Influenza suina, primo caso in Europa
«Dalle prime indicazioni non dovrebbe esserci conferma che si tratti del virus dell'influenza suina»: lo ha riferito all'Ansa l'assessore veneto alla sanità , Sandro Sandri, parlando del caso della donna veenziana di 31 anni ricoverata dalla scorsa notte nel reparto malattie infettive dell'ospedale di Venezia. «Peró - ha aggiunto Sandri - non abbiamo ancora conferme certe, che potranno arrivare solo entro la serata, con il proseguo dei test sui campioni di sangue della paziente».
L'allarme resta comunque alto. e non solo in Italia. I governi di tutto il mondo stanno studiando misure per contenere il rischio della diffusione dell'influenza suina, che ha già ucciso 103 persone in Messico e si sta diffondendo anche in Nord-America. Al momento si contano venti casi accertati negli Stati Uniti e almeno sei in Canada. Segnalati anche possibili casi in Nuova Zelanda e in Israele, mentre sembra accertato un caso in Spagna, dove ci sono altre 17 persone affette da sintomi che potrebbero rivelarsi quelli dell'influenza suina.
Data la rapida diffusione del virus, l'Organizzazione mondiale sanità ha attivato la sua «unità di crisi», attiva 24 ore su 24. L'Oms ha dichiarato l'influenza «un'emergenza sanitaria di interesse internazionale» ed ha invitato alla massima attenzione. La riunione del comitato per le emergenze, già prevista per domani, è stata anticipata ad oggi e potrebbe portare all'innalzamento del livello di guardia dall'attuale grado 3 al 4 su una scala di 6. Un passaggio significativo, se venisse approvato, perchè vorrebbe dire che si riconosce ufficilamente il rischio di una possibile pandemia legata al virus dell'influenza suina.
La sorveglianza negli scali aeroportuali e nei porti è stata rafforzata - in Italia saranno distribuiti opuscoli informativi con indicazioni sul che fare per i passeggeri in arrivo o partenza per località colpite dal virus. La Farnesina sconsiglia i viaggi nelle aree a rischio, stesso suggerimento anche dalla commissaria Ue alla sanità , Androulla Vassiliou. Per il ministro Frattini nel nostro terrirorio nazionale «i rischi sono davvero insignificanti», ma resta comunque «utile attivare tutti i coordinamenti europei» sui rischi di epidemia come fatto in passato anche per l'aviaria. Bruxelles ha già annunciato un vertice dei ministri della sanità dei 27 per fronteggiare i possibili rischi, anche se il presidente della commissione Barroso ha sottolineato che al momento l'emergenza riguarda principalmente il continente americano.
In Giappone è stato convocato un gabinetto d'emergenza che ha deciso di dare priorità alla produzione di nuovi vaccini. Le autorità sanitarie asiatiche cercano di rassicurare la popolazione sulla disponibilità di farmaci per combattere una possibile epidemia.
Il nuovo virus, un mix di diversi virus diffusi tra i suini, gli uccelli e la popolazione umana, ha le potenzialità per scatenare una pandemia, che i virologi considerano un evento certo, lasciando dubbi solo sul quando potrà diffondersi.
Gli Stati Uniti hanno dichiarato lo stato d'ermegenza già da domenica. Una decisione che - è stato precisato - non dipende da un rischio diffuso, quanto piuttosto dalla necessità di accelerare a livello burocratico una serie di procedure per prevenire il contagio. I casi registrati finora negli Usa, a differenza di quelli riscontrati in Messico, si sono rivelati tutti piuttosto blandi, anche se le autorità sanitarie non nascondono il rischio che l'influenza possa avere manifestazioni più violente. Il Centers for Disease Control and Prevention teme che possano esserci vittime anche negli Usa.
«Stiamo facendo un conto alla rovescia per una pandemia», ha detto Guan Yi, professore di virologia dell'Università di Hong Kong che ha contribuito ad arginare la Sars e l'influenza aviaria nel 2003 e che oggi teme che l'Asia possa essere il centro della temuta pandemia. «Non possiamo contenere il contagio in breve tempo. Ci sono già casi in ogni regione ed ogni minuto che passa la situazione cambia».
L'alto rischio sanitario ha messo in allarme anche le Borse. Il danno potenziale di una pandemia è stimato i miliardi di miliardi di miliardi di perdite. E i primi a mostrare segni di nervosismo sono stati i mercati asiatici, scottati dalla recente esperienza della Sars e dell'aviaria.
Al momento peró la situazione più critica è quella del Messico. Le scuole restano chiuse in diversi Stati per cercare di limitare la diffusione del virus. A Ciità del Messico bar, musei, ristoranti e molti uffici hanno chiuso per motivi precauzionali. La gente resta il più possibile in casa o indossa almeno delle mascherine chirurgiche per limitare il rischio di contagio. I trasporti pubblici sono stati fermati, i bus sono infatti il luogo ideale per la diffusione del virus.
Il sindaco della città Mayor Marcelo Ebard ha detto che il black out forzato dei luoghi pubblici potrebbe durare una decina di giorni. Cancellate le feste pubbliche, compresa la popolare feria San Marcos. Chiuse anche le chiese, la messa ieri è stata diffusa per radio e tv. Cancellati anche battesimi e nozze, abolita ogni cerimonia.
http://www.unita.it/news/84266/influenz ... _in_europa