Già con l'Udinese dell'antipaticissimo Strama avevo visto il Milan superare l'impresa dei cinque passaggi filati; quindi, m'era venuta l'acquolina in bocca. Poi, Genova (ecco, io soffro terribilmente vederci aggrediti...). Ieri sera, l'apoteosi.
L'ammetto, comunque. Non credevo possibile vincere col Napoli. Invece...
Considerazioni alla cazzo di molosside. La difesa sembra assestata con il ritorno del crostaceo transalpino e con Rami, notevole, ma che deve avere gente sicura al proprio fianco (o Mexes, appunto, o Alex).
Il centrocampo non può fare a meno di Montolivo, che gioca la palla, sempre. E ti paresse poco. Meglio Riccardino con la flebo e il semolino che qualsiasi ostinato macellaio. E gli perdono errori di misura, gli perdono tutto, perché sa correre e prendere con relativa grazia la manina tremebonda della squadra.
L'attacco dipende grandemente dalle lune di Menez, che ha (non da oggi, è chiaaaro) dimostrato d'avere numeri da fuoriclasse e sconcertanti pause. Ma, probabilmente, un Jeremy così continuo e determinato l'hanno visto soltanto ad Ibiza. Poi c'è Jack, l'universale. Che difende, attacca, rifinisce, segna (ad ogni modo, il cappello va tenuto in mano).
Chiudendo. Mi convincono poco i mancini Honda e Armero. Honda però è molto diligente e fedele agli ordini di scuderia. Secondo me, sta davvero dando il massimo. E si tratta di un buon giocatore, intendiamoci, di un ottimo professionista, ma qui ci si ferma. Il pelato (non quello coi tic), ancorché disastroso in fase difensiva (e pure, direi, in quella di disimpegno), ha, però, corsa e sa crossare. E, con l'infermeria gravida di terzini, qualche rischio lo dobbiamo correre per forza.
Sabato, la Roma. Speriamo di non pagare pizz... ehm, dazio.