[O.T.] Referendum elettorale

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paperino65
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#886 Messaggio da paperino65 »

Helmut ha scritto:
Capitanvideo ha scritto:Secondo me sono loro che non hanno capito un cazzo, i votanti
Capitano, allora...???
Sei diventato per caso dde sinistraaa...i quali, se l'elettorato vota come dicono loro é alta democrazia, se vota contrariamente allora sono tutti dei poveri idioti...??? :o

In tutti i referenda c'é la componente ideologica...é normale che i politici (mi riferisco alla sola "acqua") su un quesito poco chiaro e con dietro una campagna di disinformazione ad arte, ne approfittino per cavalcare l'onda.

Non diamo al colpa agli elettori, si sceglie in base a come vieni indotto. :o
...vero...
...e infatti, come alle amministrative, i partiti di Governo hanno cannato completamente la strategia...
...a 'sto giro era chiaro anche a mia nonna che il quorum sarebbe stato raggiunto...
...ed era strachiaro che il 90% dei votanti avrebbe votato si...

...l'unica strada per tentare di difendere le ragioni che ti hanno indotto a promulgare le Leggi oggetto del referendum (lasciamo perdere il cosiddetto Legittimo Impedimento) era quella di fare campagna pancia a terra per il NO...
...smascherare le contraddizioni del PD...provare a sfruttare l'occasione per dividere i partiti del centrosx...

...invece no..."quais quasi non vado a votare"...
...imbelle...

quack

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Il Fede
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#887 Messaggio da Il Fede »

Ciao Duck 65, tutto bene?
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).

misha71
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#888 Messaggio da misha71 »

Il Fede ha scritto:Ciao Duck 65, tutto bene?
fede, ma perché dici così?!





:lol:
misha71

"La pretesa della felicità : ecco la grande illusione! Essa complica tutta la vita! Rende la gente così velenosa, canaglia, insopportabile. Non c'è felicità  nell'esistenza, non ci sono che dolori più o meno tardivi, segreti, differiti, dissimulati" Cèline

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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#889 Messaggio da Il Fede »

misha71 ha scritto:
Il Fede ha scritto:Ciao Duck 65, tutto bene?
fede, ma perché dici così?!

:lol:
Perché con lo stesso avatar, lo stesso nick e lo stesso modo di scrivere me lo ricorda un pochino, solo un po'.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).

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Blif
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#890 Messaggio da Blif »

Capitanvideo ha scritto:
tiffany rayne ha scritto: Per l'ennesima volta ricordo che in Italia non esiste il referendum propositivo. Quindi il referendum non ha detto che non può esistere una gestione privata ma che non c'è piu' l'obbligo di farla diventare tale come voleva la legge in vigore.

Ma per alcuni questo sembra davvero difficile da capire.
Quindi gli Spezzini che sono andati a votare SI in massa, si sono alzati la mattina presto per votare una scheda che lascia tutto come prima, per contro, se fossero andati al mare come sperava il nano, rimaneva tutto come prima.

Secondo me sono loro che non hanno capito un cazzo, i votanti.

Sono andati a votare perche' silvio e' cattivo, perche' il PD lo ha detto, perche' ACQUA BENE COMUNE, deve rimanere pubblica.

Puzza tutto di presa per il culo.

Ora salta fuori che non c'e' obbligo. Ovviamente il fatto che i votanti pensassero di votare per ACQUA BENE COMUNE, cioe' pubblica, cioe' privati fuori, non vale nulla.

Sembrate dei politici. Tecnicamente avete ragione, ma moralmente sapete che la gente voleva altro.
Qui sei sofistico, però.
I referendum, tutti, servono solo a decidere se una certa norma piace o no alla maggioranza.

Quello sull'acqua ha riportato la materia a livello locale, che è il livello giusto per gestire la questione,
mentre un modello unico per tutte le città sarebbe stato irragionevole.
Questo l'ha intuito persino Bossi, quando ha definito "interessanti" i quesiti.

Ora sta ai cittadini accettare la situazione in cui si trovano o premere per cambiarla.
A me la gestione di Metropolitana Milanese va benone.
Se a voi spezzini non piace quella che avete, premete sul sindaco perché la cambi o cambiate sindaco.
Sarà più facile convincere o cambiare il sindaco che non convincere o cambiare il parlamento, no?
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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Capitanvideo
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#891 Messaggio da Capitanvideo »

Blif ha scritto: Ora sta ai cittadini accettare la situazione in cui si trovano o premere per cambiarla.
A me la gestione di Metropolitana Milanese va benone.
Se a voi spezzini non piace quella che avete, premete sul sindaco perché la cambi o cambiate sindaco.
Sarà più facile convincere o cambiare il sindaco che non convincere o cambiare il parlamento, no?
Blif, qui governano gli stessi da 60 anni, la città e' morta, abbiamo perso il 30% della popolazione (sono rimasti solo i vecchi), eppure votano sempre lo stesso schieramento.

Non gli frega niente della citttà tutta, figuriamoci della gestione delle acque.

E' piu' importante la politica, non far vincere "gli altri".
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hoover
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#892 Messaggio da hoover »

Helmut ha scritto:
hoover ha scritto: ...un'azienda pubblica e un'azienda privata devono sottostare alle stesse regole?
Non lo so, lo chiedo a te...quali sono le differenti regole, strettamente economiche, tra pubblico e privato...???
Un'azienda pubblica come primo obiettivo ha quello di fornire un servizio (in questo caso la gestione dell'acqua), quella privata ha come primo obiettivo il rientro dei capitali investiti piu' il caro e vecchio profitto. E' questa la differenza sostanziale...
Non che per questo un'azienda pubblica debba vivere fuori dal mondo solo per il fatto che sia pubblica, deve essere comunque gestita con criteri manageriali...ma gli obiettivi di fondo sono completamente diversi.
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#893 Messaggio da bocha »

hoover ha scritto:
Helmut ha scritto:
hoover ha scritto: ...un'azienda pubblica e un'azienda privata devono sottostare alle stesse regole?
Non lo so, lo chiedo a te...quali sono le differenti regole, strettamente economiche, tra pubblico e privato...???
Un'azienda pubblica come primo obiettivo ha quello di fornire un servizio (in questo caso la gestione dell'acqua), quella privata ha come primo obiettivo il rientro dei capitali investiti piu' il caro e vecchio profitto. E' questa la differenza sostanziale...
Non che per questo un'azienda pubblica debba vivere fuori dal mondo solo per il fatto che sia pubblica, deve essere comunque gestita con criteri manageriali...ma gli obiettivi di fondo sono completamente diversi.
io credo che la differenza sostanziale sia che mentre la società pvt cerca di fare utili per stare in piedi e produrre profitto, l'azienda pubblica, anche se è in perdita, se ne frega altamente visto che i cittadini ripianano le mancanze con le tasse...

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hoover
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#894 Messaggio da hoover »

bocha ha scritto:
hoover ha scritto:
Helmut ha scritto:
hoover ha scritto: ...un'azienda pubblica e un'azienda privata devono sottostare alle stesse regole?
Non lo so, lo chiedo a te...quali sono le differenti regole, strettamente economiche, tra pubblico e privato...???
Un'azienda pubblica come primo obiettivo ha quello di fornire un servizio (in questo caso la gestione dell'acqua), quella privata ha come primo obiettivo il rientro dei capitali investiti piu' il caro e vecchio profitto. E' questa la differenza sostanziale...
Non che per questo un'azienda pubblica debba vivere fuori dal mondo solo per il fatto che sia pubblica, deve essere comunque gestita con criteri manageriali...ma gli obiettivi di fondo sono completamente diversi.
io credo che la differenza sostanziale sia che mentre la società pvt cerca di fare utili per stare in piedi e produrre profitto, l'azienda pubblica, anche se è in perdita, se ne frega altamente visto che i cittadini ripianano le mancanze con le tasse...
E' proprio per questo che l'acqua dovrebbe restare pubblica, perche' l'azienda privata deve fare utili e per farli deve vendere i suoi prodotti anche a prezzi maggiorati se necessario. E se questa cosa va bene per tantissimi beni di consumo, non va bene per l'acqua...
Che poi l'azienda pubblica venga gestita malamente solo perche' pubblica e' una cosa assurda (ma vera, purtroppo...), ma qua si finisce sul discorso politico. Io volevo sottolineare le differenze di fondo dal punto di vista economico...
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Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#895 Messaggio da Giulio Tremonti »

Qualche giorno fa un bell'articolo sul Sole descriveva alcune possibili conseguenze del referendum sull'acqua.
[Scopri]Spoiler
Le migliaia di sindaci, presidenti di Provincia, assessori e consiglieri che hanno dovuto dire addio all'incarico dopo le elezioni di maggio hanno una seconda chance: per loro si riaprono le porte dei consigli di amministrazione delle società partecipate dalle amministrazioni locali.

All'indomani di un maxi-turno elettorale, che ha coinvolto il 15% degli enti locali italiani, non è un risultato da poco: tra spoil system e mandati in scadenza naturale, si possono stimare 1.500-2mila posti in palio nei prossimi mesi solo nelle società, all'interno di una partita che in tutti i Comuni e le Province vale oltre 11.500 posti (ce ne sono altri 7mila nei consorzi).

A offrire una seconda opportunità agli ex politici sono i 25,9 milioni di «sì» vergati domenica e lunedì dagli italiani sul primo quesito referendario, che era intitolato alla «privatizzazione dell'acqua» ma in realtà chiedeva l'abolizione dell'intera disciplina recente dei servizi pubblici locali: con la 'semi-riforma' del 2008 e la riscrittura del decreto Ronchi nel 2009, il referendum ha buttato a mare anche tutti i regolamenti attuativi, compreso quello che provava a impedire agli ex politici di ricollocarsi nei consigli di amministrazione delle partecipate.

Esclusi l'energia e le farmacie, che con un'interpretazione generosa erano stati esonerati dalle nuove regole, tutti gli altri settori vedono riaprirsi a sorpresa una strada ormai considerata chiusa.

Non che la nuova griglia delle incompatibilità fosse un esempio di particolare severità. Arrivata solo nel settembre 2010, con due anni di ritardo sul calendario previsto che aveva «salvato» i rinnovi legati alle amministrative 2009 e 2010, il regolamento era stato oggetto di un braccio di ferro infinito e di continue riscritture, ma almeno provava ad arginare la prassi del 'riciclaggio' societario di ex politici.

La regola finale era semplice: qualsiasi amministratore locale, in giunta o in consiglio, in maggioranza o in opposizione (per evitare spinte nella carriera favorite da un rovescio elettorale che porta l'ex minoranza a gestire l'ente), avrebbe dovuto fermarsi per almeno tre anni prima di ambire a una poltrona in consiglio di amministrazione.

La stessa regola, poi doveva applicarsi a chi avesse ricoperto un incarico in una delle 337 Unioni che raggruppano 1.708 Comuni italiani (più di un quinto del totale) e chiudeva le porte dei cda per un triennio anche a chi avesse preso posto in una commissione di gara organizzata dalla stessa società.

La larga vittoria del «sì» nel primo quesito referendario restituisce libertà totale alle nomine, e cancella anche tutti i limiti alle incompatibilità di 'secondo livello', meno visibile rispetto a quello relativo ai consigli di amministrazione ma ugualmente importante per una gestione il più possibile libera da conflitti di interesse.

Dopo essersi occupato dei cda, infatti, il regolamento cancellato insieme alle norme a cui si riferiva impediva anche di affidare incarichi di gestione dei servizi nelle partecipate agli amministratori e ai dirigenti dell'ente socio, ai loro parenti fino al quarto grado, ai consulenti e ai collaboratori dell'ente locale e a chi avesse partecipato a commissioni di gara. Anche in questo caso, l'incompatibilità sopravviveva per tre anni al mandato politico o all'incarico amministrativo che l'aveva generata.

Un terzo filtro agiva invece sulle commissioni di gara, e impediva l'accesso a tutti i dipendenti dell'ente e agli ex dipendenti usciti dal Comune o dalla Provincia negli ultimi due anni. Cancellata, infine, anche una norma entrata anche nell'agenda dei vari provvedimenti 'anti-corruzione' discussi ma mai approvati nell'ultimo anno, che avrebbe escluso dalle commissioni di gara chiunque avesse concorso, in base a una sentenza non sospesa, ad atti illegittimi in precedenti selezioni.

Dopo questa sforbiciata, l'unica incompatibilità di peso che rimane in vigore nell'ordinamento delle partecipate è quella introdotta nel 2007, che impedisce di far sedere nei cda chi ha chiuso bilanci in perdita negli ultimi tre anni. La regola, introdotta dall'allora ministro per gli Affari regionali e Autonomie locali, Linda Lanzillotta, all'inizio aveva creato un dibattito acceso ma è poi stata progressivamente attenuata, sbarrando la strada per esempio ai soli amministratori protagonisti di bilanci con perdite crescenti, e appare ora praticamente accantonata nella prassi degli enti locali (e dei loro controllori).
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]

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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#896 Messaggio da zio »

scusate ma l'acqua è pubblica sempre.
il referendum non metteva mai in dubbio questo.
è se la rete che distribuisce l'acqua potesse essere privata o dovesse essere pubblica anche questa.
il referendum mi pare abbia sancito che anche la rete sia pubblica.
fine dei giochi.
quindi le partecipate adesso cambieranno le voci in bilancio. dove c'era scritto "partecipazione all'onere della realizzazione degli impianti....x,y,z", adesso scriveranno altro.
io le mie tasse le pago già.
in bolletta non voglio altre voci se non quelle del consumo. ah...e voglio pagare solo quello effettivo. se l'acqua nei tubi se ne va via il 60% m'importa sega. tanto è pubblica.
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#897 Messaggio da Pasko »

Raro spot che vede Helmut protagonista:
Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla.
(Lao Tse)
Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo.
(Dae-Su, Oldboy - http://www.youtube.com/watch?v=OoFJYI9xrmc)
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#898 Messaggio da Capitanvideo »

I costi degli operatori del settore dopo i «sì» sull'acqua

di Massimo Morici

Dirotta su Cuba. Le principali utility italiane e straniere prenderebbero volentieri a prestito il nome di un gruppo musicale italiano degli anni Novanta per etichettare l'esito del referendum del 12 e 13 giugno. Gli elettori hanno infatti cancellato l'apertura obbligatoria delle società pubbliche ai privati nella gestione dei servizi pubblici locali (rifiuti, acqua e trasporti) e l'inclusione nelle tariffe dell'acqua di una remunerazione del capitale investito, per rendere meno appetibile il settore ai soggetti privati.
LA RISTRUTTURAZIONE. Una torta ghiotta per diverse imprese: 64 miliardi di euro la stima degli investimenti necessari per la ristrutturazione della rete idrica secondo il Blue book 2010 di Utilitatis Anea.

In pole position c'erano i francesi di Veolia e di Gdf Suez, ma anche le principali utility italiane del Centro Nord: la lombarda A2a (l'unione delle ex municipalizzate di Milano e Brescia), la romana Acea, l'Iren (nata nel luglio del 2010 dalla fusione di Iride, che opera in Piemonte e Liguria, ed Ena) e la bolognese Hera.
Con i due «sì» al referendum, le utility hanno perso 2 miliardi

Dopo il referendum gli effetti del voto sul comparto rischiano di farsi sentire pesantemente. Gli investimenti che le utility più esposte rischiano di veder saltare ammontano, infatti, a circa 2 miliardi di euro.

Non solo. L'agenzia di rating Standard & Poor's si aspetta che i cambiamenti nella remunerazione dei servizi idrici, in futuro avranno un impatto sui piani industriali delle singole società, specie nelle decisioni di investimento.

Anche se è ancora troppo presto per valutare gli impatti del «sì» referendario sulle multiutility, qualche piccolo segnale di quello che accadrà, inizia già a cogliersi.

LE AZIENDE FERMANO GLI INVESTIMENTI. Hera, per esempio, il giorno dopo la chiusura della urne ha confermato di bloccare gli investimenti per 70 milioni di euro destinati alla rete idrica e alla realizzazione di tre depuratori. Una mossa che potrebbe influenzare negativamente il già debole andamento in Borsa della società bolognese il cui titolo, dal 1 giugno, ha perso circa il 10% del suo valore sul listino di Piazza Affari.

Anche Iren dovrà probabilmente rivedere il piano di investimenti, che prevedeva la spesa di 1,1 miliardi nel settore idrico da qui al 2014, mentre Acea, in cui il settore idrico pesa per il 47% sul totale delle sue attività, si è detta pronta a indirizzare le risorse nei settori dove è già presente in Italia e all'estero: distribuzione di energia elettrica, rinnovabili, trattamento e smaltimento rifiuti.
Più tranquilla A2a, anche perchè tra i diversi asset presenti nel suo portafoglio quello dell'acqua è il minore.

NUOVI DANNI SENZA L'INTERVENTO DEL GOVERNO. Ma cosa accadrà prossimi mesi? «Siamo in una situazione di impasse e il governo dovrà muoversi al più presto» ha detto a Lettera43.it Andrea Gilardoni, professore alla Bocconi, esperto di public utility.
«L'esecutivo dovrà avviare l'authority di settore che sceglierà il meccanismo per assegnare le concessioni in futuro, visto che quelle esistenti, molto probabilmente, scadranno secondo i termini attuali. Se questo provvedimento non verrà preso, lo Stato rischia di vedersi arrivare onerose richieste di danno».
La necessità di colmare il vuoto legislativo

Il decreto Ronchi, infatti, puntava alla privatizzazione della gestione dell'acqua, aprendo al mercato 64 ambiti territoriali ottimali (le aree in cui è suddiviso il servizio idrico a livello nazionale) su 92 che, invece, avevano affidato la gestione del servizio a società pubbliche destinate a trasformarsi in società miste per continuare a operare entro dicembre 2011.

Secondo la norma, inoltre, le quote di capitale pubblico nelle società miste collocate in Borsa sarebbero dovute diminuire al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015.
Ma tutto questo è stato cancellato e ora l'urgenza è colmare al più presto il vuoto legislativo per decidere dove andare: «Non è pensabile un ritorno al passato», ha precisato Gilardoni.

GARANTIRE LA REMUNERAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO. Intanto dalle parti di Federutility, l'Associazione che raggruppa 451 imprese di servizi pubblici locali dei settori idrici ed energetici, si inizia a batter cassa. «Servono 2 miliardi all'anno per i prossimi 20 anni per adeguare le infrastrutture idriche a quelle dei principali partner europei», ha detto il presidente Roberto Bazzano.

Ma ci sono anche esperti del settore convinti che dal punto di vista tecnico la portata dei quesiti referendari sull'intero comparto delle multiutility sarà decisamente più limitata. Tra questi Serena Sileoni e Carlo Stagnaro dell'Istituto Bruno Leoni. Per loro sul primo quesito referendario, quello che riguardava la privatizzazione del servizio idrico, è probabile che subentri la normativa comunitaria che impedisce «la mera ri-pubblicizzazione dell'acqua».
Una cosa è certa per i due esperti: «La situazione sarà poco chiara ancora per un po', ma di certo la remunerazione del capitale investito dovrà comunque essere garantita». Magari sul fronte fiscale, come chiedono le utility, riconoscendo alle società del settore crediti d'imposta per recuperare gli introiti sui mancati investimenti.
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#899 Messaggio da zio »

mi ripeto:
ma dove erano le potenti reti di informazione del regime berlusconiano a spiegare i contenuti del referendum?
perchè ha chiesto l'astensione? non era meglio un confronto diretto?
voleva dire contarsi? e contarsi sul governo o sul referendum?
possa rimanere senz'acqua chi ha votato al referendum per far cadere il governo!
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#900 Messaggio da Capitanvideo »

zio ha scritto:mi ripeto:
ma dove erano le potenti reti di informazione del regime berlusconiano a spiegare i contenuti del referendum?
perchè ha chiesto l'astensione? non era meglio un confronto diretto?
voleva dire contarsi? e contarsi sul governo o sul referendum?
possa rimanere senz'acqua chi ha votato al referendum per far cadere il governo!
Ma no, hanno votato per acqua bene comune.

Il problema e' questo: se persino gli intellettuali di sinistra, così colti e preparati, sono stati strumentalizzati da politicanti da operetta, figuriamoci i poveri bovari, analfabeti, sempliciotti (ma furbi evasori) elettori di silvio.

Come fai a spiegargli concetti così alti? A gesti?
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