[OT] Signore e signori: la guerra.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
ma benedetto presidente Mattarella, a Pechino se lo ricordano benissimo che facevi il ministro della dfesa quando piovevano missili sull'ambasciata cinese
non so niente, non mi importa niente, non mi occupo di niente, non credo niente e non voglio niente
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Aspetto con ansia che finisca questa fase di “senti chi parla - da che pulpito viene la predica”
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
se preferisci qui c'è la versione matematica coi grafici della risposta cinese a MattarellaGeishaBalls ha scritto: ↑10/11/2024, 13:33Aspetto con ansia che finisca questa fase di “senti chi parla - da che pulpito viene la predica”
Ultima modifica di Drogato_ di_porno il 10/11/2024, 14:00, modificato 2 volte in totale.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
anche il Brasile non ci sente molto da quell'orecchio
non so niente, non mi importa niente, non mi occupo di niente, non credo niente e non voglio niente
Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Se tu ritieni "offese personali di basso livello" dei semplici rilievi sul tuo comportamento non posso farci nulla. Sei tu quello a cui piace fare predicozzi contro quelli che predicano bene e razzolano male come se non facessi parte del sistema. Non ho nulla contro quelli che badano solo ai propri interessi (far produrre in Cina è vantaggioso, non c'è nemmeno bisogno di inventare scuse patetiche per far credere di essere stati costretti a farlo) ma preferirei che mi evitassero pipponi etico-morali perché non hanno nessuna voce in capitolo.giorgiograndi ha scritto: ↑10/11/2024, 10:49La globalizzazione è stata dannosa per alcune economie, perché l’eccesso di regolamentazioni in alcuni paesi ha spinto fuori mercato le aziende locali (o le ha spinte a investire altrove)Cowboy ha scritto: ↑10/11/2024, 0:11Avoglia! Ci sono dei tycoon nostrani a cui basta che gli si rivolga in maniera indisponente per "costringerli" a commissionare pompe idrauliche in Cina invece che in Europa. Poi sono gli stessi che sfracassano il cazzo sui danni della globalizzazione...giorgiograndi ha scritto: ↑09/11/2024, 22:00
Il mio era un discorso molto più semplice, perché tu possa guidare l’auto elettrica, c’è un ragazzino in Africa che fa lo schiavo in una cava. Perché tu possa avere l’i phone, c’è una fabbrica in Cina che ha gente assunta in maniera illegale. Perché tu possa avere dei giocattoli a basso costo per tuo figlio, c’è un fiume in India in cui viene scaricato il materiale di scarto e via discorrendo all’infinito. Noi occidentali (specialmente europei) siamo specializzati a predicare bene ma a razzolare male se non malissimo
Adesso, si continua a regolamentare spingendo ancora di più le aziende altrove. On the top of this, la produttività in alcune nazioni (italia & eu) in primis è ridicola. Fare dazi è cosa buona e giusta se si supportano investimenti locali (specialmente semplificando e diminuendo il numero di regole/burocrazia), come si fa in USA, perché attraggono investimenti esteri (quindi prodotti che a causa di dazi e regolamentazioni favorevoli non vengono importati ma prodotti in loco)
Certo che chi invece utilizza l’argomento per fare o tentare di fare offese personali di basso livello, certe cose non le può evidentemente capire
Quella delle economie che vengono spinte fuori dal mercato per l'eccesso di regolamentazioni è l'ennesima tua cazzata, snellire la burocrazia aiuterebbe ma se il costo della forza lavoro rimane il doppio o più di quello di altri Paesi in cui non ci sono tutele, anche un somaro capirebbe dove sta il problema...
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
povero omino verde...

"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Esatto, Giorgio, quello che hai citato era solo un estratto di un discorso molto più ampio. È interessante notare come, quando si arriva a certi estremi, le ideologie di sinistra e di destra estrema possano convergere in comportamenti simili. Personalmente, mi schiero a favore di un capitalismo umano, non di un capitalismo turbo o presidenziale. Credo in un modello economico che, grazie ai progressi della tecnologia, possa e debba contribuire a ridurre le forme di schiavitù e sfruttamento nel Terzo Mondo.
Tuttavia, sono consapevole che raggiungere un compromesso in cui tutti possano godere di un benessere equo è una sfida complessa. L'idea di un'umanità prospera e soddisfatta può sembrare, a prima vista, un'utopia di stampo comunista. Ma è fondamentale riflettere su come le guerre e i conflitti non siano mai stati realmente motivati da questioni razziali o da una presunta superiorità.
Perché nessuno si sofferma sul fatto che Hitler, in realtà, mirava a derubare altri popoli? Utilizzò la teoria della razza come una maschera per giustificare le sue azioni. In quel periodo storico, era necessario trovare un motivo 'legittimo' per le aggressioni, e la questione razziale sembrava offrire una giustificazione. Ma chi può davvero credere nell'esistenza delle razze nel senso in cui le intendeva Hitler? Neppure lui ci credeva! Era un puro e semplice atto di ladrocinio, camuffato da un'astrazione che riguardava la pelle o l'orientamento sessuale.
Dobbiamo quindi essere vigili e critici nei confronti delle narrazioni che ci vengono proposte, per non cadere nella trappola di ideologie che mascherano la vera natura delle ingiustizie
Tuttavia, sono consapevole che raggiungere un compromesso in cui tutti possano godere di un benessere equo è una sfida complessa. L'idea di un'umanità prospera e soddisfatta può sembrare, a prima vista, un'utopia di stampo comunista. Ma è fondamentale riflettere su come le guerre e i conflitti non siano mai stati realmente motivati da questioni razziali o da una presunta superiorità.
Perché nessuno si sofferma sul fatto che Hitler, in realtà, mirava a derubare altri popoli? Utilizzò la teoria della razza come una maschera per giustificare le sue azioni. In quel periodo storico, era necessario trovare un motivo 'legittimo' per le aggressioni, e la questione razziale sembrava offrire una giustificazione. Ma chi può davvero credere nell'esistenza delle razze nel senso in cui le intendeva Hitler? Neppure lui ci credeva! Era un puro e semplice atto di ladrocinio, camuffato da un'astrazione che riguardava la pelle o l'orientamento sessuale.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
"Avoglia! Ci sono dei tycoon nostrani a cui basta che gli si rivolga in maniera indisponente per "costringerli"..."Cowboy ha scritto: ↑10/11/2024, 14:38Se tu ritieni "offese personali di basso livello" dei semplici rilievi sul tuo comportamento non posso farci nulla. Sei tu quello a cui piace fare predicozzi contro quelli che predicano bene e razzolano male come se non facessi parte del sistema. Non ho nulla contro quelli che badano solo ai propri interessi (far produrre in Cina è vantaggioso, non c'è nemmeno bisogno di inventare scuse patetiche per far credere di essere stati costretti a farlo) ma preferirei che mi evitassero pipponi etico-morali perché non hanno nessuna voce in capitolo.giorgiograndi ha scritto: ↑10/11/2024, 10:49La globalizzazione è stata dannosa per alcune economie, perché l’eccesso di regolamentazioni in alcuni paesi ha spinto fuori mercato le aziende locali (o le ha spinte a investire altrove)Cowboy ha scritto: ↑10/11/2024, 0:11Avoglia! Ci sono dei tycoon nostrani a cui basta che gli si rivolga in maniera indisponente per "costringerli" a commissionare pompe idrauliche in Cina invece che in Europa. Poi sono gli stessi che sfracassano il cazzo sui danni della globalizzazione...giorgiograndi ha scritto: ↑09/11/2024, 22:00
Il mio era un discorso molto più semplice, perché tu possa guidare l’auto elettrica, c’è un ragazzino in Africa che fa lo schiavo in una cava. Perché tu possa avere l’i phone, c’è una fabbrica in Cina che ha gente assunta in maniera illegale. Perché tu possa avere dei giocattoli a basso costo per tuo figlio, c’è un fiume in India in cui viene scaricato il materiale di scarto e via discorrendo all’infinito. Noi occidentali (specialmente europei) siamo specializzati a predicare bene ma a razzolare male se non malissimo
Adesso, si continua a regolamentare spingendo ancora di più le aziende altrove. On the top of this, la produttività in alcune nazioni (italia & eu) in primis è ridicola. Fare dazi è cosa buona e giusta se si supportano investimenti locali (specialmente semplificando e diminuendo il numero di regole/burocrazia), come si fa in USA, perché attraggono investimenti esteri (quindi prodotti che a causa di dazi e regolamentazioni favorevoli non vengono importati ma prodotti in loco)
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Quella delle economie che vengono spinte fuori dal mercato per l'eccesso di regolamentazioni è l'ennesima tua cazzata, snellire la burocrazia aiuterebbe ma se il costo della forza lavoro rimane il doppio o più di quello di altri Paesi in cui non ci sono tutele, anche un somaro capirebbe dove sta il problema...
Questo e' un commento che non argomenta nulla, sono parole scritte con luce negativa, provocatoria. Ti potrei rispondere alla cazzo con lo stesso tono, ma trovo piu' interante informarti.
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Le tutele e i salari hanno poca attinenza con la produttivita'. Il costo in un operaio a Taian (per farti un esempio, piccolo centro industriale della provincia di shandong, uno dei cuori produttivi cinesi) e' inferiore del 30% all'italia, paragonabile al costo dello stesso operaio in romania (che e' un paese europeo), quindi poca differenza per chi paga ('imprenditore). Se tu avessi una minima idea della cultura cinese (informati), sapresti che per l'operaio cinese viene prima il bene della fabbrica dove lavora che il bene del singolo operaio (cosa che non ha nulla a che fare con il comunismo, ma proprio con la cultura cinese millenaria dove il singolo e' meno importante sia della comunita' che del bene comune... in giappone e' simile). Questo solo parlando del salario, poi bisognerebbe anche valutare il potere di acquisto che a parita' di salario in cina e' molto maggiore... ma e' irrilevante perche' per l'imprenditore conta il costo del salario, non quanto bene l'operaio viva con il salario.
Ci sono giustamente dei risparmi a produrre in cina (per esempio) il primo e' fiscale, il secondo e' strutturale/logistico (molto piu' semplice/economico creare strutture produttive che in eu) il terzo, il piu' importante, e' tecnologico/prezzo (sono di poco dietro a noi, ma alla meta' del costo).
Poi, il cinese ascolta prima di parlare. Ascolta, impara e sviluppa. Ancora e' culturale. In cina non esiste una parola per "originale". Originale in cinese si traduce praticamente con "traccia". Per il cinese, seguire una traccia (cioe' copiare) e fare una cosa migliore e' parte della cultura. Non troverai praticamente mai un cinese che ti dira' "an non so", "vediamo" o cose del genere. Cio' rende tutto molto piu' semplice o veloce.
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L’unico comunista o marxista buono, è quello in una tomba senza nome
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Linegoco: "...e se anche fosse (il fallimento della produzione pornografica) chi se ne importa? Nessuno sano di mente si mette a pagare qualcuno solo perché altrimenti fallisce...è ridicolo, ci si dovrebbe impoverire per arricchire altri?"
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"Usare questo o quello studio come bandiera per sostenere una tesi piuttosto che l'altra è sbagliato."
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Può darsi, ma ad occhio l'operaio giapponese se la passa un po' meglio di quello cinese e forse vive anche in una casa e una città più accoglienti. Il problema è che la Cina è diventata la "fabbrica del mondo" con la nostra compiacenza, e in un simile sistema l'operaio cinese medio non ha grossi diritti da far valere al suo datore di lavoro. Non che ai tempi di Mao se la passassero meglio, anzi, ma il "modello cinese" non è un vero modello, è solo schiavitù di lusso.giorgiograndi ha scritto: ↑10/11/2024, 15:20Se tu avessi una minima idea della cultura cinese (informati), sapresti che per l'operaio cinese viene prima il bene della fabbrica dove lavora che il bene del singolo operaio (cosa che non ha nulla a che fare con il comunismo, ma proprio con la cultura cinese millenaria dove il singolo e' meno importante sia della comunita' che del bene comune... in giappone e' simile)
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In the long run we are all dead.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
IN GIAPPONE E' SIMILEFloppy Disk ha scritto: ↑10/11/2024, 16:18Può darsi, ma ad occhio l'operaio giapponese se la passa un po' meglio di quello cinese e forse vive anche in una casa e una città più accoglienti. Il problema è che la Cina è diventata la "fabbrica del mondo" con la nostra compiacenza, e in un simile sistema l'operaio cinese medio non ha grossi diritti da far valere al suo datore di lavoro. Non che ai tempi di Mao se la passassero meglio, anzi, ma il "modello cinese" non è un vero modello, è solo schiavitù di lusso.giorgiograndi ha scritto: ↑10/11/2024, 15:20Se tu avessi una minima idea della cultura cinese (informati), sapresti che per l'operaio cinese viene prima il bene della fabbrica dove lavora che il bene del singolo operaio (cosa che non ha nulla a che fare con il comunismo, ma proprio con la cultura cinese millenaria dove il singolo e' meno importante sia della comunita' che del bene comune... in giappone e' simile)
IN GIAPPONE E' SIMILE
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E no, senza può darsi
GG comunque è un altro che se non esisteva dovevano inventarlo
Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
E beh, a uno che parifica la cultura giapponese, che ha riversato nell'etica del lavoro l'impegno che prima della Seconda Guerra Mondiale impiegava nel servire l'Impero, a quella cinese, che è un mischione di precetti comunisti impastati con fantasie stakanoviste e in cui comunque "se non ti adegui puoi anche crepare di fame che come te ne abbiamo milioni", che cazzo gli vuoi dire?hermafroditos ha scritto: ↑10/11/2024, 16:19IN GIAPPONE E' SIMILEFloppy Disk ha scritto: ↑10/11/2024, 16:18Può darsi, ma ad occhio l'operaio giapponese se la passa un po' meglio di quello cinese e forse vive anche in una casa e una città più accoglienti. Il problema è che la Cina è diventata la "fabbrica del mondo" con la nostra compiacenza, e in un simile sistema l'operaio cinese medio non ha grossi diritti da far valere al suo datore di lavoro. Non che ai tempi di Mao se la passassero meglio, anzi, ma il "modello cinese" non è un vero modello, è solo schiavitù di lusso.giorgiograndi ha scritto: ↑10/11/2024, 15:20Se tu avessi una minima idea della cultura cinese (informati), sapresti che per l'operaio cinese viene prima il bene della fabbrica dove lavora che il bene del singolo operaio (cosa che non ha nulla a che fare con il comunismo, ma proprio con la cultura cinese millenaria dove il singolo e' meno importante sia della comunita' che del bene comune... in giappone e' simile)
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
In teoria ci sarebbe pure un sostrato confuciano comune a entrambe le società che porta a una contrapposizione tra il singolo e la collettività, che sia la comunità in cui si vive, la scuola o la propria azienda. Tuttavia si tratta di similitudini che lasciano il tempo che trovano, come dire che l'Italia e la Danimarca sono simili perché entrambi Paesi cristiani.Cowboy ha scritto: ↑10/11/2024, 16:28[Scopri]SpoilerE beh, a uno che parifica la cultura giapponese, che ha riversato nell'etica del lavoro l'impegno che prima della Seconda Guerra Mondiale impiegava nel servire l'Impero, a quella cinese, che è un mischione di precetti comunisti impastati con fantasie stakanoviste e in cui comunque "se non ti adegui puoi anche crepare di fame che come te ne abbiamo milioni", che cazzo gli vuoi dire?hermafroditos ha scritto: ↑10/11/2024, 16:19IN GIAPPONE E' SIMILEFloppy Disk ha scritto: ↑10/11/2024, 16:18Può darsi, ma ad occhio l'operaio giapponese se la passa un po' meglio di quello cinese e forse vive anche in una casa e una città più accoglienti. Il problema è che la Cina è diventata la "fabbrica del mondo" con la nostra compiacenza, e in un simile sistema l'operaio cinese medio non ha grossi diritti da far valere al suo datore di lavoro. Non che ai tempi di Mao se la passassero meglio, anzi, ma il "modello cinese" non è un vero modello, è solo schiavitù di lusso.giorgiograndi ha scritto: ↑10/11/2024, 15:20Se tu avessi una minima idea della cultura cinese (informati), sapresti che per l'operaio cinese viene prima il bene della fabbrica dove lavora che il bene del singolo operaio (cosa che non ha nulla a che fare con il comunismo, ma proprio con la cultura cinese millenaria dove il singolo e' meno importante sia della comunita' che del bene comune... in giappone e' simile)
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Questi mi sembrano contributi più interessanti che non il ruolo di Mattarella del 1998 che non lo titolerebbe a dire delle banalità diplomatiche. Se non lo avessero voluto in Cina non ci sarebbe, non è andato di nascosto. PuntoDrogato_ di_porno ha scritto: ↑10/11/2024, 13:40se preferisci qui c'è la versione matematica coi grafici della risposta cinese a MattarellaGeishaBalls ha scritto: ↑10/11/2024, 13:33Aspetto con ansia che finisca questa fase di “senti chi parla - da che pulpito viene la predica”
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Glielo avrà ordinato la Stampa o la Repubblica.GeishaBalls ha scritto: ↑10/11/2024, 16:38Se non lo avessero voluto in Cina non ci sarebbe, non è andato di nascosto. Punto
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
La luce negativa c'è tutta, ma dipende dalla sostanza (tu che ti indisponi con aziende europee perché non ti trattano con la deferenza che credi di meritare e quindi ti trovi "costretto" a rivolgerti a quelle cinesi) piuttosto che dal mio commentare.giorgiograndi ha scritto: ↑10/11/2024, 15:20
"Avoglia! Ci sono dei tycoon nostrani a cui basta che gli si rivolga in maniera indisponente per "costringerli"..."
Questo e' un commento che non argomenta nulla, sono parole scritte con luce negativa, provocatoria. Ti potrei rispondere alla cazzo con lo stesso tono, ma trovo piu' interante informarti.
Sentiti libero di rispondere alla cazzo, non sarebbe certo una novità...
