1. La Juve si dopava, ma era colpa di Agricola. Questo potrebbe essere il titolo di un articolo di cronaca su un quotidiano in edicola domani mattina, senza interessi geo-editoriali o economici che lo facciano andare per partito preso pro o contro la società bianconera. L'Ufficio Facili Previsioni ci informa invece che molti punteranno sull'assoluzione di Giraudo, come se la somministrazione di Epo e l'abuso di farmaci fossero stati una macchinazione del medico cattivo ai danni della società inconsapevole. Cattivo e molto tifoso, evidentemente, perchè il suo stipendio non era agganciato ai risultati del campo, come quelli di tecnici e giocatori. Quindi quel qualcosa in più che voleva dare a certi atleti era per il puro gusto di inseguire la vittoria, ingannando anche Giraudo e Moggi. Comunque gli avvocati della Juventus possono stare tranquilli: non ci sarà nessuna gogna mediatica. Non solo, ma la giustizia sportiva continuerà a dormire: cosa volete che freghi alla Figc di Carraro o alla Lega di Galliani se su un quadriennio vincente (si parla del periodo dal 1994 al 1998, non di tutta la storia della Juve) della prima squadra d'Italia grava una sentenza che è peggio di una squalifica?
2. Insomma, Zeman in fin dei conti non aveva detto delle idiozie. Oltretutto l'allenatore boemo aveva citato sì la Juventus, nella famosa intervista all'Espresso, ma aveva tirato dentro al suo discorso sulle farmacie gran parte del calcio italiano. Proprio come vorrebbero adesso la Juventus e i suoi avvocati mediatici, secondo la strategia del 'tutti colpevoli nessun colpevole'. Il leggendario laboratorio dell'Acqua Acetosa non trovava calciatori dopati per la semplice ragione che le analisi non venivano fatte: da lì sarebbe uscita pulita anche la Festina del Tour '98. Discorso che non valeva solo per la Juventus, ma anche per tutti gli altri. E al di là delle sottigliezze giuridiche, speriamo di vedere processi anche ad altre società , senza aspettare che una moglie che vede suo marito crepare a quaranta anni apra la bocca e sollevi il problema. L'unica certezza è che per il momento la Juventus è l'unica società italiana (perchè Agricola è il medico sociale, e non un passante) condannata per doping. In primo grado, certo, ci sarà l'appello, eccetera. Possiamo anche pensare che sarà la prima di una lunga serie, anche perchè lo pensiamo, ma per adesso oltre che prima è l'unica.
3. L'avvocato Luigi Chiappero, difensore di Agricola, ha regalato un commento che sembra fatto apposta per i titoli dei giornali più prudenti: ''Un pareggio in trasferta''. Un pareggio in trasferta? Ma se il capo di accusa per cui è stato condannato Agricola è proprio quello relativo alla somministrazione di sostanze proibite...L'avvocato di Giraudo, Paolo Trofino, ha regalato una frase più incisiva: ''Abbiamo segnato un bel gol con Giraudo, ma poi abbiamo perso la partita con Agricola''. In definitiva, trovato il capro espiatorio, comunque da sostenere in appello, i media-spazzatura potranno sorvolare su un amministratore delegato che autorizzava spese enormi in medicinali senza sospettare di niente, un direttore generale che non sapeva niente (ma durante il processo è emerso che il referente societario di Agricola era proprio il 're del mercato'...), giocatori inconsapevoli e allenatore ovviamente all'oscuro di tutto. E pazienza se grazie alle vittorie di quel periodo quell'allenatore è poi arrivato sulla panchina della Nazionale. Forse ci sarebbe arrivato lo stesso. Ma proprio forse...
4. E adesso? Il problema non è evidentemente se ristampare o no gli almanacchi Panini dal 1994 ad oggi, anche se la Fifa potrebbe 'stimolare' la garantista Figc a mettere mano agli albi d'oro. Il problema vero è quello di rendere credibile il calcio che guardiamo ogni giorno, e questo, per quanto riguarda il doping, lo si puó fare in due modi: o combattendo davvero il doping, con controlli a sorpresa, ma veramente a sorpresa (puntando più sull'alterazione di valori ematici e di altri parametri fisici piuttosto che sul ritrovamento delle sostanze in senso stretto), oppure liberalizzando tutto, così almeno ogni squadra si muoverà nel medesimo quadro regolamentare. Noi siamo per la seconda soluzione, senza estremismi. Così come stanno le cose adesso non solo non viene preservata la salute degli atleti, ma non viene nemmeno salvaguardata la credibilità del risultato, dal momento che è molto probabile che vinca il più furbo. Insomma, siamo per il libero doping in libero stato, per quanto riguarda i professionisti. Misure iper-repressive per giovani e dilettanti, invece. Bisogna riscrivere le regole, ma chi non ha rispettato quelle vecchie deve restituire quello che ha preso a chi le ha rispettate.
5. A proposito della temuta gogna mediatica, segnaliamo i primi due media sui quali abbiamo letto la notizia della sentenza. Il sito della Gazzetta dello Sport,
www.gazzetta.it, titolava così: 'Giraudo Assolto'. Rai Due, Sportsera, in apertura: 'Juventus quasi assolta', con intervista a un tifoso per strada, che faceva il punto della situazione: ''Evidentemente era tutta un montatura''. Eccola, la gogna mediatica italiana...
Stefano Olivari
fonte indiscreto.it