gli zingari ci son dall'anno mille philippe........PhilippeMexes5 ha scritto:Annamo bene...tao ha scritto:peró che mestizia l'italietta che se da un lato ha la presunzione e la vanagloria di spartire i tavoli coi potenti del pianeta esaltando i benefici delle cooperazioni dall'altro rifiuta le conseguenze più naturali ed automatiche della globalizzazione in atto.......
è chiaro come le migrazioni siano un fenomeno epocale tanto più se riferite alla nostra epoca nella quale il riversarsi di umanità varie nella vecchia europa è una conseguenza non solo dello sviluppo dei mezzi di trasposto che hanno relativizzato il concetto di distanza ma anche di macroproblematiche storiche e geografiche (non ultima la desirtificazione) che investono il pianeta........
tralaltro non vorrei apparire pedante ma questo rifiuto a prescindere ha una sorta di implicazioni freudiane, visto che la diaspora italiana è stata la migrazione più massiccia dell'epoca moderna.......mi sembra cioè una sorta di rivolta contro se stessi , un rifiuto della figura paterna......
un pó di memoria storica non guasterebbe suvvia, altrimenti si rischia il paradosso con la conseguenza probabile di far sorridere qualcuno........
Adesso gli zingari vengono in Italia a rompere il cazzo perchè c'è la "desertificazione" del pianeta...
Minchia,ma nemmeno lo sapranno cosa significa "desertificazione"....
A Tao,altro che Freud:gli italiani che migravano lo facevano per raggiungere perlopiù paesi praticamente impopolati(l'America era un continente giovane e senza radici culturali e con una densità di popolazione nettamente inferiore ai paesi europei):e se lo facevano senza pestare i piedi al prossimo,va benissimo:ovviamente se qualcuno faceva il malandrino,era più che giusto prenderlo a calci nel culo...
francia germania, belgio e in una certa misura il regno unito sono pieni di italiani di seconda e terza generazione, molti di loro arrivavano con la valigia di cartone............
un mio corregionale, questa è vera, ha vissuto in germania non conoscendo una parola di tedesco ed è campato vent'anni col cibo per cani credendo fosse normale carne in scatola venduta al prezzo più vantaggioso........
eravamo letteralmente con le pezze al culo philippe, altro che la visione naive di un emigrazione gentile, quasi edulcorata.......
vai e fatti un giro su ellisisland.org, gli italiani del sud erano considerati al livello più infimo, assecondando i dettami più retrivi delle teorie lombrosiane............chi fra loro voleva entrare in america doveva affidarsi ad una sorta di figura tutoriale già presente in loco, misura, invece, che non veniva riservata per esempio neanche ai cittadini britannici o francesi di origine africana..........giusto per riflettere su come eravamo messi.......gli italiani hanno pestato i piedi a molti philippe........dago (il nostro terrone in poche parole), l'appellativo riservato agli italiani era sinonimo di furfante e mascalzone, in francia il nome comune giorgio tipicamente italiano viene utilizzato per definire ció che noi chiamiamo ladro di galline.............
vai e fatti una traduzione di italian job se no..............è la nostra storia philippe, una storia di miserie ed umiliazioni, dico solo che bisognerebbe tenerne conto, ma giusto per non apparire buffi ed insensati.......