IMHO voleva solo vedere "quella dei manifesti"
La Corte d’appello ha confermato a due anni di carcere con l’accusa di atti persecutori la condanna in primo grado di Raffaele Nugnes, 43 anni, lo stalker che nel giugno del 2019 ha preso di mira Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, con l’intento di rivendicare la paternità (fantasiosa) della figlia.
La sentenza di primo grado contro Nugnes
L’uomo, nell’estate di due anni fa, ha contattato la deputata attraverso il profilo Facebook determinato a incontrarla e vedere la bambina. Una pressione che ha provocato nella Meloni un profondo stato d’ansia e di paura per le sorti della sua figlia. Stress che ha obbligato la deputata - assistita dall’avvocato Urbano Del Balzo come parte civile- «a intensificare le misure di protezione della piccola, tenuto conto del suo lavoro di parlamentare che la conduce fuori casa». La Corte d’appello ha anche confermato la misura di un ricovero di Nugnes presso la Rems, una volta che avrà terminato di scontare la pena. L’uomo, infatti, in primo grado è stato giudicato parzialmente incapace di intendere e volere.
1 dicembre 2020 | 15:48
