Ovviamente il "politico" è il catalizzatore, il comunicatore e lo spin-doctor è lo stratega.bellavista ha scritto:Si, il problema è che le capacità per governare e quelle per comunicare sono differenti e raramente le ha entrambe la stessa persona.Salieri D'Amato ha scritto:Ovviamente Drogato, ormai molti politici hanno capito che il consenso è liquido e che gran parte delle persone vota d'impulso, basta sapersi vendere bene, raccontare una propria narrazione credibile e stimolante per le persone. A prescindere dall'effettiva reltà delle cose.Drogato_ di_porno ha scritto:Concordo solo in parte Vinz. La bravura di Salvini nella propaganda è fuori discussione, ma lo era anche quella di Silvio e Grillo. Tutto quello che scrivi di Salvini valeva a maggior ragione per Berlusconi Grillo. Almeno Salvini ha preso un partito già esistente. Forza Italia nasce nel 1993 e nel 1994 sfiora il 40%. Grillo nasce non si sa quando, nel 2012 stava al 3%, nel 2013 al 25% e nel 2018 al 32%. Morisi è l'omologo degli esperti di marketing mediaset e Casaleggio Srl.
A me questo spaventa, le velocità con cui l'elettorato passa da uno all'altro. Guarda il ribaltamento di forze tra Grillo e Salvini da marzo 2018 (politiche) a maggio 2019 (europee).
Vuol dire che presto o tardi Salvini farà la stessa fine e ne arriverà uno 100 volte peggio.
Ti sbarbo una notizia "funzionale", con realtà deformata, per cui indignarsi. Bene, molta gente s'indigna e prende per oro colato quella, mica vanno ad approfondire o documentarsi sul fatto, sui dati riportati o sull'angolazione della presentazione della cosa.
Ma pensa alla potenza di fuoco che ha un'abile campagna social, se uno che fa cadere un governo in maniera palese e sbandierata, riesce poi a convincere Albesilio, suo cognato e tantissime persone che sono stati gli altri ad estrometterlo e che il nuovo governo è illegittimo, pur avendo percentuali di eletti più alte del precedente.
Il nuovo politico sarà quindi sempre più un comunicatore puro, con strategie di marketing costruite a tavolino, con le quali far breccia in una consistente fascia di elettori. Come giustamenti dici al principio fu Berlusconi, poi venne il Berlusconi 2.0 (Renzi), ora con Salvini siamo al modello 3.0, verrà di conseguenza il 4.0, ecc.. Anche Grillo è/era un comunicatore, ma la strategia social era a mio avviso leggermente diversa, più divulgativa e generica, questa di Salvini in particolare, mi sembra più mirata e specifica.
PS: vedo che Vinz mi ha preceduto, rafforzo quindi il suo pensiero.
se vogliamo vedere l'esempio del m5s andava bene fino a che c'era la coppia grillo-casaleggio: grillo riempiva le piazze e casaleggio gestiva il partito
grillo non saprebbe gestire il partito (e infatti si è visto appena casaleggio è morto grillo ha mollato tutto) e casaleggio ovviamente non avrebbe riempito nemmeno la saletta di un oratorio.
occorrerebbe dividere la parte di comunicazione da quella gestionale proprio a livello istituzionale.
Ma direi di più, spesso non solo le capacità comunicative non vanno di pari passo con quelle politiche, ma divergono.
Posto che politici capaci, o meglio politici capaci di fare gli interessi della collettività, al momento latitano, anche tra quelli senza capacità comunicative.

E' cambiata la società, la comunicazione, le fonti, l'interfaccia, è cambiato tutto! Non puoi fare nessun raffronto.cicciuzzo ha scritto: la storia è fatta da cicli. per carità, un politico deve essere abile a scaldare i cuori, ma mi riesce difficile pensare ad Andreotti e a Moro, Berlinguer e Craxi come a dei agit-prop atti a basare la propria strategia sulla comunicazione. Probabilmente un giullare 50 anni sarebbe stato sfanculato anche da un contadino semi analfabeta. oggi l'analfabetismo funzionale attira persone anche istruite, quindi diciamo che alla maggior parte delle persone piacciono i messaggi "a breve", un modo elegante per dire che apprezzano essere inculati. magari tra 5 anni tutto questo sarà un triste ricordo, ma per oggi la vedo dura per chiunque faccia della pianificazione la propria condotta politica
Il contadino semianalfabeta ascoltava il TG1 e prendeva per oro colato le notizie che dava, ascoltava un dibattito, dove politici "seri" si confrontavano sul punto e si faceva una propria idea, ma sostanzialmente seguiva la linea alla quale era stato educato.
Oggi lo stesso contadino semianalfabeta guarda una pluralità di TG, dove ognuno da una propria lettura dei fatti ed evidenzia solo alcune cose, segue programmi sguaiati dove politici improvvisati si danno battaglia su tutto meno che sulle cose importanti, ha uno smartphone dove legge di tutto e viene bombardato e influenzato da tutti, come abbiamo già detto.
Prima ogni signor nessuno sapeva di esserlo e ascoltava quasi passivo i qualcuno che i mass media ti presentavano; oggi, con i social, ogni signor nessuno crede di poter essere qualcuno, perchè ha accesso all'informazione e ha la possibilita di rispondere al tale politico o di veicolare un proprio messaggio proprio come i qualcuno, pensando quindi di essere decisamente parte attiva del sistema e di essere pure credibile quanto più si fa sentire.... è un'altro mondo, una percezione della realtà completamente diversa.
Oggi un Craxi avrebbe avuto molto meno bisogno di un Berlusconi per veicolarsi, ma avrebbe assunto un Morisi, autogestendosi alla grande, e probabilmente avrebbe avuto consensi elettorali molto più ampi di quanti ne aveva al tempo, che se ricordi non erano poi tanti.