Ursella, PRC Roma: Il sindaco Ignazio Marino si è finalmente dimesso.
Campidoglio
Avendo in più di un'occasione espresso una valutazione totalmente negativa del suo operato, non possiamo che accogliere tale notizia con soddisfazione.
Per noi Marino è stato il sindaco degli sgomberi degli spazi sociali e dell'attacco al salario dei dipendenti comunali, dell'abbandono delle periferie e dell'assenza di politiche di integrazione, dell'insensibilità sul dramma della casa e della privatizzazione delle aziende municipalizzate. Per noi Marino è il sindaco dell'indifferenza verso la partecipazione dei cittadini espressa con le 4 delibere popolari. Per noi Marino è il cittadino che ha il privilegio di andare al lavoro in bicicletta, dalla sua casa a Fontana di Trevi, al suo ufficio in Campidoglio, e nulla sa delle code sul GRA e dei disservizi e dei guasti su autobus e metro.
Per tutte queste ragioni Marino non è stato il nostro sindaco.
Sappiamo che una cena al ristorante o un viaggio in America, non valgono le ruberie, la assunzioni clientelari, le truffe e il malaffare di chi l'ha preceduto, ma non ci interessa fare una graduatoria dell'incapacità o della disonestà. Noi siamo contro tutto ciò.
Siamo contro, non solo Marino, ma tutto il sistema che l'ha voluto e sostenuto e che oggi si libera di lui. Siamo contro un'idea di governo della città, la cui principale preoccupazione è garantire, attraverso tagli ai servizi e svendita del patrimonio pubblico, che il debito usuraio che strangola la città, sia pagato, che la finanza abbia garantiti i suoi profitti e che i poteri che da sempre comandano a Roma, chiunque la governi, continuino a comandare.
Per questo non ci interessano le diatribe tra Marino, il PD e quanti altri lo sostenevano. Noi siamo da un'altra parte.
Siamo per un'idea di governo alternativa della città, che rompa con i vincoli di bilancio, il patto di stabilità, il debito enorme di cui i cittadini non hanno colpa. Che rompa con tutto ciò e liberi le risorse intrappolate dalla finanza usuraia, e le destini ai bisogni dei cittadini, al rilancio dei servizi pubblici, alle politiche per la casa, alla difesa dei beni comuni, ad una nuova prospettiva di sviluppo economico e occupazionale.
Ed è per questo che vogliamo costruire una alternativa netta e senza ambiguità, al centrosinistra.
Vogliamo farlo insieme a tutti coloro che ci vorranno stare.
Vogliamo farlo a partire dai territori, dalla partecipazione, dai conflitti. Marino si è tolto di torno. E' solo il primo passo.
