Calunnie
Harem di Stato per Kim Jong Il
«15enni obbligate a prostituirsi»
di Junko Terao
ROMA (31 gennaio) - Sa essere galante con le donne, ma solo quando beve, adora la musica russa e quella giapponese ma quando canta è stonato come una campana, è un abile cacciatore e ama offrire ai suoi ospiti i fagiani a cui spara: è Kim Jong Il, il leader della Corea del Nord, in un insolito ritratto molto intimo e, secondo gli analisti, assai prezioso.
Il “Caro leader” ha fatto spesso parlare di sé negli ultimi anni, non solo per le ripetute minacce lanciate contro Stati Uniti e Corea del Sud o per i provocatori test nucleari e missilistici volti a tenere alta le tensione e strappare aiuti e concessioni: più volte, a partire dall’agosto del 2008 quando non si presentò alla cerimonia per il sessantesimo anniversario della fondazione della Corea del Nord, sono girate voci sulla sua presunta morte.
Adesso, invece, a dare notizie sul Caro leader è una esule nordcoreana fuggita a Seul che per due anni ha lavorato negli harem di Kim. Mi Hyang, il cognome è volutamente tenuto nascosto, ha fatto parte delle cosiddette “unità del piacere” del Caro leader, vere e proprie squadre di ragazze di bella presenza reclutate per allietare le ore libere dell’elite del paese. Non solo con prestazioni sessuali ma anche con massaggi, esibizioni di danza e canto.
L’esistenza dei bordelli del Caro leader è nota da tempo, ma è la prima volta che una testimonianza diretta li descrive nei particolari. Secondo gli esperti di cose nordcoreane, le case di piacere sono gestite a livello statale e il servizio prestato dalle ragazze reclutate è come il servizio militare, obbligatorio. Solo per le prescelte, ovviamente, che devono avere determinate caratteristiche. Come per esempio quella di non superare il metro e 65 di altezza, visto che Kim Jong Il non spicca per la sua statura fisica, di avere una voce delicata e femminile, e di non avere cicatrici sul corpo. Le candidate devono sottoporsi ad esami medici e se li superano è quasi fatta: se passano anche la selezione finale possono entrare a far parte della squadra.
«Avevo 15 anni quando due funzionari governativi sulla quarantina visitarono la mia scuola - racconta Mi Hyang al fondatore di Nambuk, un famoso blog che tratta temi relativi al rapporto tra Nord e Sud-. Esaminarono tutte le studentesse e ne misero da parte alcune, me inclusa, e registrarono le informazioni sulla mia famiglia e sul mio andamento scolastico. Mi chiesero anche se avessi mai dormito con un ragazzo, il che mi imbarazzò molto».
