Mavco Pizellonio ha scritto:A meno che non ci sia un' espressa richiesta dei moderatori, non c'è nessun motivo per cui Alda Mora debba cambiare avatar o nick. La questione che sta alla base della polemica è interessante ed è stata accennata più volte in altre discussioni. Posso comprendere (pur senza condividerlo) il pensiero di chi si dice infastidito e sarebbe bello discutere la cosa approfonditamente, ma per farlo bisogna aspettare che torni Balkan, non posso fare tutto da solo.
Posso permettermi di darti una mano?
ci provo:
Balkan lancierebbe il discorso su ció che vuole comunicare l'arte e sull'impossibilità di censurarla in alcun modo. E' l'effetto che conta.
Oggi al tg ho visto che parlavano di quell'opera d'arte, quei pupazzi rappresentanti dei bambini impiccati. Ora: qualche pirla è andato a staccare tali pupazzi, mosso da quell'ignoranza bigotta che è tipica degli anti-galileiani.
Mi spiego sul concetto degli anti-galileiani: avete visto quella puntata dei Simpson dove un asteroide rischia di distruggere Springfield? Alla fine l'asteroide viene neutralizzato dallo smog dell'atmosfera, e i cittadini inferociti per la paura "inutile" reagiscono dirigendosi all'osservatorio astronomico urlando "andiamo a distruggere l'osservatorio, così tutto questo non accadrà mai più".
Sono due concetti simili, è attribuire la causa di una situazione negativa, o di un concetto soggettivamente sbagliato, alla sua rappresentazione.
Aldo Moro è stato ucciso perchè Alda Moro lo tiene come avatar?
vederlo impiastricciato e storpiato in un nick, mi ha impressionato sia in positivo che in negativo, la mia reazione è stata di andare a documentarmi ulteriormente su Aldo Moro.
guardando dei pupazzi rappresentanti dei bambini impiccati si possono avere reazioni diverse: una persona come me viene maggiormente sensibilizzata al problema.
Non saró di certo io a dire ad Alda Mora di cambiare nick o avatar, anzi la invoglio a tenerlo.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.