Devo dire che trovarli è stata un’impresa a fiato sospeso; prima per trovare i cavi giusti per il vecchissimo modello di disco rigido “Lacie” comprato probabilmente alla fine degli anni ’90 (quella a forma di enorme mattone Lego – ve li ricordate?) su cui avevo riversato decine e decine di floppy disk da 1.4 M (e chi ha, tra i lettori di questo forum, meno di 30 anni, questi li avrà visti solo in qualche museo…

Ad ogni modo: Tutto OK! Dentro l’hard disk c’era una cartella con poche ma rare immagini di Barbara Moose, dal N. 9 del 1977. Ora, una doverosa premessa sulla mia fissazione per la protagonista in questione: questa rivista era la prima volta che ho visto la Moose/Semo, e sono rimasto subito folgorato. Non solo da quel seno assolutamente perfetto e le gambe stupende, ma anche dall’ovvia gioia che lei dimostrava nel fare sesso. Negli anni successivi ho avuto poi modo di vederla in diversi films nei cinema a luci rossi del quartiere (ve li ricordate? Ok, basta, adesso la smetto con le uscite “da vecchietto”

Dunque, acquistato il giornalino (assieme, doverosamente, a una rivista “seria” e anche un giornale sportivo, per poterci infilare e nascondere Supersex sulla va di casa – madonna, quanti affari facevano gli edicolanti, all’epoca, a vendere il porno!) non riuscivo a trattenere la curiosità e sbirciavo furtivamente la rivista sull’autobus…. Sacre bleu!!! Alla vista la Moose sono rimasto incantato, mi ci era voluto tutta la forza della volontà a non tirarmi una sega lì, sul momento, sui mezzi pubblici!
OK, basta chiacchiere, eccovi le immagini: perdonate il rifilo, che omette i dialoghi (perché dopotutto questo thread è dedicato alla “straordinaria prosa” di Supersex) ma credo che delle immagini inedite della Semo siano cmqe gradite. Cerco di supplire ai dialoghi recisi, spiegando (a memoria, più o meno precisa) le “situazioni” della due scene nelle quali, in questo numero, lei appare.
Dunque, in una prima scena, la Semo, giovane figlia di un uomo benestante, è stata rapita da una banda di balordi, capeggiata da Geneviève Hue. Nel covo la Hue, per divertirsi, osserva mentre ordina a 3 o 4 dei suoi uomini (tra cui, se non mi sbaglio, c’era Guy Royer) di trombare la ragazza. A conclusione del “gang-bang”, la Hue prende una coppa da champagne e dice a Royer di sborrarci dentro (“Se te ne rimane ancora – Ha scopato come un dannato”). Lui esegue (ahimè, solo sperma finta, in questo caso; ogni tanto, negli episodi di Supersex si faceva grande uso, tra i personaggi maschili non protagonisti, di latte di mandorla

La seconda scena (dalla quale sono tratte queste immagini) è con Pontello, il quale, catturato e legato dai balordi, viene buttato in cantina a fianco alla Semo. Lui indica alla ragazza di aprirgli la cerniera dei pantaloni (lei: “Ma le sembra il momento?”) perché, attaccato alla cosca con del nastro, lui nasconde un coltello (sì, lo so; assurdo che i malviventi non gli avessero fatto prima un controllo minuzioso per vedere se nascondeva armi ma, dài, è un fumetto). Tagliate le corde chi li legavano, Pontello fa scattare (naturalmente) il fluido erotico perché alla ragazza serve un calmante, e quale miglior rimedio di una sonora trombata? (Lei, mentre la fotte: “Questa sì che è una scopata!” e più avanti quando lui la sbatte per bene, un primo piano sulla faccia della ragazza che urla “Ai-u-tooo!”). Finito l’amplesso, la ragazza ringrazia mentre si rivestono: “Volevo dirti, se non riusciamo a scamparcela, che è stato bellissimo, non ho mai fatto l’amore in modo così ...” ma Supersex taglia corta la frase, stile duro alla Humphrey Bogart: “Lascia stare…”
Uno spasso.
Ed eccovi – nella sincera speranza che un giorno salti fuori qualche forumista che possiede, e possa scannare, il numero intero – questa poche ma gustose immagini della divina Martine Semo.






(E per quanto riguarda "il tema" delle quattro scansioni centrali, l'avrete capito... ero fissato con i pompini...
