Labbra gonfie e turgide, seni svettanti e duri come il marmo, glutei sodi, volti tirati senza rughe, nasini da far invidia ad una parigina, occhi senza borse, girovita da farfalla. Per essere sempre belle e bloccare l'età si farebbe di tutto. Soprattutto oggi, nell'era della chirurgia plastica alla quale sempre più spesso si chiedono miracoli.
I tocchi e i ritocchi, diceva Totò, costano. Secondo recenti stime, un intervento al seno (chirurgo estetico, anestesista, sala operatoria, degenza) costa in media 9 mila euro, le borse sotto gli occhi se ne vanno con 2.500 euro, gli interventi al naso arrivano a 8 mila euro, labbra e rughe del volto vanno oltre i 2 mila euro, le liposculture per cuscinetti adiposi superano i 4 mila euro.
Davanti a cifre simili, e trattandosi di interventi chirurgici, molti si chiedono se queste spese si possano recuperare, almeno in parte, chiedendo l'indennità di malattia all'Inps. La questione, ovviamente, riguarda le lavoratrici dipendenti che, avendo l'assicurazione Inps, quando si ammalano ricevono l'indennità dall'ente di previdenza.
Prima di rispondere bisogna chiedersi: quand'è che un intervento chirurgico delle specie sopra indicate può essere qualificato necessario per la salute e quando è esclusivamente estetico ? E' chiaro che l'Inps può intervenire solo nel primo caso. Il secondo non rientra nel concetto di malattia e quindi non dà diritto all'indennità .
Non è facile stabilire confini netti che separino gli interventi necessari per la salute da quelli estetici: bisogna valutare caso per caso. Possiamo però delineare alcune indicazioni di massima. L'intervento di chirurgia plastica può diventare "malattia indennizzabile" se serve a risolvere danni funzionali dovuti a traumi o a malattie che hanno provocato mutilazioni, alterazioni anatomiche, cicatrici importanti anche se non visibili. In questi casi l'indennizzo Inps ripara danni fisici e, molto probabilmente, anche disfunzioni psicologiche.
D'altro canto, non si può negare che migliorare la propria immagine può servire a rimuovere, in certi casi, stati di "insoddisfazione esistenziale" che vanno valutati con attenzione e riconosciuti come malattia se suffragati da certificazioni specialistiche che ne accertino l'esistenza e la gravità .
Scendendo nel concreto, vediamo quali linee guida improntano l'attività medico-legale dell'Inps.
Chirurgia della piramide nasale. Il rifacimento del setto nasale effettuato per eliminare deformità estetiche non è riconosciuto come malattia. Se, però, viene provato che l'intervento serve a rimuovere anche alterazioni della respirazione, l'indennizzo è ammesso.
La chirurgia mammaria si divide in due grandi branche.
a) La chirurgia mammaria additiva , che aumenta il volume del seno, è utilizzata sempre per soli fini estetici, e quindi non viene indennizzata. b) La chirurgia mammaria riduttiva , che rid uce il volume del seno, può talvolta essere effettuata per necessità terapeutiche: magari perché il seno grande pone problemi a carico del rachide cervicale e dorsale, e quindi porta ad assumere posture scorrette per il peso eccessivo delle mammelle. In tal caso l'indennità viene riconosciuta.
Chirurgia dell'addome. Quasi sempre si tratta di interventi effettuati per togliere adiposità addominali, ma alcuni interventi di addominoplastica dovuti ad infezioni delle pieghe cutanee, ad ernie ombelicali e simili rientrano certamente nella categoria della malattia.
Chirurgia palpebrale. Stesso discorso dell'addome: in generale gli interventi hanno solo finalità estetiche per togliere le borse sotto gli occhi e alzare la parte alta delle palpebre. Non si possono escludere, però, interventi tesi a rimuovere alterazioni del campo visivo.
La chirurgia refrattiva rimodella la superficie della cornea per evitare l'uso di occhiali o lenti a contatto: con la tecnica del laser si correggono le miopie e gli astigmatismi fino a 7-8 diottrie. Anche in questo ambito, bisogna valutare caso per caso: per avere l'indennità bisogna dimostrare la reale necessità clinica dell'intervento.
Da sottolineare che se un intervento estetico di per sé non indennizzabile viene interrotto da fatti che ne alterano il normale decorso post-operatorio, scatta la tutela assicurativa Inps relativamente alle complicazioni.
Chi ha bisogno di rifarsi il seno intasca indennità INPS
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
- Paperinik
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 29333
- Iscritto il: 31/08/2002, 2:00
- Località: In giro per la mia mente
Chi ha bisogno di rifarsi il seno intasca indennità INPS
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
☪️ancer of humanity
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
☪️ancer of humanity