PRIVATE DETECTIVE
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Chi è l'attrice protagonista del film di Bandinelli , stavo per acquistarlo ieri sera sul bouquet di d+ , ma prima di spendere soldi volevo sapere se ne vale la pena e chi è l'attrice protagonista , un pó di trama e i nomi delle altre attrici e se c'è qualche aneddoto ,probabilmente lo riproporranno e se ne vale la pena lo acquisteró
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Ti ho beccato...non compri il giornale! Ma bravo...
E' stato video del mese del numero 100
Ragazzi volete farci chiudere bottega?
Eccoti comunque la nostra ampia recensione
PRIVATE DETECTIVE
(Italia - 115 min.)
PRODUZIONE: Star 90/
DISTRIBUZIONE: Showtime/REGIA: Silvio Bandinelli/
CAST: Nelli Marie Vickers (Raven), Teresa Weigel (Teri Weigel), Joseph Nassivera (Joey Silvera), Eva Pistarino (Eva Orloswky), Federick Piantadosi (Fred J. Lincoln), Rocco Siffredi (non accreditato sui titoli)
ORAL/ANAL/TRIO/LESBO
Fino a qualche anno fa, l'estate rappresentava la stagione più interessante per tenere d'occhio i tamburini dei cinema sulle pagine dei quotidiani, almeno per gli amanti del cinema misconosciuto, invisibile e inviso al grande pubblico (che in quei giorni difatti se ne sta in spiaggia e non certo in sala). Il 27 Agosto 1992, uscì al cinema Rouge et Noir di Roma un film dal titolo quanto meno curioso, "Bassi Istinti", per di più accompagnato da un flano "invitante": una donna nuda che urla sotto la minaccia di un coltello. Le pellicole italiane "di genere" avevano ormai da qualche tempo le ore contate, prima che la televisione facesse sue quelle storie (naturalmente edulcorandole) che per anni avevano illuminato il grande schermo. Thriller e polizieschi, gialli e film-verità , commediole pecorecce o romantiche, tutte situazioni ormai appannaggio del tubo catodico. "Bassi Istinti" era un titolo che, con deliziosa e sfacciata audacia, riecheggiava il campione d'incassi della stagione appena conclusa: "Basic Instinct", moderno noir celebre per le "non-mutande" a vista di Sharon Stone. Poco era dato sapere, invece, sul film in questione, anche perchè "Bassi istinti" rimase in cartellone solo pochi giorni. E nulla poteva raccontare il nome del regista, tale Silvio Bandinelli. Non uno della vecchia guardia, come Fulci, D'Amato, Bergonzelli, Deodato che ancora in quel periodo qualche ultimo fuoco cinematografico riuscivano a spararlo, prima del definitivo oblio. Forse si trattava di uno pseudonimo o più probabilmente di un giovane in vena di stravaganze che invece del solito polpettone minimalista realizzato coi soldi statali, cercava luce nel thriller? Comunque nulla di tutto questo. Al Mifed dello stesso anno, lo stand della DB Media (casa milanese dedita alle vendite internazionali non di genere hard) offriva abbondanza di brochure e poster a grandezza naturale del film in questione, col titolo esterofilo e accattivante di "Masquerade".
Il "mistero" si svelava solo pochi mesi più tardi, quando all'inizio del '93 la Moonlight di Torino editava proprio "Masquerade", un hard bello e buono, mentre l'etichetta Arcadia Video, il giallo-erotico "Bassi Istinti". Lo stesso film in doppia versione, dunque, il primo firmato Frank Simon, il secondo Silvio Bandinelli. Quel primo lungometraggio del regista toscano, viene ora rieditato in videocassetta e in DVD restituendogli il suo originario aspetto, quello cioè di un vero e proprio thriller ma con scene che non dissolvono in nero al momento fatidico (anche perchè è interpretato da nomi celebri dell'hard internazionale).
Bandinelli, che all'epoca dei fatti era un apprezzato director di short pubblicitari, si lasció tentare dagli orizzonti che il mercato del cinema per adulti aveva cominciato a delineare agli inizi del decennio, dopo un periodo di "oscurantismo" e di traversie non solo commerciali. Anche il filone erotico godeva di buona salute e rappresentava una valida opportunità per accedere a mercati molto ricettivi in tal senso, come quelli orientali (ma anche gli Stati Uniti, con le loro innumerevoli cable e pay tv, potevano essere buoni clienti). Il classico film su commissione, dunque, che Silvio accetta di girare nonostante la presenza delle scene hard (indispensabili per l'Italia e l'Europa), materia a lui ancora del tutto sconosciuta. 400 mila dollari di budget, 4 settimane di lavorazione, 50 persone fra cast e troupe e 15 mila metri di pellicola 35 mm sono le cifre (oggi improponibili) che caratterizzavano "Masquerade" ma che le logiche di mercato avevano reso arduo apprezzare: la versione hard era massacrata al montaggio mentre quella soft era strutturalmente poca cosa per confrontarsi sullo stesso terreno dei film cosiddetti "normali".
La vicenda si sviluppa tra Los Angeles e Firenze. Linda, una splendida agente dell'FBI viene spedita nella città toscana per indagare su un misterioso omicidio legato al traffico internazionale di opere d'arte. La figura chiave è quella dell'antiquario Ernesto Pallavicini, un tipo losco e potente, contornato da tirapiedi altrettanto ambigui. La moglie se la fa con uno dei suoi collaboratori mentre un altro viene ucciso da un assassino vestito di nero. L'antiquario vive in una grande villa con la deliziosa nipote Sandra, una delle sue passioni insieme all'arte e alla musica classica. Linda indaga, spalleggiata da uno sbirro italiano con cui finirà per avere una relazione. Il killer torna a colpire fino a quando la sua identità non viene svelata. Ma non si tratta dell'unico colpo di scena... Recuperando stilemi e pratiche care a Dario Argento, Bandinelli realizza un onesto thriller erotico, patinato e d'atmosfera, che diventa un film unico nel suo genere se equiparato ai prodotti hard-core comunemente intesi. Una rappresentazione del porno trasversale come solitamente la si concepiva nei primi anni Ottanta e successivamente mai più ripetuta.
Il cast affianca star americane a celebri nomi italiani. L'intrigante Raven è l'investigatrice arrivata da Los Angeles; Joey Silvera è il poliziotto italiano; il regista americano Fred J. Lincoln, qui nell'inedito ruolo di attore, è nei panni dell'antiquario mentre l'ex Playmate di Playboy Teri Weigel, è sua nipote Sandra. La scena più calda, di un film in cui il sesso è il mezzo e non il fine per raccontare la vicenda, spetta a Eva Orlowsky, "analizzata" da Rocco Siffredi. Una curiosità : il volume "Spaghetti Nightmares", dedicato agli horror/thriller italiani, indica il soggetto tratto da un romanzo di Silvio Bandinelli (sic!) e cita un altro titolo, "The Black Gloves", probabilmente riferito alla distribuzione in videocassetta, per l'estero, della versione soft.
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: Fabrizio Zanoni il 2001-09-05 00:37 ]</font>
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PRODUZIONE: Star 90/
DISTRIBUZIONE: Showtime/REGIA: Silvio Bandinelli/
CAST: Nelli Marie Vickers (Raven), Teresa Weigel (Teri Weigel), Joseph Nassivera (Joey Silvera), Eva Pistarino (Eva Orloswky), Federick Piantadosi (Fred J. Lincoln), Rocco Siffredi (non accreditato sui titoli)
ORAL/ANAL/TRIO/LESBO
Fino a qualche anno fa, l'estate rappresentava la stagione più interessante per tenere d'occhio i tamburini dei cinema sulle pagine dei quotidiani, almeno per gli amanti del cinema misconosciuto, invisibile e inviso al grande pubblico (che in quei giorni difatti se ne sta in spiaggia e non certo in sala). Il 27 Agosto 1992, uscì al cinema Rouge et Noir di Roma un film dal titolo quanto meno curioso, "Bassi Istinti", per di più accompagnato da un flano "invitante": una donna nuda che urla sotto la minaccia di un coltello. Le pellicole italiane "di genere" avevano ormai da qualche tempo le ore contate, prima che la televisione facesse sue quelle storie (naturalmente edulcorandole) che per anni avevano illuminato il grande schermo. Thriller e polizieschi, gialli e film-verità , commediole pecorecce o romantiche, tutte situazioni ormai appannaggio del tubo catodico. "Bassi Istinti" era un titolo che, con deliziosa e sfacciata audacia, riecheggiava il campione d'incassi della stagione appena conclusa: "Basic Instinct", moderno noir celebre per le "non-mutande" a vista di Sharon Stone. Poco era dato sapere, invece, sul film in questione, anche perchè "Bassi istinti" rimase in cartellone solo pochi giorni. E nulla poteva raccontare il nome del regista, tale Silvio Bandinelli. Non uno della vecchia guardia, come Fulci, D'Amato, Bergonzelli, Deodato che ancora in quel periodo qualche ultimo fuoco cinematografico riuscivano a spararlo, prima del definitivo oblio. Forse si trattava di uno pseudonimo o più probabilmente di un giovane in vena di stravaganze che invece del solito polpettone minimalista realizzato coi soldi statali, cercava luce nel thriller? Comunque nulla di tutto questo. Al Mifed dello stesso anno, lo stand della DB Media (casa milanese dedita alle vendite internazionali non di genere hard) offriva abbondanza di brochure e poster a grandezza naturale del film in questione, col titolo esterofilo e accattivante di "Masquerade".
Il "mistero" si svelava solo pochi mesi più tardi, quando all'inizio del '93 la Moonlight di Torino editava proprio "Masquerade", un hard bello e buono, mentre l'etichetta Arcadia Video, il giallo-erotico "Bassi Istinti". Lo stesso film in doppia versione, dunque, il primo firmato Frank Simon, il secondo Silvio Bandinelli. Quel primo lungometraggio del regista toscano, viene ora rieditato in videocassetta e in DVD restituendogli il suo originario aspetto, quello cioè di un vero e proprio thriller ma con scene che non dissolvono in nero al momento fatidico (anche perchè è interpretato da nomi celebri dell'hard internazionale).
Bandinelli, che all'epoca dei fatti era un apprezzato director di short pubblicitari, si lasció tentare dagli orizzonti che il mercato del cinema per adulti aveva cominciato a delineare agli inizi del decennio, dopo un periodo di "oscurantismo" e di traversie non solo commerciali. Anche il filone erotico godeva di buona salute e rappresentava una valida opportunità per accedere a mercati molto ricettivi in tal senso, come quelli orientali (ma anche gli Stati Uniti, con le loro innumerevoli cable e pay tv, potevano essere buoni clienti). Il classico film su commissione, dunque, che Silvio accetta di girare nonostante la presenza delle scene hard (indispensabili per l'Italia e l'Europa), materia a lui ancora del tutto sconosciuta. 400 mila dollari di budget, 4 settimane di lavorazione, 50 persone fra cast e troupe e 15 mila metri di pellicola 35 mm sono le cifre (oggi improponibili) che caratterizzavano "Masquerade" ma che le logiche di mercato avevano reso arduo apprezzare: la versione hard era massacrata al montaggio mentre quella soft era strutturalmente poca cosa per confrontarsi sullo stesso terreno dei film cosiddetti "normali".
La vicenda si sviluppa tra Los Angeles e Firenze. Linda, una splendida agente dell'FBI viene spedita nella città toscana per indagare su un misterioso omicidio legato al traffico internazionale di opere d'arte. La figura chiave è quella dell'antiquario Ernesto Pallavicini, un tipo losco e potente, contornato da tirapiedi altrettanto ambigui. La moglie se la fa con uno dei suoi collaboratori mentre un altro viene ucciso da un assassino vestito di nero. L'antiquario vive in una grande villa con la deliziosa nipote Sandra, una delle sue passioni insieme all'arte e alla musica classica. Linda indaga, spalleggiata da uno sbirro italiano con cui finirà per avere una relazione. Il killer torna a colpire fino a quando la sua identità non viene svelata. Ma non si tratta dell'unico colpo di scena... Recuperando stilemi e pratiche care a Dario Argento, Bandinelli realizza un onesto thriller erotico, patinato e d'atmosfera, che diventa un film unico nel suo genere se equiparato ai prodotti hard-core comunemente intesi. Una rappresentazione del porno trasversale come solitamente la si concepiva nei primi anni Ottanta e successivamente mai più ripetuta.
Il cast affianca star americane a celebri nomi italiani. L'intrigante Raven è l'investigatrice arrivata da Los Angeles; Joey Silvera è il poliziotto italiano; il regista americano Fred J. Lincoln, qui nell'inedito ruolo di attore, è nei panni dell'antiquario mentre l'ex Playmate di Playboy Teri Weigel, è sua nipote Sandra. La scena più calda, di un film in cui il sesso è il mezzo e non il fine per raccontare la vicenda, spetta a Eva Orlowsky, "analizzata" da Rocco Siffredi. Una curiosità : il volume "Spaghetti Nightmares", dedicato agli horror/thriller italiani, indica il soggetto tratto da un romanzo di Silvio Bandinelli (sic!) e cita un altro titolo, "The Black Gloves", probabilmente riferito alla distribuzione in videocassetta, per l'estero, della versione soft.
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: Fabrizio Zanoni il 2001-09-05 00:37 ]</font>
Fabrizio Zanoni
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Inviato: 2001-09-05 00:12
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Ti ho beccato...non compri il giornale! Ma bravo...
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()deduco che video impulse non navighi in buone acque:hai mai pensato di chiedere uno spazio tutto tuo dove fare una sorta di verissimo sul porno..magari trasmesso da stream o altri canali che si occupano..di queste cose(io comunque lo vedrei bene su la 7 ..che ultimamente ha fatto vedere cose abbastanza spinte..telerentola per esempio..qualche filmato soft hard lo da.. oppure fanno sex and the city)
una trasmissione di mezz'ora ci starebbe bene..e poi potresti chiedere aiuto a natasha kiss..magari come giornalista o meglio ancora presentatrice di video impulse.
Registrato: Mar 27, 2001
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Inviato: 2001-09-05 00:12
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()deduco che video impulse non navighi in buone acque:hai mai pensato di chiedere uno spazio tutto tuo dove fare una sorta di verissimo sul porno..magari trasmesso da stream o altri canali che si occupano..di queste cose(io comunque lo vedrei bene su la 7 ..che ultimamente ha fatto vedere cose abbastanza spinte..telerentola per esempio..qualche filmato soft hard lo da.. oppure fanno sex and the city)
una trasmissione di mezz'ora ci starebbe bene..e poi potresti chiedere aiuto a natasha kiss..magari come giornalista o meglio ancora presentatrice di video impulse.
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