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simon88
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Re: Tiziana Cantone

#286 Messaggio da simon88 »

marziano ha scritto:La gogna è una cultura
Il meccanismo dell’umiliazione che ha ucciso Tiziana Cantone non c’entra con il web, che è solo un amplificatore. La gogna è un metodo: è praticata dalla politica, è coccolata dai giornali e dalle tv. Guardiamola negli occhi.
Ecco una riflessione degna di essere letta e meditata. IL problema culturale dell'oggi è che si attacca la persona e basta invece di discuterne le idee o le azioni, nel merito.

La gogna in Italia è una cultura. Uno stile. Un metodo. Un clima morale. Ieri hanno messo alla gogna la povera Tiziana Cantone, ma già oggi su internet impiccano per i piedi e mettono alla berlina un imbecille qualsiasi che l’aveva a sua volta messa alla gogna. Poi tutti, schiumando rabbia, chiedono che vengano fatti i nomi e pubblicate le foto (forse anche gli indirizzi per andarli a prendere sotto casa?) degli indagati dalla procura di Napoli, cioè i quattro uomini sospettati di aver diffuso le immagini di Tiziana, la ragazza che si è suicidata il 12 settembre perché non ha retto l’indecente e vigliacca marea di frizzi, lazzi e giudizi che le venivano scagliati addosso come pietre della lapidazione.
E c’è allora il serio giornalista radiofonico, solitamente mite, che getta la parola “merda” in faccia a qualcuno. E c’è il collega, che conosciamo per essere civile, che invece fa un elenco di persone, di testate giornalistiche: “Assassini”. E ancora: “Merde”. La gogna suona sempre come uno spasmo bilioso e come un ordine al plotone di esecuzione: “Sparate!”. Su Twitter, andate a controllare, c’è un tizio, un utente anonimo, che ha passato gli ultimi giorni a rispondere e ritwittare, dunque a esporre al pubblico, uno per uno, decine di altri utenti che nei mesi e negli anni passati avevano citato, deriso, insultato Tiziana. E improvvisamente è tutto un additare e mettere alla gogna chi ha messo alla gogna, o chi si crede – basta il sospetto – che abbia messo alla gogna.
E allora c’è la nota conduttrice televisiva di talent show, e giornalista di quotidiano e intrattenitrice radiofonica, che su Facebook prende un povero deficiente qualsiasi dal web, con nome e cognome, uno stupido come ce ne sono tanti, uno che scriveva cose disgustose sul conto di Tiziana, e lo espone al giudizio pubblico delle 930.373 persone che la seguono su internet. “Ti regalo un giorno da Tiziana Cantone”, gli scrive la giornalista, “sperimenta sulla tua pelle…”. Come dire: “Adesso ti faccio suicidare”. Un invito esplicito allo stalking, che più che un reato è una patologia. Un incitamento a molestare, che è un delitto punito dal codice ma anche un’ossessione che raccolta in rete produce in poco tempo reazioni intemerate di dileggio e persino di minaccia. Diciassettemila condivisioni, sessantatremila like, molti di giornalisti (uno addirittura del direttore di un importante giornale regionale), 8.844 commenti, più o meno di questo tono: “Io spero che questo pezzo di merda paghi molto caro”.
E si vede bene che la gogna ha un suo linguaggio, una sua grammatica. Si possono sommariamente contare 1.000 “culo”, 3.090 “merda”, 2.000 “ora sparati”, 1.125 “crepa”. E dunque una giovane donna propone: “Scriviamo ai suoi datori di lavoro, qui c’è l’indirizzo, devono cacciarlo”. E la conduttrice-giornalista: “Brava. Ma in massa proprio”. Così alla fine i commenti si accavallano, uno sull’altro, le persone cominciano ad additare a loro volta altri utenti, si fanno altri nomi, si pubblicano altre foto, si indicano altri colpevoli da mettere alla gogna: “Sei meno di una merda”. Il loro numero impressiona. E guardando i messaggi sembra di sentire cavalcare i tasti, come nella musica di Wagner, solo che quelle erano le valchirie e questi sono i giustizieri incappucciati.
“Non voglio vederlo penzolare! Perché sprecare un foulard per il collo di una merda così?”. E ancora: “Brava! Bisogna ripagarli con la stessa moneta”. A un certo punto un tizio apre una sub conversazione sul genere di gogna, di punizione più adatta, è un consulto: come lo puniamo? “A schiaffi”, dice uno. “No no aspettiamolo all’angolo di casa e picchiamolo”, risponde l’altro. “Beh dovrebbe impiccarsi anche lui con il foulard”, conclude un terzo. Poi qualcuno annuncia di avere già iniziato a tempestare i datori di lavoro del malcapitato imbecille, che alla fine si fanno vivi anche loro, davvero, e annunciano di averlo sospeso, l’imbecille. E che forse sarà anche licenziato.
L’aggressività della folla contro un uomo è sempre violenza, un cortocircuito del pensiero, qualsiasi cosa abbia fatto o detto. Ma tutto questo, attenzione, non appartiene a internet, che è solo uno strumento e un amplificatore (tanto più temibile perché senza confini e senza regole). La gogna in Italia è una cultura: è praticata dalla politica, è coccolata dai giornali e dalle televisioni. E’ uno stile comunemente accettato. Qualche anno fa Libero pubblicò in prima pagina le foto dei presunti “traditori” di Silvio Berlusconi invitando all’insulto di massa, come negli anni di Tangentopoli la Lega sventolava cappi e fotografie di presunti colpevoli in Parlamento alludendo al linciaggio, e come fino a poco tempo fa Beppe Grillo compilava liste nere esponendo persone in carne e ossa a secchiate d’insulti gettati come intestini fumanti. E d’altra parte non c’è giorno che Marco Travaglio, sul suo quotidiano, non indichi un bersaglio cui fa dire o scrivere pensieri mai espressi, suscitando accusa, orrore, sghignazzo, odio.
Si afferma così una parlata maligna, malata, fatta di “slurp”, “lecca-lecca”, “lingua”, umori, essudati, pernacchie e flatulenze. Sembra un ritorno alla caricatura del gergo triviale che divenne cinema degli anni Ottanta, con Alvaro Vitali, ma è probabile invece che sia cominciata un’epoca della politica e del giornalismo che non cerca più di raccontare, ma al contrario costruisce storie, attribuisce pensieri e intenzioni agli altri, indicandoli come soggetti da esporre alla berlina, da calunniare, da colpire, da rovinare.
Ed è una grammatica fuori controllo che ha liberalizzato il turpiloquio, l’insulto e l’invettiva personale come fossero veraci manifestazioni di libertà e non segnali d’imbarbarimento, il massacro della civiltà dei rapporti, del rispetto tra avversari, di quel tono signorile che non è una formalità, ma un modo di essere, di comportarsi, di vivere con gli altri. C’è un’abissale differenza tra la parola “merde” che Cambronne gridò agli inglesi che a Waterloo gli chiedevano di arrendersi, e la parola “merda” che Alessandro Di Battista ha usato riferendosi al Parlamento. E certo D’Annunzio definiva Marinetti “un cretino con qualche lampo d’imbecillità”, ma ancora era D’Annunzio, non Paola Taverna (e qui si può notare come il clima anni 20 faccia capolino, qua e là. Anche negli editoriali del Corriere della Sera, come fatto notare ieri tra le righe da Angelo Panebianco: “L’Autarchia non è una virtù”).
Così l’ambasciatore americano a Roma, John Phillips, si esprime per il “sì” al referendum, e i sostenitori del “no” – Brunetta, Salvini, Meloni – invece di spiegarsi con parole ferme, ma civili, solleticano la voluttà gognesca della peggiore Italia, lo additano: “Si faccia i fatti suoi”, “ma che vuole?”, “se ne torni in America”. E dunque l’ambasciatore diventa persino amerikano, con la K, sulla prima pagina di un importante quotidiano nazionale, mentre Luigi Di Maio si lascia ispirare dall’ingerenza per paragonare Renzi a Pinochet, salvo confondere il Cile con il Venezuela (ma se “vaffanculo” diventa progetto politico vincente, chi se ne importa se Cile e Venezuela sono paesi diversi: dici “vaffanculo” e hai risolto ogni cosa. Hai spiegato tutto).
Prima che Repubblica lo trasformasse in uno strano dibattito sull’opportunità di leggere Ugo Foscolo, il 13 settembre, Natalia Aspesi raccontava sul suo giornale una disavventura che le era capitata per aver confessato, in un articolo, di non aver mai letto “a Zacinto”. E quello di Aspesi non era ovviamente un pezzo fuori tempo su Foscolo, ma un pezzo attualissimo sulla gogna e sulla violenza in Italia. “Sono stata lapidata da una quantità inaspettata di lettere e mail. Un paio, pur deprecando, ironiche e leggiadre, le altre micidiali, tutte con lo scopo di cancellarmi dal genere umano”, scriveva. “Anche le persone colte, o forse soprattutto le persone colte, stanno perdendo l’abitudine al dialogo, allo scambio di idee, alla voglia di sapere con pacatezza i propri perché. Oggi l’incontro è sostituito dallo scontro: la curiosità e la sapienza sono sostituiti dalla stizza e dal disprezzo”.
E proprio ieri su Facebook e su Twitter sono insorti in molti con fare manganellatorio contro Matteo Renzi, che si è confuso in un discorso pubblico: ha detto “battaglia di Marzabotto” e non “eccidio di Marzabotto”. Un tumulto d’indignazione. Botte da orbi. “Non è abbastanza antifascista”, “che pezzo d’ignorante!”, “mandiamolo via!”, “Ducetto”. Anche a chi scrive è capitato d’essere messo in mezzo da alcuni ascoltatori di Radio3, su internet, per non aver saputo a bruciapelo immediatamente ricordare cosa fosse accaduto l’11 settembre 1973 (Allende, il Cile…). Sessanta commenti, sessanta invettive, quasi tutti insulti, giudizi gratuiti, anche personali. E poi una signora: “L’abbiamo messo giustamente alla gogna!”. Ecco la parola.
Ed ecco sempre le stesse masse spumeggianti, che adesso ondeggiano su internet al ritmo cadenzato d’un vaffanculo e adesso invece s’increspano sulla punta di una penna incisa sul vecchio foglio di carta, una grammatica di violenza e di non senso, che si fa persino programma di governo, metodo politico e giornalistico, febbre cosmica che si dilata, si distende, si espande. “Anche l’amore o l’indifferenza verso il Foscolo, diciamo oggi argomento dei meno scottanti, obbligano a crearsi un nemico – scriveva la Aspesi – a non voler approfondire, a capire quel che si vuol capire, alla certezza di avere sempre ragione, all’insulto, alla cancellazione dell’altro. Al costante stato di tumulto interiore e quindi al corruccio, al bisogno di distruggere”.
Lo scopo dell’invettiva e della gogna è infatti proprio l’annientamento dell’altro, è l’annichilimento morale e psicologico: una forma di giustizia sommaria. E se questo è lo stile della politica e dei giornali non stupisce che lo sia anche della gente comune, e che dunque gente comune ne faccia pure le spese, anche togliendosi la vita. Lo spiegano bene due studiosi, Edoardo Giusti e Maria Grandina, che su questo terribile meccanismo dell’umiliazione ci hanno scritto un libro (“Terapia della vergogna”) concentrandosi sugli effetti con i quali la gogna può devastare chi la subisce: “L’alternarsi e il mescolarsi di sentimenti di mortificazione, di vergogna e di inferiorità portano con sé fluttuazioni nel senso di identità e nell’autostima. La paura instaura un circolo vizioso, tale da imporre un comportamento autolesivo di passività”. Le camicie nere davano l’olio di ricino.
E nell’incitamento alla lapidazione – l’ex calciatore Di Canio è stato cacciato da Sky a furor di popolo e d’insulti per un brutto tatuaggio che rievocava il suo passato di destra – nella voglia di colpire le singole persone, c’è l’orrido scivolare verso metodi da guerra civile, quel sistema che trasforma la piazza, reale o virtuale che sia, in un palcoscenico in cui ogni cosa ha un tono che dispensa tutti i presenti da qualunque responsabilità, anche solo quello di pensare. Basta distruggere. Allora si capisce il pericolo. E si capisce anche che è un pericolo al tempo stesso vecchio e nuovo: la cultura della gogna, dunque. Stile d’Italia.


http://www.ilfoglio.it/cultura/2016/09/ ... e_c165.htm

questo articolo che sembra così civile nei toni a me pare che metta vittime e carnefici sullo stesso piano. E così se è è ingiusto condannare una persona che non ha colpe o non ha fatto danno sembra che lo stesso valga per i carnefici. In pratica leggendo questo articolo, se un razzista dice frocio di merda è sbagliato condannare anche pubblicamente il razzista di razzismo.
La soluzione non viene suggerita. Il silenzio probabilmente, la rassegnata accettazione delle peggiori nefandezze.
Poi, è certamente giusto riflettere e considerare con attenzione i fatti prima di unirsi a qualsiasi linciaggio. Ma se parliamo proprio ed esattamente di merito, quel tipo che ha scritto quella merda di commento meritava esattamente quello che ha subito.
E di sicuro non è che mi dispiaccia di essere in disaccordo con uno che scrive sul Foglio.

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Fred Connelly
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Re: Tiziana Cantone

#287 Messaggio da Fred Connelly »

Paperinik ha scritto:http://www.pornmd.com/trending

a facc ro cazz
Non mi pare che nella prima pagina appena hai postato questo link si vedessero miniature dei veri filmati in questione.
Da quello che ho visto, direi che i video fossero in buona parte di di Tiziana Redford. Quindi in massima parte i video di Tiziana Cantone furono effettivamente rimossi.

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lider maximo
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Re: Tiziana Cantone

#288 Messaggio da lider maximo »

Visto che la triste vicenda è ancora fresca, segnalo la visione di un film incentrato sul cyberbullismo, "Unfriended", girato "quasi" totalmente con la tecnica dello split-screen con gli attori che vengono ripresi da una webcam.
Qualcuno di voi l'ha già visto? Ne vale la pena?

Ah, mi pare sia in programmazione sulle reti mediaset....
#ALLEGRIOUT(dal calcio) non è importante, è l'unica cosa che conta.

marziano
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Re: Tiziana Cantone

#289 Messaggio da marziano »

simon88 ha scritto:
La soluzione non viene suggerita. Il silenzio probabilmente, la rassegnata accettazione delle peggiori nefandezze.
Poi, è certamente giusto riflettere e considerare con attenzione i fatti prima di unirsi a qualsiasi linciaggio. Ma se parliamo proprio ed esattamente di merito, quel tipo che ha scritto quella merda di commento meritava esattamente quello che ha subito.
E di sicuro non è che mi dispiaccia di essere in disaccordo con uno che scrive sul Foglio.
cioè proponi il codice di hammurabi, detta legge del taglione. però sono passati un po' di anni dal 1750 a.c..
tornare indietro non mi sembra la soluzione.
la soluzione è cominciare a fare il bene, partendo da sè. ivi incluso l'astenersi dal giudicare (pubblicamente, poi) l'altro.
a prescindere da cosa l'altro abbia fatto o detto. prova a considerarlo sempre e ancora un uomo e non "una merda".
è qui la metanoia.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

simon88
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Re: Tiziana Cantone

#290 Messaggio da simon88 »

marziano ha scritto:
simon88 ha scritto:
La soluzione non viene suggerita. Il silenzio probabilmente, la rassegnata accettazione delle peggiori nefandezze.
Poi, è certamente giusto riflettere e considerare con attenzione i fatti prima di unirsi a qualsiasi linciaggio. Ma se parliamo proprio ed esattamente di merito, quel tipo che ha scritto quella merda di commento meritava esattamente quello che ha subito.
E di sicuro non è che mi dispiaccia di essere in disaccordo con uno che scrive sul Foglio.
cioè proponi il codice di hammurabi, detta legge del taglione. però sono passati un po' di anni dal 1750 a.c..
tornare indietro non mi sembra la soluzione.
la soluzione è cominciare a fare il bene, partendo da sè. ivi incluso l'astenersi dal giudicare (pubblicamente, poi) l'altro.
a prescindere da cosa l'altro abbia fatto o detto. prova a considerarlo sempre e ancora un uomo e non "una merda".
è qui la metanoia.
La legge del taglione era qualcosa di un po' più pesante che mettere le persone di fronte alla responsabilità delle proprie parole.
E io penso che se la società ha fatto progressi in fatto di coscienza di certi problemi è anche nel rendere chiaro che certi atteggiamenti sono gravi.
Lasciare correre tutto non è fare bene, astenersi dal giudicare cose orribili non è positivo, e non è neppure costruttivo. È semplicemente fare si che quella situazione continui indefinitamente.
Poi per la persona posso pure provare compassione, e se si pentirà buon per lui (le scuse del giorno dopo per cose del genere mi suonano sempre così fasulle che di più non si potrebbe), ma una roba del genere è giusto che non passi inosservata.
Anche perchè, per quanto mi riguarda se questa ragazza si è uccisa è molto di più per il sentirsi giudicata dalla mentalità di persone del genere che per la presenza in sè dei video, che non sono il vero problema ovviamente.

marziano
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Re: Tiziana Cantone

#291 Messaggio da marziano »

concordo. però io dubito che la messa in gogna costituisca una forma di correzione educativa efficace, ecco.
mi pare una prosecuzione dello stesso metodo, quindi quel povero mentecatto non avrà capito il suo errore avrà solo capito che non deve dirlo su facebook...
l'educazione delle persone ahimè è un lavoro duro e faticoso e implica sempre un rapportarsi..
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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Xander_Wolf
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Re: Tiziana Cantone

#292 Messaggio da Xander_Wolf »

hellen ha scritto:
Vash ha scritto:
TeNz ha scritto:a me sta cosa fa venire il vomito.

in particolare quando dicono che era una persona fragile e che la colpa era sua, a queste persone non auguro di passare quello che ha passato lei in questi due o tre anni.

sarà stata leggera nel divulgare video personali ma insomma finire per suicidarsi significa vivere in mezzo a gente che non ti permette di voltare pagina.
Leggera? direi che è stata estremamente leggera.

Qui non si sta parlando di video realizzati e poi diffusi senza o con il consenso dell' altro da una seconda persona, ma di video realizzati e inviati proprio di propria mano.

A meno che in quel momento uno è incapace di intendere e di volere, ma facendo una cosa simile dovresti ben conoscere le conseguenze e quindi prendersi le proprie responsabilità anche rispetto a quello che è lo scopo dell' azione. In molti pensavamo infatti che fosse una trovata pubblicitaria e che lei avesse serie intenzioni di entrare nel porno, proprio per la natura del gesto.

Cmq il suicidio non è mai giustificato ed è quasi un offesa a chi nella vita se la passa molto peggio eppure sceglie di vivere. Anche di Belen si è trafugati il video porno amatoriale, eppure non mi pare si sia andata ad ammazzare.

molte volte non si conoscono bene le proprie reazioni ad un determinato gesto
magari lei si credeva più forte e preoparata a quello che stava per affrontare


però sinceramente voi vi soffermate sul video come la causa di tutto
secondo me è un video abbastanza normale, nel senso che sta facendo la cosa più normale del mondo: scopando
ecco, dico io, nel 2016 ci può essere una morale e una ironia da quattro soldi che istiga al suicidio le persone meno corazzate emotivamente, quando vengono ritratte nelle cose più normali della vità?
perchè se una persona può voler condividere per i motivi suoi, esibizionismo/gioco/soldi un video dove scopa, dovrebbe essere una cosa talmente normale che quasi dovrebbe passare inosservata
ma scopare rimane sempre un tabù, fare pompini è un tabù, donne che succhiano il pisello sono una rarità cinematografica da pornostar e quindi come le pornostar, puttane cinematografiche, questa è la morale di fondo
mentre in realtà ciucciapiselli sono tutte le madri di famiglia, la mia, le vostre, quelle dei denigratori, ciucciapiselli benchè non sia una madre di famiglia lo sono anche io, disprezzare un comportamento così naturale è sintomo che alcuni comportamenti normali sono considerati estremisti o così ecclatanti da essere discussi e/o denigrati dall'opinione pubblica

se Tiziana Cantone si è uccisa, al di la di quello che volesse realmente fare o non fare, se apparire per esibizionismo, per gioco o per diventare famosa il fastidio più grosso è come una scelta libera di pubblicare un video porno possa aver suscitato una reazione, nelle altre persone che può aver causato uno stato d'animo negativo in una persona che poteva non essere per questo pronta a tutta la merda che ti può arrivare addosso

a me ad esempio tra varie categorie di ciciapiselli quelle che dovrebbero essere meno esposte all'idignazione pubblica e che mi stanno più simpatiche sono quelle amatoriali, il cui comportamento, umano e naturale di ciucciare un pisello che provocano piacere per se stesse, per il pisello succhiato e di tutti quelli menati dai fruitori del video in rete, superiori nel fregarsene della pubblica indignazione (anche se questo non è il caso) e superiori a la ciucciapiselli private ,come me, timorate dalla pubblica indignazione, meno artefatte da come la sopracitata Belen che risulta essere una ciucciapiselli mediatica o delle arrampicatrici sociali, queste si che dovrebbero essere sottoposte alla pubblica gonia, che usano il ciucciare il pisello come mezzo per arrivare la dove, non è un requsito previsto o necessario, ma che per cinconvenzione di incapace tramite pompino, riescono a ottenere privilegi non meritati
:cuore: questo post è vangelo. Sei riuscita a esprimere tutto quello che avrei voluto dire io, in maniera ben più raffinata e meno incazzata di quanto non avrei fatto. Chapeau.
Drogato_ di_porno ha scritto:oggi i pochi che ho sentito commentare la notizia hanno dato tutti la colpa a lei rea di essersela cercata.

dietro quelli che la insultavano in rete può nascondersi l'umanità più varia: misogini frustrati sessuali che invidiavano il tizio o all'opposto gente che si eccita ad insultare una donna pur se indirettamente (dietro un monitor). se sono donne potrebbero sfogare con gli insulti la competizione sessuale.

come diceva Arthur Miller nel crucible per molti accusare qualcuno di stregoneria e relative sfrenatezze sessuali era un modo per parlare di tabù che altrimenti restavano inconfessabilii. molte descrizioni dei sabbath erano frutto di fantasie sessuali sfrenate degli accusatori.
Esatto ! Quelli che nel 2016, insultano ancora una adulta consenziente, anche tradisse il fidanzato (cazzo me ne deve fregare a me ?) Anche lo facesse per pura cattiveria: Sono delle merde, probabilmente degli invidiosi e degli inetti, che sicuramente si saranno smanettati furiosamente sul video oggetto della diatriba. Ipocrisia e viltà.
La cosa sconcertante è che, 300 anni dopo, il genere umano non si è evoluto molto di più di quanto non lo fosse ai tempi degli inquisitori che descrivevano i Sabbah per avere scuse per bruciare donne a loro scomode.
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Re: Tiziana Cantone

#293 Messaggio da pan »

Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Re: Tiziana Cantone

#294 Messaggio da Drogato_ di_porno »

su emule il giorno dopo la morte c'erano 80 risultati col suo nome. adesso 110...il diritto all'oblio è sempre più una chimera.
"Questa gogna mediatica alla quale, ora per ora, sono sottoposta mi sta avvicinando al suicidio". Lo diceva, lo scriveva, Tiziana Cantone, ed era il 2015, nella querela per diffamazione presentata alla Procura di Napoli contro chi, secondo lei, aveva diffuso i video video hard che la riguardavano. I video che hanno poi portato la 31enne a togliersi la vita. "Quello che sta accadendo assume i connotati di una totale devastazione nei confronti della mia persona, che già di per sé ha profili di psicolabilità". E ancora: "è vero che sono stata una sprovveduta a fare giochetti stupidi con persone a me sconosciute, ma è anche vero che quanto sta adesso accadendo mi avvicina in maniera veloce a istinti di suicidio. Questa gogna provoca danni incalcolabili in me, pregiudica in maniera assoluta e irreparabile il mio futuro di ragazza di 30 anni".

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Re: Tiziana Cantone

#295 Messaggio da Fred Connelly »

Come ti ho già scritto, il meccanismo con cui funziona emule rende quasi impossibile avere il diritto all'oblio.

Come ti ho scritto in PM, nel week-end ho fatto una mezz'ora di ricerche approfondite e direi che i legali della Cantone sono riusciti a far sparire quei 5-6 video dalla quasi totalità dei siti streaming (io non li ho trovati ma scrivo "quasi totalità" perchè teoricamente in qualche sito secondario che non conosco magari se ne trova ancora qualcuno). Spero che questo difficile successo sia avvenuto PRIMA della morte perchè altrimenti, come ti scrivevo, il messaggio che passa è terribile: devi fare un atto estremo perchè gli amminstratori di video xxx in streaming ti concedano il diritto a veder rimosso un tuo video rubato.

Non ricordo in passato un'operazione di censura di video xxx così ben riuscita (il caso però qui è diverso: le altre volte parlavamo di V.I.P., qui parliamo di un comune cittadino).

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Re: Tiziana Cantone

#296 Messaggio da SoTTO di nove »

è ovvio che ci sia stata una accellerazione dopo la morte nel togliere i video. La quantità di persone che chiede la rimozione è tale che solo l'eccezione (suicidio) fa velocizzare l'operazione, anche per la cattiva pubblicità che si il sito a non farlo.
Per dire, nel caso Belen i video all'inizio venivano rimossi (eccezione dovuta alla sua popolarità) ora ci sono doppioni su doppioni anche se tecnicamente lei ne ha chiesto la rimozione. L'eccezione dovuta alla popolarità ha avuto successo in un primo tempo ma è stata travolta dalla ripetitività nel ripostare il video.
In questo caso però, nel circuito streaming, è probabile che i video continuino ad essere segnalati immediatamente e quindi continueranno ad essere rimossi abbastanza velocemente.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi

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Re: Tiziana Cantone

#297 Messaggio da dell »

Drogato_ di_porno ha scritto:su emule il giorno dopo la morte c'erano 80 risultati col suo nome. adesso 110...il diritto all'oblio è sempre più una chimera.
[Scopri]Spoiler
"Questa gogna mediatica alla quale, ora per ora, sono sottoposta mi sta avvicinando al suicidio". Lo diceva, lo scriveva, Tiziana Cantone, ed era il 2015, nella querela per diffamazione presentata alla Procura di Napoli contro chi, secondo lei, aveva diffuso i video video hard che la riguardavano. I video che hanno poi portato la 31enne a togliersi la vita. "Quello che sta accadendo assume i connotati di una totale devastazione nei confronti della mia persona, che già di per sé ha profili di psicolabilità". E ancora: "è vero che sono stata una sprovveduta a fare giochetti stupidi con persone a me sconosciute, ma è anche vero che quanto sta adesso accadendo mi avvicina in maniera veloce a istinti di suicidio. Questa gogna provoca danni incalcolabili in me, pregiudica in maniera assoluta e irreparabile il mio futuro di ragazza di 30 anni".
nè trovi pure di più ma quasi sempre sono titoli fake, un gesto di pessimo gusto per cavalcare il clamore della vicenda
"Da putèi tuti bèi, da morti tuti santi".
"Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo."

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Re: Tiziana Cantone

#298 Messaggio da Fred Connelly »

Ingenua (non doveva passare a terzi quei video, da quello che ho letto li avrebbe passati lei a terzi ma i dettagli si scopriranno solo in un processo) e sfortunata (se i video avessero avuto meno successo non sarebbe successo questo casino).
Criminali quelli che li hanno diffusi con il suo vero nome: non ci sono parole per definire chi compie un simile sputtanamento (è un reato per giunta).

Detto questo, in giro si trovano magliette di sfottò (con la celebre frase che la Cantone pronunciò con voce arrapantissima) in vendita. Che poi non è volontà di sfottere la protagonista di quegli amatoriali quanto la volontà di seguire una moda: perchè è questo che è successo, si è generato un tormentone e ripeterlo fa apparire conformi ad una moda ("stai facendo il video? BRAVO!"). Una serie di fattori le hanno dato una popolarità che assolutamente voleva evitare: bastava che gli aguzzini non avessero dato un nome alla protagonista divenuta celebre contro la sua volontà. Avrebbero comunque commesso un reato e un atto infame ma almeno avrebbero ridotto i danni. Erano scemi, poichè non hanno pensato alle conseguenze che mettere il vero nome avrebbero comportato, o hanno cinicamente agito per sputtanarla rovinandole l'esistenza?

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Drogato_ di_porno
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Re: Tiziana Cantone

#299 Messaggio da Drogato_ di_porno »

appena si spegnerà il clamore per la vicenda i video torneranno tranquillamente in streaming sui tubi principali

questo è un tubo secondario (nel senso di non famoso come xhamster e consimili) ma piuttosto facile da trovare. ci vogliono 10 secondi.

metto sotto spoiler. video tuttora visibili e disponibili.
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questo è un famosissimo forum porno, tra i più famosi in circolazione al pari del pianeta di suzy. video tuttora on line.
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il diritto all'oblio non esiste in rete. solo l'ignoranza o la malafede del suo legale possono aver alimentato questa falsa speranza.

e ribadisco l'ipocrisia della vicenda. se invece di ammazzarsi avesse continuato a vivere depressa a nessuno sarebbe fregato un cazzo.


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