Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
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Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
Rocco Jewel de Nyle la incula senza pieta
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna
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Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
"Nel porno incontri ragazze che hanno voglia, ragazze che non ce l'hanno, ragazze bellissime che magari quel giorno sono di malumore a altre ancora che lo fanno soltanto per soldi, non ti guardano in faccia e quando finiscono se ne vanno senza salutarti". Rocco Siffredi si racconta in una intervista al Fatto quotidiano: "Come a carriera finita, penso a Selen ed Eva Henger, fanno molte pornostar, soprattutto donne", "cancellano il passato, negano di aver recitato e ricominciano un'altra esistenza su basi completamente diverse". Lui invece non si è "mai pentito di nulla, lo rifarei 50 milioni di volte, la pornografia mi ha dato tutto".
Resta il fatto che il malessere dell'attore che deve gemere a comando "può essere profondo. Bisogna essere professionisti e provare a mantenere umiltà, passione e autocontrollo. Se non ci fossi riuscito, dopo decenni di sesso davanti alle telecamere, sarei uscito fuori di testa". E ad aiutarlo in questo è stata la moglie, Rosza, la stessa, dal 1993. E i due figli Leonardo e Lorenzo.
Ricorda anche Moana, di cui era molto amico: "Era educata e sensibile, in fondo molto triste. Mi sceglieva come partner perché sosteneva avessi l'aria del bravo ragazzo. Nel mondo del porno, Moana si è sempre sentita un pesce fuor d'acqua. Quando giravamo non stava mai con gli altri attori né con le troupe in cui era pieno di cialtroni e maestranze che millantavano una ridicola distanza: Io di solito faccio il cinema normale, sto qui solo per arrotondare. Moana era diversa, era di un' altra pasta, ma essere attrici porno in Italia equivaleva comunque a una maledizione. Quando si formavano i capannelli in mezzo alla strada e la gente le gridava: Sei la nostra troia io c' ero. Non erano cose semplici da sopportare".
Resta il fatto che il malessere dell'attore che deve gemere a comando "può essere profondo. Bisogna essere professionisti e provare a mantenere umiltà, passione e autocontrollo. Se non ci fossi riuscito, dopo decenni di sesso davanti alle telecamere, sarei uscito fuori di testa". E ad aiutarlo in questo è stata la moglie, Rosza, la stessa, dal 1993. E i due figli Leonardo e Lorenzo.
Ricorda anche Moana, di cui era molto amico: "Era educata e sensibile, in fondo molto triste. Mi sceglieva come partner perché sosteneva avessi l'aria del bravo ragazzo. Nel mondo del porno, Moana si è sempre sentita un pesce fuor d'acqua. Quando giravamo non stava mai con gli altri attori né con le troupe in cui era pieno di cialtroni e maestranze che millantavano una ridicola distanza: Io di solito faccio il cinema normale, sto qui solo per arrotondare. Moana era diversa, era di un' altra pasta, ma essere attrici porno in Italia equivaleva comunque a una maledizione. Quando si formavano i capannelli in mezzo alla strada e la gente le gridava: Sei la nostra troia io c' ero. Non erano cose semplici da sopportare".
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
beh, sua moglie l'anno scorso quando andava da Barbara D'Urso ometteva di aver fatto porno. Quando veniva intervistata lasciava dire alla Barbarona: "tu facevi la modella e hai incontrato Rocco" non diceva: "tu facevi porno e hai incontrato Rocco sul set di un film porno"Drogato_ di_porno ha scritto:"Nel porno incontri ragazze che hanno voglia, ragazze che non ce l'hanno, ragazze bellissime che magari quel giorno sono di malumore a altre ancora che lo fanno soltanto per soldi, non ti guardano in faccia e quando finiscono se ne vanno senza salutarti". Rocco Siffredi si racconta in una intervista al Fatto quotidiano: "Come a carriera finita, penso a Selen ed Eva Henger, fanno molte pornostar, soprattutto donne", "cancellano il passato, negano di aver recitato e ricominciano un'altra esistenza su basi completamente diverse". Lui invece non si è "mai pentito di nulla, lo rifarei 50 milioni di volte, la pornografia mi ha dato tutto".

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Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
Ma Rocco come parte attiva non aveva detto di smettere con il porno...! Raccontava che sarebbe rimasto solo come organizzatore e dietro le quinte...! Evidentemente la natura continua a chiamare!
Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
Se come organizzatore intendi regista e produttore è quello che fa ancora.....dopo l'isola quando disse di voler appendere il cazzo al chiodo ha sicuramente girato ancora una scena, quella con Abella Danger e Veruca James. Cmq il 17 parte casa Siffredicunnilingtus ha scritto:Ma Rocco come parte attiva non aveva detto di smettere con il porno...! Raccontava che sarebbe rimasto solo come organizzatore e dietro le quinte...! Evidentemente la natura continua a chiamare!

Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
Cos'è Casa Siffredi?boss84 ha scritto:Se come organizzatore intendi regista e produttore è quello che fa ancora.....dopo l'isola quando disse di voler appendere il cazzo al chiodo ha sicuramente girato ancora una scena, quella con Abella Danger e Veruca James. Cmq il 17 parte casa Siffredicunnilingtus ha scritto:Ma Rocco come parte attiva non aveva detto di smettere con il porno...! Raccontava che sarebbe rimasto solo come organizzatore e dietro le quinte...! Evidentemente la natura continua a chiamare!
Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
Un reality su rocco, la sua famiglia e il suo lavoro(obv non si vedrà niente di hard)Jack85 ha scritto:Cos'è Casa Siffredi?boss84 ha scritto:Se come organizzatore intendi regista e produttore è quello che fa ancora.....dopo l'isola quando disse di voler appendere il cazzo al chiodo ha sicuramente girato ancora una scena, quella con Abella Danger e Veruca James. Cmq il 17 parte casa Siffredicunnilingtus ha scritto:Ma Rocco come parte attiva non aveva detto di smettere con il porno...! Raccontava che sarebbe rimasto solo come organizzatore e dietro le quinte...! Evidentemente la natura continua a chiamare!
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Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
Inizia così l’intervista rilasciata da Rocco Siffredi a Malcom Pagani del Fatto Quotidiano. “Non mi sono mai pentito di nulla – dice Rocco Siffredi – lo rifarei 50 milioni di volte, la pornografia mi ha dato tutto” ma non le giudica: “Perché è vero che nel nostro ambito tutto è lecito, ma a volte le fantasie sono pesanti, le rappresentazioni crude e quando ti volti indietro dirti ‘Ero davvero io in mezzo a tutta quella roba? Non è possibile’ è molto più comune di quanto non si pensi”.
(…) Come è arrivato a essere Rocco Siffredi? Seguendo un’ispirazione. Da adolescente trovavo sul ciglio della strada i giornali porno buttati dai camionisti. Strappavo quelle sopravvissute all’uso e le portavo nello scantinato di casa mia per sfogare la fantasia con la mia bella sega giornaliera. Avevo 13 anni. A 16 ho chiesto a mio fratello che lavorava in Francia se conosceva qualcuno nell’ambiente, a 20 ho iniziato. Le presentarono Gabriel Pontello, notissimo attore porno. Pontello era l’eroe dei miei fotoromanzi erotici preferiti. Da ragazzino lo vedevo agitarsi con rosse, more e bionde sulle pagine di Erotik e Supersex e mi dicevo: “Dov’è questo mondo? Come faccio a raggiungerlo anch’io?”. Me lo presentò Denise, una matura parigina che mi trattava come un cucciolo e a cui avevo chiesto di portarmi in un locale di scambisti, il 106. All’epoca del più scatenato libertinage, con lo spettro dell’Hiv ancora lontano, da Aznavour a Depardieu le star venivano a scopare in allegria al 106. Ero single e i single di norma non li facevano entrare. Così venni utilizzato per qualche mese come scaldacoppie e gettato tra i divani completamente nudo per stimolare l’atmosfera.
Chiese a Pontello di lavorare? Per me Pontello non era un’occasione, ma l’occasione. Denise gli aveva già parlato di me: “Tu saresti l’italiano con il cazzo enorme? Fammi vedere cosa sai fare”. Mi ritrovai su un set a Monrouge, vestito da Adamo, con una foglia di vite lì proprio lì. Vidi Platinette nei panni di Eva e mi venne durissimo. Prima di quelli spinti, avremmo dovuto fare alcuni scatti soft, ma in quelle condizioni era impossibile. Pontello rideva: “Mi sa che qui abbiamo un problema diverso dal solito. Rocco, ma lo capisci che vuol dire moscio?” (…)
Dalla fantasia di un giornaletto ero passato a un mondo in movimento. Non c’era più una fotografia fissa, era tutto vero. Veri i mugolii, vere le cosce, vero il pelo. Non ci capii niente, incassai senza fiatare gli insulti di Pontello: “Mi hai fatto fare una figura di merda” e pregai Dorcel di concedermi un’altra opportunità: “Vediamo stasera- rispose-ma solo se non finisco troppo tardi”. Cercai di calmarmi, scesi alla brasserie per bere 4 camomille e quando perdonato tornai sul set, finalmente, ogni cosa andò per il verso giusto. All’epoca la bellezza non era dirimente. Potevi essere brutto e grasso, ma ti si doveva drizzare. Solo quello contava. Sono stato fortunato.
(…) Se non fosse stato Siffredi chi sarebbe stato? Forse un impiegato. Per avere il posto fisso alla Sip ho passato notti e notti a studiare: “Se hai i voti alti tuo zio ti fa entrare nella società dei telefoni”. Poi ottenni il diploma, ma lo zio si diede, scappò ed evaporò con le sue promesse. Un lavoro dovevo pur farlo, il sesso mi piace e sono stato con più di 5.000 donne, ma ho fatto un’analisi profonda su me stesso, ho acquisito tante consapevolezze e nonostante io non possa vivere senza sesso, ancora oggi so di avere qualche senso di colpa nei confronti di mia moglie. Stare con lei e avere i nostri figli è stato il mio film migliore in assoluto. Rosza è molto intelligente e non è gelosa del set. Lo conosce, sa che nel porno i sentimenti non esistono e che alla fine si tratta solo di carne in primo piano (…).
(…) Come è arrivato a essere Rocco Siffredi? Seguendo un’ispirazione. Da adolescente trovavo sul ciglio della strada i giornali porno buttati dai camionisti. Strappavo quelle sopravvissute all’uso e le portavo nello scantinato di casa mia per sfogare la fantasia con la mia bella sega giornaliera. Avevo 13 anni. A 16 ho chiesto a mio fratello che lavorava in Francia se conosceva qualcuno nell’ambiente, a 20 ho iniziato. Le presentarono Gabriel Pontello, notissimo attore porno. Pontello era l’eroe dei miei fotoromanzi erotici preferiti. Da ragazzino lo vedevo agitarsi con rosse, more e bionde sulle pagine di Erotik e Supersex e mi dicevo: “Dov’è questo mondo? Come faccio a raggiungerlo anch’io?”. Me lo presentò Denise, una matura parigina che mi trattava come un cucciolo e a cui avevo chiesto di portarmi in un locale di scambisti, il 106. All’epoca del più scatenato libertinage, con lo spettro dell’Hiv ancora lontano, da Aznavour a Depardieu le star venivano a scopare in allegria al 106. Ero single e i single di norma non li facevano entrare. Così venni utilizzato per qualche mese come scaldacoppie e gettato tra i divani completamente nudo per stimolare l’atmosfera.
Chiese a Pontello di lavorare? Per me Pontello non era un’occasione, ma l’occasione. Denise gli aveva già parlato di me: “Tu saresti l’italiano con il cazzo enorme? Fammi vedere cosa sai fare”. Mi ritrovai su un set a Monrouge, vestito da Adamo, con una foglia di vite lì proprio lì. Vidi Platinette nei panni di Eva e mi venne durissimo. Prima di quelli spinti, avremmo dovuto fare alcuni scatti soft, ma in quelle condizioni era impossibile. Pontello rideva: “Mi sa che qui abbiamo un problema diverso dal solito. Rocco, ma lo capisci che vuol dire moscio?” (…)
Dalla fantasia di un giornaletto ero passato a un mondo in movimento. Non c’era più una fotografia fissa, era tutto vero. Veri i mugolii, vere le cosce, vero il pelo. Non ci capii niente, incassai senza fiatare gli insulti di Pontello: “Mi hai fatto fare una figura di merda” e pregai Dorcel di concedermi un’altra opportunità: “Vediamo stasera- rispose-ma solo se non finisco troppo tardi”. Cercai di calmarmi, scesi alla brasserie per bere 4 camomille e quando perdonato tornai sul set, finalmente, ogni cosa andò per il verso giusto. All’epoca la bellezza non era dirimente. Potevi essere brutto e grasso, ma ti si doveva drizzare. Solo quello contava. Sono stato fortunato.
(…) Se non fosse stato Siffredi chi sarebbe stato? Forse un impiegato. Per avere il posto fisso alla Sip ho passato notti e notti a studiare: “Se hai i voti alti tuo zio ti fa entrare nella società dei telefoni”. Poi ottenni il diploma, ma lo zio si diede, scappò ed evaporò con le sue promesse. Un lavoro dovevo pur farlo, il sesso mi piace e sono stato con più di 5.000 donne, ma ho fatto un’analisi profonda su me stesso, ho acquisito tante consapevolezze e nonostante io non possa vivere senza sesso, ancora oggi so di avere qualche senso di colpa nei confronti di mia moglie. Stare con lei e avere i nostri figli è stato il mio film migliore in assoluto. Rosza è molto intelligente e non è gelosa del set. Lo conosce, sa che nel porno i sentimenti non esistono e che alla fine si tratta solo di carne in primo piano (…).
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 120053.htm
Qui l'intervista completa.
Anche se non c'entra niente qualcuno sa dirmi il nome delle due attrici di questo video di rocco? soprattutto quella in latex.
http://it.xhamster.com/movies/192884/gr ... fredi.html
Qui l'intervista completa.
Anche se non c'entra niente qualcuno sa dirmi il nome delle due attrici di questo video di rocco? soprattutto quella in latex.
http://it.xhamster.com/movies/192884/gr ... fredi.html
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Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
La scena con la Danger e la James credo l'abbia girata prima di partire per l'isola, quando ancora aveva il fisico
Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
No, l'ha girata l'estate scorsa dopo l'isola, son sicuro perchè Abella postò delle polairod su twitter con Rocco dopo aver girato la scenaappulos ha scritto:La scena con la Danger e la James credo l'abbia girata prima di partire per l'isola, quando ancora aveva il fisico
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Re: Rocco Siffredi - Le dieci scene migliori
Ha anche ripreso a fare i casting simil POV nel solito ufficio. Bene.