' alcune tasse, in italia, come la tassa sulla casa e il bollo auto, sono relative all'immobile/mezzo e non a chi lo possiede.
Giorgio,ti giuro che se ti candidi prendi il mio voto!!!
Non vivi in italia, ma hai fatto un quadro perfetto della situazione.

Garbino
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10151 Messaggio da Garbino »

cicciuzzo ha scritto:
04/10/2022, 12:24
giorgiograndi ha scritto:
04/10/2022, 9:31
cicciuzzo ha scritto:
03/10/2022, 19:02
[Scopri]Spoiler
giorgiograndi ha scritto:
03/10/2022, 15:25


Non c'e' nulla di benaltrista (senza contare che fai di tutta un'erba un fascio).
Il mio e' un semplice discorso di di causa ed effetto.
Immagina che il rubinetto perde acqua, tu sei quello che girerebbe il nastro isolante intorno alla perdita (esempio, limitare l'uso del contante per diminuire l'evasione). Io invece smonterei il rubinetto e cambierei la guarnizione (fare regole diverse che rendano l'evasione sconveniente).

To proponi soluzioni "a valle" del problema ma i rimedi vanno posti "a monte". Questo e' uno dei motivi per il quale l'imprenditoria italiana si e' arenata negli ultimi 20 anni.
E' come se ti abbassi i pantaloni e un amico comincia a pomparti nel culo, tu hai male, e usi del lubrificante. In ogni caso continuera' a farti comunque male.
Il problema poteva essere risolto non abbassando i pantaloni, oppure rialzandoli alla prima sensazione non gradita.

Il problema non sono gli imprenditori, ma le normative e l'ambiente imprenditoriale. Se lo hai sentito da Trento a Ragusa, potrebbe anche essere che abbiano ragione.
Ho appena finito una conversazione telefonica con un mio cliente che è in fase di depressione perché visto quello che sta succedendo da settembre si deve trovare per la prima volta nella necessità di mettere soldi (perché l'imprenditore italiano se deve fare un aumento di capitale entra nel tunnel di droga e depressione, come noto). Lui che a luglio ha fatto fuori una valida collaboratrice perché gli toccava dopo vari rinnovi di contratti a termine (o tirocinii con sgravi regionali non ricordo) doveva passarla a tempo indeterminato e gli girava il cazzo.

Dai gg, le tue sono splendide dichiarazioni di principio. La realtà è che in italia tanta gente apre la partita Iva e tira su la serranda perché non sa che cazzo fare nella vita. Al netto dei carichi fiscali che gravano su noi tutti, ma di cui beneficiano gli stessi tutti imprenditori piccoli e grandi compresi
Continui a ragionare come un dipendente, non come un imprenditore, quello che dici non ha nesso logico.

A: l'aumento di capitale dovuto ad una "crisi" creata dal legislatore (perche' se siamo a questo punto, la colpa non e' dell'imprenditore, ma del legislatore) e' insensato. L'aumento di capitale, per ragioni "espansive" e' sinonimo di crescita (per esempio, l'azienda si "espande" usando un aumento di capitale + supporto bancario). In questo caso (cosi' ad occhio), l'aumento di capitale non e' espansivo, ma compensativo (si compensa con l'aumento di capitale una perdita magari di fatturato o di utile). Quindi, per fartelo capire meglio, l'imprenditore compensa con un proprio capitale una perdita dovuta probabilmente ad un cambiamento nel mercato dovuto alle scelte del legislatore (su cui lui non ha nessun controllo).

B: scegliere di lasciare a casa un dipendente, anche valido, per una posizione minore (una collaboratrice, quindi non mi sembra che possa essere qualificata come indispensabile) per ragioni "fiscali" (sgravi) e' totalmente legittimo. E' solo una conseguenza delle norme (stupide) del legislatore. Per quale motivo dovrei tenermi un dipendente, in una posizione non qualificata, quando ho la possibilita' di assumerne un'altro che costa di meno? Non e' questione di etica, ma di buon senso. Vogliamo l'imprenditore etico ma senza buon senso?

C: la gente ha la partita IVA perche' la disoccupazione e' alta e le condizioni di lavoro sono indecenti a causa di un carico fiscale, sia sul dipendente che sull'imprenditore. Carichi fiscali che non si trasformano in servizi congeniali alla crescita. Il fatto che le "partite iva" non si sviluppano e non crescono in maniera ragionevole, e' dovuto alla mancanza di un sistema di istruzione decente. La "cultura" te la puoi ficcare in culo quando devi mettere sul tavolo un piatto di pasta. La scuola italiana non insegna a diventare benestanti, ma insegna a diventare degli schiavi. Per guadagnare 3000 euro al mese, netti, non serve essere laureati, basta un computer e una connessione internet, invece abbiamo partite iva che si ostinano ad avere un negozietto di scarpe, pensando di poterci tirare fuori un salario decente. I tempi sono cambiati, ma l'istruzione e' indietro di 20 anni, se non 30.

D: il beneficio dei servizi non e' per un cazzo equo, perche' il povero, se deve fare una visita specialistica aspetta il SSN, il benestante paga e va da "privato" (magari dallo stesso medico dove con il SSN avresti dovuto aspettare mesi). Quindi, anche se il servizio e' apparentemente gratuito con una lista di attesa che non considera le condizioni sociali dell'individuo, il ricco provvede per se stesso in tempi ridotti. Il benestante, che vive in centro citta' va a lavorare in monopattino, il povero che vive a melegnano, litiga con la ZTL tutti i giorni e si mangia il fegato per trovare un parcheggio. Il benestante, quando ha un figlio, tramite il congedo di maternita', porta a casa diverse decine di migliaia di euro (di cui non ha bisogno perche' e' appunto benestante), mentre il povero viene sussidiato con 4 spicci.
No ciccio, tu che sei il direttore generale di una multinazionale hai privilegi che la partita iva con il negozietto di scarpe in periferia non ha e, in uno stato che si definisce "di sinistra e solidale", questo e' sbagliato. Tu guadagni di piu' (e paghi di piu'), per cui ricevi di piu', alla faccia di quella che dovrebbe essere la re-distribuzione tanto cara a bersani. Il problema non e' che paghi troppo, il problema e' che paghi troppo poco e ricevi troppo. La qualita'/quantita' di servizi che ricevi, dovrebbe essere identica a quella della moglie disoccupata del muratore di Piario.

Per le azienda e' la stessa cosa. L'imprenditore puo' accedere alla CIS solo se ha almeno 15 dipendenti, come se le aziende piu' piccole non possano averne bisogno. Le grandi aziende hanno accesso privilegiato al credito e se tu dai un'occhiata, anche superficiale, ai "Non Performing Loans" che hanno fatto saltare monte paschi, sono tutte grandi aziende. Nel caso di MPS, solo il 20% dei crediti sotto i 250.000e sono considerati insolventi. Quindi ciccio, stai facendo un altra considerazione assolutamente sbagliata. Il piccolo imprenditore e la micro-impresa e' quella che incide di meno nel collasso economico italiano e sono proprio quelli gli imprenditori che piu' portano il fardello di una legislazione fatta per tutelare il grande (che delocalizza ed elude il fisco portando cio' che e' stato eluso all'estero) a discapito del piccolo che e' costretto ad evadere (ma cio' che evade resta nell'economia italiana). In entrambi i casi lo stato perde gettito fiscale consapevolmente.

Bisogna essere chiari su una cosa. Il rischio imprenditoriale deve essere pagato. Il dipendente non ha rischio imprenditoriale e tutti gli ammortizzatoli sociali sono dalla sua parte, il piccolo imprenditore rischia in proprio. Piu' l'imprenditore e' piccolo e meno e' tutelato, perche' nella malsana idea europea, bisogna tutelare chi ha 100 dipendenti (insieme ai dipendenti, sopratutto quelli con il salario piu' alto) e non chi ne ha solo 2.
La conseguenza dovrebbe essere che, a parita' di profitto/salario netto, il dipendente dovrebbe pagare molte piu' tasse dell'piccolo (o micro) imprenditore, cosa che succede parzialmente perche' alcune tasse, in italia, come la tassa sulla casa e il bollo auto, sono relative all'immobile/mezzo e non a chi lo possiede.
Guarda mi basta le tue due prime righe per evitare di leggere il resto

Da dipendente (vero, sono dipendente) sono più imprenditore io rispetto a un milione di partite iva in Italia.

Tutto il resto è noia

Dopo questa uscita hai perso i pochi punti che avevi, tu sei il classico impiegatino, forse quadro?
Che fa il suo compitino e si crede un supereroe per aver semplicemente fatto il suo dovere,se sei così bravo perchè non hai mai voluto fare impresa per conto tuo?
Così è più facile vero?Se c'è un problema grosso non sono cazzi tuoi,se non c'è lavoro è colpa del capo che non trova lavoro,se c'è troppo lavoro il capo ti sfrutta...
Ragioni così vero?

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10152 Messaggio da cicciuzzo »

Garbino ha scritto:
04/10/2022, 12:29
cicciuzzo ha scritto:
04/10/2022, 12:24
giorgiograndi ha scritto:
04/10/2022, 9:31
cicciuzzo ha scritto:
03/10/2022, 19:02
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Ho appena finito una conversazione telefonica con un mio cliente che è in fase di depressione perché visto quello che sta succedendo da settembre si deve trovare per la prima volta nella necessità di mettere soldi (perché l'imprenditore italiano se deve fare un aumento di capitale entra nel tunnel di droga e depressione, come noto). Lui che a luglio ha fatto fuori una valida collaboratrice perché gli toccava dopo vari rinnovi di contratti a termine (o tirocinii con sgravi regionali non ricordo) doveva passarla a tempo indeterminato e gli girava il cazzo.

Dai gg, le tue sono splendide dichiarazioni di principio. La realtà è che in italia tanta gente apre la partita Iva e tira su la serranda perché non sa che cazzo fare nella vita. Al netto dei carichi fiscali che gravano su noi tutti, ma di cui beneficiano gli stessi tutti imprenditori piccoli e grandi compresi
Continui a ragionare come un dipendente, non come un imprenditore, quello che dici non ha nesso logico.

A: l'aumento di capitale dovuto ad una "crisi" creata dal legislatore (perche' se siamo a questo punto, la colpa non e' dell'imprenditore, ma del legislatore) e' insensato. L'aumento di capitale, per ragioni "espansive" e' sinonimo di crescita (per esempio, l'azienda si "espande" usando un aumento di capitale + supporto bancario). In questo caso (cosi' ad occhio), l'aumento di capitale non e' espansivo, ma compensativo (si compensa con l'aumento di capitale una perdita magari di fatturato o di utile). Quindi, per fartelo capire meglio, l'imprenditore compensa con un proprio capitale una perdita dovuta probabilmente ad un cambiamento nel mercato dovuto alle scelte del legislatore (su cui lui non ha nessun controllo).

B: scegliere di lasciare a casa un dipendente, anche valido, per una posizione minore (una collaboratrice, quindi non mi sembra che possa essere qualificata come indispensabile) per ragioni "fiscali" (sgravi) e' totalmente legittimo. E' solo una conseguenza delle norme (stupide) del legislatore. Per quale motivo dovrei tenermi un dipendente, in una posizione non qualificata, quando ho la possibilita' di assumerne un'altro che costa di meno? Non e' questione di etica, ma di buon senso. Vogliamo l'imprenditore etico ma senza buon senso?

C: la gente ha la partita IVA perche' la disoccupazione e' alta e le condizioni di lavoro sono indecenti a causa di un carico fiscale, sia sul dipendente che sull'imprenditore. Carichi fiscali che non si trasformano in servizi congeniali alla crescita. Il fatto che le "partite iva" non si sviluppano e non crescono in maniera ragionevole, e' dovuto alla mancanza di un sistema di istruzione decente. La "cultura" te la puoi ficcare in culo quando devi mettere sul tavolo un piatto di pasta. La scuola italiana non insegna a diventare benestanti, ma insegna a diventare degli schiavi. Per guadagnare 3000 euro al mese, netti, non serve essere laureati, basta un computer e una connessione internet, invece abbiamo partite iva che si ostinano ad avere un negozietto di scarpe, pensando di poterci tirare fuori un salario decente. I tempi sono cambiati, ma l'istruzione e' indietro di 20 anni, se non 30.

D: il beneficio dei servizi non e' per un cazzo equo, perche' il povero, se deve fare una visita specialistica aspetta il SSN, il benestante paga e va da "privato" (magari dallo stesso medico dove con il SSN avresti dovuto aspettare mesi). Quindi, anche se il servizio e' apparentemente gratuito con una lista di attesa che non considera le condizioni sociali dell'individuo, il ricco provvede per se stesso in tempi ridotti. Il benestante, che vive in centro citta' va a lavorare in monopattino, il povero che vive a melegnano, litiga con la ZTL tutti i giorni e si mangia il fegato per trovare un parcheggio. Il benestante, quando ha un figlio, tramite il congedo di maternita', porta a casa diverse decine di migliaia di euro (di cui non ha bisogno perche' e' appunto benestante), mentre il povero viene sussidiato con 4 spicci.
No ciccio, tu che sei il direttore generale di una multinazionale hai privilegi che la partita iva con il negozietto di scarpe in periferia non ha e, in uno stato che si definisce "di sinistra e solidale", questo e' sbagliato. Tu guadagni di piu' (e paghi di piu'), per cui ricevi di piu', alla faccia di quella che dovrebbe essere la re-distribuzione tanto cara a bersani. Il problema non e' che paghi troppo, il problema e' che paghi troppo poco e ricevi troppo. La qualita'/quantita' di servizi che ricevi, dovrebbe essere identica a quella della moglie disoccupata del muratore di Piario.

Per le azienda e' la stessa cosa. L'imprenditore puo' accedere alla CIS solo se ha almeno 15 dipendenti, come se le aziende piu' piccole non possano averne bisogno. Le grandi aziende hanno accesso privilegiato al credito e se tu dai un'occhiata, anche superficiale, ai "Non Performing Loans" che hanno fatto saltare monte paschi, sono tutte grandi aziende. Nel caso di MPS, solo il 20% dei crediti sotto i 250.000e sono considerati insolventi. Quindi ciccio, stai facendo un altra considerazione assolutamente sbagliata. Il piccolo imprenditore e la micro-impresa e' quella che incide di meno nel collasso economico italiano e sono proprio quelli gli imprenditori che piu' portano il fardello di una legislazione fatta per tutelare il grande (che delocalizza ed elude il fisco portando cio' che e' stato eluso all'estero) a discapito del piccolo che e' costretto ad evadere (ma cio' che evade resta nell'economia italiana). In entrambi i casi lo stato perde gettito fiscale consapevolmente.

Bisogna essere chiari su una cosa. Il rischio imprenditoriale deve essere pagato. Il dipendente non ha rischio imprenditoriale e tutti gli ammortizzatoli sociali sono dalla sua parte, il piccolo imprenditore rischia in proprio. Piu' l'imprenditore e' piccolo e meno e' tutelato, perche' nella malsana idea europea, bisogna tutelare chi ha 100 dipendenti (insieme ai dipendenti, sopratutto quelli con il salario piu' alto) e non chi ne ha solo 2.
La conseguenza dovrebbe essere che, a parita' di profitto/salario netto, il dipendente dovrebbe pagare molte piu' tasse dell'piccolo (o micro) imprenditore, cosa che succede parzialmente perche' alcune tasse, in italia, come la tassa sulla casa e il bollo auto, sono relative all'immobile/mezzo e non a chi lo possiede.
Guarda mi basta le tue due prime righe per evitare di leggere il resto

Da dipendente (vero, sono dipendente) sono più imprenditore io rispetto a un milione di partite iva in Italia.

Tutto il resto è noia

Dopo questa uscita hai perso i pochi punti che avevi, tu sei il classico impiegatino, forse quadro?
Che fa il suo compitino e si crede un supereroe per aver semplicemente fatto il suo dovere,se sei così bravo perchè non hai mai voluto fare impresa per conto tuo?
Così è più facile vero?Se c'è un problema grosso non sono cazzi tuoi,se non c'è lavoro è colpa del capo che non trova lavoro,se c'è troppo lavoro il capo ti sfrutta...
Ragioni così vero?
Ma tu che vuoi?
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cicciuzzo
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10153 Messaggio da cicciuzzo »

Tra le cagate (molte) lette quella sulla tassazione diversificata tra dipendenti e partite iva vince il premio nobel

Non basta l'evasione fiscale, non basta il regime forfettario, non basta quanto di personale puoi trasferire all'impresa per permettere di pagare meno tasse. No, pure una forbice fiscale.

Ma Giorgio, ma sei serio quando scrivi queste cose?
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giorgiograndi
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10154 Messaggio da giorgiograndi »

cicciuzzo ha scritto:
04/10/2022, 12:56
Tra le cagate (molte) lette quella sulla tassazione diversificata tra dipendenti e partite iva vince il premio nobel

Non basta l'evasione fiscale, non basta il regime forfettario, non basta quanto di personale puoi trasferire all'impresa per permettere di pagare meno tasse. No, pure una forbice fiscale.

Ma Giorgio, ma sei serio quando scrivi queste cose?
E perche' mai, il dipendente ha molti meno rischi del piccolo imprenditore e molti piu' benefici. E' fattuale. Lo vedi se vai a fare un mutuo in banca. Se sei dipendente di una multinazionale o meglio pubblico, sei considerato molto piu' affidabile di chi invece gestisce un'attivita' in proprio (sopratutto se piccola e senza proprieta' a garanzia). Lo sai che ultimamente, ti posso garantire, che un'impresetta per ottenere un finanziamento in italia, deve presentare alla banca non solo i bilanci, ma anche dimostrare che il fattuarato sia diversificato (quindi, se hai un cliente che ti fa il 60% del fatturato, sei gia' considerato a rischio). Pure lo stato, se e' il tuo cliente principale, fa in modo che la banca ti considera un'azienda a rischio.
L'impresa, tanto piu' e piccola e tanto piu' e' esposta al rischio, sopratutto in momenti di crisi. Il dipendente, sopratutto di una grande azienda, e' al sicuro sopratutto nei momenti di crisi (perche' la grossa azienda ha la possibilita' di rinnovarsi in nuovi settori o accedere ad ammortizzatori sociali, cosa che sopratutto la micro-imprenditoria non puo' fare)

La flat tax esiste in una marea di stati. Ti faccio l'esempio della cechia, perche' conosco bene il sistema. Partite iva, fino a 45.000 euro di fatturato possono scegliere il regime forfettario. Sono esenti iva (non la scaricano e non la aggiungono in fattura) e pagano un forettario di circa 200 euro al mese tra tasse, contributi e sanita'. Non devono nemmeno fare scontrini. Quindi, costo di gestione aziendale irrisorio. In italia, stesso situazione, pagheresti 1000 euro (almeno) di commercialista.
Ma che cazzo di senso ha avere una gestione complessa di una micro-azienda con 45.000 di fatturato? Nessuna, a meno che tu non sia un fanatico. Cosa cazzo vuoi che possa evadere la bancarella del mercato che vende i calzini colorati.

Senza contare che, se non vuoi avere miriadi di partite iva, gli devi dare un lavoro oppure un sussidio. Quindi, nella tua logica perversa, le partite iva non dovrebbero esistere ma dovrebbero avere un lavoro mal pagato o un sussidio da fame.

Tu confondi le micro-imprese e le partite iva, con i liberi professionisti, che sono una categoria a parte, ma nessuno fa un ragionamento logico. Prendiamo i dentisti. L'iva conta per il 20% nelle loro prestazioni. Se vai dal dentista e ti fa uno sconto del 30% se paghi in nero, immaginando l'iva al 20% (per comodita' di calcolo), su un conto di 120 euro (100 euro + IVA), pagheresti 84 euro, con un risparmio netto di 36 euro (piu' di un 1/4 del totale). Ma e' chiaro che il cliente vuole pagare in nero, perche' la detrazione proposta dal legislatore (per le spese dentistiche) e' molto meno conveniente che pagare in nero.

Continui poi a concepire evasione ed elusione come una SCELTA del singolo dettata dalla mala fede e non come una risposta ad un sistema in parte bacato e strenuamente invasivo. L'evasione fiscale e' frutto delle scelte del legislatore, e' lampante dal fatto che l'evasione fiscale (e l'elusione) e' direttamente proporzionale alla tassazione. Per questo ti dico che non hai idea di quello di cui stai parlando. Evadere COSTA. Se il costo per evadere e' superiore alla cifra evasa, l'evasione scompare. Te la metto in soldoni, se hai un'azienda commerciale che vende materiali del terziario, con 100 mila euro di utile, ne paghi 60 di tasse (pressione fiscale reale italia aziende 62.7%, fonte ST). Quanto costa ELUDERE 100 mila euro in maniera totalmente legale? Circa 20 mila euro. Quindi, eludere il fisco da un beneficio di 40.000 euro.
Ma e' chiaro che la gente elude ed evade e non puoi farci nulla, perche' mentre il fisco si aggiorna una volta ogni 10 anni, le soluzioni per evadere ed eludere si adattano alle necessita'.
Evasione ed elusione sono CONSEGUENZA delle regole imposte dal legislatore. Un uomo d'affari sceglie il buon senso (fare piu' soldi) altrimenti non sarebbe un imprenditore (piccolo o grande che sia, il concetto credimi rimane usuale)

Vogliamo parlare della detraibilita' dei costi per un'azienda italiana con una tedesca? La regolamentazione italiana ha mille paletti quella tedesca e' semplice. Se una cosa e' inerente al tuo business, la detrai al 100% (non e' proprio cosi' ma quasi). In italia sei obbligato a noleggiare le auto dei tuoi venditori per avere una detrazione decente, ma ci rendiamo conto della follia (e di quanto e' piu' costoso, sopratutto per le piccole e micro-imprese)?
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#10155 Messaggio da federicoweb »

Letta oggi: " Non siamo disponibili ad un governo di larghe intese"...

ma chi vi vuole??????

C.d. certo no, tra l' altro finora come siete andati-stati al Governo ????

continua a dire cagate, ridicolo
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )

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