Mavco Pizellonio ha scritto:Le persone si cercano e si trovano molto più consapevolmente di quanto sarebbero pronte a credere.
Sweet dreams are made of this
Who am I to disagree?
Grande verità storicamente ottenebrata questa.
Amore (Eros) nelle descrizioni classiche aveva un bel po' di dismorfismi e di turbe caratteriali -diremmo con il linguaggio di oggi- ma non era affatto cieco nelle iconografie classiche.
La benda gliela misero in seguito i cristiani, che non riuscivano a capacitarsi di come il sentimento basilare del loro credo, molte volte potesse determinare situazioni di alta sofferenza.
Così all'amore tra uomo e donna venne apposto un segno di riconoscimento, il marchio pesante della cecità, e confinato in una sorta di isolamento rispetto alle altre forme dell'amore stesso, per cui le tragedie che innescava venivano attribuite al fatto che non vedesse i bersagli.
Accecarono quello che non non potevano e non volevano vedere.
Questa deresponsabilizzazione sortì un effetto talmente rassicurante nel mondo medievale, che molti straschichi in tal senso sono pervenuti nel sentire comune fino ai nostri giorni.
Il pensiero moderno ha riconsiderato del tutto quella non visione, riportando in definitiva in auge la visione platonica dell'Amore come sommo strumento di conoscenza, di Sè, dell'Altro, della Natura.
Eppure nell'amore tra donna e uomo qualcosa di insano fin dall'origine sembrerebbe proprio esserci stato.
Dalla mitologia biblica, per esempio, in un passo tanto famoso quanto di ardua interpretazione del
Bereshit(Genesi), apprendiamo che il progetto di YHWE prevedeva la
fusione tra i due sessi, mentre, dopo la cacciata dal Paradiso terrestre, Adamo
conobbe Eva.
Anche in tantissime altre mitologie antiche ritroviamo qualcosa che è andato storto nel rapporto di coppia, e se tutti hanno rilevato la stessa cosa, un qualche cazzo di problemaccio ci deve pur essere stato.