[O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

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tao
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#856 Messaggio da tao »

tanto gli universitari italiani sanno che 4 o 8 anni è comunque tutto irrilevante

in italia contano di più le spintarelle no?

a me oltre a Padoa Schioppa il parvenu dei palazzi di potere ha ricordato pure il famigerato Brunetta che infierisce sui precari
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super_super
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#857 Messaggio da super_super »

mmm è vero che molti studenti italiani ci mettono moooooolto a laurearsi e si sente/legge che in vari paesi esteri in molti si laureano presto , io non penso che all'estero siano tutti grandissimi studiosi e che non ci siano cazzeggiatori , non è che fuori le università sono organizzate meglio ?
e per organizzate meglio intendo niente esami pesantissimi che ti bloccano per mesi e mesi e molta più pratica e meno teoria e meno sgobbate inutili ( tanto se le cose non le metti in pratica entro un pò di tempo dimentichi moltissimo ) sui libri

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cimmeno
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#858 Messaggio da cimmeno »

super_super ha scritto:mmm è vero che molti studenti italiani ci mettono moooooolto a laurearsi e si sente/legge che in vari paesi esteri in molti si laureano presto , io non penso che all'estero siano tutti grandissimi studiosi e che non ci siano cazzeggiatori , non è che fuori le università sono organizzate meglio ?
e per organizzate meglio intendo niente esami pesantissimi che ti bloccano per mesi e mesi e molta più pratica e meno teoria e meno sgobbate inutili ( tanto se le cose non le metti in pratica entro un pò di tempo dimentichi moltissimo ) sui libri
a) le università degli altri paesi europei sono selettive in entrata.in germania se si esce da una scuola superiore con un voto basso o s tenta di iscriversi a un'università che non ha a che fare con la scuola superiore frequentata si può anche non riuscire ad immatricolarsi, od essere costretti ad iscriversi ad un ateneo non "prestigioso". motivo per cui chi si iscrive ha già n partenza una preparazione adatta ad affrontare il corso di studi scelto

b) nei maggiori paesi europei l'aver conseguito una laurea porta a retribuzioni più elevate e di maggior successo rispetto al diploma. chi è iscritto all'università non vede quindi l'ora di laurearsi, certo che il meglio deve ancora arrivare. fare le corse per laurearsi con la prospettiva di lavare cessi rispondere al telefono o riporre roba sugli scaffali di esselunga ha molto meno senso...

c) non è curioso che simili uscite provengano sempre da figli di papà ?
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tao
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#859 Messaggio da tao »

possiamo concludere in coro che questo martone è un coglione?
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#860 Messaggio da Drogato_ di_porno »

stiamo perdendo di vista il punto.

In Italia non sei sfigato se a 28 anni non hai la laurea.

In Italia, a 28 anni, sei sfigato se non hai il macchinone e la figassa. Insomma, se non hai i sorci. La laurea va bene se finalizzata al conseguimento del macchinone e della manza. In Italia, a 28 anni, sei sfigato se non evadi il fisco, se non sei figlio di papà, se non usi scorciatoie (se non sei un ladro da maschio o puttana da femmina). Non gliene frega un cazzo a nessuno della laurea in "scienze della comunicazione" (tanto non hai nulla da comunicare).

Chiaro?

É questo che ci hanno insegnato 30 anni di Fininvest

Immagine

Immagine

Non sarà certo il fenomeno di turno (sparando minkiate per guadagnare visibilità) a cambiare le cose
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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Blif
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#861 Messaggio da Blif »

zio ha scritto:
misha71 ha scritto:...
poi, le riforme, il 3+2, i crediti, le strunzate varie che abbiamo visto da circa 20 anni a sta parte hanno reso il titolo na boiata inutile.

e cmq ora, in generale, l'univresità è diventata na specie di liceo. già ai miei tempi (laurea nel 95) il livello era basso. mo' è popo da sub-umani.

buon futuro, ventenni di oggi
mah.... sinceramente misha, più che le riforme poterono le scelte degli ordinari e i metodi per l'arruolamento dei docenti e ricercatori. avendo vissuto dall'interno quel passaggio, sono pronto a testimoniare sulla scelta per la mediocrità fatta coscientemente da docenti di fama nazionale e alcuni internazionale.

io credo che ogni riforma è migliorabile, oppure può essere poco incidente per rispondere alle richieste di aggiornamento dell'istituzione università alla ricerca contemporanea, ma l'ordinario, il quotidiano è sempre e soltanto responsabilità delle scelte di chi detiene il potere nelle università.
E' stata una combinazione dirompente:
- riforme sciagurate, dai democristiani all'orrido Berlinguer alle inqualificabili Moratti e Gelmini,
tutte puntate a trasformare le università in fabbriche ad alta produttività senza nessuna idea di che quale sia il prodotto
- un ceto rettorale e baronale interessato solo a sfruttare i cambiamenti per acquisire potere interno,
e quindi favorevole a tutte le riforme e premiato per la sua collaborazione a tutte le riforme

Invece di rispedire a studiare e insegnare tutti quelli che occupavano da anni una carica
(e che quindi non sanno nemmeno più cosa siano ricerca e insegnamento),
si è deciso di congelarli e prorogarli a oltranza con la scusa del riordino.

Continuiamo pure a distribuire i finanziamenti in base al numero di iscritti, alla percentuale di laureati e al voto di laurea:
poi non stupiamoci che si faccia campagna acquisti promettendo crediti gratis e poco sforzo agli studenti,
che gli esami siano pro forma e che la percentuale di lauree cum laude sia bulgara.

Vogliamo parlare delle aziende?
Da vent'anni cercano di scaricare i costi di formazione interna del personale sulle università,
facendo passare l'idea assurda che la scuola deve preparare al mondo del lavoro,
cioè che i farmacisti non devono studiare la chimica, ma il catalogo delle case farmaceutiche,
gli informatici non devono studiare la programmazione, ma i prodotti della Microsoft,
e i letterati non devono studiare la Divina Commedia, ma le strategie comunicative di Apple.
Ora raccolgono quello che hanno seminato: si cerchino i laureati in paesi dove decide chi sa e non chi ha i soldi.
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cimmeno
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#862 Messaggio da cimmeno »

Blif ha scritto: E' stata una combinazione dirompente:
- riforme sciagurate, dai democristiani all'orrido Berlinguer alle inqualificabili Moratti e Gelmini,
tutte puntate a trasformare le università in fabbriche ad alta produttività senza nessuna idea di che quale sia il prodotto
- un ceto rettorale e baronale interessato solo a sfruttare i cambiamenti per acquisire potere interno,
e quindi favorevole a tutte le riforme e premiato per la sua collaborazione a tutte le riforme

Invece di rispedire a studiare e insegnare tutti quelli che occupavano da anni una carica
(e che quindi non sanno nemmeno più cosa siano ricerca e insegnamento),
si è deciso di congelarli e prorogarli a oltranza con la scusa del riordino.

Continuiamo pure a distribuire i finanziamenti in base al numero di iscritti, alla percentuale di laureati e al voto di laurea:
poi non stupiamoci che si faccia campagna acquisti promettendo crediti gratis e poco sforzo agli studenti,
che gli esami siano pro forma e che la percentuale di lauree cum laude sia bulgara
da una parte andrebbe creata una ivy league di difficile accesso ed iper selettiva (harvard ha un tasso di ammissione del 9,1 %!!!) dall'altra l'esistenza dei laureifici no è del tutto negativa, anche se andrebbe meno foraggiata : non sforneranno dei premi nobel, ma se riescono a ovviare agli scempi di ignoranza fatti alle scuole superiori un loro motivo di esistere lo hanno. tanto nel 99 % die casi la cultura universitaria in italia serve quanto un goniometro serve a un primate,,,
Vogliamo parlare delle aziende?
Da vent'anni cercano di scaricare i costi di formazione interna del personale sulle università,
facendo passare l'idea assurda che la scuola deve preparare al mondo del lavoro,
cioè che i farmacisti non devono studiare la chimica, ma il catalogo delle case farmaceutiche,
gli informatici non devono studiare la programmazione, ma i prodotti della Microsoft,
e i letterati non devono studiare la Divina Commedia, ma le strategie comunicative di Apple.
Ora raccolgono quello che hanno seminato: si cerchino i laureati in paesi dove decide chi sa e non chi ha i soldi.
il vero problema delle aziende italiane : sembrano sempre dei cafoni che tentano di imbucarsi n un bordello d'alta classe , inadatti ed inadeguaTI a cose che le persone attorno a loro fanno con naturalezza.
all'estero cercano persone con determinate esperienze lavorative (e le pagano bene) o persone con gli studi giusti , le mettono alla prova e se valgono le fanno crescere sennò le mettono alla porta.

le aziende italiane vedono la selezione e la formazione del personale come un costo (non è un caso, vedono come un costo tutti gli investimenti a medio lungo termine essendo sempre a corto di liquidità, ed essendo amministrate male e disonestamente)
quindi hanno bisogno di nuovi assunti che costino poco (ed assumono con contratto di apprendistato) che possano scaricare come un costo (interinali) o che abbiano appena terminato un'esperienza identica ma che non rappresenti un rischio di costi futuri(gravidanze malattie vertenze sindacali etc)
motivo per cui il grosso delle aziende assume pochi laureati , li demansiona e spesso li tiene come precari a vita : di quello che uno studia all'università, tranne pochi casi, non sanno che farsene.
donne italiane!
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#863 Messaggio da Drogato_ di_porno »

fichissimi!
Un paese di santi, poeti e ignorantoni
Gli italiani ultimi nei test OECD, un handicap che non sembra preoccupare nessuno a Roma


http://www.giornalettismo.com/archives/ ... noranti-2/
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#864 Messaggio da Blif »

La cosa buffa è che, leggendo i titoli dei giornali, pareva che tutti i cittadini europei andassero meglio degli italiani in italiano.

:DDD
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#865 Messaggio da Blif »

Comunque, per la serie andiamo avanti così, facciamoci del male,
la novità di queste settimane è che tutti i dipendenti dello stato sono costretti
(sotto pena di un mese di carcere per chi non ottemperi)
a seguire un corso via internet di sicurezza sul lavoro della durata di alcune ore.

Ovviamente, per superare il corso basta rispondere a una serie di quiz avendo le dispense sotto il naso,
ma siccome siamo tutti furbi non si può fare direttamente il test,
bisogna per forza seguire il corso, e non si può accelerare premendo il tasto Avanti.
Però si può far andare il corso a vuoto e premere il tastino Volta pagina a intervalli variabili fra trenta secondi e qualche minuto.
L'importante infatti è che il corso abbia la durata giusta.
Ovviamente, è impossibile lavorare interrompendosi di continuo, quindi l'unica cosa consentita è cazzeggiare.

Il peggio è che questo non affligge solo quei fetenti degli statali col posto fisso,
che gli sta bene se non possono tornare a casa, e almeno imparano qualche cosa.
Vale per chiunque lavori a ogni titolo per lo stato.

Prendiamo il caso dei disperati che fanno una decina di ore di laboratorio o di esercitazioni,
pagati una trentina di euro l'ora (ovviamente l'ora di lezione, non l'ora di preparazione o di viaggio).
Bene, i disperati devono smazzarsi anche le 4 ore di corso sulla sicurezza.
Gratis.

Cioè i 30 euro/ora diventano 20 (cioè 10, se non è un malfattore e studia un po' prima di andare in aula).
Il mio meccanico ne prende 60 (sulla fiducia che le ore siano quelle).
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#866 Messaggio da Drogato_ di_porno »

"Studiare in Italia non conviene". Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, non usa parole tenere per definire la situazione della scola e del mondo della formazione italiana: "I dati Eurostat mostrano che 'studiare conviene' perché rende più probabile trovare un lavoro": nel 2011 in media nell'Ue lavorava l'86% dei laureati contro il 77% dei diplomati. "In Italia, tuttavia, studiare conviene meno: per i laureati tra i 25-39 anni, la probabilità di essere occupati era pari a quella dei diplomati (73%) e superiore di soli 13 punti percentuali a quella di chi aveva conseguito la licenza media". Insomma per Visco studiare è fatica inutile.

"Studenti impreparati" - Così arriva la bocciatura per gli studenti italiani: "Il livello di istruzione dei giovani è "ancora distante da quello degli altri paesi avanzati. Questo è particolarmente grave". Visco segnala poi in Italia un "analfabetismo funzionale" caratterizzato da competenze inadeguate, sottolineando la necessità di investire in "capitale umano". "Negli ultimi anni sono stati registrati passi in avanti. Mi riferisco ad esempio al ritorno alle procedure concorsuali per la selezione del personale docente delle scuole elementari, medie e superiori. Si tratta in linea di principio di un importante segnale di novità rispetto alla tradizione di privilegio dell'anzianità di iscrizione nelle liste degli aspiranti al ruolo, con qualche presumibile effetto di ringiovanimento del corpo docente. Proseguire con decisione lungo una direttrice di valorizzazione del merito richiederebbe a regime l'affermazione del concorso come strumento naturale di selezione della professione docente".

"Chi studia guadagna poco" - Infine Visco parla anche delle buste paga di chi entra nel mercato del lavoro da laureato: "Nonostante il livello di istruzione sia nel nostro Paese mediamente basso, ad un grado più alto non corrisponde, come negli altri Paesi avanzati, una remunerazione maggiore. Ad un alto livello di istruzione dovrebbe corrispondere, ceteris paribus, un rendimento della stessa elevato, trattandosi di un fattore relativamente scarso. In Italia, invece, a un alto livello di istruzione si associa una bassa remunerazione".
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#867 Messaggio da zio »

Blif ha scritto:Comunque, per la serie andiamo avanti così, facciamoci del male,
la novità di queste settimane è che tutti i dipendenti dello stato sono costretti
(sotto pena di un mese di carcere per chi non ottemperi)
a seguire un corso via internet di sicurezza sul lavoro della durata di alcune ore.

Ovviamente, per superare il corso basta rispondere a una serie di quiz avendo le dispense sotto il naso,
ma siccome siamo tutti furbi non si può fare direttamente il test,
bisogna per forza seguire il corso, e non si può accelerare premendo il tasto Avanti.
Però si può far andare il corso a vuoto e premere il tastino Volta pagina a intervalli variabili fra trenta secondi e qualche minuto.
L'importante infatti è che il corso abbia la durata giusta.
Ovviamente, è impossibile lavorare interrompendosi di continuo, quindi l'unica cosa consentita è cazzeggiare.

Il peggio è che questo non affligge solo quei fetenti degli statali col posto fisso,
che gli sta bene se non possono tornare a casa, e almeno imparano qualche cosa.
Vale per chiunque lavori a ogni titolo per lo stato.

Prendiamo il caso dei disperati che fanno una decina di ore di laboratorio o di esercitazioni,
pagati una trentina di euro l'ora (ovviamente l'ora di lezione, non l'ora di preparazione o di viaggio).
Bene, i disperati devono smazzarsi anche le 4 ore di corso sulla sicurezza.
Gratis.

Cioè i 30 euro/ora diventano 20 (cioè 10, se non è un malfattore e studia un po' prima di andare in aula).
Il mio meccanico ne prende 60 (sulla fiducia che le ore siano quelle).
Devono farlo anche i docenti a contratto.

naturalmente fatto senza leggere dispense e sbagliato.
lunedì lo posso rifare. Sta sicuro cheavrò in parallelo la pagina internet aperta su google x trrovare rispostegiuste
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw

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