(OT) Boicottate il digitale terrestre

Scatta il fluido erotico...

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Paperinik
Storico dell'impulso
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#46 Messaggio da Paperinik »

Gli spiriti animali del capitalismo, almeno secondo i suoi esaltatori (di solito professori dallo stipendio ipergarantito, che sarebbero sembrati senza iniziativa imprenditoriale anche nell'Urss di Breznev), in maniera involontaria alla fine concorrono al bene comune. Migliorando efficienza, produttività , allocazione delle risorse, eccetera. Traduzione all'italiana: facendo gli interessi propri, o dei propri padroni, alla fine ne guadagna il sistema. Così è accaduto che in maniera del tutto involontaria Adriano Galliani abbia fatto il bene della Lega di cui è presidente, o di quello che ne rimane, bidonando la Rai dopo mesi di trattativa privata per indire l'asta più breve della storia e ottenendo alla fine, per i vari pacchetti, un incasso totale di oltre 87 milioni di euro all'anno, contro i 62 dei precedenti contratti e i 100 (in questo caso euro, non milioni) simbolici offerti dalla Rai. E ancora non è stata assegnata la B, che non si sa nemmeno in che giorno giocherà , ma che quattro euro siamo sicuri li alzerà : tifosi, masochisti e politici locali non mancano. Poche ore fa l'apertura delle buste in Lega ha dato un esito parzialmente a sorpresa, con Mediaset che si è aggiudicata i diritti in chiaro per la serie A (in sostanza in diritti per Novantesimo Minuto, ma non solo: tutta la fascia domenicale dalle 13 e 30 alle 22 e 30, ovviamente con particolare attenzione dalle 17 in poi, potrà  essere riempita di trasmissioni con immagini e interviste fresche) con un'offerta di 61.569.000 euro. Diciamolo subito: chi parla di tragedia nazionale o è un sindacalista Rai che deve morettianamente dire qualcosa di sinistra oppure pensa che per montare e commentare le azioni principali di una partita, facendo solo della cronaca, occorranno scienziati e non bravi tecnici e bravi giornalisti. Insomma, dal punto di vista del telespettatore, che Novantesimo, o come si chiamerà , sia sulla Rai o su Mediaset non cambia niente. Più interessante è la genesi di questa novità  epocale, epocale perchè comunque la si veda da 35 anni gli italiani erano abituati a una certa trasmissione su un certo canale a una certa ora. In un giorno in cui la Rai ha cambiato sia il presidente che il direttore generale il suo principale concorrente (cioè l'unico, perchè Tronchetti-Telecom, vivendo di concessioni statali, non puó fare guerre di audience vere) si è aggiudicato un prodotto che dà  tantissima immagine ed è senz'altro più produttivo delle partite di Champions League. Manifestazione di cui Mediaset voleva liberarsi, come affermato più volte in passato da Berlusconi junior, e che incredibilmente la Rai si è aggiudicata quasi raddoppiando l'offerta risultata vincente nella precedente tornata, passando da 30 milioni a 55 all'anno, per avere un prodotto inferiore (non ci dovrebbe essere la partita senza italiane del martedì, fra l'altro). Che bisogno c'era di offrire più del doppio, quando non esistevano concorrenti? I soldi risparmiati sarebbero tornati utili per il calcio italiano in chiaro, ammesso e non concesso che sia un dovere istituzionale della Rai acquistarli, al di là  del diritto di cronaca che è comunque garantito. Secondo Mediaset pubblicitariamente il calcio di A in chiaro vale il quadruplo della Champions nell'attuale format: usando lo stesso metro la Rai avrebbe quindi in teoria potuto arrivare ad un'offerta di 220 milioni. Inutile dire che quella trattativa privata da Galliani aborrita per il chiaro è rientrata dalla finestra per i diritti radiofonici, che nessuno vuole pagare per la semplice ragione che in quasi nessuno stadio d'Italia ne viene fatta rispettare l'esclusiva: fino al 2008 la Rai pagherà  alla Lega 2 milioni l'anno per fare più o meno lo stesso prodotto dei mille altri che non pagano un'emerita sega. Ma c'è di più: la Coppa Italia, quest'anno più interessante nella prima fase, ma comunque sempre giudicata manifestazione di serie B da tutti, salvo da chi la vince, ha dovuto prendersela in carico la Rai per 26 milioni l'anno, poco meno della metà  di quanto Mediaset pagherà  per la serie A. Domanda: esiste una sola persona al mondo, fra quelle che non facciano uso di Lsd, che pensi che il campionato valga solo due volte più della Coppa Italia, come interesse complessivo, numeri assoluti e potenziali ricavi pubblicitari? Insomma, invece di accettare la sconfitta e di mandare affanculo Galliani e soci, lasciandogli i loro inesistenti diritti radiofonici e la loro ridicola Coppa Italia, costringendo nel contempo il concorrente ad opffrire di più per sostenere la baracca, la Rai ha continuato a operare come se non fosse successo niente. Ma seriamente, come possono dirigenti nominati se non direttamente almeno con l'avallo del proprietario di Mediaset, fare una vera concorrenza a Mediaset? Ripetiamo: non troviamo scandaloso vedere i primi gol in chiaro su Mediaset, ma troviamo scandaloso che il novantanove per cento dei media e dei diretti interessati racconti questa vicende come se riguardassero due veri concorrenti e non l'azienda del padrone contrapposta a una che deve combattere con le mani legate da veti politici, molti dei quali provenienti dal padrone sopra citato. Il numero due del Milan, presidente della Lega, ex socio e poi dipendente del proprietario del Milan, di Mediaset, presidente del Consiglio e controllore della Rai, ha finto di trattare con l'unica pseudoconconcorrente di Mediaset, già  indebolita finanziariamente dal salasso Champions League (che Mediaset gli ha rifilato, puntando sul digitale terrestre dei decoder finanziati dallo Stato), per poi portare il calcio in chiaro nelle braccia dell'azienda che gli sta nel cuore, stizzendosi anche, quando qualcuno gli ha fatto notare il piccolo conflitto di interessi. La cosa divertente, ma anche triste, è che per il telespettatore italiano non cambierà  nulla. A Mediaset ci sarà  il servizio fatto dal competente, quello dall'onesto mestierante, quello dal raccomandato e quello dalla bestia, più o meno nelle stesse proporzioni Rai. Quando Moggi raccontava che la Juventus si sarebbe dotata di sue telecamere, in chiave prova tivù, davvero non stava scherzando...

Stefano Olivari

Indiscreto.it
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.

06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI

☪️ancer of humanity

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