Una vita per il porno
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Re: Una vita per il porno
Il problema del papero è che non andava a puttane per divertirsi
e per esplorare un rapporto umano diverso dal solito
(il rapporto umano c'è, se la ragazza non ha il cervello brasato),
ma per mettersi alla prova.
e per esplorare un rapporto umano diverso dal solito
(il rapporto umano c'è, se la ragazza non ha il cervello brasato),
ma per mettersi alla prova.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Re: Una vita per il porno
https://www.youtube.com/watch?v=zPEXFkeeoB4&t=48Barabino ha scritto:sarebbe un comportamento bizzarro e inefficiente, come gridare una richiesta in inglese perche' non si conosce la lingua del posto.

Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
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Re: Una vita per il porno
e' un bel problemaramarro verde ha scritto:OT, forse.
Ho letto, nei passati interventi, di farsi seguire (nei casi più seri) da professionisti bravi, psicologi, ecc.
Vi voglio chiedere:
Come fai a sapere se è bravo oppure no?

pragmaticamente direi di metterlo alla prova prima su un problema reale ma di portata limitata, una prova pilota

se riporta un successo, disco verde a tutto campo...
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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- pan
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Re: Una vita per il porno
La lettura di questo brano, conoscendone l'autrice, mi sta causando un'erezione mentale. Avessi ancora i capelli mi farei uno shampoo.hellen ha scritto:il porno può anche essere un utopia giusta se viene applicato in un contesto introspettivo di automiglioramento,
a fine didattico conoscitivo di una interazione di coppia aperta e esplorativa, spostando, ampliando facendo emergere inibizioni che
o non si conoscevano o si facevano finta di non conoscere, ma non deve essere mai considerto un fine, altrementi diventa una gigantesca chimera
che opprime qualsiasi attività sessuale
Alla fine il porno non toglie alla mente la capacità di appropriarsi della gella gioia dell'orgasmo (mezzo insufficiente ma necessario) ottenuto
a forza, da una mano, da una salsiccia di cortesia o nella pienezza o nella fierezza dell'atto erotico, è la visione troppo espansa dell'universo pornografico
che delegittima l'orgasmo, il senso di appagatezza che esso interpreta

Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: Una vita per il porno
Aridateje con questo voler equiparare lo psicoterapeuta a un medico o a un meccanico. Il protagonista della terapia è il cosiddetto paziente. E' lui che deve essere bravo nel volersi veramente distaccare dal proprio sintomo.Barabino ha scritto:e' un bel problemaramarro verde ha scritto:OT, forse.
Ho letto, nei passati interventi, di farsi seguire (nei casi più seri) da professionisti bravi, psicologi, ecc.
Vi voglio chiedere:
Come fai a sapere se è bravo oppure no?![]()
pragmaticamente direi di metterlo alla prova prima su un problema reale ma di portata limitata, una prova pilota
se riporta un successo, disco verde a tutto campo...
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: Una vita per il porno
Salvate il soldato papero!
Il problema é se vuoi essere curato o no...
Se vuoi liberati dalla dipendenza allora vai di farmaci e dottori é l'unica
Se invece non vuoi rinunciare al porno DEVI integrare col sesso altrimenti vai a male
Non vedo altre strade o esci o rilanci
Il problema é se vuoi essere curato o no...
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“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
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Re: Una vita per il porno
Il problema del Papero, da quello che scrive da anni, è che si crogiola nel suo stesso vittimismo. si sente inadeguato nella propria condizione e aspirerebbe ad altro, ma nel contempo un cambiamento di abitudini lo spaventa e lo infastidisce. Le interazioni personali con gli altri diventano motivo di stress, quindi preferisce esternare i suoi pensieri sul forum, ma più per rimarcare la sua presenza nel mondo piuttosto che desiderare dei consigli.
Le puttane e gli psicologi erano un tentativo di cambiamento, uno steep da superare, ma come dice Pan, il primo a sforzarsi di cambiare, a prendere decisioni anche sofferte e imporsi determinati comportamenti deve essere il soggetto in questione, non può aspettarsi la bacchetta magica dagli altri.
Il porno era forse un'ancora a cui aggrapparsi, per surrogare e giustificare l'inattività sociale reale, ma essendo appunto un ancora gli ha frenato anche gli slanci di affrancarsi da un mondo virtuale, fatto di donnine su file, social e forum vari.
E nonostante inviti e incoraggiamenti da parte di quasi tutti gli utenti, è sempre quì a parlarci degli stessi identici problemi, come se solamente parlandone si esorcizzasse in parte il problema.
Le puttane e gli psicologi erano un tentativo di cambiamento, uno steep da superare, ma come dice Pan, il primo a sforzarsi di cambiare, a prendere decisioni anche sofferte e imporsi determinati comportamenti deve essere il soggetto in questione, non può aspettarsi la bacchetta magica dagli altri.
Il porno era forse un'ancora a cui aggrapparsi, per surrogare e giustificare l'inattività sociale reale, ma essendo appunto un ancora gli ha frenato anche gli slanci di affrancarsi da un mondo virtuale, fatto di donnine su file, social e forum vari.
E nonostante inviti e incoraggiamenti da parte di quasi tutti gli utenti, è sempre quì a parlarci degli stessi identici problemi, come se solamente parlandone si esorcizzasse in parte il problema.
La via più breve tra due cuori è il pene
Re: Una vita per il porno
Hellentina Nappipan ha scritto:La lettura di questo brano, conoscendone l'autrice, mi sta causando un'erezione mentale. Avessi ancora i capelli mi farei uno shampoo.hellen ha scritto:il porno può anche essere un utopia giusta se viene applicato in un contesto introspettivo di automiglioramento,
a fine didattico conoscitivo di una interazione di coppia aperta e esplorativa, spostando, ampliando facendo emergere inibizioni che
o non si conoscevano o si facevano finta di non conoscere, ma non deve essere mai considerto un fine, altrementi diventa una gigantesca chimera
che opprime qualsiasi attività sessuale
Alla fine il porno non toglie alla mente la capacità di appropriarsi della gella gioia dell'orgasmo (mezzo insufficiente ma necessario) ottenuto
a forza, da una mano, da una salsiccia di cortesia o nella pienezza o nella fierezza dell'atto erotico, è la visione troppo espansa dell'universo pornografico
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Re: Una vita per il porno
Ahahah blif
Ma siamo buoni suvvia... Hellen Grey
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Re: Una vita per il porno
per me un amico gestibile e che non pretende troppo potrebbe essere un cane (anche in condominio con suo padre)Salieri D'Amato ha scritto:Il problema del Papero, da quello che scrive da anni, è che si crogiola nel suo stesso vittimismo. si sente inadeguato nella propria condizione e aspirerebbe ad altro, ma nel contempo un cambiamento di abitudini lo spaventa e lo infastidisce. Le interazioni personali con gli altri diventano motivo di stress, quindi preferisce esternare i suoi pensieri sul forum, ma più per rimarcare la sua presenza nel mondo piuttosto che desiderare dei consigli.
Le puttane e gli psicologi erano un tentativo di cambiamento, uno steep da superare, ma come dice Pan, il primo a sforzarsi di cambiare, a prendere decisioni anche sofferte e imporsi determinati comportamenti deve essere il soggetto in questione, non può aspettarsi la bacchetta magica dagli altri.
Il porno era forse un'ancora a cui aggrapparsi, per surrogare e giustificare l'inattività sociale reale, ma essendo appunto un ancora gli ha frenato anche gli slanci di affrancarsi da un mondo virtuale, fatto di donnine su file, social e forum vari.
E nonostante inviti e incoraggiamenti da parte di quasi tutti gli utenti, è sempre quì a parlarci degli stessi identici problemi, come se solamente parlandone si esorcizzasse in parte il problema.

i cani grossi come un labrador abbaiano poco e il Papero dovrebbe solo portarlo a cagare 10 min al giorno...

1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Una vita per il porno
E col cane conosci le cagnofile per strada come bonus...
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Re: Una vita per il porno
Intervento da applauso.Salieri D'Amato ha scritto:Il problema del Papero, da quello che scrive da anni, è che si crogiola nel suo stesso vittimismo. si sente inadeguato nella propria condizione e aspirerebbe ad altro, ma nel contempo un cambiamento di abitudini lo spaventa e lo infastidisce. Le interazioni personali con gli altri diventano motivo di stress, quindi preferisce esternare i suoi pensieri sul forum, ma più per rimarcare la sua presenza nel mondo piuttosto che desiderare dei consigli.
Le puttane e gli psicologi erano un tentativo di cambiamento, uno steep da superare, ma come dice Pan, il primo a sforzarsi di cambiare, a prendere decisioni anche sofferte e imporsi determinati comportamenti deve essere il soggetto in questione, non può aspettarsi la bacchetta magica dagli altri.
Il porno era forse un'ancora a cui aggrapparsi, per surrogare e giustificare l'inattività sociale reale, ma essendo appunto un ancora gli ha frenato anche gli slanci di affrancarsi da un mondo virtuale, fatto di donnine su file, social e forum vari.
E nonostante inviti e incoraggiamenti da parte di quasi tutti gli utenti, è sempre quì a parlarci degli stessi identici problemi, come se solamente parlandone si esorcizzasse in parte il problema.
Condivido parola per parola, questa è, a mio avviso, l’analisi più azzeccata.
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Re: Una vita per il porno
anche prendersi cura di un cane e' un pochino un allenamento a corteggiare una donna (un po' comandarla, un po' adeguarsi a lei...)


1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Una vita per il porno
Ricordo un amico, ai tempi in cui eravamo studenti, che ogni tanto si offriva di portare a passeggio il cane di una mia vicina, un bel siberian husky, proprio per questo.balkan wolf ha scritto:E col cane conosci le cagnofile per strada come bonus...

@Barney, niente applausi, è solo una mia opinione. Il fatto è che Paperinik avrebbe bisogno di tuffarsi nel mondo, non di ennesime analisi.
Comunque il mio ego ringrazia.
La via più breve tra due cuori è il pene
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Re: Una vita per il porno
anche se gia alcuni forumisti hanno espresso quello che penso anch'io ma in forma molto migliore di come avrei scritto io...
volevo anch'io dire la mia....
chiedo scusa se non entro nel merito del topic..ma imho le considero per lo piu delle paranoie... frutto dell'insoddisfazione generale....
secondo me il papero avrebbe bisogno (metaforicamente)di morire per poi rinascere dalla sue ceneri con un papero 2.0... che conservi
la sua essenza e le cose che lui considera positive...ma libero da ansie ,paure ecc....
secondo me dovrebbe partire dalle basi...quindi se si sente un po depresso...ricominciare a prendere dei farmaci serotoninici...
sul supporto di un psicologo imho e soggettivo per alcuni puo essere di aiuto ma per altri oltre che inutile, puo essere addirittura controproducente..deve vedere lui... che poi secondo me piu che la bravura professionale di un psicologo,conta di piu se uno si "ci trova"
dopo metterci tanta buona volonta e tirare ulteriormente fuori le palle,che cmq secondo me ha gia dimostrato di avere...ce gente che gli e capitato solo un pizzico di quello che gli e capitato al papero ed si e buttato tipo in uno stato vegetativo...invece il papero nonostante tutto e ancora in piedi e ha voglia di lottare per cercare di migliorare la sua vita...
in sequito imho se ne dovrebbe fregare di quello che la societa considera figo o normale...ma si dovrebbe concetrare a fare solo quello che gli piace e lo fa stare bene senza il sentirsi in dovere di dover dimostrare qualcosa a se stesso o ad altri ...cosi come frequentare solo persone che gli piacciono o trova interessanti/affascinanti...
e se qualcosa dovesse andare storto...passare subito oltre,facendo piu esperienza possibile,ed imparando dagli errori, diventando sempre piu forte e scafato....magari se dopo un po di tempo il bilancio non e positivo ,si puo sempre morire di nuovo ... per poi rinascere con il papero 3.0 ....
volevo anch'io dire la mia....
chiedo scusa se non entro nel merito del topic..ma imho le considero per lo piu delle paranoie... frutto dell'insoddisfazione generale....
secondo me il papero avrebbe bisogno (metaforicamente)di morire per poi rinascere dalla sue ceneri con un papero 2.0... che conservi
la sua essenza e le cose che lui considera positive...ma libero da ansie ,paure ecc....
secondo me dovrebbe partire dalle basi...quindi se si sente un po depresso...ricominciare a prendere dei farmaci serotoninici...
sul supporto di un psicologo imho e soggettivo per alcuni puo essere di aiuto ma per altri oltre che inutile, puo essere addirittura controproducente..deve vedere lui... che poi secondo me piu che la bravura professionale di un psicologo,conta di piu se uno si "ci trova"
dopo metterci tanta buona volonta e tirare ulteriormente fuori le palle,che cmq secondo me ha gia dimostrato di avere...ce gente che gli e capitato solo un pizzico di quello che gli e capitato al papero ed si e buttato tipo in uno stato vegetativo...invece il papero nonostante tutto e ancora in piedi e ha voglia di lottare per cercare di migliorare la sua vita...
in sequito imho se ne dovrebbe fregare di quello che la societa considera figo o normale...ma si dovrebbe concetrare a fare solo quello che gli piace e lo fa stare bene senza il sentirsi in dovere di dover dimostrare qualcosa a se stesso o ad altri ...cosi come frequentare solo persone che gli piacciono o trova interessanti/affascinanti...
e se qualcosa dovesse andare storto...passare subito oltre,facendo piu esperienza possibile,ed imparando dagli errori, diventando sempre piu forte e scafato....magari se dopo un po di tempo il bilancio non e positivo ,si puo sempre morire di nuovo ... per poi rinascere con il papero 3.0 ....
Ultima modifica di Souther082 il 25/11/2017, 14:05, modificato 1 volta in totale.
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Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)